Provato The Legend of Legacy

Un JRPG atipico, che nello stile visivo ricorda Bravely Default ma che in realtà offre un approccio molto personale, grazie ad una struttura aperta e alla mancanza di quest di tipo classico.

Provato The Legend of Legacy
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Disponibile per
  • 3DS
  • Pensando ad Atlus, il collegamento mentale più diretto porta rapidamente a Persona 5. È naturale: la serie Persona è molto probabilmente la più nota nonché quella con il maggior numero di fan all'interno del portfolio del publisher giapponese, che pubblica tuttavia moltissimi titoli ogni anno. Spostando l'attenzione alla divisione americana, c'è da ammettere che non ci si può assolutamente lamentare: molti prodotti di stampo puramente nipponico vengono localizzati, oltretutto in tempi tutto sommato contenuti, e c'è una grande attenzione verso la community.
    Proprio i fan hanno chiesto a gran voce una versione in lingua inglese di The Legend of Legacy, JRPG uscito ormai 9 mesi fa in patria e che arriverà tra alcune settimane sul mercato statunitense, per poi raggiungere l'Europa all'inizio del prossimo anno grazie a NIS. Per solleticare l'appetito dei fan, nonché per cercare di dare un certo slancio alla campagna per i preorder, Atlus ha pubblicato una demo sull'e-shop USA. Abbiamo quindi riacceso la nostra console di importazione per poterla provare e condividere con voi le nostre impressioni.

    Un mondo tutto da esplorare

    The Legend of Legacy è a suo modo un JRPG atipico: ad una prima occhiata, osservando distrattamente uno screenshot, potrebbe ricordare in modo molto forte Bravely Default. Ciò che può trarre in inganno è sicuramente l'aspetto grafico, a causa di personaggi dal character design non così differente rispetto a quelli del capolavoro prodotto da Square Enix, del quale è in arrivo il secondo capitolo. L'aspetto visivo generale sembra simile, in quanto a sfondi disegnati vengono sovrapposti i modelli 3D dei protagonisti.
    Le somiglianze, si limitano però a questo fattore, e The Legend of Legacy propone un approccio abbastanza differente, soprattutto in termini di storia. La trama è infatti volutamente abbozzata e fornisce una sorta di background iniziale, più per dare uno scopo ai personaggi che altro: in seguito sarà il giocatore a dover progredire all'interno di una struttura che punta tutto sull'esplorazione, senza il classico schema di quest da seguire, lasciando completa libertà d'approccio.
    Tale incipit narrativo racconta di un continente perduto che improvvisamente è ricomparso agli occhi del mondo: si tratta di Avalon, una terra dimenticata nella quale pare dimorino gli dei. Col passare degli anni molti avventurieri hanno raggiunto Avalon per cercare fortuna ma nessuno è mai riuscito a tornare, confermando quindi le teorie secondo le quali le divinità impongono le loro regole e, soprattutto, c'è un motivo ben preciso se Avalon è scomparso per lungo tempo e ora si manifesta nuovamente.
    Ovviamente il giocatore vestirà i panni di uno di questi eroi, scegliendolo tra i sette disponibili all'inizio. Le classi sono abbastanza eterogenee e si differenziano non solo per punteggi e skill, ma anche e soprattutto per la motivazione che li spinge ad Avalon. Si va dall'alchimista, in cerca di nuove materie prime per i suoi esperimenti, al classico mercenario, assoldato per scoprire di più sul misterioso regno, fino ad arrivare al cavaliere appartenente ad un ordine religioso, che ritiene la presenza di fantomatici dei terreni un'eresia e invia un proprio maestro d'armi per punire tale affronto.
    Nella demo è quindi possibile scegliere il proprio eroe, mentre il party verrà assemblato in maniera automatica. Appena giunti ad Avalon si verrà subito lanciati nell'azione, ed avremo l'opportunità di ad esplorare una foresta vicino alla costa. Lo schermo inferiore ospita la mappa del luogo, che si compone man mano che spostiamo il nostro gruppo di avventurieri sullo schermo principale. Narrativamente parlando il tutto viene giustificato dal fatto che si tratta di terre inesplorate; questo fa sì che riuscire a una ricostruire per intero la mappa di una delle molte location sia utile non solo per facilitare l'esplorazione: sarà possibile infatti venderla ai mercanti per un prezzo molto più alto. Camminando, persino lo scenario si compone poco alla volta, con alberi e rovine che compaiono progressivamente, rafforzando quindi il concetto di scoperta. Sono totalmente assenti i combattimenti casuali e le varie creature sono presenti sulla mappa, benché rappresentate soltanto da un simbolo: una volta il nostro errore ne tocca uno, si viene trasportati sul vero campo di battaglia. Il sistema di combattimento è abbastanza classico e si basa su turni nei quali è possibile dare ordini al proprio gruppo.

    Esistono varie configurazioni, da scegliere prima dell'inizio, in modo da dare un obiettivo di massima ai propri compagni: si può schierare un personaggio in attacco, in difesa o a supporto, impostando poi di volta in volta l'azione specifica per ogni turno. La difesa, in particolare, permette di far assorbire ad un personaggio i colpi destinati ad un altro, mentre il supporto è dedicato a chi tenderà a stare lontano dall'azione, curando i propri compagni o usando incantesimi di vario genere. Esiste poi una meccanica basata sugli elementi, anche se nella demo è volutamente tenuta in disparte, segno che il sistema di combattimento può evolvere, probabilmente di pari passo con la trama.
    La struttura narrativa riemerge dopo aver superato la foresta; sarà possibile tornare all'unica città nota nell'area, edificata sulla costa, e parlare con il signore locale, in modo da ottenere lo sblocco di altre aree da esplorare, nonché l'accesso al mercante e alla locanda. Una volta esplorata la città si potrà quindi proseguire l'avventura, visitando nuovi luoghi, nella speranza di trovare una risposta ai molti misteri che circondano il continente perduto.

    The Legend of Legacy Se graficamente The Legend of Legacy propone uno stile riconoscibile e non del tutto personale, la sua struttura libera e senza quest risulta particolare e in parte innovativa. Potrebbe però essere una lama a doppio taglio, in quanto già nella demo si percepisce una certa mancanza di mordente, dovuta anche ad una serie molto lunga di combattimenti simili tra loro, che annoiano abbastanza in fretta. Il gioco completo dovrà quindi dimostrare, attraverso una buona varietà di luoghi, situazioni e scontri, che Avalon merita il tempo necessario ad essere esplorato, riempiendo il vuoto legato alla disponibilità di JRPG su 3DS, che per ora viene tenuto a bada da Xenoblade Chronicles 3D e pochi altri.

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