GRIDD: Retroenhanced Provato

Il team italiano Antab Studio è pronto a scaraventarci negli anni Ottanta con GRIDD: Retroenhanced, shoot'em up arcade lisergico e senza sosta.

GRIDD: Retroenhanced Provato
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Abbiamo già avuto abbondante riprova di come il 2017 passerà alla storia come un'annata indimenticabile per gli estimatori del gaming. Un anno di grazia per il mercato tripla A, i cui prodotti d'eccellenza girano su computer e console di mezzo mondo ormai da diverse settimane, per la gioia dei polpastrelli di tutti noi video-appassionati. Laddove le produzioni indie, dal canto loro, non si sono certo sedute sugli allori: Hollow Knight e Stories Untold, per citarne un paio, rappresentano testimonianze virtuose di questo impegno ininterrotto, sfortunate soltanto nel dover spartire il palco con i suddetti titoloni ai vertici dell'industria. Localizzando ulteriormente, anche il videogioco Made in Italy sta vivendo un momento di fervore senza pari. Lo sa bene chi è abituato a seguire gli eventi e le fiere di settore, sempre più popolate di stand dove i prodi sviluppatori di casa nostra sono soliti mostrare al pubblico i propri pargoli digitali, per altro sempre più consci della bontà dei propri sforzi. Di alcuni vi abbiamo già parlato e di altri vi parleremo quanto prima, ma oggi vogliamo che questo spazio sia tutto di GRIDD: Retroenhanced e di Antab Studio, i tre sviluppatori che, in quel di Milano, l'hanno concepito e svezzato, pronti a sospingerlo definitivamente verso i lidi di Steam e Xbox One prima della fine di aprile. Cortesia loro, abbiamo avuto modo di gettarci in anteprima in una manciata di brevi partite indiavolate, scoprendo un arcade d'immediatezza rara tanto nel farsi giocare quanto nello strappare i peggiori improperi dalle corde vocali.

    We need some Action!

    Ancora prima di accedere al menù di selezione, GRIDD: Retroenhanced si dimostra un atto di enorme passione verso la cultura cyberpunk fin dalla schermata di avvio. Un tracciato a griglia sparato verso l'infinito, colori lisergici in ogni dove, e poi la scritta del titolo perfettamente cromata, sulla quale s'infrangono fulmini con tanto di suono da cortocircuito in sottofondo: tutto grida all'immaginario genuinamente esaltato di molti prodotti audiovisivi in voga durante gli anni Ottanta. Sottrarsi a cotanta epicità mista a tamarraggine è praticamente impossibile, e viene dunque naturale premere Start su una nuova partita della modalità principale Arcade, l'unica sbloccata dapprincipio. Prima, però, un brevissimo briefing: il giocatore è un hacker che, al comando di uno strano mezzo volante a punta, deve violare un mainframe percorrendo il cyberspazio a velocità supersonica, distruggendo a più non posso ed evitando, nel contempo, di essere fatto a pezzi dal sistema. Ci si trova quindi alle prese con uno shoot'em up che attinge a piene mani dalla tradizione di genere, per cui l'astronave procede automaticamente lungo il circuito mentre chi gioca ha il compito di sparare alle geometrie al neon che gli si parano davanti e di scansare gli oggetti che invece non possono essere abbattuti, quali colonne ologrammatiche o inferriate laser semoventi. La differenza rispetto a molti congeneri è che l'ambiente di gioco è al cento per cento in tre dimensioni e la camera virtuale è posta proprio dietro al veicolo, proponendo così uno spostamento frontale per l'intera durata della sfida. Giacché il mirino "locka" il nemico in automatico a seconda della posizione della navicella, gli input da gestire sono in sostanza soltanto due - l'analogico sinistro del pad per il movimento orizzontale e verticale e un altro tasto per il fuoco - a favore, però, di quel principio che tanto piace ai videogiocatori della vecchia scuola. Se la formula di GRIDD: Retroenhanced è infatti molto facile da imparare, lo è decisamente meno da padroneggiare. A poco meno della metà del viaggio, soprattutto, la curva di difficoltà subisce una certa impennata ed è quindi fondamentale avere un buon dominio sul mezzo, che tuttavia è sostanzialmente impossibile possedere all'atto del primo tentativo. Verosimilmente, anche nel corso di quelli appena successivi. Benché le situazioni poste a intervallare la corsa all'hacking non subiscano variazioni di sorta da una run alla seguente, c'è comunque da porre grande attenzione alle mosse repentine di alcuni oppositori, a lungo andare prevedibili ma non necessariamente facili da aggirare. In soccorso dell'utente, oltre ai propri riflessi, si palesano sul percorso soltanto alcune unità di energia vitale e, talvolta, dei power up utili ad aumentare l'efficacia delle raffiche o ad ispessire il proprio scudo difensivo, rotto il quale ogni danno aggiuntivo porta al game over in maniera molto rapida. Adoperare al meglio questi pochi vantaggi facilita l'accumulo dei punti, i quali, a loro volta, portano in dote l'ottenimento di bonus per il retry istantaneo post-fallimento, cosicché si possa ambire a traguardi migliori di quelli raggiunti in precedenza.

    Dall'hands-on è insomma emerso come, nonostante la semplicità della ricetta, Antab Studio abbia lavorato bene nel differenziare le singole fasi che compongono la progressione, alcune delle quali culminano in vere e proprie boss fight contro enormi volti sintetici ed altre mostruosità poligonali. Il ritmo di gioco, incalzante e "rallentato" solamente da pochi istanti di raccordo, è oltretutto accompagnato da una soundtrack di qualità e perfettamente a tema, denso tripudio di sonorità new retro wave da fare invidia ai più grandi esponenti di questa corrente. Della nostra prova parziale, in fin dei conti, ci resta qualche perplessità solo in relazione alla gestione dell'inquadratura in determinati frangenti dell'in-game. È chiaro l'intento dei dev di sperimentare quanto più possibile con i "movimenti di macchina" della camera, sfruttando il suo essere posteriore rispetto al veicolo per giocare di visuali ardite e sinuosi effetti ai limiti del coreografico. Spesso l'esperimento funziona, laddove in alcune altre occasioni tende a creare un po' di confusione a schermo, rischiando di vanificare le manovre di schivata finanche dei giocatori più attenti. Al di là di questo aspetto, superficiale quanto basta da farci sperare che venga al più presto limato, è chiaro che GRIDD: Retroenhanced - che ribadiamo essere una gara a punteggio - sprigionerà tutto il suo potenziale all'affollarsi delle leaderboard online, ad oggi, per forza di cose, popolate soltanto dagli addetti ai lavori. Perché diciamocelo tranquillamente: superare i propri limiti dà soddisfazione, ma oltrepassare quelli di altri utenti in carne ed ossa ne dà senz'altro di più.

    GRIDD: Retroenhanced Nervoso, serrato, sanguigno: nel suo intento di proporre un’esperienza immediata e senza fronzoli, il gameplay alla base di GRIDD: Retroenhanced sembra essere a un passo dal fare centro. Concentrato di estetica vaporwave e meccaniche ripescate con vigore dai titoli fagocita-gettoni simbolo dei “ruggenti Ottanta”, lo shooter di Antab Studio si presenta all’utenza con fare decisamente competente, ben capace di dimostrare il proprio valore nel corso di partite evidentemente pensate per una fruizione in prevalenza mordi e fuggi, ma anche estremamente infiammata e galvanizzante. Al netto di qualche auspicabile ritocco tecnico, siamo sicuri che, entro fine mese, gli estimatori di questo genere - mai del tutto passato di moda, in fondo - avranno parecchio di che divertirsi. “Game on, old friend”.

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