Recensione 2K Drive

Il nuovo racing game dagli ex-Bizzarre Studios arriva su Apple Store

Recensione 2K Drive
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  • iPhone
  • iPad
  • In maniera quasi del tutto imprevedibile, la piattaforma iOS si è dimostrata come altamente ricettiva per quanto riguarda i titoli di guida, sia per quanto riguarda il settore arcade, tutt'ora dominato dalla serie Asphalt di Gameloft, sia per titoli più simulativi, con Real Racing che ha decretato il succedo di Firemint, ora sotto l'ala protettiva di Electronic Arts.
    Non stupisce quindi che altri team vogliano proporsi sul mercato dei racing game per i dispositivi touch, vista l'impressionante diffusione di smartphone e tablet e l'alta ricettività di un'ampia fetta dell'utenza totale di tale piattaforme.
    L'annuncio da parte di Lucid Games avvenuto alcuni mesi fa è comunque stato un piccolo shock: il team di Liverpool, nato praticamente dalle ceneri di Bizarre Creations, svelò infatti di essere al lavoro su un nuovo titolo di guida in esclusiva per iPhone e iPad. Ovviamente molti inquadrarono 2K Drive come un diretto concorrente di Real Racing 3; il paragone regge davvero?

    Subito in pista

    2K Drive non tenta di nascondere in alcun modo la sua indole da racing game di razza, puntando a volersi confrontare anche con i titoli di guida per console e PC, almeno in termini di impatto.
    Il primo avvio catapulta infatti il giocatore all'interno dell'abitacolo, senza dargli troppe spiegazioni e obbligandolo ad utilizzare la visuale interna che include il cruscotto, preimpostando il sistema di controllo basato sugli accelerometri.
    Tale approccio non è del tutto nuovo ma dopo averlo sperimentato su altri titoli, come i due Shift di Electronic Arts, stupisce ritrovarlo in un titolo per dispositivi mobile.
    Una partenza tanto adrenalinica colpisce nel segno e predispone positivamente l'utente verso il resto dell'offerta di 2K Drive, cercando nel contempo di farlo ambientare grazie all'attivazione di default di svariati aiuti, utili soprattutto inizialmente a prendere confidenza con il sistema di guida.
    Finita la gara si potrà cominciare ad ambientarsi nella struttura di gioco, rallentando il ritmo ed iniziando a far propri i primi premi di una lunga carriera, che si snoderà attraverso moltissime gare appartenenti a discipline diverse.
    I menu danno un'idea dell'impronta stilistica di 2K Drive: le varie schermate, infatti, sono tanto belle da vedere quanto di difficile usabilità e leggibilità, sopratutto sugli schermi degli smartpthone, con una lentezza di fondo che limita il piacere della navigazione e della scoperta dei contenuti.
    Tra questi va sicuramente inserito quello che a tutti gli effetti può essere considerato un magazine interno al gioco, completamente dedicato al mondo dei motori e che tenta di rappresentare un punto d'unione tra 2K Drive e il mercato dell'automotive e il mondo dell'automobilismo, in maniera non dissimile da quanto offre Gran Turismo dal quinto episodio in poi. Si tratta di un'aggiunta sicuramente gradita, quasi troppo approfondita per una fruizione mobile, che però dà solidità al gioco, aumentandone il prestigio proprio nell'ottica del proporsi come un'alternativa mobile alle grandi produzioni per console e PC.Sempre muovendosi all'interno dei menu si può accedere ai campionati che a tutti gli effetti rappresentano la vera e propria modalità carriera di 2K Drive: gli eventi sono svariati e spaziano dalla semplice gara cittadina, magari un un centro abitato come quello di Londra, arricchito da moltissimi scorci riconoscibili della capitale britannica, fino ad arrivare a sfide offroad su circuiti specifici o a modalità del tutto fuori dagli schemi. Emblematiche sono infatti le gare all'interno di labirinti artificiali, nei quali continuare a spostarsi rapidamente e sfruttando sbandate controllate in modo da non farsi inquadrare da un elicottero, idealmente dotato di armi e con un mirino sempre visibile sul terreno. L'idea di rendere più varie e brillanti le modalità carriera dei moderni giochi di guida non è nuova e 2K Drive tenta quindi di innovare, spingendosi anche in territori non ancora del tutto battuti anche dai mostri sacri del genere, quali Forza Motorsport o i titoli appartenenti alle serie di Codemasters. Da questo punto di vista 2K Drive denota quindi le sue origini: tale approccio è quello che in passato ha decretato il successo di Metropolis Street Racer prima e Project Gotham Racing poi, titoli prodotti proprio da Bizarre Creations, team purtroppo ormai defunto. Una volta presa coscienza di tale dettaglio non sarà difficile notare che anche l'impatto grafico deve molto ai vecchi successi di Bizarre: le auto, gli ambienti e i tracciati puntano ad un realismo del tutto personale, con una resa leggermente asettica ma assolutamente riuscita, che tenta di spremere al massimo i dispositivi di Apple, non sempre però riuscendoci al meglio. Per godere appieno dell'aspetto estetico di 2K Drive è infatti necessario un device di ultima generazione, in quanto già su iPhone 4S e iPad 3 si iniziano a notare dei microscatti assolutamente fastidiosi, che potrebbero intaccare il piacere di guida nelle situazioni più affollate. Probabilmente un maggior lavoro di raffinamento avrebbe migliorato la fluidità del gioco, magari rimuovendo alcuni effetti sui dispositivi meno recenti in cambio di un frame rate più alto e maggiormente stabile.

    Dal pilota in erba al campione

    Due sono però gli elementi che riportano nella media 2K Drive, spingendolo quindi a confrontarsi con il resto dei racing game per iOS: il sistema di controllo e le micro transazioni. Per quanto riguarda il primo aspetto, il gioco è assolutamente configurabile e gli appassionati non faranno altro che disabilitare gli aiuti attivati obbligatoriamente durante la prima gara per iniziare finalmente a sentire il giusto feeling con i veicoli. Il team si è però adeguato a quelli che sono gli standard per quanto riguarda i titoli di guida su dispositivi mobile touch, non cercando di innovare se non inserendo il cambio manuale, da utilizzare spostando in alto o in basso il dito utilizzato per l'acceleratore. Una soluzione interessante, sicuramente utilizzata da pochi giocatori in quanto difficile da gestire ma realizzata con perizia. Un'altra piccola aggiunta è rappresentata dal freno a mano, da attivare spostando lateralmente su schermo il dito che si utilizza per il freno. I controlli si riflettono quindi su un sistema di guida a metà strada tra il realismo e l'arcade, che ben si adatta ad un titolo per dispositivi mobile ma che va domato se si decide di affrontare le gare nella maniera più realistica possibile. Il feeling è differente rispetto a Real Racing 3 e appare come leggermente più raffinato e maggiormente in linea con le produzioni per console. Le micro transazioni appaiono invece come completamente fuori luogo, soprattutto per un titolo tutt'altro che gratuito e che invece si posiziona nella fascia alta dell'attuale offerta premium voluta da 2K. 2K Drive si colloca infatti nella fascia dei titoli sopra i cinque Euro, predisponendo quindi il giocatore verso un titolo che dovrebbe essere assolutamente completo, una volta scaricato. La presenza di un sistema di riparazione del veicolo basato sulla valuta in-game sembra quindi una decisa forzatura e indispone istantaneamente. In realtà si tratta di una presenza tutt'altro che invasiva, in quanto basterà gareggiare normalmente nella modalità carriera per guadagnare ben più del necessario a mantenere in forze il proprio garage. Le micro transazioni diventano istantaneamente un elemento di scarso peso, utile solamente per quei giocatori che vogliono sbloccare istantaneamente tutti i contenuti, a costo di pagare per farlo, esattamente come accade nella stragrande maggioranza dei racing game per console, come quelli pubblicati da Electronic Arts.

    2K Drive 2K DriveVersione Analizzata iPhone2K Drive rappresenta l'anello di congiunzione tra le piattaforme mobile e un modo di creare titoli di guida sicuramente differente, che punta a proporre un prodotto più completo ed elaborato. Graficamente sontuoso, 2K Drive risulta però non perfettamente ottimizzato e solo chi possiede un dispositivo di ultima generazione potrà godere al massimo dell'esperienza di guida, fattore che, insieme al prezzo alto ma adeguato all'offerta, potrebbero limitare le vendite e l'appetibilità verso il grande pubblico. In realtà 2K Drive meriterebbe una visibilità maggiore, in quanto potrebbe soddisfare molti degli appassionati che sono soliti percorrere le piste d'asfalto digitale utilizzando un volante o un gamepad, grazie ad un approccio molto ricco, un design ricercato, anche se leggermente asettico, e alcune innovazioni che probabilmente ritroveremo in altri racing game in futuro. Un prodotto molto valido, quindi, anche se leggermente acerbo, che non dovrebbe spaventare a causa della presenza degli ormai celebri in-app purchase e che è destinato a rafforzare l'approccio al mercato mobile da parte di 2K, ormai focalizzato su giochi di qualità in fascia premium.

    8

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