Gravel: provato il nuovo racing game di Milestone

Abbiamo provato Gravel, nuovo gioco di corse targato Milestone in uscita su PC, Xbox One e PS4 la prossima estate: ecco le nostre impressioni.

Gravel
Anteprima: PC
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Dopo aver riscosso un buon successo con i due capitoli della serie RIDE, i ragazzi di Milestone sono pronti ad esordire con una nuova IP, questa volta su quattro ruote. Previsto per l'estate di quest'anno, il nuovo prodotto dello studio milanese si chiama Gravel; un termine che in inglese sta ad indicare la ghiaia, lo sterrato, e - per estensione - l'off-road, di cui questo nuovo videogame vuole farsi compendio universale. Un modello di guida più permissivo rispetto a quello degli altri prodotti del team italiano, una quantità di contenuti più che solida e addirittura qualche elemento free-roaming sono i tratti distintivi della produzione, che proprio come MXGP 3 sfrutterà il nuovo motore scelto dal Milestone per i suoi titoli, ovvero l'ultima versione dell'Unreal Engine. Dopo averlo provato brevemente, siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni preliminari su Gravel.

    Simcade

    Attenti, prima di tutto, a non confondere il Rally con l'Offroad. Gravel non la prosecuzione dell'esperienza maturata con "Sébastien Loeb Rally EVO", bensì un titolo molto più leggero, spensierato, che rifiuta la pressione delle competizione ufficiali e l'assillo del cronometro, e "insegue" invece lo stile dei racing game anni '90. Potete insomma immaginarlo come un'evoluzione dei grandi classici di quell'epoca, da Screamer a Sega Rally: l'obiettivo è quello di sfrecciare in qualche location da cartolina, lasciarsi conquistare dal brivido della velocità ed esibirsi in sequenze di derapate spettacolari.

    Per amor di varietà ci saranno ben quindici diverse ambientazioni da visitare, sparse nei quattro angoli del pianeta: in Alaska potremo correre su strade innevate, mentre un piccolo arcipelago nel pacifico ci vedrà scivolare su distese di sabbia dorata e nella giungla fangosa che si sviluppa nell'entroterra. Nei prossimi mesi scopriremo in quali altre aree del globo ci porterà Gravel, ma nel frattempo il team ci tiene a ribadire che le differenze non saranno soltanto estetiche. Grazie alla simulazione delle proprietà dei materiali garantita dal nuovo motore grafico, possiamo aspettarci un comportamento diverso delle auto sulle varie superfici: guidare sul nevischio, insomma, sarà tutt'altra cosa rispetto a dover controllare una sbandata sulla ghiaia, ed ovviamente pure le condizioni climatiche incideranno sulle reazioni delle vetture.
    Non aspettatevi, in ogni caso, un livello di simulazione minuzioso e puntuale: lo stesso team di sviluppo definisce Gravel come un "simcade", anello di congiunzione fra lo spirito arcade dei classici sopra citati e il know-how di Milestone, che non vuole rinunciare del tutto ad una lieve spruzzatina di realismo.
    Pad alla mano si percepisce senza fatica che il driving system è molto più permissivo, le auto perdono aderenza molto difficilmente, e invece di parzializzare il gas e calcolare le staccate si può tirare impunemente il freno a mano e sbizzarrirsi in traversi da capogiro. Il pubblico a cui Gravel vuole rivolgersi, insomma, è decisamente ampio, e pure chi non è alla costante ricerca del "giro perfetto" potrà divertirsi di buon grado.
    La demo che abbiamo provato in quel di Londra, in ogni caso, ci ha permesso di testare una gara a circuito ambientata su alcune isolette del Pacifico. Abbiamo corso all'alba, durante la notte, e poi con il sole a picco nel cielo, ben impressionati dalla rappresentazione delle varie condizioni di luce. Ci ha impressionato molto meno, invece, il colpo d'occhio generale. Nonostante utilizzi l'Unreal Engine 4 Gravel ci ha mostrato panorami un po' spogli, elementi poligonali molto semplici, e persino qualche problema di ottimizzazione, con diversi scatti che minavano la fluidità generale (il gioco aspira ai 60fps su PC, mentre resterà bloccato a 30 su console). La colpa potrebbe essere delle dimensioni molto estese delle mappe di gioco, oppure del processo di sviluppo ancora un po' arretrato (la versione testata, del resto, era una alpha). Il confronto con l'altro titolo della software house italiana, ovvero il già citato MXGP 3, resta comunque impietoso, e visti i pochi mesi che ci separano dalla release non vorremmo mai trovarci di fronte ad un titolo con qualche compromesso di troppo sul fronte tecnico.

    Venendo ai contenuti, nel gioco troveranno spazio 50 veicoli divisi in 4 categorie (Cross Circuit, Cross Country, Trophy Trucks, Extreme Racing), ed una serie discretamente varia di eventi. Ci saranno competizioni su circuiti all'aperto e gare in piste sterrate, allestite all'interno degli "stadium". L'aspetto più curioso e promettente è legato però alla presenza di ambientazioni liberamente esplorabili, dall'estensione più che discreta. Ognuna di queste location "free-roaming" sarà larga circa 32 chilometri quadrati, e ovviamente ricolma di cose da fare. Collectible da recuperare, gare a checkpoint, eventi di derapate, per una serie di circa 200 prove che andranno a comporre la carriera principale, scandita da un comparto narrativo che ci vedrà affrontare cinque assi del volante per diventare la star numero uno del "Gravel Channel" (niente di nuovo sotto il sole, ma dopotutto ciò che conta è la guida!).

    Non avendo potuto provare direttamente l'esperienza free-roaming, senza ombra di dubbio uno dei pilastri dell'esperienza di gioco scolpita da Milestone, è davvero difficile sbilanciarsi sulle prospettive del titolo. Nella speranza che il team di sviluppo assembli una nuova demo prima dell'uscita, pensiamo di poterci immaginare Gravel come una sorta di Forza Horizon "puntiforme", che rinuncia alla struttura open-world per presentarci invece delle aree indipendenti: magari un po' meno vaste ma sicuramente più varie e diversificate dal punto di vista delle atmosfere. Ovviamente ci sarà da valutare anche la tenuta e l'ispirazione delle varie attività, ed il senso di progressione della carriera.
    Questo primo contatto, pensato soprattutto per render conto della (piacevole) virata arcade, è bastato in ogni caso ad incuriosirci. Nella speranza di poter approfondire le varie caratteristiche del prodotto, e magari anche di correre qualche gara in multiplayer (disponibile solo su circuito, e stavolta senza split-screen locale), teniamo quindi gli occhi puntati su Gravel. Milestone si mostra, se non altro, una software house piena di risorse, decisa a non fossilizzarsi sulle licenze ufficiali e sul mondo delle due ruote, ed anzi coraggiosa nel proporre una nuova IP a così pochi anni di distanza da RIDE. Speriamo che le buone idee di base, in combinazione con la malleabilità dell'Unreal Engine, portino anche buoni risultati.

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