FIFA 17 - Gamescom 2016

FIFA 17 mette sul piatto un gameplay profondamente rifinito, e dopo lo scossone che porta il nome di Frostbite 3, il gioco si presenta più dinamico.

FIFA 17
Anteprima: PlayStation 4
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Quest'anno la competizione per il trono di miglior simulazione calcistica sembra più accesa del solito. Visto che la fiera tedesca rappresenta l'ultima occasione per mostrarsi al pubblico ed alla stampa prima del lancio autunnale, alla Gamescom di Colonia i due contendenti cominciano a scaldarsi come si deve, presentandosi in una versione giocabile vicinissima a quella definitiva. Mentre PES continua nel suo percorso di automiglioramento, FIFA 17 mette sul piatto un gameplay profondamente rifinito, e dopo lo "scossone" che porta il nome di Frostbite 3 il gioco si presenta più dinamico, fisico, diversificato. Tante le novità anche sul fronte contenutistico: oltre all'arrivo di The Journey, inedito story mode che strizza l'occhio ad un'ampia fetta di pubblico, lo zoccolo duro dei fan sarà coccolato dalla revisione di Ultimate Team, che si presenta quest'anno con sfide settimanali ed una struttura che si apre al panorama eSport, con tanto di sfide settimanali e divisioni competitive. Andiamo con ordine, spulciando tute le novità dell'ultima demo.

    Il fascino del viaggio

    Ad avere per le mani quel mostro di potenza che risponde al nome di Frostbite 3, e non poterlo usare per scene d'intermezzo da mascella aperta, a qualcuno dev'essere venuto il nervoso. Non fraintendeteci: grazie all'engine di DICE l'atmosfera degli stadi è più credibile e avvolgente, i volti dei giocatori riducono lo scarto con il concorrente targato Konami (che resta comunque ai vertici della categoria), il reparto animazioni esce sostanzialmente rinato. I miglioramenti tecnici, insomma, si sprecano, ma visti i risultati ottenuti in tutte le altre produzioni (dai Battlefield ai Need for Speed) sarebbe stato un peccato non preparare neppure una Cut-Scene. E allora eccola qui, la modalità storia di FIFA 17: si chiama The Journey e segue da vicino le gesta di Alex Hunter, giovane promessa della Premier Legue inglese. Niente alter ego personalizzabile, niente libertà integrale, bensì una sceneggiatura più rigorosa, sul modello di quanto visto nell'ultimo Fight Night o nel più recente NBA di 2K. Scelta saggia, a conti fatti, visto che per chi vuole gestire ogni aspetto del proprio calciatore e del team c'è già la modalità Pro Clubs, anch'essa rinvigorita in questa edizione (gli utenti avranno a disposizione una più ampia gamma di personalizzazioni per il proprio atleta, che adesso avrà dei tratti speciali in grado di influire sulle prestazioni in campo, nonché la possibilità di modificare stemmi e divise del team). Anche dal punto di vista ludico The Journey sembra più elaborata della classica carriera che siamo abituati a vedere in tanti altri sportivi, configurandosi come un'esperienza estremamente immersiva, divisa tra gli spostamenti di un giovane talento, la vita negli spogliatoi e la propria famiglia, nei luoghi dove il protagonista si sente davvero a casa. Saranno tante le scelte che potranno influenzare l'evoluzione del racconto: selezionare un ingaggio piuttosto che un altro cambierà non solo gli obiettivi della partita, ma anche i co-protagonisti. Il rapporto con i compagni di squadra, del resto, sarà importante, e non mancheranno dialoghi a scelta multipla che potranno influenzare le sinergie con gli altri atleti. Allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, il compito sarà in ogni caso quello di seguire le indicazioni del mister; e tuttavia a seconda delle nostre prestazioni in campo le abilità di Alex potranno cambiare notevolmente. Tanti gol a segno finiranno per incrementare la precisione nel tiro, mentre buoni risultati in fase di dribbling e fraseggio influiranno su altri parametri, come il controllo di palla e la precisione nel passaggio. Sarebbe bello se, alla fine del "viaggio" di Alex, il bomber si trasformasse in un giocatore da poter sfruttare in altre modalità, e magari proprio in quell'Ultimate Team che si presenta in FIFA 17 con diverse novità, legate ovviamente alla struttura di gioco.

    Per quel che riguarda l'impostazione generale, del resto, FUT non cambia di una virgola: si sbustano pacchetti alla ricerca delle carte migliori, si assembla il proprio team facendo bene attenzione alle alchimie di squadra, si dilapidano intere fortune intestarditi sulla modalità Draft. Stavolta, però, ogni settimana avremo a disposizione una serie di Sfide, che metteranno alla prova non solo le nostre abilità sul campo, ma anche le nostre doti di tecnici. Riuscendo a superare i test che il gioco rinnoverà ogni 7 giorni, potremo avere accesso alla Weekly Challenge. Come il nome lascia intendere, si tratta di una sorta di campionato giocato durante il weekend, quando avremo a disposizione un massimo di 40 partite classificate per accumulare il maggior numero di punti. "Il segreto è la costanza", recita il sito ufficiale di FUT: ottenendo risultati soddisfacenti di settimana in settimana è possibili incassare premi interessanti e scalare la classifica mensile. Salendo di divisione in divisione all'interno di questo campionato, chiamato FUT Champions, potremmo addirittura ottenere l'accesso ad eventi dal vivo e tornei ufficiali. Non possiamo che essere felici: era davvero ora che FIFA facesse un passo più deciso in direzione dell'eSport.

    Palla al piede

    Adesso tralasciamo la "cornice" e veniamo al dunque. Come se la cava FIFA 17 quando si scende in campo? Le sensazioni sono decisamente rassicuranti. La dinamica del match e la costruzione del gioco riprendono il meglio del recente passato, ma l'upgrade della fisica e dell'intelligenza artificiale si fanno sentire. Aumenta il ritmo, la credibilità dell'azione, la libertà in fase di costruzione degli assalti alla porta.

    La velocità dei giocatori non è cambiata di una virgola (giura il team di sviluppo!) ma adesso le animazioni sono più fluide, i compagni seguono l'azione con più cognizione di causa, supportando il giocatore che porta la palla. Risultato? FIFA 17 sembra leggermente più veloce del predecessore, e di sicuro è più bello da vedere. Le migliaia di animazioni aggiunte (di cui davvero tantissime di raccordo) vanno ad incrementare in maniera sensibile la varietà di situazioni. Ma l'aspetto forse più interessante è la rinnovata meccanica di protezione della palla: il gioco diventa spesso molto fisico, soprattutto quando si decide di lanciarsi in un ardito inserimento nella parte centrale del campo, senza necessariamente dover girare l'azione sulle fasce. Nascondere la palla, magari perché raddoppiati e intenti ad agguantare una punizione da una zona interessante, significa giocare col peso del calciatore per ammortizzare gli attacchi dell'avversario. Il risultato è davvero eccezionale e apre scenari di gioco tutti da esplorare, sia in attacco -magari per effettuare un dribbling usando il proprio corpo per anticipare l'avversario-, che in difesa, così come nel gioco aereo. Novità anche sui calci piazzati, che adesso possiamo tirare sfruttando una cospicua serie di opzioni aggiuntive, modificando oltre che la traiettoria e la parabola anche la distanza della rincorsa. In generale anche le opzioni di tiro sono aumentare, grazie ad esempio alla possibilità di calciare terribili bordate rasoterra, aumentando la potenza del colpo senza necessariamente incrementarne anche l'elevazione. Durante i nostri test non abbiamo visto i portieri commettere errori da mani nei capelli, ma questo aspetto, così come il rigore e la fallibilità degli arbitri (ancora in affanno nel gestire la regola del vantaggio), vanno valutati sulla lunga distanza. Non mancherà molto, in ogni caso, per poterlo fare: FIFA 17 si presenterà sul campo il prossimo 29 settembre, e noi saremo pronti a sviscerarlo a dovere. Restate su queste pagine.

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