Nioh - Beta Demo

La nostra prova con la beta pubblica di Ni-Oh ha confermato di nuovo le qualità di uno tra i migliori “Souls like” in circolazione.

Nioh - Beta Demo
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Ni-Oh è probabilmente il gioco che più di ogni altro incarna al meglio il significato dell'accezione "Souls like", anche più di Lords of the Fallen e di Salt and Sanctuary. Il nuovo titolo targato Team Ninja sembra, infatti, la perfetta rappresentazione di quel che la saga di From Software ha simboleggiato per l'industria videoludica: il ritorno ad una progressione punitiva, ad una difficoltà impietosa e al vero senso della sfida dimenticato dai tempi del mai troppo compianto Ninja Gaiden. Ni-Oh è quindi uno dei pochi prodotti per cui l'aggettivo "Souls like" non va usato in senso dispregiativo, perché, su una struttura di gioco ormai ampiamente rodata, erige un sistema di combattimento e di sviluppo del personaggio d'incredibile profondità, capace di rivaleggiare alla pari con il suo mentore e, per certi versi, addirittura di superarlo. Dopo una versione alpha molto acerba, che non ci aveva convinti fino in fondo, Team Ninja ha dato ascolto ai feedback dell'utenza, e ha perfezionato fin nel minimo dettaglio la formula di gioco di questo suo promettente action-gdr. La demo in beta, disponibile gratuitamente fino al 6 settembre, ha iniziato così a diradare la nebbia del dubbio, e ci ha trascinato in un mondo crudele, oscuro, malinconico, dove la nostra spada si è nutrita di sangue e di anime, di dolore e di lamenti. Benvenuti nel Giappone del diciassettesimo secolo. Benvenuti a Zipangu, la terra dell'oro, nell'ora del crepuscolo, quando demoni ed esseri umani convivono sotto lo stesso cielo. Benvenuti in Ni-Oh. Lasciate ogni spoglia mortale, voi ch'entrate.

    L'ULTIMO SAMURAI

    C'è certamente qualcosa di misterioso, nella storia di Ni-Oh, che non possiamo ancora comprendere del tutto. Il gioco si ambienta in piena "era marittima", in un regno feudale sul quale è calata una maledizione tremenda: uomini e demoni, gli Yokai, camminano sullo stesso suolo, arido e ciottoloso, bagnato più dal sangue che dalla pioggia. Qui, nel Giappone del folklore e del mito, terra di samurai e pescatori, attracca il nostro protagonista, William, dalla folta chioma argentea e dalla fisionomia smaccatamente occidentale: lui, straniero in una landa ostile, è alla disperata ricerca di una persona, forse di un antico nemico. William non è dunque un personaggio anonimo ed inespressivo, da modellare a nostro piacimento, ma è dotato di una propria, rigorosa personalità, di una voce, di uno scopo. È questa la prima, palese differenza con i Souls: lo stile narrativo. Ni-Oh non rinuncia al racconto di stampo "ambientale" ma ad esso associa una storyline ben definita, con tanto di cutscene tra una missione e l'altra che denotano una certa cura sul piano della messa in scena, sia registica che attoriale. Ciò non significa, tuttavia, che il mondo di gioco non nasconda misteri e segreti che il giocatore dovrà assemblare nell'ordine corretto. Tra i numerosi cadaveri sui quali inciamperemo, infatti, di tanto in tanto potremo udire sospiri, voci lontane, echi di sofferenze spirituali: con un occhio di riguardo alla filosofia e alla mitologia orientale, Ni-Oh racconta la sua storia lasciando che siano le anime dei defunti a parlare, ricordando i propri trascorsi ed avvertendoci saltuariamente, in modo sibillino, dei pericoli che le hanno condotte alla morte. Gli stessi pericoli che, ovviamente, potrebbero assalire anche noi. Ogni singolo passo, in Ni-Oh, va ponderato con attenzione: samurai e Yokai ci agguantano da ogni lato, attendono nei vicoli più bui ed impervi, ed attaccano in gruppo con strategie sempre nuove. Per far fronte a minacce costanti e feroci, il titolo ci permette, però, di sfruttare uno dei migliori combat system degli ultimi anni. Come un vero samurai, William dispone, in linea generale, di tre diverse impugnature: quella alta, che amplifica la potenza degli attacchi e consuma più stamina; quella intermedia, la più bilanciata, che offre movimenti veloci ma decisi; ed infine quella bassa, perfetta per le schivate, con colpi leggeri e rapidi. Queste tre posizioni di guardia possono essere cambiate al volo durante le battaglie, a seconda dei differenti tipi di nemici che incontreremo. Le impugnature modificano in aggiunta anche i moveset delle armi che imbracceremo, tra cui katane, spade doppie, lance ed asce. Un ruolo essenziale nella dinamica degli scontri è interpretato dal Ki, versione orientaleggiante della classica stamina.

    Gli attacchi, anche in base alle posizioni assunte, consumano più o meno energia, che si risana nel tempo: incatenare una lunga combo rischia di farci rimanere presto a secco di Ki, con la conseguenza di non riuscire più a muoverci e restare inermi alla mercé dei nemici. Dopo una serie di colpi, però, potremo, col giusto tempismo, attivare il cosiddetto "Ritmo Ki": premendo R1 al momento opportuno, ricaricheremo automaticamente l'indicatore della stamina, il che ci permetterà di sminuzzare ad oltranza gli avversari. È una feature, quest'ultima, che dona al sistema di combattimento un dinamismo incredibile, senza però sminuirne affatto la profondità ed il tecnicismo. Nelle mani di giocatori abili, simile tecnica trasformerebbe i duelli in lunghe danze al ritmo di teste mozzate e clangori d'acciaio. Non crediate però che la temibile difficoltà del gioco ne risenta in alcun modo. Le masse eterogenee di nemici che ci ghermiranno saranno, infatti, dotati delle nostre stesse capacità: i samurai, in particolar modo, possono mutare i loro "stance" proprio come noi, costringendoci a cambiare strategia d'assalto in corso d'opera. Occorrerà quindi, alle volte, improvvisare e pensare alla svelta, senza fossilizzarsi su tattiche precostruite, soprattutto quando verremo bersagliati da gruppi misti di umani e Yokai. I demoni posseggono, del resto, debolezze tutte peculiari, e la loro diversa tipologia interferisce sul nostro modo di combattere: essi, inoltre, durante la lotta, generano un pericoloso campo di stasi, chiamato "regno Yokai", una sorta di pozzanghera evanescente che blocca il recupero della stamina, aggirabile soltanto attivando perfettamente il già citato "Ritmo Ki".

    Rispetto alla precedente alpha, in ogni caso, sono stati notevolmente migliorati gli effetti della stanchezza di William, che rendevano gli scontri frustranti ed avvilenti: il nostro bianco guerriero ora non si accascia più, ansimante e claudicante, ma si limita a muoversi più lentamente, incapace di tirar fendenti. Risolti altresì alcuni grossolani errori della fisica delle battaglie: gli avversari, siano essi uomini o mostri, adesso subiscono con più realismo l'impatto degli attacchi pesanti, che li destabilizzano e ne riducono la barra del Ki, laddove prima molto spesso rimanevano impassibili nonostante li bersagliassimo con colpi prorompenti. Accanto alle armi bianche, trovano spazio persino rudimentali bocche da fuoco, come archi e fucili, caratterizzati da vari tipi di munizioni, recuperabili dai cadaveri o dalle casse sparse per le aree di gioco. Negli scontri, dunque, potremo alternare rapidamente sia attacchi a distanza che a range ravvicinato, in modo tale da garantirci maggiori chance di successo contro le variegate tipologie di demoni. Tutti i parametri suddetti, che influenzano in modo esponenziale l'andamento delle battaglie, vanno considerati, applicati e variati costantemente durante il nostro pellegrinaggio: se a ciò aggiungiamo anche la possibilità di potenziare ogni lama fin nel minimo particolare (dalla durezza alla forza, passando per la difesa) ne deriva un quadro incredibilmente sfaccettato, che struttura un combat system talmente vasto e complesso da apparire spiazzante. Ebbene, pur pagando lo scotto di un'accessibilità tutt'altro che immediata, Ni-Oh non si dimostra mai davvero ingiusto con il giocatore, e lo pone dinanzi ai suoi limiti con chiarezza e spietatezza, sempre fornendogli però gli strumenti essenziali affinché riesca a sopravvivere nel suo mortifero mondo.

    GUAI A VOI, ANIME PRAVE

    Per barcamenarci al meglio tra le pericolose distese giapponesi, avremo a disposizione anche un corposo sistema di progressione: anzitutto, il protagonista possiede uno skill tree simile a quello dei Souls, in cui agire su abilità quali la salute, l'energia e la forza. Per salire di livello occorre raggiungere un santuario (qualcuno ha letto falò?) nascosto all'interno delle aree di gioco, che funge anche da checkpoint in caso di (probabile) morte. L'avanzamento avviene tramite punti "Amrita" (variante delle classiche anime), recuperabili dopo ogni uccisione, che verranno inevitabilmente perduti qualora dovessimo perire.

    Proprio come nella serie From Software, però, basterà ritornare sul luogo del decesso e toccare l'anima del nostro spirito guida per recuperare tutto il malloppo. Nella beta sono selezionabili tre animali (un Kato, un Isonade, e un Daiba-Washi) che garantiscono specifici boost prestazionali, tra cui la capacità, una volta caricato un apposito indicatore, di scatenare un devastante colpo speciale. Oltre agli "amrita", nelle aree esplorabili raccatteremo anche del denaro, utile per comprare armature e consumabili da un mercante nella mappa di gioco, all'avvio di ogni missione. Quanto all'equipaggiamento, in queste fasi dell'avventura abbiamo notato una varietà stupefacente di elmi, corazze e calzari, dei quali bisognerà considerare resistenza e peso, per non sovraccaricarci e rimanere senza Ki. Di contro, è stata fortunatamente eliminata, rispetto all'alpha, la progressiva usura delle armi e del vestiario, tutto a beneficio della fruibilità dell'esperienza. Sul fronte degli oggetti utilizzabili, invece, non mancano sia i classici elisir per risanare gli HP (similmente alle fiaschette Estus), sia altri consumabili come l'acqua sacra per ristorare la stamina, le pietre da lanciare per distrarre i nemici, e persino i ramoscelli magici per tornare ai santuari senza perdere l'amrita guadagnata.

    CONTENITORE DI SPIRITI

    Torbido e perverso, il mondo di Ni-Oh si poggia su una direzione artistica di buon livello, che ai campi dorati e irraggiati dal sole crepuscolare affianca diroccati villaggi di pescatori ed alte vette rocciose. Se sul versante animazioni, poi, il gioco mostra una perizia magistrale, con movimenti eleganti e fluidi, analizzando la demo sul piano strettamente tecnico, iniziano a palesarsi alcuni, evidenti limiti: molte texture appaiono infatti ancora slavate e il campo visivo in lontananza genera panorami a malapena abbozzati. Ottimo invece l'uso dei particellari, con scintille infuocate e spiritelli che danzano tra i fiotti di sangue. Ricordiamo, infine, che Ni-Oh, con un'idea assai oculata, concede al giocatore di scegliere fra tre modalità di gioco: Cinema (bloccata a 30 fps) che stabilizza la risoluzione; Cinema "variabile", che aumenta il limite di frame, e Azione, che invece si concentra sulla fluidità, limando qualche filtro grafico troppo invasivo.

    Ecco, stando a quanto detto fino ad ora, un difetto da imputare a Ni-Oh consiste nella sua eccessiva somiglianza "strutturale" e "concettuale" con l'opera di Miyazaki. Anche la modalità online, infatti, segue apertamente le orme di Dark Souls: con un piccolo dono immolato sull'altare potremo richiamare un altro avventuriero nel nostro mondo, per farci aiutare e dividere il bottino, almeno finché non completeremo la missione o il boss non verrà sconfitto. A tal proposito, abbiamo avuto nella beta un assaggio degli scontri di fine livello che ci aspettano nella versione finale: siamo stati travolti allora da battaglie di un'epicità lodevole, contro avversari di diversi pattern e dimensioni, in un trionfo di spettacolarità e tecnicismo. La demo ci ha dato anche un'idea generale della struttura della campagna: una pergamena che funge da hub centrale suddivide chiaramente le quest principali e secondarie, con zone separate le une dalle altre e non interconnesse come i tentacolari reami dei Souls. Le aree di ogni missione sono sì ampie e ramificate, con annesse scorciatoie per alleviare il cammino, ma non creano un unico, coeso open world. La build di prova ha richiesto, inoltre, ben oltre le quattro ore per essere terminata: dopo una prima run, ci viene offerta l'opportunità di riaffrontare tutti gli incarichi nella modalità twilight, un modificatore che aumenta la forza dei mostri e dona, a chi sopravvive, ricompense assai rare. Se questi rappresentano soltanto una minima parte dei contenuti totali, non dubitiamo che nella versione completa saranno necessarie moltissime ore, ed altrettante morti, per raggiungere indenni la fine del nostro viaggio.

    Nioh Un po' Dark Souls, un po' Onimusha, un po' Ninja Gaiden: Ni-Oh sembra sulle prime non possedere un'identità propria, ed invece già dopo pochi minuti di gioco acquista una personalità dirompente e ammaliante. Sebbene risulti concettualmente ancora molto derivativo, l'action-gdr di Team Ninja stupisce con un'immensa gamma di personalizzazione e con un combat system di una ricchezza tale da lasciare esterrefatti ed eccitati. Un vastissimo sistema di progressione ed uno skill tree assai diversificato incorniciano del resto un'anima ludica nobile e deliziosa, difficilissima da padroneggiare eppure molto più appagante di tanti altri “Souls like”. Restano comunque da rifinire alcune piccole mancanze, sia nel comparto grafico, passibile di considerevoli miglioramenti, sia nella gestione delle hitbox e, più in generale, del feedback dei colpi. La beta ci ha mostrato tuttavia un titolo in forma smagliante, che potrebbe rivelarsi un'opera imperdibile per possessori di PS4 affamati di sfide harcore. Completando la (lunga) build dimostrativa, infine, sbloccheremo anche due dlc (Marchio del conquistatore e Marchio del guerriero) da utilizzare nella versione finale, la cui uscita è, purtroppo, ancora avvolta nel mistero. Nel frattempo, noi stiamo già affilando la lama della nostra katana, e non vediamo l'ora di liberarci da queste spoglie mortali.

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