Recensione Alien Hominid Recensione: sulle orme di Metal Slug

The Behemot sfida Metal Slug, con risultati più che buoni

Recensione Alien Hominid Recensione: sulle orme di Metal Slug
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Gba
  • Xbox
  • NGC
  • Alien Hominid ha compiuto un percorso di sviluppo piuttosto insolito. Il progetto nasce come software amatoriale gratuitamente disponibile nei meandri della rete: una piccola applicazione in flash votata al divertimento di pochi istanti. Probabilmente sospinto dalla carenza cronica di Shooter orizzontali dalla valenza almeno paragonabile a quella di Metal Slug, Alien Hominid è adesso un prodotto ludico completo, divertente, disponibile al grande pubblico al limitato prezzo di 40€.

    Alien Hominid mette il giocatore nei panni di un piccolo alieno giallastro, stilizzato e cattivo al punto giusto per risultare simpatico fin dalle prima battute. Con la sola forza della sua volontà sanguinaria e col piacere della distruzione il piccolo extraterrestre dovrà salvarsi dall'assalto interminabile dei servizi segreti mondiali e dell'esercito americano, con il fine ultimo di far breccia nelle difese della famigerata Area 51 e recuperare un qualunque veicolo adatto a riportarlo nel cosmo.
    Coerentemente con gli stilemi classici del genere, il punto di forza del gioco si basa sull'irona della scena e sulla varietà di situazioni, piuttosto che sull'innovazione del gameplay. Tuttavia, oltre ai pulsanti immancabili di salto, fuoco primario, lancio granata, la bontà digitale del Joypad ha permesso agli sviluppatori di inserire un set di azioni che, solo per giocatori esperti ed in rari momenti d'ispirazione, potrebbe variare la monotonia d'azione. Il piccolo alieno è in grado innanzitutto di eseguire capriole (proiettate in avanti o indietro) per evitare le numerose minacce alla sua incolumità. Ma, sopratutto, può scavare per nascondersi sottoterra (rimanendo celato per breve tempo) ed attende il passaggio di qualche malcapitato, per trascinarlo verso morte certa e dolorosissima. Oltre, al di là dei canonici metodi di attacco ravvicinato (con coltellaccio) e fuoco principale, l'Ominide avrà modo di adoperarsi in due differenti "prese", solamente dopo avver afferrato la testa dell'agente di turno: sollevare il nemico e scaraventarlo a faccia in giù sull'asfalto o, meglio, staccare di netto la testa con un morso deciso può essere, oltre che un sadico passatempo non poco soddisfacente, un buon metodo per spaventare i nemici che assisteranno alla scena e risparmiare munizioni.
    Ovviamente, sottolineiamo di nuovo, la maggior parte delle situazioni -sopratutto al primo passaggio ludico- verrà affrontata utilizzando i comandi di base, ma i più convinti sostenitori del genere e gli Hardcore Gamer appassionati dell'esecuzione perfetta troveranno nella nutrita gamma di comandi la possibilità di variare approccio a determinate situazioni di gioco.
    Naturalmente la bontà di Alien Hominid si misura per altre vie. Ad esempio, per un buon numero di armi a disposizione (entrambe con multiple animazioni di fuoco e conseguente morte del bersaglio) e per la presenza di alcune sessioni da giocarsi in improvvisati mezzi di trasporto. O, ancor più, per la nutrita originalità di alcuni scontri e per l'innovativo carattere, non solo grafico, dei livelli. Nessuna pretesa di "sporcare" l'immediatezza e l'eleganza della pura azione frenetica, ma almeno la necessità di approcci laterali e inusitati alla distruzione, stavolta minimamente ragionata. Ne sono lampante esempio i Boss di fine livello o quelli, più minuti, che spesso vi aspettano a metà dello schema: determinare le loro routine comportamentali e agire di conseguenza è una necessità ben più marcata in Alien Hominid che in altri esponenti del genere.
    Sotto l'aspetto concettuale, dunque, la produzione "The Behemoth" è esempio di completezza e maturità ludica. Tuttavia, alcune scelte di impostazione tecnica e irragionevole frenesia riducono le possibilità del titolo. Il gioco, per sua natura estremamente difficile, si presenta in maniera molto caotica. Spesso il colpo d'occhio non sarà sufficiente per codificare la scena visiva, complice una grafica povera di dettagli e molto stilizzata. Si aggiunga a questo la scarsa divergenza cromatica fra le tinte pastello dello sfondo e quelle luminose dei proiettili, e si capisce come spesso la morte del piccolo alieno protagonista sia dovuta ad una inevitabile confusione scenica piuttosto che ad effettiva incapacità del controllore. L'ambiguità visiva si manifesta persino nella definizione delle piattaforme su cui è possibile salire, disegnate con lo stesso stile degli elementi non interattivi. Così, senza un adeguato periodo di studio, il giocatore non potrà avere totale controllo sulla situazione, neppure armato di buoni riflessi e ottime capacità blastatorie. Un deterrente sopratutto per i Casual Gamer e per gli utenti più spensierati, e una fonte di ulteriori complicazioni nel caso si sia chiamati ad affrontare l'avventura in multiplayer (si confondono spesso i due alieni, miseramente diversificati dal solo copricapo che indossano).
    E' quasi paradossale che gli unici problemi di Alien Hominid derivino proprio da quell'impostazione grafica che lo ha reso celebre ed ha permesso l'evoluzione del progetto. In effetti, se gli sviluppatori fossero stati più attenti alla risoluzione visiva e avessero offerto al giocatore qualche momento di riposo nel corso della lunga battaglia, Alien Hominid sarebbe stato un titolo eccellente, trovando eleganti risoluzioni ai problemi canonici degli Shooter: monotonia (leggi sopra) e scarsa longevità. Alien Hominid propone difatti, come giustificazione del prezzo del biglietto, una serie di mini giochi alternativi caratterizzati dallo stesso stile demenziale del titolo principale, in grado di prolungare l'esperienza di gioco e farle raggiungere la decina di ore (se ne contino non più di quattro per portare a termine l'avventura una prima volta, ovviamente usufruendo dei salvataggi al termine di ogni livello).

    Graficamente, Alien Hominid è un titolo divertente ed ispirato. L'avventura è realizzata con disegni bidimensionali, solitamente caratteristici delle semplici applicazioni in Flash che circolano per Internet, prima vera forma del gioco. Lo stile, colorato e lineare, è in grado di attrarre il giocatore fin dalle prime battute, mostrando un'ironia non del tutto spicciola nella definizione dei volti e delle espressioni e nell'esaltazione della violenza. Le animazioni con cui i soldati cadono sotto i colpi dell'Ominide sono, per un osservatore esterno sopratutto, spassose e macabre, del tutto indifferenti alla violenza su cui ironizzano. L'espressione soddisfatta del piccolo alieno, al centro della scena, completa un quadro magistralmente diretto, composto senza la pretesa di determinare nuovi stili grafici o concettuali, disegnato per il puro e semplice divertimento.
    La scelta cromatica, di prim'ordine per un'analisi aliena all'esperienza di gioco, si dimostra meno indovinata una volta venuti alla luce i difetti di cui sopra.
    Il comparto sonoro è ovviamente molto limitato, composto da una serie ben nutrita di effetti di cui non molti ricorderanno, soverchiati quasi totalmente dalla frenesia dell'azione.

    Alien Hominid Alien HominidVersione Analizzata PlayStation 2Alien Hominid è un titolo meritevole. Sebbene i suoi sforzi di apparire uno shooter fuori dagli schemi troveranno consensi soltano nei giocatori che intenderanno approfondire le meccaniche di gioco ed analizzare finanche l'ultima situazione proposta dall'avventura principale, le meccaniche basilari, di estrema semplicità, permetteranno a qualsiasi utente di divertirsi per alcune ore, sull'onda di uno stile retrò dal fascino indiscutibile e sull'ironia sottile di una violenza dalle tinte cartoon. Imputabile una scena troppo caotica e in certi casi persino confusionale, dovuta proprio all'impostazione visiva. Di nuovo, troveranno modo di metabolizzare la situazione soltanto i giocatori che più tempo dedicheranno all'analisi minuziosa dei livelli, abituando l'occhio al compito, molto difficile, di cogliere le traiettorie dei proiettili e minacce alternative. Gradito l'inserimento di alcuni extra, in grado di aumentare oltre le aspettative il tempo permanenza di AH nel Tray Ps2. Acquisto consigliato ai fan sfegatati degli shooter a scrolling verticale, ai nostalgici di Metal Slug, ai fanatici del Retrogaming.

    7.3

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