Provato Battlefield Hardline

Provata a colonia una nuova modalità e la componente Single Player

Provato Battlefield Hardline
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Fresco di rinvio a marzo 2015, Battlefield Hardline si è presentato alla gamescom 2014 con un reveal relativo alla campagna singolo giocatore, una prova delle due nuove modalità multiplayer annunciate durante la conferenza EA, e la possibilità di intervistare Steve Papoutsis, uno dei Vice President di Visceral Games. Dopo le critiche ricevute in fase di beta, relative soprattutto alla limitata quantità di contenuti mostrati, gli sviluppatori si sono presi del tempo per ripensare alcune caratteristiche del gioco ed espanderne altre, un'occasione che potrebbe rivelarsi provvidenziale per tirare fuori il meglio da un prodotto che, onestamente, un suo fascino ce l'ha. L'aderenza allo stile, oggi tanto in voga, delle serie TV poliziesche , al punto da definire i livelli "episodi" e dotarli di finali cliffhanger, ci è parsa piuttosto azzeccata, soprattutto in un periodo dove Justified e True Detective raccolgono premi e consensi meritatissimi.

    Di droga, soldi e stealth

    La demo singolo giocatore mostrataci dagli sviluppatori approfondiva in diversi punti il medesimo livello mostrato poche ore prima durante la conferenza EA, con i due protagonisti che cominciano nel peggiore dei modi, ossia facendosi catturare dal boss di turno. Una reclusione destinata, naturalmente, a durare molto poco. Una volta liberatisi dalla piccola cella, si procede silenziosamente, cercando di eliminare i nemici con la classica presa dalle spalle. Sprovvisti di un'arma, una volta scoperti non si durerebbe tanto, dunque lo stealth diventa assolutamente necessario. Solo successivamente, una volta sottratti una pistola e un fucile a pompa ad uno dei carcerieri, la decisione se procedere furtivamente o ad armi spianate passa completamente nelle mani del giocatore. I ragazzi di Visceral Games hanno deciso di mostrarci entrambi gli approcci, giocando più volte il medesimo livello. Nel primo caso, si cerca di aggirare le guardie, sfruttando la possibilità di lanciare un bossolo a terra, così da attirarle in letali trappole. In alcune fasi più aperte ed avanzate sarà inoltre possibile sfruttare il palmare a disposizione del protagonista, così da marcare i nemici in vista dalla distanza, e poterli poi tenere d'occhio più facilmente grazie alla minimappa e alle icone in sovrimpressione.

    Sostanzialmente, un impianto stealth molto classico, senza particolari guizzi d'originalità, che rimane a disposizione del giocatore quasi in tutte le missioni della campagna in singolo. Qualora invece si preferisse un approccio più diretto, armi alla mano si potrà godere del classico gunplay offerto dalla serie Battlefield, qui reso leggermente più "sporco" grazie alle armi molto meno raffinate. Mitragliette, pistole e fucili a pompa si abbinano a scontri a fuoco generalmente più ravvicinati, dove la distruttibilità garantita dal Frostbite 3 può dare grande sfoggio di sé. Ad esempio, uno scontro a fuoco combattuto in una rimessa per le roulotte si è trasformato in un delirio di schegge, pareti di legno abbattute ed esplosioni, dimostrando come le distanze ridotte a cui si combatte possano valorizzare la spettacolarità della sistematica demolizione degli scenari. Peraltro, dato che si gioca pur sempre nei panni di un poliziotto, anche gli approcci più diretti possono essere affiancati a meccaniche non letali di disabilitazione degli avversari. Cogliendone infatti alcuni impreparati, prima insomma dell'inizio di una sparatoria, è possibile avvicinarsi mostrando il distintivo e puntando immediatamente dopo la pistola. Nella maggior parte dei casi, i trafficanti poseranno le armi a terra e alzeranno le mani, almeno per qualche secondo. A questo punto, starà al giocatore avvicinarsi il prima possibile, tenendo tutti i malviventi in arresto sotto tiro a turno, così da evitare che cerchino di raggiungere nuovamente le armi posate al suolo. Degli indicatori aiuteranno il giocatore a capire chi sta per fare una mossa, cosicché si possa nuovamente tenere il soggetto sotto mira. Una volta raggiunta la distanza giusta, sarà poi possibile procedere all'arresto, senza utilizzare forza letale. La stessa filosofia può essere applicata anche al contrario: in alcune situazioni sarà infatti possibile fingere una resa, gettando a terra l'arma e alzando le mani, aspettare fino a quando uno dei nemici si sarà avvicinato a sufficienza, e successivamente utilizzarlo come scudo umano, dando nuovamente il via ad una sparatoria. Per quanto ci è stato possibile vedere, l'intelligenza artificiale sembra comportarsi in maniera interessante durante queste fasi, rispondendo adeguatamente agli stimoli del giocatore. Ad ogni modo, solo una prova diretta potrà dirci quanto l'approccio stealth possa davvero regalare momenti impegnativi.

    Quanto alla contestualizzazione narrativa, Papoutsis ha confermato come gli sceneggiatori si siano ispirati a diverse serie televisive attuali, così da offrire una trama nettamente più elaborata rispetto a quella che accompagna solitamente gli sparatutto militari. Prima di chiudere la presentazione, gli sviluppatori ci hanno ricordato come il denaro sia sempre molto importante in Battlefield Hardline: ad ogni missione completata sarà possibile incassare una taglia di base, utile a migliorare l'equipaggiamento, ma nei livelli si aggireranno anche i cosiddetti high value target, ossia criminali ricercati. Se si riuscirà ad arrestarli senza far loro del male, si potranno guadagnare grosse cifre extra. Quanto alla personalizzazione dell'equipaggiamento, all'interno delle ambientazioni sarà possibile rintracciare anche dei progetti per armi e granate avanzate, che una volta rinvenuti entreranno automaticamente a far parte dell'arsenale disponibile per l'acquisto. Con queste due soluzioni, i ragazzi di Visceral si sono sostanzialmente assicurati che l'esplorazione dei livelli, apparentemente di dimensioni più che generose, sia tutt'altro che fine a se stessa.

    Rescue me

    Oltre a Heist e Blood Money, ossia le due modalità già disponibili nella beta, durante la conferenza EA sono state annunciate due nuove tipologie di match online, note come Rescue e Hotwire. La prima sembra strizzare l'occhio al recentemente annunciato Rainbow Six: Siege, e, a detta degli sviluppatori, è stata creata per favorire la diffusione del gioco negli ambienti dello sport elettronico. In essa, una squadra di terroristi tenta di trattenere un ostaggio, mentre la polizia ha il compito di eliminare tutti gli avversari, o estrarre il civile. Dato che possiamo basarci solamente su un brevissimo video, è ancora molto presto per tirare conclusioni in merito. La modalità Hotwire l'abbiamo invece provata su Playstation 4, e ne abbiamo ricavato un'impressione decisamente positiva. In essa, le due squadre si affrontano su una mappa costellata di veicoli, alcuni dei quali sono contrassegnati da lettere dell'alfabeto, da A a D. Mantenendo il controllo di questi mezzi si potranno guadagnare punti per il proprio team, come se si trattasse di punti di conquista mobili. Va da sé come la modalità si configuri come una classica Conquista con la necessità di mantenersi in costante movimento, dando il via a uno scontro senza un attimo di cedimento dal punto di vista del ritmo. Peraltro, parlando con Steve Papoutsis, abbiamo scoperto come Battlefield Hardline non abbia ancora svelato tutte le sue carte: altre modalità multigiocatore verranno infatti svelate nei prossimi mesi, per un comparto che si preannuncia piuttosto corposo.

    Battlefield Hardline Dopo i dubbi emersi in fase di beta, sembra che la decisione di prendersi del tempo per espandere e bilanciare il progetto stia facendo bene a Battlefield hardline. La campagna singolo giocatore sembra ormai capace di presentare un suo stile, e, se l'approccio stealth dovesse rivelarsi funzionale, anche possibilità di gameplay inedite per la saga, sebbene non certo innovative in senso assoluto. Il multiplayer, dal canto suo, mostra finalmente modalità nuove, in grado di cambiare le carte in tavola rispetto alla tradizione dei capitoli classici della serie. Il sentiero imboccato sembra finalmente essere quello giusto, non ci resta che attendere prove più approfondite per confermare quanto sopra.

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