Provato Master of Orion: il grande classico sta per tornare

Wargaming.net e una piccola casa di sviluppo argentina sono al lavoro per riportare in vita uno dei più grandi classici della strategia a turni 4X. L'abbiamo provato alla Gamescom 2015.

Provato Master of Orion: il grande classico sta per tornare
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  • Se vi ricordate dell'originale Master of Orion, anno domini 1993, avete avuto la fortuna di mettere le mani su uno dei giochi più influenti di sempre per il genere della strategia a turni. Basti pensare che il termine "4X", che poi è andato a identificare un ricco filone di produzioni cui naturalmente appartiene anche il ben più famoso Civilization, è nato proprio da un'anteprima apparsa sulle pagine di Computer Gaming World, nella quale il giornalista identificava i quattro pilastri del gameplay di Master of Orion in "eXplore, eXpand, eXploit, eXterminate". Un vero e proprio pezzo di storia del videogame, che sta per rinascere grazie a Wargaming.net. Che una casa fino ad oggi devota a giochi free to play ambientati nella Seconda Guerra Mondiale possa interessarsi a un classico della strategia 4X potrebbe sorprendere, eppure la storia che c'è dietro alla rinascita di questo grande classico è davvero interessante. Durante la Gamescom 2015 abbiamo avuto modo di farcela raccontare in prima persona.

    Mi compro il gioco

    Si da infatti il caso che Viktor Kislyi, esuberante CEO di Wargaming.net, abbia sempre avuto a cuore la saga di Master of Orion, e abbia conseguentemente colto l'occasione per acquistarne la licenza durante un'asta risalente al 2013, in cui furono venduti diversi asset di Atari (la quale a sua volta aveva acquisito i diritti del marchio dopo il fallimento dello sviluppatore Simtex nel 1993). Si è trattato comunque di un acquisto senza sviluppi immediati, dato che la compagnia bielorussa era al tempo già sufficientemente impegnata con la produzione di Warplanes e Warships. Nel frattempo, un piccolo team argentino noto come NGD Studios, venuto al corrente dell'acquisto dei diritti da parte di Wargaming, decide di mettere insieme un piccolo prototipo per un nuovo Master of Orion, e proporlo alla compagnia. Il resto è storia: Viktor e tutta Wargaming sono rimasti molto impressionati dal lavoro svolto, e hanno deciso non solo di finanziare il remake, ma anche di creare "WG Labs", un'etichetta interna che in futuro permetta ad altri piccoli sviluppatori di sottoporre le proprie idee, e, nel caso presentino del potenziale, ricevere supporto in termini di PR, publishing, marketing e tool di sviluppo. Si tratta di una svolta molto interessante per la compagnia, che rimanda ad una voglia non solo di diversificare, ma anche di farlo in maniera intelligente, dando ai piccoli sviluppatori una chance per partire con il piede giusto. Con World of Tanks che continua a riscuotere successi e Warships in dirittura d'arrivo, il relativo scivolone di Warplanes potrebbe riassorbirsi senza causare troppi danni, e dare alla casa bielorussa la chance di diventare un publisher ad ampio spettro.

    La cintura d'Orione

    Terminata la bella storia di origini, i ragazzi di Wargaming ci hanno permesso di mettere le mani su una build provvisoria del nuovo Master of Orion, non prima di averci ricordato che si tratta di un'esclusiva PC, e che verrà pubblicato su Steam ad un prezzo ancora non concordato. Si comincia dalla classica scelta di una razza, e, ottenuti i primi strumenti di base, si continua con un'attività che rimarrà costantemente alla base del gameplay, ossia l'esplorazione. Come vale per Civilization e molti alti 4X, gli inizi sono umili, e la colonizzazione dei pianeti diventa un'attività fondamentale per gettare le fondamenta di una civiltà galattica fiorente. Non solo si potranno estrarre risorse, ma si comincerà ad aumentare i numeri della propria popolazione, e si costruiranno strutture necessarie alla ricerca tecnologica, volta a realizzare navi più efficienti e a far maturare tutta la propria linea produttiva.

    Il tutto, naturalmente, scandito dai turni, il cui alternarsi è completamente nelle mani del giocatore: fino a quando non si deciderà di passare a quello successivo, si potranno spendere tranquillamente ore nella microgestione dei vari insediamenti. Abbiamo inoltre notato che vi sono diversi indicatori a schermo utili a semplificare la vita del giocatore (soprattutto nel caso di partite avanzate), i quali informeranno di eventuali unità o linee di produzione rimaste ferme. Quanto alle possibilità di approfondimento in termini di strutture e unità da produrre, al momento i tech tree contano 75 differenti specializzazioni, e svilupparle tutte non sarà possibile, costringendo i giocatori ad operare delle scelte. Sin dal primo approccio, questo remake di Master of Orion ci è apparso decisamente più accessibile della saga principe del 4X, ossia Civilization. Grazie anche ai menu apparentemente molto chiari e ben disegnati, la gestione iniziale è affrontabile anche senza avere grandi esperienze con il genere, anche se siamo certi che la curva d'apprendimento tenderà inevitabilmente ad alzarsi. A conferma, gli sviluppatori ci hanno mostrato un salvataggio molto più avanzato, con diversi sistemi già sotto il controllo del giocatore. Chiaramente, per arrivare a colonizzazioni tanto estese ci vorranno diverse ore di gioco, durante le quali ci sarà tutto il tempo per familiarizzare con la microgestione degli insediamenti e delle flotte. Quanto a queste ultime, i ragazzi di Wargaming ci hanno mostrato anche qualche combattimento, che per il momento si svolge in maniera del tutto automatica. Nella versione finale del gioco, tuttavia, ci sarà anche la possibilità di gestire gli scontri in maniera più tattica, sebbene questa opzione sia ancora in fase di sviluppo. Oltre agli scontri tra navi, il giocatore potrà mettere da parte la diplomazia nei confronti delle restanti civiltà guidate dall'intelligenza artificiale e devastare interi pianeti con armi nucleari o batteriologiche, per poi estrarne le risorse rimaste, oppure avviare nuove colonie. Quanto all'aspetto grafico, il lavoro di NGD Studios ci ha colpito positivamente: la miscela tra recupero della tradizione e novità funziona bene, e si nota un'attenzione nel design dei menu, che riescono sempre a garantire una buona usabilità. Per quanto si tratti di un comparto tecnico molto semplice, privo dell'effettistica o della ricchezza di dettagli che caratterizza altri esponenti del genere, il colpo d'occhio complessivo rimane ordinato e pulito, complessivamente molto adatto al genere d'appartenenza.

    Master of Orion Master of Orion ci è apparso come un piccolo progetto dal grande potenziale. Da una parte, farà leva sulla nostalgia dei fan, che potranno rivivere le avventure coloniali dei bei tempi che furono grazie ad una grafica completamente rivista e aggiornata. Dall'altra, potrebbe rappresentare un ottimo biglietto d'ingresso nel complesso mondo degli strategici 4X, dato che la giocabilità risulta notevolmente più accessibile rispetto a quella di altri esponenti del gestionale a turni, come Civilization. Se il genere vi stuzzica, tenetelo d'occhio, in attesa che Wargaming e NGD Studios annuncino prezzo e data d'uscita.

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