Recensione Ace Combat 5 - The Unsung War

Otto anni dopo il primo capitolo, e lasciandosi alle spalle il meraviglioso Distant Thunder, Namco prova a risvegliare la sua saga.

Recensione Ace Combat 5 - The Unsung War
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  • PS2
  • Sono passati quasi 8 anni dall'apparizione di Air Combat, il primo indimenticabile episodio della fortunata serie arcade/simulativa della Namco. La linea innovativa dei capitoli successivi non è mai stata radicale, piuttosto è proseguita con una andamento in ascesa lento ma costante. Finalmente è giunto in versione USA il quinto episodio di "Project Aces"; nome in codice: "The Unsung War".

    Evento

    La storia ha inizio il 23 settembre 2010 nella lontana "Sand Island", una piccola isola nell'oceano di Ceres che divide le due superpotenze di Osea e Yuktobania. Lo squadrone n.108 viene decimanto da un singolo veivolo aereo, scoppia l'inevitabile conflitto bellico. Siamo pronti a partire per una nuova ed incredibile avventura.

    La tecnica narrativa delle "tavole a colori", sapientemente utilizzata in "Distant Thunder", è stata abbandonata a favore di animazioni in Computer Grafica. La realizzazione dei filmati è eccellente, il taglio cinematografico e l'efficacia della regia riescono a tingere l'intero ambiente di vita propria. La riproduzione fa soprattutto leva sulla parte introspettiva di ogni singolo membro e riesce con facilità disarmante a cogliere quei particolari, come oggetti personali o azioni di vita quotidiana, che contraddistinguono le varie personalità. Così il carattere introverso della bellissima Nagase verrà mostrato attraverso il suo diario segreto, la stravaganza di Davenport sarà percepita dall'amore per la musica rock, la curiosità di Genette è rappresentata dalla passione per i video amatoriali. Il character design è insomma particolarmente ispirato: brillanti sono le espressioni facciali e l'interpretazione dei doppiatori, seppure con qualche calo, si attesta su alti livelli.

    Tecnica - Prima Parte

    La qualità visiva del titolo è impressionante e riesce a migliorare in modo concreto alcuni limiti presenti nel precedente capitolo. Se il problema principale di texture piatte e carenza di edifici poligonali a distanza ravvicinata continua a permanere, bisogna necessariamente elogiare l'ottimo lavoro eseguito su effetti volumetrici e particellari di esplosioni, nubi ed eventi atmosferici. Il mondo si riempe di colori differenti a seconda dell'intensità della pioggia, della presenza o meno di nebbia o più semplicemente in relazione all'ora giornaliera in cui si vola. Le tecniche d'illuminazione radicalmente migliorate e la maggiore estensione dell'orizzonte contribuiscono massicciamente alla creazione di un mondo virtuale convincente. Ammirare le magnifiche vallate, elevarsi nel mezzo di zone montuose, sfrecciare rasente corsi d'acqua o volteggiare tra paesaggi artificiali è esaltante, emozionante, divertente e tutto è reso ancora più realistico da un frame rate saldamente ancorato sui 60 fps. Menzione a parte va fatta per la cura riposta nella creazione dei veivoli aerei. Le animazioni sono perfette, minuziose in ogni particolare, ma questo è uno dei punti fermi che da sempre ha caratterizzato l'intera saga. Dal punto di vista tecnico Ace Combat 5 si dimostra come un ottimo upgrade grafico. Si tratta pur sempre di un engine riciclato, ma sfruttato al massimo delle sue possibilità.

    Tecnica - Seconda Parte

    Il titolo della Namco continua a volare in alto e mostra i propri artigli attraverso un reparto audio spettacolare, epico ed affascinante. I maestosi brani orchestrali si fondono divinamente con la drammaticità della guerra. I dialoghi, sempre più invadenti e confusionari, creano un mix perfetto che riesce con estremo successo ad immergere il giocatore all'interno della battaglia. Talvolta sarà necessaria una risposta (un semplice SI o NO) a determinate domande poste dai nostri alleati, utili per lo sviluppo di alcune mosse strategiche. Può accadere ad esempio che un compagno a terra ci richieda protezione contro carri armati nemici, o che un membro dello squadrone aereo si voglia sganciare dalla formazione per acquisire un target. A dir la verità le azioni non influiscono poi molto ai fini della missione, ma è davvero apprezzabile il lavoro mosso in questa direzione che lascia ben sperare a nuove interessanti features per gli episodi a venire.

    Gameplay

    La giocabilità attraverso i comandi di base è rimasta invariata, ma la formula del gameplay convince: bilanciamento perfetto tra arcade e simulazione, espressione di semplicità ed immediatezza. Interessante l'elemento innovativo che si viene a delineare grazie alla presenza di comandi avanzati. Saremo in grado di impartire quattro differenti tipi di ordine facilmente attuabili con il pad digitale. Con una semplice pressione i nostri compagni potranno attaccare il target da noi prestabilito, farlo fuori attraverso l'ausilio di armi speciali, proteggerci o disperdersi per abbattare gli avversari su vasta scala. In questo modo il giocatore è portato ad attuare una strategia in "real-time". Possiamo tranquillamente inviare i nostri alleati nella zona est della mappa mentre noi ci dirigiamo verso ovest alla ricerca di altri obiettivi. Naturalmente la parte più difficile del compito spetta a noi, ma devastare gli invasori con un semplice mitra o con armi non convenzionali quali missili ad inseguimento o bombe a grappolo è un'esperienza che continua, a distanza di anni, a galvanizzare e a stupire. Settando un livello di difficoltà maggiore del Normal, in generale, la CPU si dimostra validissima.

    Modalità

    La longevità è garantita dalla presenza di due modalità: la più semplice è quella "Arcade" che ci vedrà impersonare il famoso Mobius 1, esperto pilota in AC4. La "Campagna" costituirà la modalità principale e sarà composta da oltre 30 missioni. I compiti proposti sono vari ed ottimamente realizzati, non manca certo qualche riferimento a situazioni già ampiamente viste, ma il senso di deja-vu è nettamente inferiore a quello presente nel quarto capitolo. Il cambio repentino di obiettivi, i numerosi colpi di scena che si avranno nelle fasi più concitate di gioco e le nuovissime armi belliche avversarie da sconfiggere renderanno il tutto un'inedita esperienza.

    Conclusione

    Ace Combat 5 s'impone fermamente come il miglior capitolo della serie nonostante la sua pluri-collaudata struttura di gioco. Riesce a settare nuove interessanti basi per gli episodi a venire e continua a stupire grazie ad un reparto audio-visivo evocativo e ultrarealistico. A completare il quadro ci pensa la trama, elemento portante dell'intero titolo. E' solida, ben costruita, un curioso intrigo fantapolitico raccontato attraverso filmati di fine fattura.

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