Splatoon 2 Provato

Il fortunato sparatutto a bossoli di vernice si prepara a tornare in estate su Nintendo Switch con una nuova, coloratissima iterazione.

Splatoon 2 Provato
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  • Switch
  • È bastato il successo riscosso su Wii U per innescare le prime ipotesi sulla probabile presenza di Splatoon all'interno della line up di lancio di Nintendo Switch, quando ancora la sigla NX aleggiava tra i commenti di pubblico e critica. Come non pensarci, d'altro canto? Ottime vendite su svariati mercati, un'utenza compatta e coinvolta, onorificenze come se piovessero, persino un tarocco svergognato: tutti indicatori di come l'IP imbrattante abbia colto abbondantemente nel segno, entrando senza titubanza nella storia dei grandi franchise della casa di Kyoto. Rimaneva soltanto il dubbio sulla forma effettiva di questo ritorno, con un consistente coro di voci a scommettere tutto su una versione rimasterizzata dell'originale; una tesi, per altro, neppure così inverosimile. Anche durante il Treehouse Live di presentazione della console, quando il teaser di Splatoon 2 ha infine fatto capolino sul palco, dubitiamo che in molti abbiano realizzato di avere di fronte un'iterazione tutta nuova, per lo meno fino all'inequivocabile palesarsi del numero progressivo affianco al titolo. Eppure è proprio così: non immediatamente al lancio di Switch, bensì durante il periodo estivo, torneremo a "splattare" tutto il globo lungo arene mai solcate, con armi inedite o comunque ricalibrate e, non per ultimo, con un hardware nuovo di zecca. Non paghi dell'evento di Londra abbiamo imbracciato ancora una volta un po' di artiglieria sparacolori presso il Nintendo Switch Showcase di Milano, nel corso di una classica Mischia Mollusca contro i colleghi giornalisti.

    Back in Splat

    Seppur innegabilmente ghiotta, l'occasione ci ha dato modo di testare il gioco solamente in modalità handheld, che è poi l'impostazione che ci incuriosiva maggiormente fin da principio, essendo l'attuale build molto prossima al primo Splatoon in fatto di gameplay e feature generali. Iniziato il match ci si trova infatti dinanzi alle meccaniche che tutti i fan già conoscono alla perfezione: squadra contro squadra, l'obiettivo rimane quello di colorare una percentuale d'arena più alta di quella del team avversario entro un dato limite di tempo, immergendo di tanto in tanto il proprio Inkling nell'inchiostro non solo per agire in velocità sottotraccia, ma anche per ricaricare le proprie riserve di tintura, indispensabili altresì in fase di attacco. Non vogliamo addentrarci in questa sede nelle molteplici sfumature della formula di gioco, che ritroverete puntuali nella nostra review futura, ma possiamo già dire, senza troppe sorprese, che ogni elemento alla base di Splatoon, in Splatoon 2, sembra essere esattamente al proprio posto. Circoscrivere ogni considerazione al mero concetto di "more of the same" sarebbe comunque superficiale in questa specifica fase di analisi, conseguenza del fatto di non avere neppure scalfito le nuove mappe di gioco, le modalità esterne alla Mischia e l'effettiva selezione degli armamenti. Rettifichiamo: una delle armi inedite era in verità disponibile già dal principio di questa prova, ed ovviamente non ci siamo fatti sfuggire l'opportunità di saggiarne le caratteristiche direttamente sul campo di battaglia. Ci riferiamo allo Splat Dualies, il set di due pistole già mostrato all'atto del primo reveal, che nella demo si affiancava al Roller, allo Splat Charger e allo Splattershot; unica bocca da fuoco, quest'ultima, che è già noto tornerà in questo capitolo senza ribilanciamenti o ritocchi di sorta. Lo Splat Dualies, dicevamo, è un'arma doppia che consente un discreto dinamismo offensivo e una certa efficacia nell'attacco da vicino, che insomma espone parecchio chi la utilizza ma, nel contempo, gli conferisce il vantaggio della schivata rapida per tentare di sfangarla nei faccia a faccia più tesi. Oltretutto, l'uso dello Splat Dualies anticipa la possibilità di sfruttare saltuariamente l'Inkjet, propulsore a vernice utile a chiazzare in volo - solo per una manciata di tempo - tanto gli avversari quanto l'area immediatamente circostante. Il sistema di super, di cui l'Inkjet fa appunto parte, verrà fortemente rivoluzionato, col risultato che potremo sperimentare Special Weapon mai viste nell'episodio per Nintendo Wii U, pensate quindi specificamente per il sequel qui presente.

    In attesa di saperne di più sull'effettuale equilibrio tra vecchi e nuovi contenuti, possiamo comunque cominciare a ragionare sull'inedita possibilità di fruire Splatoon 2 in assetto portabile. Che ad oggi, dobbiamo ammetterlo, non ci convince ancora pienamente. Tralasciando la praticità perduta di poter consultare la mappa dell'arena a colpo d'occhio - com'era invece cortesia del pensionato paddone -, abbiamo soprattutto qualche dubbio sulla gestione simultanea dei due stick analogici, asimmetrici per collocazione stessa dei Joy-Con a bordo tablet e, di primo acchito, non troppo comodi al fine di un'esperienza di questo genere. Se il mancato feeling iniziale potrebbe in effetti ridimensionarsi con l'abitudine, non c'è invece di che abituarsi in quanto a pura resa visiva, dimostratasi estremamente appagante nei suoi 720p fin dai primi istanti in cui il nostro sguardo si è posato su un piccolo schermo mai così sgargiante e piacevole nel continuo fluire delle sue immagini. Tra speranze e certezze, comunque, l'incognita più grande interessa la qualità dell'online, habitat naturale di un titolo che sul piatto della competizione multigiocatore poggia tutto il proprio potenziale. Sarà solo quando avremo modo di approfondire questa componente decisiva che potremo affermare con ragionevole certezza se l'operazione possa dirsi riuscita o se invece, tristemente, sia costretta a sprofondare nella traccia di vernice digitale lasciata dal suo predecessore. L'attesa è ancora lunga: rimanete sintonizzati.

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