Pro Evolution Soccer 2018: Provata la Beta Online

Abbiamo provato per voi la Beta Online di Pro Evolution Soccer 2018, che permette di testare sia gli incontri 1vs1 che i match 3vs3.

Pro Evolution Soccer 2018
Anteprima: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Siete grandi appassionati della finale dei Mondiali del 1998? Quella che si svolse allo Stade de France di Saint-Denis tra Francia e Brasile, terminata con un sonoro 3-0 da parte dei padroni di casa? Ebbene, grazie alla Beta Online di PES 2018, disponibile gratuitamente su PS4 e Xbox One fino alla mezzanotte del 30 luglio, potrete ricreare più e più volte la sfida tra le due nazionali: Konami ha infatti messo a disposizione della propria tifoseria solo due squadre ed un unico stadio per testare i server del suo nuovo calcistico. Certo, invece dello Stade de France troviamo ad accoglierci il Neu Sonne Arena, e al posto di un pensionato Zidane c'è Giroud: ma non stiamo qui a sottilizzare. Ciò che conta non è il numero di team presenti nella prova, ma la possibilità di testare finalmente con mano, per un periodo di tempo più esteso, sia tutte le novità in termini di puro gameplay che questo Pro Evolution Soccer 2018 si porta in dote, sia l'inedita modalità multiplayer 3vs3, nella quale i giocatori dovranno cooperare attivamente tra di loro come se si trovassero all'interno di un vero club.

    All'apertura dei tornelli di questa Beta Online, quindi, noi ultras di Everyeye eravamo immediatamente in prima fila. Ad accoglierci, però - e togliamoci subito il proverbiale sassolino dagli scarpini - c'è stato un matchmaking che, allo stato attuale, ha di certo bisogno di qualche limatura: abbiamo, infatti, incontrato un bel po' di difficoltà nell'affrontare match 3vs3, poiché il sistema faticava ad abbinare tra di loro i giocatori, inciampando inoltre in frequenti disconnessioni e problemi di incompatibilità. Una volta superato questo scoglio - che si riduce enormemente qualora decideste di cimentarvi in match cooperativi contro la CPU - siamo scesi in campo animati di buone intenzioni, con l'obiettivo di prodigarci per il bene della squadra ed agire pertanto con generosità e spirito di sacrificio. Ma non tutti la pensano come noi: prevedibilmente, le partite a tre giocatori richiedono un buon affiatamento collettivo per essere apprezzate in tutta la loro potenzialità "tattica". Anzitutto perché - com'è ovvio - soltanto un membro può decidere la formazione del team e le strategie offensive e difensive, mentre gli altri partecipanti devono adattarsi a seguire uno schema a loro magari non congeniale. Conoscere i propri partner, anticiparne le iniziative e "leggerne" in anticipo i movimenti permette di dar vita a combinazioni entusiasmanti ed appaganti. Anche giocando in compagnia di perfetti sconosciuti, tuttavia, quando il feeling tra i compagni si fa palpabile, non mancano momenti di sano cameratismo: tra giocatori (pseudo)esperti, o quantomeno carichi di spirito agonistico, le combinazioni possono dar vita a sequenze di puro spettacolo calcistico.

    Ecco, questa "partita ideale" si tramuta in un potenziale disastro quando il matchmaking decide di accoppiarci con individui che non conoscono il significato dell'espressione "gioco di squadra": le azioni solitarie à la Holly & Benji, insomma, gli improvvisati "one man show" di novelli Maradona generano a schermo una confusione ingestibile, in cui tre individui si gettano a capofitto in contrasto sulla sfera, e finiscono addirittura per interferire nelle attività difensive dei propri compagni. Per non parlare delle iniziative individuali in area di rigore avversaria, quando, invece di passare il pallone ad un giocatore smarcato che smanaccia affannosamente per attirare l'attenzione, si preferisce tirare dalla lunetta mandando la palla in orbita. Ordinaria amministrazione, verrebbe da dire: ma è chiaro che con un gruppo di partecipanti coscienzioso e giudizioso il divertimento e l'appagamento potrebbero salire alle stelle. Di contro, il caos regnerebbe sovrano. Fortuna che, per evitare abbinamenti troppo squilibrati, interviene un apposito sistema di ranking online, il quale tiene conto delle performance dei singoli giocatori: durante gli incontri, in sostanza, ad ogni passaggio andato a segno, ad ogni goal messo in rete, ad ogni dribbling e ad ogni altra azione ben riuscita (sempre in favore della squadra, sia chiaro), ci verranno donati alcuni punti che ci permetteranno, alla fine, di ottenere una valutazione positiva o negativa. In base ai punteggi guadagnati, quindi, saliremo di livello, andando ad intaccare parametri come lo stile di gioco, l'abilità in CO-OP e l'affidabilità. Si tratta di statistiche utilissime in fase di matchmaking, che ci danno l'opportunità di scremare la selezione e affiancarci così solo a giocatori a noi piuttosto affini. Ma c'è anche un altro, potentissimo avversario di cui tenere conto nei match 3vs3: stiamo parlando di un lag che, quando si manifesta, trasforma l'azione in un singhiozzo continuo, che rende davvero complesso riuscire ad imbastire uno scambio accuratamente elaborato. Le istanze in cui il PES 2018 ha singhiozzato durante la nostra prova non sono state molto numerose, né eccessivamente invasive, ma è indubbio che questa sia una delle principali problematiche cui Konami dovrà porre assolutamente rimedio. Molto migliori, in termini di stabilità e matchmaking, ci sono parsi invece i tradizionali incontri 1vs1, nel corso dei quali abbiamo anche potuto sperimentare con maggior calma e precisione il rinnovato gameplay dello sportivo giapponese. C'è da dire che, rispetto ai test passati, una prova più approfondita ha sia confermato le ottime impressioni derivate da un sistema di gioco più calcolato e riflessivo, sia messo in luce alcune mancanze che - siamo certi - verranno alleggerite in fase di pubblicazione. Ci troviamo, del resto, dinanzi ad una versione piuttosto acerba del prodotto, pensata più che altro per valutare la solidità dei server. Nonostante tutto, resta da rivedere la fisica della palla, che spazia da parabole alquanto realistiche a rimbalzi dalle traiettorie non proprio credibili: la Beta ci ha concesso, a tal proposito, di testare con mano il comportamento dei calciatori e della sfera sul terreno bagnato, in partite incorniciate da una pioggia battente.

    La reazione degli atleti ci è parsa abbastanza verosimile, con movimenti maggiormente goffi e lenti a seconda delle zone del campo più umidicce: è pur vero - comunque - che a tratti abbiamo avuto l'impressione che l'effetto "bagnato" si annullasse del tutto, permettendoci ripartenze scattanti nella stessa porzione di terreno in cui, poco prima, c'eravamo invece impantanati. E se gli arbitri ci sembrano un po' troppo clementi ed i portieri alternano miracoli divini a papere clamorose, non possiamo che esaltare la rinnovata "fisicità" del gameplay, che rende il controllo (come già abbiamo avuto modo di specificare nei nostri precedenti hands-on) più ragionato e tecnico, dove il guizzo simulativo prende il sopravvento su quello smaccatamente arcade. Le movenze degli atleti più celebri sono riprodotte alla perfezione (Neymar, ad esempio, è realizzato con una cura fuori parametro): i rimbalzi del pallone, i contrasti tra le diverse corporature e le differenti reazioni fisiche a seconda delle situazioni tramutano dunque ogni match in un'esperienza sempre nuova. E mentre il FOX Engine svolge un lavoro clamoroso nella modellazione dei super campioni, non tutto fila liscio per quanto riguarda i giocatori meno blasonati: si intravedono, difatti, ancora "animazioni gemelle" che si ripropongono identiche tra di loro, e movenze un po' troppo legnose, specialmente durante i tackle e le corse senza palla. Molti altri dubbi, in ogni caso, verranno fugati quando potremo mettere le mani su una build più avanzata e su un maggiore quantitativo di club ed opzioni disponibili: questa gradita Beta Online, d'altronde, non sostituisce affatto la classica demo che precederà l'uscita del gioco il 15 settembre. Il nostro prossimo incontro con il calcistico Konami è previsto nel corso della Gamescom di Colonia: voi rimanete con noi per seguire da bordo campo tutti i pre e i post partita di questo nuovo, promettente Pro Evolution Soccer.

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