Provato Tekken 7 Fated Retribution

Bandai Namco porta all'E3 Tekken 7 Fated Retribution, confermando che il gioco arriverà su PC, Xbox One e PlayStation 4 nei primi mesi del 2017. Lo abbiamo provato, ecco le nostre impressioni.

Tekken 7 Fated Retribution
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • L'ultima volta che abbiamo giocato a Tekken 7 eravamo a Tokyo in visita agli uffici di Bandai-Namco, e abbiamo speso diverse ore seduti di fronte al cabinato Arcade, uscito in Giappone già da tempo. Qui all'E3 di Los Angeles abbiamo finalmente messo le mani sull'edizione Fated Retribution, che arriverà all'inizio del 2017 su PC e Console. È stata un'ottima occasione per rincontrare un solido combat system, testando anche i due nuovi personaggi inclusi in questa versione: la letale Nina ed il diabolico Akuma, "estratto" direttamente dal concorrente Street Fighter.

    Il diavolo e l'assassina

    Con Tekken 7 la saga di Bandai-Namco sta vivendo una seconda giovinezza. Dopo troppi capitoli sottotono, che non hanno mai sfondato nel panorama competitivo, l'ultimo esponente del franchise è riuscito a compiacere la community, e tutt'oggi viene giocato con piacere nei circuiti e-Sportivi. Il merito è soprattutto di un combat system bilanciato e rifinito, che ha deciso con coraggio di eliminare il superfluo e concentrarsi su stile e varietà. Le meccaniche di base sono quelle di sempre, ma il nuovo capitolo è meno "dispersivo" di Tag Tournament 2. A Tekken 7 ha fatto bene anzitutto una netta riduzione del roster, che ha perso persino conoscenze storiche come Lei, Bruce, Lee: scegliendo di concentrarsi su un numero più contenuto di personaggi il team di sviluppo ha potuto lavorare sui moveset, caratterizzandoli al meglio senza rinunciare allo stile classico dei "veterani". Anche il sistema di Juggling è stato rinnovato. I rimbalzi sono ancora utili per innescare le combo, ma per mantenere in aria l'avversario si ha una finestra di tempo un po' più ridotta. Molte delle tattiche consolidate non vengono intaccate da questa modifica, ma in certi casi è necessario studiare nuove strategie e ripensare gli automatismi alla base delle juggle. Il fatto che i danni dei colpi in aria diminuiscano progressivamente invita infine ad una gestione dello scontro più vivace, evitando certi sbilanciamenti registrati in passato. L'introduzione dei Power Crushers (attacchi in grado di assorbire i colpi dell'avversario prima di andare a segno) e delle Rage Arts (mosse speciali che possono essere attivate dopo aver perso il 75% di energia) fa in modo che gli scontri siano più esuberanti e meno monotoni. Si segnala anche il discreto lavoro per rendere i match più spettacolari, attraverso giochi di camera e ralenty: lo slow motion che si attiva nei momenti decisivi è una delle trovate più intelligenti del team di sviluppo, capace di generare una tensione palpabile e tenere sulle spine giocatori e spettatori. Tirando le somme potremmo dire che il gameplay di Tekken 7 riesce nel difficile compito di mantenere un sapore tradizionale, al contempo svecchiando i ritmi classici della serie e migliorando il bilanciamento.

    A New Challenger

    Sono sei, si diceva, i personaggi inediti che sono stati inclusi fin dall'inizio nella versione arcade di questo nuovo Tekken. Lucky Chloe, nonostante sia forse quella più discutibile in fatto di Character Design, sembra avere uno stile molto tecnico, recuperando alcune movenze dalla meno stereotipata Xiaioiu.
    La meccanica di Claudio, il cui stile ricorda per certi versi quello di Lars, è basata sull'alternanza di colpi che attivano il suo potere arcano, sottolineato da un'aura blu che scaturisce dalle sue mani.
    Gigas, che assomiglia molto al Bane di Arkham Asylum, ricorda Jack in quanto a ritmi e range d'attacco, rappresentando forse uno dei pochi esempi di personaggi concentrati timidamente sullo "zoning".
    C'è anche Josie, lottatrice filippina che utilizza un moveset molto diretto, mescolando all'apparenza lo stile pugilistico di Steve (con cui condivide alcune schivate) e calci frontali molto potenti che invece sembrano mimare l'irruenza di Brian.
    Mettendo da parte Kazumi, la moglie di Heiachi che nella modalità avventura funge anche da Boss Finale, sono Katarina e Shaneen i due nuovi arrivi più promettenti. Il loro stile molto rapido e la possibilità di eseguire brevi combo di 3 o 4 colpi semplicemente schiacciando qualche tasto li renderà molto simpatici ai neofiti, ammaliati dalle spettacolari serie di calci della provocante Katarina e alle acrobazie del combattente arabo.

    iaramente un combattente studiato per compiacere i veterani, che potrebbero trovare non proprio "digeribili" alcune delle sei new entry. Akuma è invece una grossa sorpresa. Il diabolico lottatore arriva da Street Fighter e porta con se una serie di meccaniche apparentemente estranee all'impasto ludico di Tekken. Cambiano anzitutto i ritmi di esecuzione delle mosse, che sembrano quasi singhiozzanti: quando vanno a segno, i colpi di Akuma sembrano quasi interrompersi per un istante, replicando quegli "scatti" che in Street Fighter servono a scandire l'andamento dei match. Anche le scie nerastre che seguono i movimenti di braccia e gambe sono un tocco di classe recuperato da SFIV. Ma c'è di più: selezionando Akuma, sullo schermo comparirà addirittura la barra EX, divisa in due tacche che si riempiranno progressivamente con colpi subiti o andati a segno. Potremo utilizzarne una per potenziare le mosse di base, oppure entrambe per esibirci in una efficace Super Mossa (diversa dalla Rage Art d'ordinanza). Inaspettatamente Akuma sembra integrarsi in maniera piuttosto felice in un contesto a lui estraneo, portandosi in dote i suoi Gohadoken, Goshoryuken e Zankukyaku. Per capire se, oltre a rappresentare un piacevole diversivo, Akuma sia anche un lottatore bilanciato, avremo bisogno ovviamente di spendere molto più tempo con Tekken 7, e speriamo di poterlo fare quanto prima. Qui a Los Angeles, in ogni caso, è stata presentata anche la modalità storia, che insegue una marcata spettacolarità cercando di alternare cut-scene non interattive, quick time event e scontri tradizionali, con transizioni molto fluide e naturali. Convinti che lo Story Mode non sia certo il fulcro portante della produzione, dobbiamo ammettere che le sequenze adocchiate sono efficaci, riuscendo a trarre il meglio dall'epocale cambio di motore grafico che caratterizza Tekken 7.

    Questo è infatti il primo episodio del franchise ad utilizzare l'Unreal Engine, e i risultati si vedono: modelli dei lottatori ben definiti ed effetti speciali d'impatto si accalcano sulla scena, "sporcata" solamente dalle spigolosità di certi elementi dello scenario. C'è un solo problema: la build di Fated Retribution che abbiamo provato girava su PC, e durante le partite abbiamo notato qualche rallentamento. Chissà su che valori si assesterà il framerate delle versioni Xbox One e PlayStation 4. Il fatto che Bandai-Namco non le abbia ancora mostrate, non è certo rassicurante.

    Tekken 7 Tekken 7 è l'episodio che tutti i fan della saga stavano aspettando. Spettacolare, fluido, con un combat system essenziale e proprio per questo efficace. L'edizione pensata per il mercato tradizionale, dal sottotitolo Fated Retribution, arriverà nel 2017 portando con sé due nuovi personaggi (oltre ai 6 che già si potevano giocare sui cabinati). La vera sorpresa è però il fatto che Akuma si trascini dietro alcune meccaniche di gioco provenienti da Street Fighter, che il team di Harada ha integrato con successo nel suo Beat'em Up. Curiosi di controllare la fluidità delle versioni Console, aspettiamo Tekken 7 con sincero interesse.

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