Indivisible: provato il nuovo gioco degli autori di Skullgirls

Indivisible è il nuovo gioco di Lab Zero Games, autori di Skullgirls: lo abbiamo provato all'E3 di Los Angeles.

Indivisible: provato il nuovo gioco degli autori di Skullgirls
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Ajna è una giovane ragazza cresciuta in un piccolo villaggio rurale, pacifico, assolato, quasi sospeso nel tempo. Un angolo di paradiso la cui placida routine viene impietosamente stravolta, nel sangue, dalle mire espansionistiche del Supremo Lord Ravannavar, un crudele signore della guerra determinato ad estendere i confini del suo impero. Costretta ad abbandonare la propria terra, Ajna decide quindi di intraprendere un lungo viaggio per fermare i piani del malvagio conquistatore, e liberare così la regione dal suo tirannico dominio. Fin qui non si tratta certo della più originale delle premesse: il vecchio adagio dell'eroe solitario chiamato a salvare il mondo da forze ben oltre la sua portata. Eppure la storia di Indivisible, uno tra gli indie più interessanti provati sullo showfloor dell'E3, è tutt'altro che comune.
    Tanto per cominciare la protagonista del gioco sembra essere in possesso di un misterioso potere di origine divina, che le permette di assorbire altri esseri viventi all'interno della propria mente, e di utilizzarli come alleati in battaglia. Una circostanza che, tra l'altro, manda a farsi benedire anche l'attributo "solitario" di cui sopra.
    Non a caso "Ajna", in sanscrito, vuol dire "comando", una parola che gli induisti associano anche al chakra del terzo occhio. Ed è proprio nel ricco patrimonio mitologico del sud-est asiatico che Indivisible trova le principali fonti d'ispirazione per la sua ambientazione e per i temi portanti di una vicenda che, a detta dello sviluppatore, dovrebbe accompagnare il giocatore per un tempo compreso tra le 20 e le 30 ore. Una storia che, dopo la prova di Los Angeles, non vediamo l'ora di vivere.

    SkullgirlsVania

    Al momento non sappiamo molto altro sulla trama del titolo di Zero Labs Games, ma con fonti d'ispirazione come Chrono Trigger e Valkyrie Profile, non possiamo che dirci intrigati dalla direzione presa dallo studio losangelino. Dall'opera di tri-Ace, Indivisible "eredita" anche una peculiare compartimentazione delle meccaniche di gioco che però, in questo caso, lasciano al giocatore una maggiore libertà d'esplorazione.

    "A differenza di Valkyrie Profile, in Indivisible non c'è alcun limite di tempo da rispettare" - ci ha spiegato Peter Bartholow, CEO di Lab Zero Games - "e questo permette di perlustrare a fondo le ambientazioni, senza costrizioni. Ajna guadagna armi e poteri assorbendo nuove ‘incarnazioni' durante l'avventura, e per questo ci è sembrato più che sensato inserire nel gioco un'esplorazione in stile Metroidvania. Assoldando un alleato potreste guadagnare un oggetto in grado di garantirvi l'accesso a un'area precedentemente preclusa, magari con un bel tesoro nascosto al suo interno".
    Pad alla mano, l'esplorazione si dimostra sostenuta da un sistema di controllo preciso e reattivo, senza evidenti sbavature, nonché dai guizzi stilistici di un comparto artistico eccezionalmente ispirato. Il tocco del creative director Alex Ahad, lo stesso di Skullgirls, è evidentissimo in ogni fotogramma "disegnato a mano" del gioco, sebbene il character design di Indivisible mostri influenze "manga" meno marcate, con uno stile più vicino a quello dei moderni cartoon occidentali, come ad esempio Steven Universe.

    Tornando all'esplorazione, Bartholow ha confermato che nel mondo di gioco non saranno presenti cittàhub dove far ritorno per potenziare l'equipaggiamento o cambiare la formazione del "gruppo", spiegandoci come il team di sviluppo abbia optato per una diversa soluzione.
    "Grazie al potere del suo terzo occhio, Ajna è in grado di visitare in ogni momento l'interno della propria mente, dove c'è un vero e proprio regno "- ha dichiarato il CEO - "Qui la protagonista può approfondire il rapporto con le diverse incarnazioni, ricevere e completare quest, e interagire con npc in grado di fornirle servizi di vario genere. Tra questi, ad esempio, c'è un fabbro che si offrirà si potenziare il suo equipaggiamento. Anche questa dinamica è legata alla capacità di Ajna di assorbire nuovi alleati, tanto che la location cambierà e si amplierà man mano che la protagonista acquisirà nuove incarnazioni. È un po' come il quartier generale del protagonista nei titoli della serie Suikoden, per intenderci".
    La demo disponibile in quel di Los Angeles non permetteva di accedere a questo reame onirico, ma la meccanica in questione pare piuttosto interessante, specialmente considerando come uno degli obiettivi del team, in questo caso, sia quello di ridurre al minimo il backtracking per non alterare troppo le ritmiche dell'avventura. Ritmiche che, tra l'altro, sembrano essere decisamente più sincopate rispetto a quelle della principale fonte di ispirazione del titolo.
    "Le limitazioni tecniche delle console del tempo facevano sì che in Vakyrie Profile ogni scontro fosse preceduto da una schermata di caricamento - ci ha detto Bartholow - mentre in Indivisible si passa dinamicamente da esplorazione a combattimento, senza alcuna interruzione di sorta. Come nel titolo di tri-Ace, il party è sostanzialmente un unico combattente personalizzabile, le cui diverse parti possono essere controllate con i tasti frontali del pad. Come potete immaginare, ci piacciono i picchiaduro, ecce perché abbiamo cercato di creare un combat system molto dinamico che includesse alcune meccaniche tipiche di questo genere, come combo, parate e counter". La filosofia alla base del battle system di Indivisible è chiaramente quella del "facile da imparare ma difficile da padroneggiare", e serve un po' di tempo per prendere confidenza con il pattern dei controlli durante i combattimenti, decisamente più complesso rispetto a quello del tipico gioco di ruolo a turni. Bastano però una manciata di minuti per cominciare a provare quel corroborante senso di appagamento che, di solito, rappresenta il marchio distintivo di un combat system ben concepito. Va da sé che gli amanti dei gdr di stampo nipponico potrebbero faticare un po' a superare le "barriere culturali" del caso, ma possiamo assicurarvi che il gioco ben vale la candela.

    Visto il recente annuncio dell'arrivo di Indivisible sulla console ibrido di Nintendo, non potevamo fare a meno di chiudere la nostra visita presso la meeting room di 505 Games con una domanda sullo stato della versione in questione. Purtroppo, però, Peter Bartholow non è stato in grado di fornirci dettagli di alcun genere, anche perché lo sviluppo su Switch non è ancora cominciato.
    "Al momento non siamo ancora in possesso di un kit di sviluppo per Switch" - ha confermato il boss di Lab Zero Games - "ma non dovremmo avere alcun problema nel portare il gioco sulla piattaforma Nintendo".
    E visto quanto il gioco sembra promettente, non possiamo fare a meno di sperare che l'inizio dei lavori di porting confermi le previsioni di Bartholow.

    Indivisible Indivisible è un progetto ludico intelligente, sfaccettato e molto divertente. Il titolo di Lab Zero Games vanta un combat system vario e profondo, quasi multigenere, che si accompagna a dinamiche esplorative curate e sostenute dall’altissimo livello di una direzione artistica eccellente. La prova losangelina ha confermato le ottime impressioni suscitate dalla preview build del titolo, anche se avremmo voluto metterci alla prova con meccaniche di gioco interamente inedite, come ad esempio la gestione del “regno interiore” della protagonista. Considerando però come al lancio di Indivisible manchi ancora un bel po’ di tempo (il gioco è previsto per un generico 2018), siamo piuttosto fiduciosi del fatto che il team di Lab Zero Games ci lascerà dare un’occhiata più approfondita al titolo nei mesi a venire. Va da sé che, come anticipato in apertura, non vediamo l’ora.

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