Provato One Piece: Pirate Warriors 3

Abbiamo provato brevemente il terzo capitolo della serie di musou dedicati alle avventure di Rufy, scoprendo un gameplay classico per la serie e un ottimo quantitativo di contenuti per i fan.

Provato One Piece: Pirate Warriors 3
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Disponibile per
  • PS3
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • A circa un mese dall'uscita su PS4, PS3, PS Vita e PC, Bandai Namco Italia ci ha invitato nei suoi uffici milanesi per una prova diretta di One Piece: Pirate Warriors 3, produzione che si ripromette di portare sugli schermi console e personal computer l'esperienza definitiva dell'anime di Toei. In effetti, già da una semplice occhiata al menu principale, risulta chiaro come questo terzo capitolo voglia racchiudere tutto il meglio che la saga può offrire, da una modalità trama che permette di ripercorrere l'intera avventura (dal villaggio di Foosha sino agli ultimi eventi) a una serie di livelli creati appositamente per il gioco, senza dimenticare la cooperativa in locale e online. La formula di gameplay scelta è, come da tradizione, quella del musou, in un certo senso perfetta per restituire al giocatore una sensazione di potenza inarrestabile nei confronti dei nemici, e qui riproposta in forma molto classica. Tutto questo, amalgamato come sempre a sequenze narrative doppiate (e sottotitolate in italiano) che permettono di passare da una battaglia all'altra seguendo il filo della trama originale.

    Alla ricerca del One Piece

    La formula alla base del gioco, come risulterà ormai evidente, non si distacca da quella del diretto predecessore, ma a colpire subito di One Piece: Pirate Warriors 3 è la densità di contenuti. Se già la modalità trama, ribattezzata Diario della Leggenda, sarà in grado di tenere gli appassionati impegnati per molte ore, ad essa si affianca Diario Libero, che permetterà di rivivere i medesimi scontri nei panni di qualunque personaggio presente nel roster. Diario dei Sogni racchiude invece una serie di avventure create e scritte appositamente per questo terzo capitolo, così da affiancare qualche novità alla tradizione. Il tutto potrà essere giocato sia in solitaria sia in cooperativa locale per due giocatori: per quanto non sia presente la possibilità di unirsi alle partite in tempo reale, rappresenta comunque un valore aggiunto alla produzione. Una volta messe le mani sul pad nei primi capitoli della modalità trama, l'anima del gioco si rivela da subito riconoscibile: agli attacchi regolari si affianca la possibilità di utilizzare quelli speciali legati ad una classica barra di caricamento, ottima per accumulare grandi quantitativi di KO in pochi secondi e liberare le aree più affollate. Proprio la pulizia dei vari quadranti del livello sarà il minimo comun denominatore dell'incedere, anche se durante la progressione si renderanno disponibili obbiettivi secondari ai quali fare caso, come l'eliminazione di nemici specifici oppure la necessità di aiutare uno dei personaggi chiave della saga a raggiungere il proprio scopo. Se già chiunque conosca bene il genere dei musou non avrà problemi ad ambientarsi, va detto che in generale l'esperienza è aperta a tutti gli appassionati dell'anime, anche senza competenze videoludiche troppo approfondite. Questo, a patto di mantenere la difficoltà a normale, mentre alzandolo sarà possibile portare la sfida anche a livelli più consoni ai conoscitori. Sebbene l'incedere non presenti particolari guizzi se non un continuo alternarsi degli obbiettivi da completare, i molti mini boss e il continuo esplorare la mappa per rincorrere gli eventi rimane comunque divertente. C'è anche spazio per qualche piccola novità, come il Kizuna Rush, che permette lo sviluppo di combo particolari con l'aiuto di un secondo personaggio: non sarà valida dal punto di vista tattico, ma rappresenta comunque una piccola variabile aggiuntiva. In buona sostanza, l'esperienza è quanto di più classico ci si possa aspettare da un esponente del genere, perdipiù semplificata per adattarsi a un pubblico il più possibile ampio: si apprezzano di contro i molti contenuti i gli oltre cinquanta personaggi giocabili, che di certo faranno la gioia dei fan.

    Quanto alla cooperativa in locale, quest'ultima aggiunge indubbiamente all'esperienza il puro piacere della condivisione "da divano", purtroppo accompagnato da una gestione della telecamera a volta difficoltosa. Lo split screen orizzontale a volte limita eccessivamente la visuale, rendendo difficile seguire i momenti più caotici e affollati. Dal punto di vista tecnico, dopo la prova diretta della cooperativa locale con split screen, siamo rimasti particolarmente colpiti dalla capacità dell'engine grafico di gestire le affollatissime battaglie senza perdere nemmeno un frame. Se la fluidità è quindi garantita, dal punto di vista puramente tecnico non c'è da aspettarsi un look eccezionalmente pulito o denso poligonalmente, ma nel complesso il colpo d'occhio c'è, e riesce a mantenersi perfettamente aderente alle scene dell'anime, così da non scontentare i fan.

    One Piece: Pirate Warriors 3 La nostra breve prova di One Piece: Pirate Warriors 3 ha confermato come la produzione di Omega Force abbia tutte le intenzioni, e le possibilità, per accontentare gli appassionati dell'anime. I contenuti sono moltissimi, la cooperativa in locale (nonostante qualche problema di telecamera) garantisce un ottimo spunto per condividere l'esperienza, e c'è spazio sia per l'avventura classica sia per contenuti del tutto inediti. Non si tratterà di un musou particolarmente impegnativo, né di un gioco che possa destare interesse al di là di coloro già affezionati alle avventure di Rufy e compagni, ma coloro che hanno seguito con passione questa saga videoludica troveranno qui un seguito degno e ricco di contenuti.

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