The Crew: analizzata la componente cooperativa

Ubisoft e Ivory Tower ci spiegano come socializzare. A 200 km/h. In derapata.

The Crew: analizzata la componente cooperativa
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  • Xbox 360
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Se la serie Fast & Furious avesse mai ricevuto una degna trasposizione videoludica, questa, probabilmente, sarebbe apparsa come qualcosa di molto simile a The Crew; che i ragazzi di Ivory Tower stiano cercando di riproporre su PC, PlayStation 4, Xbox One e 360 quelle sensazioni tanto care ai fan di Dominic Toretto e soci è infatti chiaro sin dal suo incipit narrativo: ingiustamente accusato dell'omicidio del fratello, il protagonista del gioco dovrà infatti agire sotto copertura e, per conto della polizia, infiltrarsi nel mondo delle corse clandestine degli Stati Uniti, con lo scopo di fare luce sulla cospirazione della quale è stato vittima e smascherare l'agente corrotto che ne ha tirato le fila. Trattandosi di un racing game, queste vicende di vendetta e amore/odio fraterno tra membri della stessa gang su quattro ruote offrono un incentivo interessante per tenere coese le missioni relative alla storia principale ma, prevedibilmente, saranno del tutto secondarie ai fini dell'esperienza di gioco più pura: dopo un'introduzione alle meccaniche di gioco che passerà necessariamente per le primissime missioni dello 'Story Mode', infatti, tutto passerà nelle mani del giocatore, dove per 'tutto', intendiamo ovviamente l'ormai celebre e mastodontica riproposizione in scala degli Stati Uniti (e di alcune delle sue città più significative) nella quale Ivory Coast ha deciso di ambientare il proprio racing/MMO.

    SOCIAL RACING

    Grazie ad un apposito evento presso la sede milanese di Ubisoft, sono gli stessi sviluppatori a spiegarci come alla base di tutto il progetto The Crew ci sia la voglia di donare al genere dei multiplayer online un approccio corsistico del tutto nuovo: questo, tramite un sistema in grado di fondere al suo interno una ricchezza di contenuti elevatissima ed elementi che sembrano trasportati direttamente da un RPG. La mappa di gioco, infatti, sarà suddivisa in cinque differenti aree, ognuna comandata da una diversa Fazione alla quale, ben presto, il giocatore dovrà unirsi; la scelta riguardante la gang alla quale affiliarsi sarà lasciata totalmente al giocatore il quale potrà sempre controllare, tramite un'apposita mappa inserita nel menù di gioco, le percentuali di 'influenza' di ognuna delle fazioni nei diversi territori: gli equilibri iniziali, quindi, sono destinati a cambiare (e mutare nel tempo) non appena i giocatori di tutto il mondo cominceranno a scendere per le strade di The Crew, determinando, attraverso la loro bravura di piloti, quali saranno i veri padroni della strada. Questo conflitto globale per il controllo del territorio a suon di sterzate e derapate è destinato, ovviamente, a diventare il perno sul quale The Crew farà girare tutta la propria esperienza di gioco una volta completate le missioni dedicate alla storia principale; all'interno di questa struttura faranno la loro comparsa componenti che gli stessi sviluppatori non esitano a definire social: durante le varie prove di abilità che incontreremo sulla strada, sarà quindi possibile gareggiare direttamente contro il 'ghost' dei nostri amici online, oppure decidere in piena libertà quale sia la tipologia di sfida che più si addice ai nostri gusti; oltre a missioni in asincrono, co-op e PvP, potremo infatti scegliere di loggarci ai server del gioco per una semplice sessione di guida libera insieme ai nostri compagni.

    Per quanto l'enormità della mappa di gioco si presti bene anche a quest'ultima tipologia di partite e la scelta di non 'forzare' la mano su una modalità piuttosto che un'altra siano fattori assolutamente apprezzabili, è indubbio come la principale attrattiva destinata a tenere impegnati i giocatori sarà la grande varietà e ricchezza di missioni sparpagliate per tutta la mappa: solamente all'interno della modalità single-player le competizioni che si avvicenderanno tra loro comprenderanno classiche gare in cerca del miglior posizionamento, sfide contro il cronometro, sessioni dove occorre eliminare un avversario tramite speronamenti e impatti vari e fughe dalla polizia, ognuna ben contestualizzata a livello narrativo in modo da condurre alla successiva. Ognuna di esse, per essere affrontata, richiederà una particolare categoria di auto che sarà selezionabile al volo tramite un comodo menù che mostrerà il proprio garage in tempo reale e direttamente nella schermata di guida: oltre alle già note Street (ideali per le fughe dalla polizia in città) e Dirt (più aggressive per i tratti off-road), gli sviluppatori hanno presentato le due ulteriori classi che potremo trovare in The Crew e che rispondono al nome di Performance e Raid. Mentre la prima comprenderà tutta una serie di super-car che faranno della velocità di punta e dell'accelerazione il loro punto di forza, nella seconda entreranno a far parte macchine con sospensioni e pneumatici rinforzati, ma dal carattere sempre sportivo, adatte per gare dal fondo stradale misto e capaci di cavarsela un po' in tutte le situazioni. Un'altra sotto categoria sarà poi formata da auto con specifiche più indirizzate a gare su circuito, le cui caratteristiche potranno comunque essere eguagliate sfruttando in modo opportuno le molte opzioni di personalizzazione delle auto: oltre che ad un numero spropositato di colori e livree di ogni tipo, tramite esse potremo andare a modificare ben undici aree dei mezzi a nostra disposizione tra cui cambio, iniezione, centraline elettroniche, turbo, freni, gomme e altro ancora.
    Come detto, le missioni relative alla componente più narrativa del gioco non saranno le uniche disponibili all'interno della smisurata mappa di The Crew: anche scegliendo di dedicarsi alla guida libera, infatti, sarà possibile imbattersi in molte tipologie differenti di sfide secondarie, tutte utili a guadagnare crediti extra, punti esperienza e nuove componenti per le proprie per le auto. Alcune richiederanno uno slalom tra paletti virtuali disseminati lungo la strada, altre di mantenere una certa velocità per un determinato tratto, mentre altre ancora di lanciarsi in pericolose acrobazie. Anche in questo caso, la varietà è più che buona, e la rigiocabilità garantita, grazie alla possibilità di verificare nelle leaderboard online i risultati ottenuti dai propri amici.

    TAGLIANDO E REVISIONE

    In chiusura di evento è stato possibile testare anche la modalità più competitiva di The Crew, dividendoci, insieme ai colleghi presenti, in squadre da quattro piloti e lanciandoci in una gara composta da più round: in questo caso, nonostante una buona diversità dei tracciati (sicuramente tra i punti di forza dell'intero titolo Ivory Coast) ed una competizione che, a dispetto della classica caccia al primo posto, garantiva una buona dose di appaganti sportellate e scorrettezze, l'intera sessione PvP ci è sembrata perdere un po' di quel focus che rende le sfide in co-op molto più divertenti ed originali. Al di là delle sue modalità di gioco, complessivamente soddisfacenti e varie, è comunque il versante tecnico di The Crew a lasciare ancora qualche perplessità: se da un lato, infatti, il titolo Ubisoft stupisce con un design complessivo assolutamente degno di nota e ricco di personalità, un framerate stabilissimo (a 30 fps su console, che diventeranno 60 su PC) e modelli poligonali dei vari mezzi di ottima fattura (con tocchi di classe come la dettagliatissima visuale interna ad arricchire il tutto), dall'altro è ancora la fisica che controlla i vari stili di guida a non convincere del tutto; tutte le categorie di veicoli sono ancora contraddistinte da un forte 'effetto pattinamento' che inficia in modo sensibile sul controllo del mezzo da parte del giocatore. I feedback che si provano alla guida di un veicolo appartenente ad una classe piuttosto che un'altra sono ben diversificati e specifici, ma tutti ancora caratterizzati da una tendenza allo slittamento poco equilibrata e che, con un auto già di per se caratterizzata da una tenuta non eccezionale, potrebbe tradursi in testacoda e gare buttate al vento ad ogni minima distrazione. Ancora incerto anche il sistema di collisioni tra veicoli, i cui sviluppi sono spesso caratterizzati da traiettorie un po' forzate e a volte testimoni di scenette piuttosto goffe.
    A dispetto delle sue imperfezioni, e anche alla luce dei quasi due mesi a disposizione del team di sviluppo per cercare di porvi rimedio, il modello di guida prepotentemente arcade di The Crew sembra comunque riuscire a garantire quell'appagamento ludico che solo i racing più istintivi ed immediati riescono a garantire, forte soprattutto di una curva di apprendimento che, con la giusta applicazione, vede migliorare le proprie prestazioni già nel giro di un esiguo numero di gare.

    The Crew Grazie ad un'ulteriore prova su strada (questa volta in versione Xbox One), The Crew conferma in pieno le ottime sensazioni circa la ricchezza e la varietà della sua formula ludica: all'interno dell'impressionante area di gioco che il racing game Ubisoft mette a disposizione dei propri utenti, infatti, è possibile trovare una straordinaria quantità di missioni principali e sfide secondarie. Gli elementi social che contraddistinguono la struttura di gioco sembrano comunque esaltarsi più nella sua componente co-op e di squadra, che in quella competitiva, destinata a trovare più spazio in assenza di amici disponibili online o nella particolare modalità di 'controllo del territorio' che accompagnerà i giocatori anche una volta concluse le missioni legate alla storia di The Crew. Se perfezionato in alcuni dei suoi limiti tecnici entro il prossimo undici di novembre, insomma, l'ibrido MMO/Racing di Ivory Tower potrebbe rivelarsi un'ottima sorpresa per tutti gli amanti del lato più arcade dei giochi di guida, con la giusta dose di personalità necessaria a non risentire dell'affollamento che il genere si appresta a vivere nei prossimi mesi.

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