La recensione di Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato arriverà la prossima settimana ma per cercare di soddisfare parte della vostra curiosità, ci siamo intrufolati negli uffici di Nintendo Italia per provarlo in anteprima e riportarvi le nostre prime impressioni. Dopo una lunga attesa, questo importantissimo remake arriva finalmente in occidente e il primo impatto è di quelli da lasciare a bocca aperta. Il titolo stupisce da subito per i profondi cambiamenti rispetto al capitolo originale, non solo per le prevedibili migliorie tecniche ma anche, e soprattutto, per una completa rivoluzione dell'intero impianto ludico e narrativo. Quando pensiamo ad un gioco che abbiamo amato nel passato lo ricordiamo quasi sempre perfetto, con una grafica dettagliatissima e una progressione fluida, tralasciando inconsciamente tutti quei difetti che costellavano realmente il gioco. La volontà di Square Enix è quella di portare sugli scaffali una versione completamente rinnovata di Dragon Quest VII, che si adatti alle abitudini dei giocatori moderni senza però snaturare e quindi scontentare la fan base storica, un compito non semplice da affrontare.
Un ragazzo e la sua storia
Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato pone una grande enfasi sulla narrazione ed è forse il capitolo di Dragon Quest più profondo dalle serie. Si parla di qualcosa come oltre duecento ore di gioco solo per arrivare alle fasi finali, con una progressione lenta, quasi esasperante, che incatenava il giocatore in lunghissime sessioni di dialoghi ed altre di esplorazione della mappa prima di permettergli di sguainare la spada.
Il Dragon Quest VII uscito nel 2001 faceva attendere il giocatore almeno cinque ore prima di fargli assaggiare il primo combattimento: un ritmo impossibile da sopportare oggi. Square Enix, con un colpo di spugna, ha deciso di mettere mano alla progressione nella storia, velocizzando le fasi di gioco iniziali e snellendo molte meccaniche del gioco.
In Frammenti di un Mondo Dimenticato, vestirete i panni di un giovane ragazzo con il sogno di diventare un abile pescatore ma che, per una serie di rocamboleschi eventi, viene in possesso di una magica tavoletta che gli permetterà di viaggiare nel tempo e di allargare i suoi orizzonti. Contro ogni credenza popolare, si verrà così a scoprire che l'isola natia del nostro protagonista non è l'unico luogo esistente sul pianeta, ma che esistono decine di altre isole misteriose sparpagliate per l'intero globo. Il nostro compito a questo punto diverrà chiaro: recuperato un party di altri coraggiosi avventurieri ci troveremo a viaggiare nel passato cercando di risolvere i problemi che hanno portato alla scomparsa delle altre civiltà, salvando il genere umano dall'estinzione. Potremo così cambiare il corso della storia e le isole una volta disperse ritorneranno a popolare il mondo di gioco, formando nuovi continenti e offrendo nuovi punti di interesse e di avventura. Il gioco a questo punto si dividerà in due, con i nostri eroi che continueranno a spostarsi tra le due dimensioni per risolvere il mistero e salvare quante più vite possibili. A scongiurare una ripetitività che sembrerebbe essere inevitabile giunti a questo punto, ci penseranno una gran varietà di compiti da svolgere, con centinaia di dungeon da affrontare, enigmi e puzzle ambientali a rendere le cose ancora più complesse. Nelle due ore di gioco a nostra disposizione, le prime di questa mastodontica avventura, siamo riusciti a perderci in labirintiche segrete, a sbattere la testa nelle miniere per cercare di far combaciare misteriose gemme colorate, a sudare mille camice per sconfiggere orde di nemici e boss che a tutti i costi volevano impedirci di portare a termine la nostra missione.
Un party, mille eroi
Come ogni buon JRPG che si rispetti entreremo in contatto con una moltitudine di personalità differenti, che potremo reclutare nel nostro party in via definitiva o che decideranno di affiancarci giusto il tempo di una missione. Nel primo caso dovremo gestire in toto il rigoroso combattimento a turni, scegliendo di volta in volta quali azioni compiere o quale tipo di magia utilizzare. Gli eroi che invece si uniranno solo temporaneamente al nostro gruppo, e che di solito hanno un ruolo di primo piano nella trama, saranno controllati da una buona intelligenza artificiale e avranno un livello abilità decisamente più alto del nostro gruppo, proprio per sottolineare la loro figura eroica. Nel caso in cui la noia prenda il sopravvento però, dopo l'ennesimo combattimento contro uno slime o una melanzana mannara, potrete decidere di affidare l'intero party all'IA, così da automatizzare e velocizzare le fasi di lotta più semplici. Non sappiamo ancora quanto l'IA sia sviluppata e se anche contro i boss questa soluzione sarà adottabile ma ci aspettiamo che per i combattimenti più complessi l'intervento del giocatore sarà richiesto, quantomeno per pianificare le strategie più efficaci. Un dettaglio importante che analizzeremo in sede di recensione.
Abbiamo tuttavia solo scalfito, per ora, il combat system di Dragon Quest VII, dato che le cose più interessanti arriveranno dopo circa una decina di ore di gioco, quando faranno la loro comparsa le classi e avremo la possibilità di personalizzare il nostro party in maniera totale. Potremo scegliere tra oltre trenta ruoli differenti, ognuno dotato di magie e abilità uniche per una completezza davvero incredibile. A migliorare ulteriormente la situazione rispetto alla versione del 2001 del titolo, ci pensa un farming incredibilmente ridotto e l'eliminazione quasi totale degli scontri casuali. Ora i nemici saranno tutti visibili sulla mappa e il giocatore, con il completo controllo del personaggio nell'area di gioco, potrà schivarli agilmente per evitare i combattimenti più tediosi o non desiderati. Il tutto si svolge tra le altre cose in un ambiente completamente 3D con la telecamera libera assegnata ai tasti dorsali del 3DS, forse non propriamente perfetta, ma indubbiamente necessaria per rendere ancora più appetibile questo capitolo della serie e ad aumentare di conseguenza l'importanza dell'esplorazione, con il gioco che nasconde forzieri e oggetti interessanti alla vista.
Il nuovo motore di gioco infine esalta e rafforza lo stile caratteristico di Akira Toriyama (Dragon Ball e Dr. Slump su tutti) con una modellazione dei personaggi eccellente e una quantità e varietà di costumi davvero impressionante per un titolo del genere. Square Enix sembra essere pronta a riportare questo capitolo alla ribalta, non possiamo che attendere impazienti di mettere le mani sulla versione completa che sarà, te le altre cose, completamente localizzata in Italiano. Il 16 settembre non è poi molto lontano.
Questa prima prova di Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato ci ha convinto. Il titolo è stato riadattato in maniera eccellente rispetto alla sua versione originale e il nuovo motore in tre dimensioni brilla come non mai su 3DS, con colori vivi e personaggi curati nei minimi dettagli. Quello che Square Enix ha fatto non è però un semplice lavoro di rifinitura tecnico ma una rivoluzione completa di tutte quelle meccaniche tediose viste nel capitolo originario. Si sono snelliti i tempi della narrazione e si è velocizzata leggermente l'azione di gioco, anche per venire incontro ad un pubblico completamente nuovo, che potrebbe decidere di approcciare la serie proprio da questo capitolo. Uno dei migliori titoli della saga regina di Enix sta per tornare sui nostri 3DS, restate queste pagine per il verdetto finale.