It's not a game: è il sottotitolo che accompagna il lancio del nuovo NBA 2K17. Più che un semplice slogan ad effetto, sembra una dichiarazione d'intenti. Non è un caso, infatti, che il neonato di Visual Concepts abbia conquistato la palma di migliore simulazione alla Gamescom di Colonia: NBA 2K17 va oltre i confini del semplice "gioco" per trasformarsi nella più fedele rappresentazione digitale della pallacanestro che sia mai stata realizzata. Del resto, le basi di partenza erano già straordinarie lo scorso anno, e in questa ennesima incarnazione anche le più minute limature di una formula (quasi) perfetta contribuiscono a creare un titolo complesso, stratificato, completo. Senza voler sottrarre ai giocatori il piacere della scoperta che NBA 2K17 porterà con sé al lancio (previsto per il 20 settembre), Visual Concepts dedica tutta la breve presentazione, tenutasi durante fiera tedesca, alle aggiunte contenutistiche di questa edizione, promettendo però che, alla prova del nove, i fan della serie ritroveranno un gameplay sì familiare ma allo stesso tempo anche profondamente rifinito.
Bam, giu nel canestro!
Oltre che come un grande simulativo, NBA 2K17 intende presentarsi come una sorta di enciclopedia interattiva del basketball. E se è vero che un gioco non si giudica dalla copertina, forse in questo caso potremmo fare un'eccezione. Due sono infatti le versioni delle box art che si alterneranno: sulla standard edition campeggierà Paul George, cestista dei Pacers, mentre nell'edizione da collezione lo spotlight sarà puntato su Kobe Bryant. L'attenzione alla forma da parte di Visual Concepts non si ferma qui: con un occhio di riguardo al mercato italiano, lo studio ha annunciato che, sulla copertina nostrana, Paul George sarà sostituito da Danilo Gallinari, star dei Denver Nuggets, nonché primo atleta tricolore a fungere da promotional per un titolo della serie 2K. Per la gioia dei fan, inoltre, ritorna giocabile il Team USA, sotto la guida del coach K, che proprio in queste ore ha annunciato l'abbandono della squadra dopo il trionfo alle Olimpiadi di Rio. Al novero si aggiunge anche il leggendario "Dream Team" del 1992, disponibile sia gratuitamente con il preordine e con la legendary edition, sia in formato dlc dopo la release del titolo. La presenza di Mike Kryzewski a bordo campo non sarà solo uno specchio per le allodole del fan service, ma si rivelerà fondamentale anche per la rinnovata modalità tutorial, che permetterà ai novizi di prendere confidenza con un sistema di gioco decisamente elaborato, così da alleggerire il primo contatto con un simulatore che non cede il passo a nessuna semplificazione arcade. La ricchezza di contenuti offerti da questa nuova edizione si sposa con una sempre oculata sensibilità nei confronti della spettacolarizzazione. Per questo motivo il corredo audiovisivo non poteva essere da meno rispetto a quello ludico: anzitutto, una certa attenzione è stata impiegata nella scelta della soundtrack, che comprende nomi del calibro degli Imagine Dragons e di Grimes, per una varietà musicale che si muove di pari passo con quella del gameplay. Accanto ad una ricchissima e diversificata colonna sonora, non poteva mancare un parziale rinnovamento grafico che coinvolge non solo i volti ed i movimenti dei singoli giocatori, ma anche la resa degli stadi, del pubblico e, più in generale, dell'atmosfera delle partite. Considerando il grandioso livello tecnico raggiunto dalla precedente edizione, i miglioramenti visivi di NBA 2K17 non fanno certo gridare al miracolo, pur rappresentando un deciso salto in avanti sul versante del realismo. I volti dei players sono assolutamente incredibili: espressioni facciali, smorfie di fatica, pori della pelle, gocce di sudore e conformazione fisica donano uno degli impatti visivi più convincenti mai apparsi in uno sportivo.
Anche le movenze del corpo sono state perfezionate, ed ora avremo animazioni più fluide e responsive, soprattutto nel contraccolpo fisico dopo un urto o un rimbalzo della palla. L'enfasi sulla grafica si nota altresì nella creazione delle arene, i cui nuovi effetti di luce rendono meno innaturale i colori dello schermo e la resa dei riflessi sulla pelle sudata delle star. A dare uno scossone all'atmosfera dei match ci pensa la rivisitata intelligenza artificiale del pubblico, non un semplice sfondo impassibile allo svolgersi della partita, bensì parte attiva ed integrante del suo sviluppo, che sussulta e segue la corsa dei giocatori con una verosimiglianza mai vista prima. Siamo sicuri che tutte questi perfezionamenti giocheranno un ruolo molto importante per quanto riguarda il coinvolgimento nelle modalità Carriera e My Team, sulle quali gli sviluppatori non hanno voluto pronunciarsi minimamente, invitandoci piuttosto a tenere sott'occhio le settimane che precedono la release, in cui verranno rilasciate nuove informazioni in merito. Piuttosto che affidarsi alle parole, quindi, Visual Concepts ha preferito lasciar spazio ai fatti, facendoci provare una versione quasi definitiva dello sportivo. Nonostante la demo proposta fosse piuttosto essenziale, con sole due squadre disponibili all'uso, la sensazione è stata ancora una volta quella di avere tra le mani un gioco dal gameplay eccezionale. Il sistema di controllo non si piega a nessuna leggerezza, e quindi per essere padroneggiato a dovere richiede ancora moltissima pratica e riflessione, con un numero molto elevato di possibilità e di trick da attivare. I passaggi si basano sempre su combinazioni di tasti e icone per indirizzare la palla verso uno specifico compagno, mentre è stata lievemente modificata la dinamica di tiro e di mira, che tiene conto anche della stanchezza del giocatore, il quale reagirà allo sviluppo della partita con grande realismo, impedendoci, ad esempio, di inanellare con grande facilità una serie di triple in successione.
Aggiunte di rilievo, inoltre, sul fronte dei dribbling, in cui avremo ancora più controllo della situazione, e del rimbalzo sotto canestro, con atleti che reagiranno differentemente a seconda del posizionamento del corpo e della forza dell'urto. È chiaro che nei pochi minuti di demo messi a disposizione non abbiamo potuto valutare nel dettaglio l'impatto sul gameplay di queste nuove, piccole feature, e rinviamo quindi il giudizio completo in fase di recensione. Quel che è certo, a chiosa, è che anche sul fronte della stabilità, NBA 2K17 si conferma al top della categoria: la versione PS4 da noi provata fluiva granitica a 60 fps, per un risultato visivo davvero impressionante.
Si dice che la concorrenza sia l'anima del commercio. Eppure, anche senza veri rivali, la serie NBA 2K non si adagia mai sugli allori, ma s'impegna ogni anno per ritoccare al meglio un gameplay difficile ed appagante. La nuova edizione propone un parco licenze aggiornato, che farà la gioia di tutti i fan del basket, ed un comparto grafico ulteriormente potenziato, per un realismo scenico senza pari, con una maniacale cura riposta in ogni dettaglio dei giocatori, degli stadi e, in senso lato, nell'atmosfera delle esibizioni. Quanto alla giocabilità, il sistema che regola la fisica dei movimenti garantisce un maggior controllo in fase di dribbling e possesso palla, oltre che nel contraccolpo dei rimbalzi sotto canestro, influenzati anche dal comportamento tutto nuovo dei cestisti, che reagiscono diversamente a seconda dell'andamento del match. A cornice, non va dimenticato l'inserimento di un tutorial che darà occasione ai neofiti di approcciare il gioco a piccoli passi. Anche se aspettiamo ancora conferme sulla qualità e la ricchezza di modalità come la Carriera ed il My Team, non nutriamo alcun dubbio che, il 20 settembre, potremo avere di nuovo tra le mani la migliore simulazione sportiva presente sul mercato.