Endless Space 2 Provato

Amplitude Studios torna fra le stelle con Endless Space 2, Strategico 4X a turni che migliora lievemente la formula del primo capitolo.

Endless Space 2 Provato
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  • Quella di Amplitude Studios è una parabola in piena fase ascendente: la favola bella di uno studio francese, composto da ex impiegati di Ubisoft, che, dal 2011 a oggi, grazie all'intuizione giusta, è riuscito a ritagliarsi un posto di tutto rispetto nel difficile mondo degli Strategici per Personal Computer, un settore dominato da serie rinomate come StarCraft, Civilization e la rediviva XCOM.
    La saga "Endless", avviata nel 2012 con il 4X a tema spaziale Endless Space e proseguita poi nel 2014 con la "derivazione terrestre" Endless Legend e con lo spin-off Dungeon of the Endless (un tower defense dotato di elementi roguelike), torna quest'anno con Endless Space 2, sequel che riprende l'impostazione del predecessore e la coniuga alle innovazioni introdotte dalla versione "terrestre", in un connubio decisamente efficace, che potrebbe permettere ad Amplitude di affermarsi ulteriormente nel panorama videoludico accanto ai capisaldi del genere. Considerando la recentissima acquisizione, avvenuta nel Luglio 2016, da parte di SEGA, che ha portato lo studio nell'orbita di "pezzi grossi" come Creative Assembly e Relic Entertainment, Endless Space 2 sembra quindi avere tutte le carte in regola per giocare una partita vincente.

    Di nuovo tra le stelle

    Come già anticipato in sede di apertura, Endless Space 2 è uno Strategico 4X a tema spaziale, in cui l'azione si svolge non su un singolo pianeta, bensì su un numero variabile di sistemi solari, che dipende dai parametri imposti dall'algoritmo di generazione procedurale della mappa-galassia. Partendo dal pianeta "Capitale", la vittoria per la propria Civiltà può essere ottenuta tramite i metodi classici del genere, come espandere la propria influenza sul maggior numero di sistemi, colonizzarli, accumulare un punteggio di Scienza superiore a quello degli avversari, oppure semplicemente sterminare gli imperi nemici. La colonizzazione dei sistemi solari avviene attraverso la fondazione di un avamposto su un pianeta che è pienamente compatibile con il nostro livello tecnologico: per conquistarlo dovremo infatti disporre delle tecnologie che rendono possibile l'insediamento, utilizzando le apposite navi colonizzatrici o, nel caso della razza Lumeris, spendendo la Dust (la valuta universale legata ai leggendari Endless). Trascorso un certo numero di turni, che dipende da fattori come la presenza di avamposti avversari e la prossimità di sistemi colonizzati dal proprio impero, l'insediamento si trasforma automaticamente in una colonia, e l'intero sistema passa sotto la nostra sfera di influenza.
    A differenza di altri congeneri, nei quali costruire tutte le strutture disponibili risulta una strategia accettabile, in Endless Space spesso i bonus conferiti raggiungono il massimo potenziale solo in presenza di pianeti colonizzati che contengono specifici biomi, risorse strategiche/di lusso o anomalie ambientali, come, ad esempio, il "Pianeta cavo" ( con effetto benigno, 1 slot popolazione aggiuntivo, bonus alla produzione di Dust e Scienza per ogni abitante), l'"Atmosfera psicoattiva" (con effetto misto: gli abitanti producono meno Scienza ma sono più "felici") e le"Piogge acide" (con effetto negativo: gli abitanti generano minor Produzione e sono meno soddisfatti). Nel caso mancassero queste condizioni, il costo in Dust di manutenzione degli edifici disincentiva la costruzione ed anzi favorisce il reimpiego della Produzione in altre attività, come la costruzione di navi per le flotte, il cui mantenimento si appoggia sul fatturato nazionale invece che su quello locale, oppure su appositi progetti che, dopo essere stati completati, generano moderate quantità di risorse base.

    Anche la popolazione gioca un ruolo fondamentale nell'economia di sistema: divisa in etnie, comprendenti quella della propria razza, quelle avversarie e le "minoranze etniche" (immaginate le Città Stato di Civilization su scala planetaria), la popolazione si distribuisce su tutti i pianeti colonizzabili, almeno finché esistono slot liberi nei quali stanziarsi. Siccome persino nello spazio le persone non vanno mai d'accordo fra di loro, soprattutto quando appartenenti a "culture diverse", la gestione degli abitanti, compreso lo spostamento da un pianeta all'altro per evitare il sovraffollamento e la separazione delle diverse etnie, è un aspetto da tenere sempre in considerazione durante una partita, così da mantenere la Felicità su livelli accettabili ed evitare la ribellione.

    Senatus Popolusque Aeternus

    La caratteristica che differenzia la serie Endless dagli altri esponenti del genere, in ogni caso, è la gestione della politica, che pervade tutti gli aspetti della società. In Endless Space 2 questo concetto è stato ulteriormente ampliato con l'introduzione del Senato e delle Leggi, ossia editti che conferiscono bonus passivi di varia natura a tutto l'impero.

    A seconda delle azioni svolte durante la partita, come la colonizzazione di pianeti, la costruzione di strutture, i combattimenti e le relazioni diplomatiche, quindi, l'opinione dei cittadini cambia e si polarizza, con la conseguente creazione di movimenti di opinione che si trasformano in veri e propri partiti all'interno del Senato.
    Dopo un indeterminato numero di turni, che dipende dalla forma di Governo vigente (ogni Civiltà, al momento, parte come una Repubblica), il Senato indice le elezioni per determinare il partito di maggioranza e quello di opposizione, nonché la percentuale di seggi conquistati da questi ultimi. I partiti vincitori e i seggi mantenuti determinano il tipo di Leggi passabili, con il primo editto del partito di maggioranza che viene attivato di default nel turno successivo alla votazione.
    Anche i profani delle scienze politiche potranno facilmente intuire i vantaggi insiti nella possibilità di votare Leggi che favoriscono il proprio stile di gioco, sebbene permanga sempre il rischio di trovarsi in una crisi economica e sociale, con interi sistemi in ribellione e pianeti spopolati perché i rappresentanti scelti del popolo non approvano le nostre mire espansionistiche. Per questo è possibile anche "influenzare" il processo elettorale finanziando economicamente il partito prediletto, oppure minacciandone gli oppositori con il consumo di punti Influenza (una delle risorse basilari del gioco, prodotta da determinate strutture planetarie): comportamenti che di certo non si addicono a leader illuminati come noi...

    Guerra di prossimità

    Un reparto in cui ci aspettavamo alcune novità e nel quale, invece, non ne abbiamo riscontrate affatto, è quello riguardante la gestione delle unità militari e dei combattimenti che, di fatto, riprende quanto visto nel primo Endless Space. In questo secondo capitolo, infatti, torna la gestione pienamente "simulativa" degli scontri, in cui le navi delle due flotte coinvolte si muovono autonomamente sul campo. L'unico modo con cui il giocatore può influenzare l'esito della battaglia si esaurisce nella possibilità di impostare una generica "regola d'ingaggio", ovvero decidere quale distanza mantenere durante il conflitto, confrontandola con le strategie ipoteticamente attuabili dall'avversario, per poi scegliere quella più "compatibile" col nostro stile di gioco. Queste regole d'ingaggio si rivelano indubbiamente utili sopratutto se consideriamo che le astronavi vantano diversi slot di personalizzazione, in cui inserire scudi, accessori e armi: le varie tipologie disponibili posseggono difatti un diverso raggio d'azione ottimale, all'interno del quale è certo che i colpi sparati vengano messi a segno.

    Considerando che in Endless Legend avevamo assistito ad un timido "salto in avanti" nella gestione dei combattimenti, rappresentato dalla possibilità di impostare, durante la pianificazione, una direzione di movimento oppure un obiettivo da attaccare, non riusciamo a comprendere il motivo di questo passo indietro. Invece di proporre un controllo simile a quello di Legend, oppure di fornirci totale libertà d'azione, gli sviluppatori sono tornati a un sistema che effettivamente incentiva l'utilizzo della funzione di "autoconclusione" dello scontro. Considerando che si tratta di un prodotto ancora in Early Access, comunque, si spera che lo sviluppatore abbia in serbo novità consistenti con cui sorprenderci. Infine, come da tradizione per la serie Endless, attraverso la Ricerca scientifica è possibile sbloccare unità superiori, equipaggiamenti migliori oppure alternativi, tutti dotati di differenti bonus passivi, che richiedono un apposito costo in risorse strategiche per essere sfruttati appieno.

    Endless Space 2 Nonostante si trovi ancora in fase di Early Access, Endless Space 2 si presenta in una forma già abbastanza completa, merito indubbiamente degli asset pre-esistenti e del versatile motore grafico Unity, lo stesso engine utilizzato in passato. Le razze giocabili al momento sono quattro, esattamente la metà di quelle che saranno disponibili al lancio, ben differenziate tra loro e capaci di adattarsi ai diversi stili di gioco che decideremo di adottare. Siamo allora curiosi di scoprire tutte le altre caratteristiche che verranno inserite nel lasso di tempo che ci separa dal lancio ufficiale del prodotto. In linea generale, però, le modifiche apportate all'impianto base di Endless Space sono poche, seppure incisive, mentre non hanno subito sostanziali migliorie né il combattimento, ancora completamente simulativo, né la ricerca scientifica, che persevera nell’approccio libero e confusionario alle tecnologie, senza proporre un qualsivoglia percorso “ottimale” (come per esempio accadeva in Civilization: Beyond Earth). Lungi da noi chiedere ad Amplitude di cambiare radicalmente la loro idea di game design, ma avremmo comunque apprezzato se, sotto questi aspetti, si fosse ispirato maggiormente a quanto sperimentato in Endless Legend. Non ci resta quindi che attendere il risultato finale che, a detta degli sviluppatori, dovrebbe giungere sul mercato nei primi mesi del 2017.

    Abbiamo giocato una ventina di ore nel corso di 3 giorni, distribuite su due partite di cui una abbandonata a causa di una gravissima crisi economica che ha portato il popolo alla ribellione e il Governo alla rovina.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: Intel i5-4660K @3.40Ghz
    • RAM: Corsair Dominator Platinum 16GB CL9
    • GPU: Nvidia Asus GTX-660Ti

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