Provato Kingdom

Un gestionale in pixel art realizzato da soli due sviluppatori. Kingdom ci mette nei panni di un re o una regina, e ci insegna quanto sia difficile unire efficienza, buongoverno e rettitudine.

Provato Kingdom
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  • Pc
  • Negli ultimi anni abbiamo potuto assistere ad una crescita impressionante del numero di talentuosi studi provenienti dal Nord Europa: DICE e Remedy hanno fatto da apripista a tantissime realtà indipendenti più o meno piccole, ragazzi pieni di idee e concept originali. Il trend positivo sembra destinato a proseguire prepotentemente vista l'aria che si respira nel padiglione dedicato alle realtà videoludiche provenienti dai freddi paesi scandinavi, qui nella hall 3.2 dell'enorme centro congressi in cui si sta svolgendo la Gamescom 2015. Per l'occasione abbiamo potuto incontrare i Raw Fury Games, piccolissima squadra composta da soli due sviluppatori, attualmente al lavoro su Kingdom, interessante indie game appartenente al genere dei roguelike, arricchito da elementi gestionali e tower defense.

    Re e Regine di pixel

    C'è anche un po' di Italia in Kingdom: Marco Bancale è infatti una delle due menti dietro al progetto indipendente, e ci spiega di essere al lavoro sul titolo ormai da un anno e mezzo. Kingdom ci pone al comando di un re o una regina (il sesso del personaggio sarà selezionato casualmente all'avvio di ogni partita) impegnati nel costruire ed espandere il proprio regno. A cavallo di un destriero ci ritroveremo ad esplorare una fitta foresta bidimensionale, al centro della quale si trova il nostro piccolo e inizialmente poco sviluppato villaggio. L'obiettivo sarà quello di espanderne i confini a dismisura, e difenderli dagli attacchi giornalieri di alcune misteriose creature, le quali mirano a distruggere il centro urbano e a depredarlo. I nemici attaccheranno ogni notte in forze sempre maggiori, mentre noi saremo impegnati a rafforzare le difese giorno dopo giorno, accompagnati da un ciclo solare che scandisce i nostri compiti. Marco ci spiega che la prima cosa da fare in Kingdom è assoldare dei sudditi: troviamo infatti alcuni uomini impegnati a vagare nella foresta senza alcun obiettivo. Con la pressione di un tasto potremo gettare loro una moneta e trasformarli così in nostri sottoposti; d'altronde siamo i monarca del regno, e non è compito nostro sudare le proverbiali sette camicie in compiti da umili plebei. Dopo aver trovato i primi uomini toccherà assegnare loro un lavoro, il più importante dei quali è costituito dall'arciere. Avvicinandoci ad una delle postazioni con cui è possibile interagire potremo conoscere il quantitativo di monete necessarie a creare il nostro centro di addestramento, grazie al quale produrre archi che verranno prontamente raccolti dai lavoratori privi di impiego. Questi ultimi non solo difenderanno il villaggio durante la notte, ma cacceranno lepri ed altre tipologie di animali, dalle quali potremo ricavare preziose monete: per rimpinguare le nostre casse dovremo anche spingerci nella foresta, dove spesso troveremo dei bauli generati randomicamente, tenendo però sempre sott'occhio lo scorrere del tempo per evitare di ritrovarci braccati dai nostri misteriosi aguzzini, con l'avvento dell'oscurità. Pian piano accumuleremo sempre più ricchezze, che adopereremo per innalzare barriere protettive, torri sulle quali i nostri arcieri si posizioneranno così da essere colpiti meno facilmente, centri di addestramento per fabbri e agricoltori, nonché possenti catapulte capaci di schiacciare più avversari con un solo masso. Per avere accesso alle postazioni più potenti dovremo costantemente ampliare il nostro villaggio interagendo con il falò centrale: il regno comincerà allora ad espandersi, estendendo il proprio perimetro verso la foresta, assicurandoci così più spazio di manovra in caso di attacchi. Provato con mano, il prodotto Raw Fury Games ci ha subito affascinati grazie al suo gameplay fortemente "addictive", che spinge a voler completare partite su partite senza sosta alcuna, incuranti del trascorrere dei giorni (virtuali).

    Il tutto è impreziosito da una bellissima pixel art che ci ha positivamente impressionati grazie ad alcuni effetti davvero spettacolari, come nel caso dell'acqua che scivola lenta nel letto del fiume che costeggia il nostro insediamento. Il gameplay colpisce inoltre con piccoli tocchi di classe, come specifiche azioni che spetterà al giocatore scoprire, dato che il team ha volutamente rimosso qualsiasi tipo di suggerimento a schermo, in tipico stile roguelike. Per muoverci più velocemente per esempio, potremo spronare il nostro cavallo invitandolo a compiere brevi scatti, al termine dei quali sarà necessario far riposare un po' la cavalcatura. Marco ci svela però che, se rimaniamo fermi in mezzo ad alcune zone erbose, il nostro destriero si fermerà a brucare l'erba, recuperando istantaneamente la resistenza perduta. I ragazzi di Raw Fury stanno anche pensando di inserire alcuni potenziamenti relativi alla velocità dell'animale, sopratutto per soddisfare i giocatori più bravi, capaci di espandere a dismisura l'estensione del regno resistendo per più giorni, così da evitare il fattore noia durante gli spostamenti. Molto originale anche il sistema di game over: come abbiamo accennato, le misteriose creature della foresta non vogliono ucciderci, bensì distruggere i nostri possedimenti e rubarne le risorse. Motivo per cui, qualora le difese cedano, i nemici mireranno a sottrarre la nostra corona, e senza di essa nessuno dei sudditi ci darà più ascolto, costringendoci a iniziare tutto daccapo. " No crown no queen", proprio come recitato dalla mesta schermata apparsa dopo che il nostro centro urbano è stato invaso da inarrestabili giganti un po' cleptomani.

    Kingdom Siamo rimasti piacevolmente colpiti da Kingdom: il titolo Raw Fury Games si prospetta come uno degli indie più interessanti della prossima stagione natalizia, periodo in cui verrà pubblicato su Steam e su dispositivi mobile. Il giusto mix di elementi roguelike e gestionali intriga e appassiona, accompagnato da una pixel art molto curata, con effetti bellissimi da vedere. Marco e il suo socio sono ancora al lavoro sul bilanciamento di tutte le meccaniche del gameplay e sull'economia interna del titolo, per assicurarsi che i giocatori possano vivere un'esperienza impegnativa ma mai frustrante. Se tutto andrà bene il gioco sbarcherà anche sulle console della corrente generazione: noi nel frattempo speriamo che la release finale soddisfi le aspettative, con un pizzico di orgoglio per un prodotto di qualità, al 50% italiano.

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