Dragon Quest Heroes 2 Provato

Abbiamo provato una sostanziosa build del secondo capitolo di Dragon Quest: Heroes, musou ispirato al leggendario franchise ideato da Yuji Horii.

Dragon Quest Heroes 2 Provato
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Qualsiasi giornalista videoludico, specialmente se occidentale, almeno una volta nella vita si è ritrovato a pronunciare la frase "è il solito musou!". E - badate bene - non è una questione di elitarismo o di repulsione per uno dei generi più "casual" importati dal mercato nipponico: si tratta semplicemente di riconoscerne una conservatività che ormai perdura da diversi anni, e che - salvo rare eccezioni - sembra incapace di evolversi in modo concreto, o anche soltanto di compiere quel passetto in avanti che gli permetterebbe di intercettare con maggior efficacia il gusto dell'audience internazionale.
    Tuttavia, sebbene il discorso si applichi a buona parte delle produzioni che gravitano in questa nicchia, nel 2015 è comparso sulle scene un titolo che ci ha fatti ricredere: Dragon Quest: Heroes.
    Sviluppato da Omega Force (padri di Dynasty Warriors, Samurai Warriors e alla testa di altre proficue collaborazioni) e ovviamente ispirato alla celeberrima serie ideata da Yuji Horii, il musou pubblicato da Square-Enix ha saputo infatti conquistarci - al netto di alcuni evidenti difetti - grazie alla sua inedita amalgama tra i classici elementi fondanti del genere e una struttura ruolistica ereditata in buona parte dai giochi di ruolo tipici del Sol Levante.
    Ebbene, il 28 aprile, a poco meno di due anni da quel primo episodio, potremo finalmente mettere le mani su Dragon Quest: Heroes II. Per l'occasione, ci siamo recati negli uffici di Koch Media, dove abbiamo potuto provare per un paio d'ore una build piuttosto rifinita del titolo. Eccovi le nostre impressioni.

    Una pace da preservare

    Se nel primo Dragon Quest: Heroes ci siamo ritrovati - nei panni delle guardie reali Lucyus e Aurora - a difendere il mondo di Elsaize dall'improvvisa pazzia che ha trasformato tutte le creature in mostri assetati di sangue, in Heroes II verremo chiamati alle armi per restaurare un pace millenaria. Nel mondo dei Sette Regni, infatti, terminata la sanguinosa Guerra dei Re, era stato stabilito - in nome del buon senso - che mai più si sarebbe combattuto. La guerra era stata quindi vietata, e la vita degli abitanti proseguiva con assoluta armonia e fraternità.

    Ed è proprio in questa atmosfera idilliaca che - nell'incipit di gioco - faremo la conoscenza dei due protagonisti: i giovani cugini Lazarel e Teresa. Lui, il più vivace, irrequieto ed estroverso dei due, ha abbandonato da diversi anni la terra natale per inseguire i suoi sogni di gloria, diventando il miglior spadaccino dell'Accademia Militare della città di Harba. Lei, invece, la più razionale e posata del duo, ha appena raggiunto il cugino da Dunisia, spinta dalla determinazione di non essere da meno per la difesa dei Sette Regni.
    Nel bel mezzo dei festeggiamenti per la reunion familiare, però, Harba viene scossa da una terribile esplosione: qualcuno ha fatto breccia nel cancello principale della città, portandosi dietro un sostanzioso manipolo di mostri inferociti.
    Spinti dal loro straordinario senso del dovere, Lazarel e Teresa si precipitano immediatamente sul luogo del fragoroso boato. Qui, con sommo sbigottimento, scoprono che alla testa dell'esercito invasore c'è Cesar, il principe di Dunisia, la loro città natale. Per quale motivo il sovrano ha deciso di attaccare Harba? Perché Dunisia ha spezzato una pace che perdurava ormai da millenni? Domande che, naturalmente, troveranno una risposta nel corso del lungo viaggio che i due cugini intraprenderanno nel tentativo di ristabilire la pace. Ad assisterli, ovviamente, oltre a diversi monarchi dei Sette Regni, troveremo un nutrito cast di personaggi secondari, ognuno con il suo background e le sue particolari skill. Citiamo, ad esempio, Desdemona, bella guerriera dai capelli rossi ed emissaria del Grande Re di Accordia (colui che ha il compito di supervisionare e mediare la pace dei Sette Regni), e Torneko, simpatico mercante che si è smarrito (forse addirittura da un'altra dimensione?) per dare la caccia alla cosiddetta "Arma Leggendaria", una reliquia ambitissima da tutti i mercanti dell'universo di gioco.
    È indubbio - come, del resto, si evinceva dal capitolo originale - che in Dragon Quest: Heroes II verrà posta una notevole enfasi sulla direzione narrativa, grazie a un'ottima caratterizzazione sia dei personaggi, sia delle linee di dialogo (anche se il doppiaggio anglosassone ogni tanto stona con il contesto e con il character design del sempre eccezionale Akira Toriyama) sia delle cutscene che accompagneranno gli eventi di gioco. Si tratta di un approccio tanto inedito quanto ben accetto per il genere, il quale ci aveva largamente abituato a una ricostruzione narrativa spesso abbastanza approssimativa, o quantomeno secondaria rispetto alla sua anima action.

    Tra Musou e GDR

    Nonostante la cura riposta nel comparto narrativo, Dragon Quest: Heroes II resta comunque un musou, e come tale pone particolare enfasi sul sistema di combattimento e sulle diversità che caratterizzano ogni personaggio controllabile. Come consuetudine per il genere, avremo a nostra disposizione un attacco veloce da combinare ad un altro più potente, oltre che una rotolata e una parata da sfruttare per difenderci dalle offensive nemiche.

    Non manca ovviamente il classico stato di "trance" in cui un personaggio - dopo aver riempito la barra dedicata - diventa pressoché inarrestabile per un periodo limitato di tempo. In questo caso, tuttavia, non solo diverrà immune a tutti i danni, ne causerà molti di più con i suoi attacchi e concluderà la trasformazione con una formidabile mossa finale, ma potrà utilizzare tutte le sue skill e, soprattutto, i suo incantesimi senza spendere nemmeno un punticino magico. Particolarità di questo Dragon Quest: Heroes e del precedente capitolo, infatti, è la possibilità di lanciare delle potenti magie durante i combattimenti, consumando ovviamente un differente quantitativo di MP.
    Nelle poche battaglie che abbiamo avuto modo di affrontare durante la prova, ci siamo ritrovati al cospetto di una struttura pressoché identica a quella già saggiata nel capostipite della serie, con aree piuttosto circoscritte dove verremo chiamati ad affrontare delle ondate successive di mostri fino a quella conclusiva, nella quale dovremo resistere all'attacco delle mostruosità più potenti offerte dallo stage. Ci vengono ovviamente proposte delle variazioni sul tema, come la difesa di un determinato personaggio secondario, l'eliminazione di un bersaglio entro una piccola finestra temporale e delle temibili boss fight, in cui dovremo essere piuttosto reattivi nell'alternare l'attacco alla difesa .
    Indipendentemente dal combattimento affrontato, avremo l'opportunità di portare in battaglia fino a tre companion, che potranno essere controllati in prima persona in ogni momento mediante un semplice switch del personaggio. Ognuno di essi, come detto, avrà le sue particolarità combattive, con armi, moveset e abilità unici (queste ultime potranno essere sbloccate attraverso degli skill-tree personalizzati ricchi di nuovi talenti d'attacco e bonus passivi). Desdemona, ad esempio, grazie alla sua enorme ascia, è capace di dominare il campo di battaglia con ampie e potenti spazzate, eseguendo combinazioni devastanti anche quando la sua guida verrà lasciata all'intelligenza artificiale.

    Ciò che, però, contraddistingue maggiormente Dragon Quest: Heroes dagli altri esponenti del genere, è la presenza delle cosiddette "monete mostro", che ritornano in questo secondo episodio con delle novità molto interessanti. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di monete consumabili (che possono essere raccolte come ricompensa per l'abbattimento delle creature) che permettono di evocare in battaglia i relativi mostriciattoli raffigurati, così da avere al proprio arco un ulteriore vantaggio tattico da sfruttare negli scontri particolarmente impegnativi. Ce ne sono di tre diversi tipi: Attivista, Sentinella e - la new entry - Sostituto. I primi, dopo essere stati evocati, eseguono il loro colpo speciale e spariscono immediatamente, mentre i secondi restano sul terreno di gioco finché i loro HP non scendono a zero. I Sostituti, invece, ci permetteranno di assumere la loro forma per un periodo limitato di tempo, dandoci modo di eseguire una serie di attacchi speciali davvero spettacolari e devastanti. Nei panni del Golem, per esempio, potevamo sfruttare un potente charge frontale e una serie di fendenti ad area per sbarazzarci con molta più facilità degli elite più ostici.

    Comparto MultigiocatoreDragon Quest: Heroes II ci offrirà anche un comparto multigiocatore abbastanza variegato. Purtroppo, abbiamo avuto modo di provare solamente la cosiddetta modalità "assist", ovvero la possibilità di giocare in co-op (fino a un massimo di 4 utenti) per aiutare un giocatore online a completare uno dei battle stage della sua partita. L'esperienza di questa modalità non ci è sembrata particolarmente esaltante, soprattutto a causa di un livello di difficoltà che non sembra adattarsi efficacemente alla presenza di quattro condottieri umani, risultando quindi una sfida evidentemente impari e fin troppo semplice da superare.

    Per facilitare la raccolta delle monete (ma anche dell'equipaggiamento e delle risorse) e per dare un maggior senso all'anima esplorativa offerta dal titolo, il team di sviluppo ha realizzato delle aree più aperte e ricche di creature, le cosiddette "Wild Zone", che collegano i teatri di battaglia principali dell'avventura. Qui, esattamente come in un qualsiasi jRPG, potremo anche svolgere degli incarichi secondari (come la difesa di un NPC sotto attacco o il recupero di un determinato oggetto). Sono anche presenti dei cristalli magici, denominati "Zoomstone", utili a sbloccare nuove mete per il viaggio rapido, e dei forzieri per ottenere altre succose ricompense.
    Raggiunta una delle città che compongono la geografia del titolo (come la splendida Accordia), potremo svolgere diverse attività, tra cui la compera e il miglioramento dell'equipaggiamento per ogni personaggio, l'allenamento nella destrezza con le armi o anche solo lo scambio di chiacchiere con i popolani che affolleranno le sue vie, ottenendo spesso qualche ricompensa in ritorno.
    Dal punto di vista tecnico, la versione Playstation 4 di Dragon Quest: Heroes II ci è parsa ben confezionata (al contrario di quella destinata a Nintendo Switch, che pare aver subito un secco downgrade grafico). L'immagine a schermo, impreziosita quasi sempre da un'ispirata direzione artistica, è piuttosto pulita, senza particolari segni di aliasing o sporcature dovute a delle texture in bassa risoluzione. Anche sul campo di battaglia le cose funzionano discretamente, con un framerate che punta quasi sempre ai 60 per garantire un'ottima fluidità nei combattimenti, salvo qualche sporadico calo di fotogrammi (che comunque non scende mai sotto la soglia dei 50 fps).

    Dragon Quest Heroes 2 Dalla nostra prova con Dragon Quest: Heroes II, possiamo senza dubbio affermare di trovarci al cospetto di un degno successore del primo capitolo. È evidente - così come lo era con lo scorso episodio - la cura riposta dal team di sviluppo nella caratterizzazione del background narrativo e di tutti i comprimari che avremo modo di incontrare nel corso dell'avventura. Molto buoni e diversificati (quantomeno rispetto agli altri esponenti di genere) anche il sistema di combattimento e le varie dinamiche ruolistiche/esplorative che corroborano la struttura portante del titolo, capace di creare un mix tra musou e gioco di ruolo in grado di soddisfare il palato di diversi giocatori. Ispirata ci è sembrata anche la componente artistica e grafica, sostenuta da un buon framerate (con qualche lieve calo nei momenti più concitanti dell'azione) e da una pulizia dell'immagine senza particolari incertezze. Non ci resta allora che attendere il 28 aprile per mettere le mani sulla sua versione definitiva, in arrivo su Playstation 4 e PC (e successivamente su Nintendo Switch).

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