Gran Turismo Sport: Provato su PlayStation VR

Durante l'evento organizzato da Sony per mostrare le novità in arrivo su PlayStation VR abbiamo potuto provare Gran Turismo Sport.

Gran Turismo Sport: Provato su PlayStation VR
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  • PS4
  • Per quanto forse non travolgente come un tempo, Gran Turismo è una di quelle serie che ha fatto la storia del marchio PlayStation. Al solo nominarlo milioni di persone sentono ancora quel brividino sulla schiena ricordandosi la fatica per prendere tutte le patenti, le centinaia di ore spese sulla propria e macchina e la bellezza di quei replay così cinematografici, per i tempi assoluta fantascienza. Nel corso delle generazioni videoldudiche Yamauchi, che della serie è il padre e meccanico capo, ha sempre proseguito per la sua strada fatta di carrozzerie dettagliate al limite della maniacalità e modello guida ibrido, che mantiene allo stesso modo le distanze da simulazione e arcade.
    Nello spazio allestito da Sony per la lineup estiva di PSVR, nel quale tra l'altro si poteva giocare pure a Farpoint e Starblood Arena, non poteva ovviamente mancare Gran Turismo Sport, presente con la sola modalità VR ma accompagnato da un confortevole playseat che non è forse la cosa più pratica da tenere in salotto, ma che porta l'esperienza di gioco ad un nuovo livello.
    Rispetto a tutti gli altri tipi di esperienza virtuali, che siano esse più sperimentali o vicine a quello che ci possiamo aspettare, il simulatore di guida è il proverbiale cacio sui maccheroni: chi più chi meno tutti sanno cosa aspettarsi da un giro di pista in macchina, sia in termini di cose che si vedono dall'abitacolo, sia in cose che effettivamente vanno fatte. Io che lo provavo con questa configurazione per la prima volta mi sono stupito per quanto naturale fosse ruotare la testa per vedere chi mi affiancava aggressivo, così come sbirciare negli specchietti o sporgersi sul cruscotto per controllare chi è in procinto di sorpassare o quanto stretta è la prossima curva.

    Il modello di guida è sempre quello che potreste aspettarvi da un Gran Turismo, e non sarà certo questo nuovo titolo a rimescolare pesantemente la carte in tavola, sopratutto se ci giocate con il canonico setup divano-televisore-dualshock. Indossato però il visore e posizionato saldamente le mani sul volante, tutto cambia in un modo francamente sorprendente, per quanto assolutamente naturale. Sembra un dettaglio da nulla, ma poter sbirciare rapidamente sullo specchietto retrovisore per vedere chi vi sta in coda e modificare la traiettoria di conseguenza, aggiunge già da solo un livello di realismo difficilmente quantificabile, esattamente come essere in grado di impostare una curva sfruttando una percezione finalmente realistica della profondità e delle distanze. È difficile poterlo descrivere efficacemente (esattamente come anni fa era impossibile parlare in maniera chiara di 3D), ma se pensate che quando avete davanti il sole dovete fisicamente spostare lo sguardo per non rimanere accecati anziché aspettare la compensazione del lens flare beh, potreste avere almeno una vaga idea di cosa Gran Turismo Sport in modalità VR vuole provare a raggiungere.

    Sul fronte motion sickness, il nemico numero uno al momento della diffusione del visore, dire bene ma non benissimo: in linea generale infatti tutto scorre come deve senza particolari sensazioni negative (viene a supporto verosimilmente anche il fatto che il cervello sa già esattamente cosa aspettarsi in una situazione del genere), anche se i saliscendi di Brands Hatch, il circuito che ho provato, si sono fatti sentire più del dovuto e più di quanto mi aspettassi. C'è da dire però che oltre ad essere un fattore personale, l'abitudine e l'allenamento con questo tipo di esperienze fanno la differenza, il che vi può dare la perfetta scusa per continuare a giocarci per aumentare sempre di più la vostra resistenza. Graficamente siamo abbastanza (pure molto) lontani dall'opulenza visiva della versione PS4 Pro, che potendo puntare sul 4K checkerboard, HDR e 60fps (almeno nelle intenzioni) gioca proprio un altro campionato. Nonostante questo però l'esperienza è più che soddisfacente, con un abitacolo molto ben curato (anche se talvolta si può percepire un po' di lag, se si indugia a guardare gli interni), una profondità di campo non certo eccezionale ma comunque sempre ben definita e più che sufficiente, e una fluidità di cui certo è difficile lamentarsi. Quello che perde in ricchezza visiva in ogni caso lo riguadagna in immersività e immedesimazione, quindi direi che è un compromesso più che onesto. Gran Turismo Sport insomma, molto più che Driveclub VR, potrebbe definire lo standard per i giochi di guida su PlayStation VR, anche se il doversi dotare di volante, pedali e seggiolino, oltre che di visore e PS4, potrebbe risultare un tantino costoso. Certo è che con questo setup l'esperienza di gioco è davvero impressionante.

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