Recensione Angry Birds Go!

Un'evidente e sconfortante ripetitività tarpa le ali ad un nuovo volo degli uccelli Rovio

Recensione Angry Birds Go!
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  • iPhone
  • iPad
  • Mobile Gaming
  • Ormai non passa mese in cui, in un modo o nell'altro, gli incazzosissimi pennuti di Rovio non (ri)spuntino su App Store in una maniera o nell'altra. Dopo esser tornati a vestire i panni di Jedi e Sith in Angry Birds Star Wars 2, i volatili più famosi del gaming mobile decidono di tentare nuove strade. E, come se si fossero messi in testa di esser più famosi di Mario, esordiscono con Angry Birds Go!, un "kart game" semplice e diretto, evidentemente pensato per soddisfare il grande pubblico. Il gioco si presenta sullo store di iOS in forma gratuita, ma chi conosce la software house finlandese sa bene che in fondo dev'esserci sotto qualcosa.
    In effetti Angry Birds Go! è uno di quei titoli concentratissimi sulle microtransazioni, che in questo caso si affiancano alla presenza di "bonus e power-up sponsorizzati" per un sicuro ritorno economico. Al di là di una struttura che in maniera piuttosto antipatica propone contenuti a pagamento addirittura senza specificare in-game i prezzi (Apple dovrebbe rigorosamente vietare questo tipo di transazioni), bisogna ammettere che la presenza di kart aggiuntivi e di una valuta premium non necessariamente rovina l'esperienza di gioco, che anzi può essere affrontata anche senza spendere un soldo. Il problemi, piuttosto, riguardano un avanzamento monocorde e noioso, un gameplay semplicistico, un track design che definire spicciolo sarebbe riduttivo.

    Ripetitivo

    In Angry Birds Go! si comincia subito a fare sul serio, catapultanti in pista per metabolizzare il sistema di controllo. All'inizio del gioco abbiamo la possibilità di scegliere come controllare il nostro Kart: inclinando l'iPhone oppure sterzando con dei tap ai margini dello schermo. Personalmente consigliamo questa seconda opzione, che permette di avere un controllo maggiore sul mezzo, ma in fin dei conti andrà benissimo anche il "tilt sensor", dal momento che per raggiungere il traguardo solo raramente serve una buona precisione.
    Fin da subito, infatti, il titolo si presenta con un'impostazione molto "casual": il look coloratissimo, i temi musicali vivaci e spensierati, accompagnano un gameplay veramente basilare. I primi tracciati che affrontiamo sono davvero troppo poco articolati, le curve sono sempre molto ampie, e controllare il nostro sgangherato kart è veramente questione di poco conto.
    Più che abilità alla guida, per arrivare in fondo è sufficiente avere potenza nel motore: ogni mezzo ha una cilindrata, che può essere potenziata spendendo le monete raccolte in pista in quattro diversi parametri (velocità, accelerazione, manovrabilità e robustezza). Inizialmente sono tre i kart che si possono acquistare con monete in-game, mentre ce ne sono altri -più scattanti- che vanno comprati strusciando virtualmente la carta di credito. In un modo o nell'altro, è facile farsi l'idea che la vittoria, sul circuito, dipenda solo e soltanto dalle qualità del mezzo. I veicoli più potenti lasciano indietro gli avversari senza speranza, quelli meno performanti fanno troppa fatica ad inseguirli. Dal momento che non ci sono power-up alla Mario Kart, ma solo un'abilità legata al pilota che abbiamo selezionato, in gara si può far poco per limare eventuali disparità, se non ripetere gare su gare per ottenere il gruzzolo necessario a "ristrutturare" il proprio Kart.
    Ed è qui che si mostra quello che è senza dubbio il difetto più evidente di Angry Birds Go!: la ripetitività. Sebbene il gioco proponga quattro diverse tipologie di gara (quella classica, quella contro il tempo, l'uno contro uno ed una "caccia alla frutta"), si capisce subito che queste opzioni non sono sufficienti a garantire una buona varietà alla progressione. In pratica si finisce per correre gare tutte uguali sullo stesso circuito, ripetendole con insistenza solo per poi trovarsi con un Kart più rapido o più resistente. L'obiettivo di ogni pista è quello di battere (per tre volte) il campione, per reclutarlo nella propria scuderia: ogni uccello ha un'abilità speciale che può essere usata gratuitamente una volta per ogni gara. Per un eventuale secondo utilizzo servono i "cristalli", che sono molto rari da trovare in gara e andranno -piuttosto- acquistati con le microtransazioni. Non sono però neppure queste skill che fanno la differenza: alcune, anzi, risultano tutto sommato futili. Avere più uccelli nel proprio team serve comunque per poter continuare a gareggiare, dal momento che ogni pilota tende a stancarsi e finisce "ko" dopo cinque giri (indovinate un po' come è possibile ricaricarli?). Nel corso delle nostre prove, tuttavia, non siamo mai stati troppo infastiditi da questo sistema: soprattutto perchè la monotonia di fondo di Angry Birds Go! ci ha portato a fare numerose pause fra una gara e l'altra, onde evitare di incappare nelle trappole di una progressione letteralmente soporifera.
    Il "colpo di grazia", comunque, arriva quando, superati i primi due circuiti, si passa alla "lega" successiva. Qui il gioco ci impone di ricominciare tutto da capo, con un nuovo mezzo da potenziare. Anche in questo caso i circuiti sono poco interessanti, e la generale inconsistenza di un modello di guida troppo basilare lascia abbastanza desolati.

    Ad Angry Birds Go!, in pratica, si può giocare "a spizzichi e bocconi", di tanto in tanto, giusto per riempire i tempi morti delle vostre giornate: sapendo però che nessuna partita rappresenterà mai una sfida vera e propria. Sarà piuttosto un'occasione per potenziare il vostro mezzo, lasciando indietro tutti gli avversari. Se vi spinge la curiosità di scoprire i poteri di tutti i piloti, o di vedere il design dei livelli più avanzati, o ancora di misurarvi con le discese aeree a bordo di improvvisati biplani (a partire dal terzo set di livelli), potreste decidere di dedicare al titolo Rovio un po' del vostro tempo, traendone tutto sommato qualche soddisfazione. Ma se cercate un racing game arcade con modello di guida interessante e ben studiato, dovete purtroppo cercare altrove.
    Le trovate interessanti di Angry Birds Go! (come la partenza che avviene con un lancio di fionda) si infrangono contro una struttura che punta tutto sulla ripetizione dei medesimi eventi piuttosto che sul track design, e contro un gameplay che non richiede grandi abilità.
    Si conti anche che lo stile classico della serie non è rinvigorito dal passaggio al 3D: il design delle vetture è divertente, ma il motore grafico non convince. L'accompagnamento sonoro è trottante e vivace, ma i brani di sottofondo sono pochi per non avvertire, anche a livello acustico, una certa ripetitività.

    Angry Birds Go! Angry Birds Go!Versione Analizzata iPhoneAngry Birds Go! è chiaramente un titolo pensato per una fetta più larga possibile di utenti. Invece che concentrarsi su un modello di guida semplice ma tecnico all'occorrenza, Rovio ha preferito strutturare il suo kart game secondo una logica meramente “incrementale”: più si corre, più si guadagna, più si è in grado di potenziare i propri mezzi. E' in fondo questo concetto che mortifica il titolo, che avrebbe dalla sua anche qualche idea carina e interessante (dalla partenza lanciata alla presenza di velivoli in stile Diddy Kong Racing, passando per certi poteri di pennuti e maiali). Purtroppo allo stato attuale dei fatti la progressione risulta molto ripetitiva, stancante, e lo stimolo a proseguire è solo quello di scoprire nuovi piloti e nuove piste. Anche il track design lascia però a desiderare, arrivando solo dopo molte ore di gioco a mostrare spunti interessanti. E' un vero peccato, insomma, che il publisher finlandese non abbia saputo interpretare al meglio un genere sicuramente molto quotato su iPhone, forse restando incatenato alla logica delle microtransazioni, in un mercato che sembra avere disperato bisogno di guadagnare dando l'illusione della gratuità.

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