Provato Victor Vran

Tra lupi e castelli, un possibile erede di Van Helsing

Provato Victor Vran
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  • Pc
  • In un panorama dominato per anni dall’egemonia di Diablo, il mondo degli hack ‘n slash non è mai stato un terreno particolarmente florido per l’industria videoludica, tanto che, escludendo la pietra miliare targata Blizzard, pochi sono i titoli che hanno saputo imporsi su questo difficile mercato. Victor Vran è una di queste rare eccezioni e, seguendo la scia di The Incredible Adventures of Van Helsing, ci catapulta, per l’ennesima volta, in Transilvania. Grazie al recente Early Access (venduto a 19.99€) abbiamo potuto seminare il panico tra i non morti che ci attendevano tra le fredde mura dei castelli dell’est Europa, cercando di saccheggiare tutto il possibile dai polverosi forzieri del malvagio vampiro di turno. Qualcuno si è ritrovato povero e con i canini spezzati: vediamo insieme come siamo arrivati a tale traguardo.

    LUPO ULULA’, CASTELLO ULULI’

    Victor Vran è un cacciatore di mostri che è giunto in città per risolvere i problemi dei poveri abitanti del villaggio di turno: grosso modo la storia del gioco può essere sintetizzata utilizzando questa non troppo originale formula, ma in realtà questo è tutto quello che (al momento) possiamo dirvi. La componente narrativa, che già di per sé è un semplice sfondo negli hack ‘n slash, è in questo caso poco più che accennata. Le sequenze filmate, oltretutto, si limitano a un paio di panoramiche di alcuni artwork di gioco, con una voce narrante che ci spiega il preambolo della vicenda, quasi a rimarcare la scarsa importanza che la storia assume in questo tipo di produzioni. Per fortuna le cose cambiano subito quando il gioco ha inizio. Seguendo l’esempio della versione console di Diablo 3, anche Victor Vran offre la possibilità di essere giocato con joypad e in fase di test non ci siamo lasciati sfuggire tale occasione. L’azione è dinamica e nonostante il gioco non sia ancora in build definitiva vi è una buona risposta dei comandi, che risultano precisi e funzionali ai ritmi del gameplay, che comunque non ci sono sembrati particolarmente sostenuti. Anche in presenza di grandi quantitativi di nemici infatti c’è sempre il tempo e il modo di gestire la folla (tecnicamente fare “crowd control”), in quanto la maggior parte dei nemici è estremamente lenta o ha degli attacchi a distanza che si possono evitare con relativa semplicità.

    Il titolo, per sua stessa natura, pecca di scarsa varietà dei contenuti, poiché vi è un solo personaggio giocabile (alias Victor Vran) e, almeno allo stadio attuale, manca un vero e proprio sistema di abilità e perks che stimoli la creazione delle cosiddette build: il vero spunto creativo di ogni buon hack ‘n slash. In base all’arma che terremo equipaggiata avremo un diverso set di mosse che potremo eseguire con i tasti X Y e B (su controller Microsoft), restringendo di fatto il campo della scelta e, allo stesso tempo, lasciando al giocatore il modo di concentrarsi su una gestione più arcade del combattimento e meno tecnica. Le sensazioni che le diverse armi offrono sono comunque ben diversificate e passare da un oggetto all’altro (come al solito è possibile scambiare l’arma principale con una secondaria) diventa vitale già dopo pochi minuti nell’esigenza di adattarsi in base alle varie situazioni.
    Nella nostra prova abbiamo optato per uno stile generale medio-pesante, alternando la spada al martello gigante: nel primo caso risultavamo più efficaci con grandi quantitativi di nemici con poca vita, mentre nel secondo potevamo insistere in maniera aggressiva su nemici meno numerosi, ma più coriacei. Roteare con le spade in mezzo alla folla o far saltare tutto in aria con un colpo aereo di martello si sono rivelate sensazioni piacevoli per la prima ora di gioco, ma hanno presto lasciato il posto a una preoccupante monotonia, che ci fa riflettere sull’effettivo stimolo che un tale limitato sistema possa avere sul lungo periodo. Segnaliamo inoltre la presenza di fucili e stocchi, che non hanno catturato particolarmente il nostro interesse anche a fronte di un quantitativo di danni piuttosto esiguo, ma sicuramente faranno la felicità dei giocatori più votati agli stili veloci.

    Sul versante degli oggetti emerge, ancora una volta, la volontà da parte del team di sviluppo di non complicare eccessivamente la vita del giocatore, con equipaggiamento ridotto all’osso e una serie di oggetti consumabili che ci aiuteranno nei momenti di maggiore difficoltà. Nonostante segnaliamo che l’effettiva ricerca del loot è una feature che può essere testata a fondo solo nelle fasi di endgame, abbiamo avuto più volte la sensazione che gli oggetti non fossero uno dei nodi fondamentali attorno a cui ruota il titolo. Le armi sono essenzialmente tutte uguali, almeno a livello estetico, e cambiano solo nei valori numerici, ma sulla pagina ufficiale di Steam si fa riferimento anche a futuri oggetti leggendari, quindi il giudizio a tal riguardo risulta parziale e va necessariamente rimandato. L’area di gioco è suddivisa in zone chiuse di dimensioni piuttosto contenute e decisamente semplici da esplorare. Escludendo alcuni scrigni segreti e gli obiettivi di zona, achievement che ricompensano il giocatore con premi di vario tipo (soldi, esperienza, ecc.), le mappe sono lineari e votate a un’esplorazione meno dispersiva (cosa che non avviene in Path of Exile o, per l’appunto, in Diablo 3). Nella versione da noi provata era disponibile solo il primo capitolo di gioco, ma dobbiamo segnalare una scarsa varietà dei nemici, all’incirca una decina, suddivisi tra ragni (più di quanti ne abbiate mai visti in un videogioco) e non morti. Speriamo sicuramente in una maggiore diversificazione dei nemici e degli ambienti nella versione che, secondo i piani degli autori, dovrà uscire questo maggio, al termine dell’early access.

    Concludiamo con il lato tecnico, che risulta curato e piuttosto dettagliato nonostante l’inquadratura sia, chiaramente, abbastanza distante dal giocatore. Il design colorato, ma mai scherzoso, si unisce a una realizzazione tecnica decisamente buona per una produzione a basso budget, con un’interattività degli ambienti sicuramente degna di nota. Visivamente il tutto risulta estremamente pulito, forse fin troppo, al punto che qualche effetto o filtro aggiuntivo migliorerebbe notevolmente l’impatto finale della grafica sull’utente. Sul fronte audio, mettendo da parte gli effetti sonori che dopo pochi minuti riecheggiano uguali a loro stessi in ogni scontro, segnaliamo le davvero piacevoli musiche, che nella release da noi provata avevano qualche difficoltà a partire. Infatti ci è capitato in più di un’occasione di rimanere nel silenzio totale mentre esploravamo le lande della Transilvania, ma si è trattato palesemente di problemi relativi allo stadio prematuro di sviluppo.

    Victor Vran Victor Vran è un hack ‘n slash votato più al raccontare una storia che non a offrire al giocatore un’esperienza hardcore incentrata su farming e costruzione del personaggio, ma questo è un fattore di preoccupazione se teniamo conto degli scarsi elementi narrativi che questo Early Access ci ha mostrato. A fronte di alcune idee interessanti, come le abilità direttamente connesse all’arma di riferimento e il gameplay decisamente piacevole (specialmente utilizzando un pad), sussistono alcune perplessità riguardo il senso generale di una produzione che, allo stadio attuale, non ha un vero e proprio punto di forza. Ricordiamo che mancano ancora dei mesi alla fine della fase di prova e che molti elementi del gioco devono ancora essere introdotti, ma è necessario fornire qualcosa di più stimolante al pubblico per poter raggiungere le vette del “cugino” Van Helsing (senza tirare in ballo titoli come Torchlight 2 e Path of Exile, che sono proprio fuori scala rispetto al modesto titolo di Haemimont Games). Nel frattempo preparate i vostri cavicchi di legno e state pronti a colpire nel sonno il vampiro distratto di turno, ma portatevi un fazzoletto di riserva. Non sia mai che abbia mangiato da poco...

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