For Honor: provata la campagna single player del gioco

Non solo duelli all'arma bianca online per la nuova IP di Ubisoft, che vuole offrire ai giocatori una campagna single player curata e coinvolgente.

For Honor
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Il comparto multigiocatore di For Honor si preannuncia mastodontico, contenutisticamente impressionante, incredibilmente divertente e profondo da giocare. Ma l'attesissimo titolo Ubisoft non vuole vivere di sole battaglie online, ambendo a sfruttare il vasto universo di gioco al fine di offrire una campagna single player strutturata e curata tanto quanto il cuore pulsante della produzione, impegnato a battere al ritmo dei coinvolgenti scontri globali. Siamo volati a Parigi per provare con mano due nuove missioni che, a partire dal prossimo 14 febbraio, contribuiranno a narrare le gesta di vichinghi, cavalieri e samurai, impegnati in una guerra per l'onore.

    "Io porto la pace"

    La prima delle due missioni inedite provate ci vede impegnati nei panni di una delle nuove classi recentemente annunciate, ovvero quella delle Peacekeeper, feroci assassine appartenenti al clan dei cavalieri medioevali, rapide e sguscianti guerriere che possono capovolgere le sorti delle battaglie più aspre. La nostra eroina è stata inviata in ricognizione in un avamposto vichingo che si estende sul crinale di una montagna innevata, nella missione intitolata "Sabotage": l'obiettivo della spedizione è quindi lampante, e ci vedrà impegnati nel sabotare i meccanismi di un enorme ascensore in legno, così da bloccare le truppe nemiche costringendole a fronteggiare il rigido inverno in una trappola di ghiaccio e vento. Il livello di gioco si sviluppa in maniera piuttosto lineare: avanziamo pian piano tra gli alberi della foresta, nascosti dal buio della notte, impegnati a scalare il sentiero montuoso liberandoci di tutti i barbuti avversari che si parano sul nostro cammino.

    Le dinamiche stealth sono timidamente accennate in "Sabotage", consentendo al giocatore di nascondersi su di alcuni dislivelli così da evitare le truppe impegnate nelle varie ronde, anche se la soluzione offensiva rimane quella più divertente e invitante da scegliere. Il profondo combat system di For Honor viene integralmente recuperato nella sua incarnazione per giocatore singolo, offrendo battaglie contro un IA non proprio tra le più complesse sul mercato, ma comunque funzionale nel costituire una minaccia concreta per l'utente. Le sanguinarie danze composte da schivate e posture da assumere per attaccare il fianco scoperto del nemico accompagnano così il nostro incedere cauto e guardingo, offrendo duelli molto più brevi e condensati rispetto a quanto osservato durante le Faction Wars Online: scontri che perdono un po' di intensità quindi, anche a causa del modo in cui i gruppi di nemici decidono di ingaggiare il nostro alter ego virtuale, sempre in un educato ordine di attacco uno per volta, un po' come già accadeva nei tanti Assassin's Creed. Mentre avanziamo nella neve la nostra Mercy si abbandona ad alcune riflessioni che contribuiscono ad approfondire la lore di gioco, condividendo preziose informazioni sui costumi e sulle gerarchie dell'esercito vichingo, valorizzando la grande cura riposta nella contestualizzazione del mondo di gioco. Un mondo che, proprio come osservato con le tante mappe multigiocatore, risulta vivo e pulsante, con ambientazioni evocative, traboccanti di dettagli, rese ancor più affascinanti dal buon sistema di illuminazione implementato e dall'ottima pulizia dell'immagine restituita dall'engine di For Honor. A vivacizzare i ritmi di una progressione sostenuta ma estremamente lineare, troviamo la possibilità di raccogliere equipaggiamenti speciali, oggetti preziosi per acquisire un sostanziale vantaggio tattico in battaglia.
    Chiaramente, una classe subdola e letale come quella delle Peacekeeper non si fa scrupoli nell'adoperare trucchetti non proprio leciti, sfruttando bombe stordenti in grado di confondere il nemico, lasciandolo inerme alla mercé delle nostre affilate doppie lame.
    Di contro, l'interazione ambientale risulta piuttosto limitata, con leve da tirare, scale da salire e casse da distruggere per recuperare metallo, moneta ingame utilissima per potenziare i nostri guerrieri nelle altre modalità di gioco offerte, e che qui funge anche da elemento "collezionabile". Interessante inoltre constatare come il sistema di progressione del giocatore sembri essere condiviso tra le due anime single e multiplayer di For Honor, con uccisioni ed esecuzioni che contribuiscono ad aumentare l'esperienza accumulata, restituendo un tangibile senso di gratificazione al giocatore, con la consapevolezza che ogni nostra piccola azione determina ci avvicina a nuovi traguardi e sbloccabili.

    I duelli contro i vichinghi hanno scandito l'intero viaggio di "Sabotage" conclusosi una volta raggiunto il cuore dell'insediamento nemico: qui, dopo aver mietuto altre vittime, abbiamo potuto finalmente metter fuori uso l'enorme ascensore che consentiva l'accesso al villaggio, distruggendo l'intera struttura e potendo finalmente fuggire nella tundra, dove ad attenderci abbiamo trovato un drappello di cavalieri, accompagnato da un misterioso generale, molto probabilmente una personalità di spessore nell'economia della narrazione che accompagnerà le nostre gesta.

    Giochi di potere

    Abbiamo abbandonato le gelide vette montane di "Sabotage" per dedicarci alla seconda delle missioni offerte dalla build a nostra disposizione, ovvero "The Raider". Questo secondo livello provato vanta un concept sicuramente più vario ed interessante, che emerge sin dalla cutscene iniziale: i vichinghi non sono solo impegnati nel contrastare l'avanzata nemica, ma devono confrontarsi anche con aspri conflitti interni, con capi clan che reclamano potere e riducono alla fame guerrieri che sino al giorno prima chiamavano "fratelli". Artefice di cotanta desolazione umana è Ragnar, generale vichingo travolto da un'insaziabile sete di comando, e toccherà quindi al nostro guerriero farsi avanti per ristabilire i giusti equilibri e riunificare l'esercito sotto un'unica egida. La nostra avanzata sarà inarrestabile mentre saccheggiamo il villaggio nemico, impegnati nel localizzare le scorte di cibo nascoste dai guerrieri di Ragnar. Tanti i modelli su schermo impegnati a darsele di santa ragione, in battaglie rese ancora più sanguinarie dalla brutalità e dal parco mosse dell'esercito norreno.

    Saremo inoltre chiamati a recuperare alcune cariche esplosive con cui bruciare le case da cui respawnano gli avversari, assicurandoci così un importante vantaggio tattico. Ancora una volta una linearità piuttosto marcata degli eventi viene affiancata ad una cura incredibile riposta nella caratterizzazione dell'ambientazione di gioco, un aspetto su cui il team di sviluppo conferma tutto il proprio impegno e talento. Dopo aver recuperato le vettovaglie che stavamo cercando saremo finalmente pronti a reclamare la testa del sadico Ragnar, impegnato ad ubriacarsi in una locanda posta sulla collina del villaggio. Insediamento che oramai è consumato dalle fiamme, con strutture compromesse che cadono tra lapilli e cenere, e dove l'esercito di casa è oramai allo sbando. Il confronto con Ragnar costituisce una vera e propria boss fight, con un avversario decisamente più pericoloso e resistente se paragonato agli altri guerrieri affrontati in precedenza: grazie ad un numero di HP decisamente superiore alla media e ad un parco mosse vario e letale, Ragnar si rivela un contendente ostico, che richiederà al giocatore riflessi pronti ed un attento studio del pattern d'attacco nemico al fine di ottenere la tanto agognata vittoria. Ma l'epopea vichinga non è ancora finita: una volta esauriti i punti vita del boss infatti, quest'ultimo deciderà di fuggire a cavallo approfittando della confusione che impera nel villaggio, dando il via ad una lunga sequenza d'inseguimento durante la quale dovremo impedire al sanguinario usurpatore di svanire nel nulla. Mentre avanziamo spediti al galoppo saremo attaccati sui fianchi dagli uomini di Ragnar, impegnato nel frattempo a lanciarci contro alcune bombe di fortuna da evitare con repentini cambi di direzione, tenendo sempre conto dei vari ostacoli ambientali posti sul nostro cammino dalla foresta che si estende tutt'intorno a noi. Con la giusta dose di concentrazione riusciamo finalmente a raggiungere la nostra vittima, pronti a chiudere la questione una volta per tutte: durante la cutscene finale spediamo Ragnar nel Valhalla, e stabiliamo nuove gerarchie di potere in un clan consumato dall'odio e dalla bramosia, ma che può e deve rinascere grazie alle rinnovate alleanze.

    For Honor Le due missioni inedite della campagna provate durante l'evento parigino sembrano suggerire piuttosto chiaramente che il cuore dell'esperienza di For Honor non sarà certamente costituito dalla sua anima single player. “Sabotage” e “The Raider” non peccano certamente per valori produttivi, con i ragazzi di Ubisoft Montreal pronti a ribadire la grande cura riposta nella creazione di ambientazioni bellissime da vedere, abitate da guerrieri che sfoggiano armature di incredibile complessità e varietà, da consumare sotto i colpi dell'originale combat system marchio di fabbrica della produzione. A frenare gli entusiasmi interviene una linearità di fondo che, di per sé, non costituirebbe un male a priori, se non fosse per l'incapacità di galvanizzare il giocatore come dovrebbe, ponendolo dinanzi a sfide varie, diversificate e profonde. Nonostante gli sforzi profusi nel vivacizzare i ritmi di gioco, con equipaggiamenti speciali da raccogliere e inseguimenti a cavallo godibili ma un po' banali, quanto offerto dalla campagna di For Honor appare decisamente canonico, privo di spunti realmente interessanti capaci di eguagliare i traguardi raggiunti con l'incredibile comparto multigiocatore. É ancora presto per abbandonarsi ad un giudizio completo e definitivo, ma la sensazione è che la campagna costituirà un ottimo “campo d'addestramento” da sfruttare prima di lanciarsi online a lame spianate, un'occasione perfetta inoltre per approfondire la lore di gioco e per accumulare preziosi punti esperienza grazie al comodo sistema di progressione unificato. Rimanete sulle nostre pagine per tutti i futuri aggiornamenti.

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