Dying Light è stato un successo addirittura insperato. Lo zombie game firmato Techland, nato per superare il leggerissimo (e inconsistente) Dead Island, ha raccolto consensi pressoché unanimi: l'eccezionale profilo tecnico della produzione si sposava con meccaniche eccezionalmente curate, creando un'amalgama dal sapore unico. Un survival open-world in prima persona, con meccaniche parkour che ricordavano quelle di Mirror's Edge, valorizzate da un level design calcolatissimo; e a monte c'era un sistema di progressione del personaggio che faceva da collante, spronando il giocatore ad adottare tattiche e strategie sempre diverse.
Sei mesi dopo l'uscita, sospinto dall'entusiasmo di critica e pubblico, il team polacco si presenta alla Gamescom con la prima, grande espansione per il suo prodotto: The Following. Questo Add-On ci rimetterà nei panni di Kyle Crane, ma ci porterà fuori dalle mura di Harran: una nuova zona splendidamente caratterizzata, armi inedite, uno skill tree aggiuntivo vi aspettano in questo corposo DLC, che promette dieci ore di gioco solo per completare la main quest.
Ma la cosa più bella è il prezzo: 14,90€ ci sembrano un costo più che proporzionato, e se avete il season pass, potrete scaricare The Following gratuitamente!
Into the Wild
In termini di estensione, la nuova area che esploreremo in The Following sarà grande quanto l'insieme delle due zone che componevano la mappa di Dying Light. L'aspetto che più ci ha colpito mentre giocavamo al DLC non è stata tanto la vastità dell'ambiente, bensì la sua caratterizzazione. La demo parte sul vertice di una parete rocciosa, che sovrasta un'immensa vallata. Qui riscopriamo le ottime qualità del parkour di Dying Light, saltando sulle piattaforme di pietra che già suggeriscono l'idea di un'ambientazione naturale, molto più brulla e incontaminata rispetto ai tortuosi vicoli di Harran. L'impressione si conferma quando, dopo un tuffo spericolato, riemergiamo da un laghetto che si apre su campi aperti, punteggiati di tanto in tanto dalla sagoma di silos e fattorie. Sarà il sole obliquo di un tramonto arancione, che riflette i suoi raggi sulle spighe di grano, ma l'atmosfera di The Following ci ha conquistato fin dai primi momenti. Esplorando più attentamente la zona scopriamo, dipinte sulle rocce, strane figure votive, e appesi sui fili della corrente ci sono drappi colorati che per un attimo ci riportano nel Kyrat di Far Cry 4. Le fonti di ispirazione del team sono insomma bene in vista, ma qui c'è quel tocco macabro e cruento dell'epidemia zombie, che allontana con efficacia la sensazione di déjà vu.
Il team di sviluppo ci informa che nella valle in cui ci hanno spediti, un gruppo di dissidenti sembra stranamente immune all'epidemia. Probabilmente il motivo si nasconde proprio nei rituali che eseguono di fronte agli strani dipinti cerimoniali. La main quest, la cui durata dovrebbe attestarsi attorno ad una decina di ore, ci poterà a scoprire di più sulla setta che domina l'area, mentre un discreto numero di attività secondarie dovrebbe allungare ulteriormente la nostra permanenza nella zona. La speranza, su questo fronte, è che i ragazzi di Techland siano riusciti ad inventarsi qualche missione interessante, e che non manchino gli ester egg da scoprire come quelli che già costellavano la città di Dying Light.
Nel corso della prima missione, comunque, il team ci tiene a presentare tutte le altre novità del pacchetto. Troviamo quindi un paio di armi inedite: da una parte una SMG che ci permette di falciare orde di nemici con un paio di poderose smitragliate, dall'altra una balestra (immancabile nel contesto di un'apocalisse zombie, come insegna The Walking Dead) con cui eventualmente avanzare silenziosi, infiltrandosi in modalità stealth nelle installazioni nemiche.
L'introduzione a cui il team sembra tenere di più è però quella delle Dune Buggy: sarà finalmente possibile mettersi al volante di questi bolidi a quattro ruote, molto utili per coprire le lunghe distanze aperte e i sentieri dissestanti della vallata. L'arrivo delle vetture porta con se uno skill tree tutto nuovo, che funzionerà esattamente come i tre che abbiamo già incontrato. Mettendo sotto i rancidi non morti e schizzando a tutta velocità accumuleremo punti esperienza, indispensabili per sbloccare nuove abilità legate alla guida. Non contenti, i ragazzi del team hanno inserito anche la possibilità di personalizzare il proprio mezzo, anche se non abbiamo potuto avere un'idea di quanto profonde siano le modifiche estetiche e meccaniche.
Techland sembra decisa a dare al mercato una lezione su come si dovrebbero sviluppare i DLC. Abituati a spicciole operazioni commerciali in pre-order e a season pass evanescenti, l'estensione e la densità di The Following sembrano quasi miracolose. Nonostante il gameplay sia inevitabilmente quello di Dying Light, fin dai primi momenti di gioco si capisce che il team di sviluppo vuole proporre un'esperienza diversa e complementare rispetto a quella del gioco di base. L'atmosfera "rurale", il level design meno arroccato, ed una mappa vasta più di quella di Harran sono il biglietto da visita di The Following. Che poi continua a divertire grazie all'arrivo delle Dune Buggy e di armi che aprono la strada a nuovi approcci. Tutto il DLC sarà come sempre giocabile cooperativa con tre amici, mentre ancora è in forse la presenza della modalità Be The Zombie. Indispensabile per chi ha spolpato Dying Light, The Following potrebbe essere un serio incentivo ad acquistare il season pass e scoprire anche i precedenti DLC. E se ancora non vi siete avvicinati al survival di Techland, non si sa mai che possa venirvi qualche prurito.