Recensione Ape Escape: On The Loose

Il primo porting puro della giovane storia di PSP. E, speriamo,uno degli ultimi.

Recensione Ape Escape: On The Loose
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  • On the Loose è comparso misteriosamente nella prima line up statunitense di Psp, sostituendo il più pubblicizzato Ape Academy.
    Dietro allo sconfortante sottotitolo si cela un puro e semplice remake di quello che fu, al tempo glorioso di PsOne, il fortunatissimo Piposaru, meglio noto nel vecchio e nuovo continente come Ape Escape.Se non bastasse il legittimo sospetto per un porting poco ispirato ed in massima parte commerciale, a gravare sulle aspettative del titolo si trova il ricordo dell'impostazione che fu data alla vetusta produzione, unica acutezza in grado di innalzarla al di sopra della turba diffusa di platform che all'epoca imperversava.

    Ape Escape si avvaleva pesantemente dell'uso della doppia leva analogica, in un interessante sistema di gestione dei gadget raccolti dal protagonista. Capirete che l'unico sprazzo di profondità residua per un gamplay piuttosto canonico e già sperimentato per due volte su tutte le macchine Sony viene annullato dalla presenza su PSP di uno stick solitario, incapace di trasmettere l'aspetto caratterizzante della serie. Il risultato si traduce in una banalizzazione estrema dell'esperienza di gioco, che diventa piuttosto rinunciabile. L'aggiunta timida di qualche minigioco non salva la situazione (meglio attendere le 53 minuterie ludiche promesse dal sopracitato Academy).

    Con ordine. Il protagonista del gioco è Spike, cartoonesco fanciullo intento al recupero di un folto numero di scimmie ribelli, inavvertitamente inorgoglite nell'ingegno dalla strana invenzione del paffuto professore di turno. Per portare a termine i livelli di gioco, piuttosto schematici sebbene non sempre lineari, sarà necessario catturare un minimo numero di scimmie, le uniche raggiungibili con i gadget a vostra disposizione (rivisitare le locazioni con nuovi congegni garantisce in seguito l'accesso al 100%). I primati in rivolta si dimostrano piuttosto scaltri, e spesso alle necessità tipiche del platform game (coordinazione e precisione di salto) si affiancano quelle delle meccaniche stealth. Dove persino l'approccio cautelare dovesse fallire, l'ultima risorsa consiste in disperate corse nel tentativo di recuperare la scimmia del caso. L'idea di varietà alla base del gioco è quindi piuttosto buona, praticamente identica a quella che nel lontano 1999 fu proposta ai giocatori di Psx.

    A distanza di tanti anni, con un sistema di controllo non snaturato dall'assenza dello stick analogico, On the Loose meriterebbe probabilmente un voto molto superiore alla sufficienza. L'adattamento del sistema di controllo tuttavia si rivela pessimo, e mina fortemente la giocabilità del titolo. Dove nel primordiale Ape Escape era possibile una dinamica fruizione dei gadget (compresa l'indispensabile rete cattura scimmie), On the Loose assegna ai comuni tasti digitali l'uso univoco di questi ultimi. Pur facendolo con funzionale eleganza, al giocatore di vecchia data balzerà subito all'occhio come la limitata libertà risulti di una drastica riduzione del divertimento. Si aggiungono ad ostacolo del fruitore piccole pecche tecniche non risolte a distanza di sei anni. Sebbene la visione d'insieme risulti più pulita e nitida ed i modelli riorganizzati secondo le rinnovate capacità della piattaforma, la gestione della telecamera (difficilmente controllabile manualmente) risulta spesso inadeguata: seguire le scimmie lottando contro le inquadrature inesatte è frustrante nella maggior parte dei casi, vista inoltre l'impossibilità di ruotare la visuale senza abbandonare il controllo diretto del protagonista (Spike si muove con la leva analogica e la camera con i tasti direzionali). Si aggiunge un'imperfetta gestione delle collisioni, che sporca spesso la bellezza dell'azione, lasciando un senso di confusione poco piacevole.

    Per il resto On the Loose è vario e simpatico come fu il suo generatore, in grado di strappare sorrisi al giocatore per impostazione umoristica visiva e tecnica. E' un peccato vedere sporcato un concept ancora oggi piacevole con deliri di inadeguato retrogaming e porting frettoloso. Restano così di On the Loose le piacevoli variazioni stilistiche che caratterizzano le varie epoche temporali (le scimmie sono in possesso di una macchina del tempo), la longevità piuttosto elevata nel ricercare il completamento totale dell'avventura, la nutrita disponibilità di interessanti congegni che permettono di rivisitare i livelli con rinnovato piacere esplorativo.

    E, volendo, qualche mini game (due su quattro originali, gli altri traslati dall'antichità sul nuovo sistema portatile) in grado di accompagnarvi nei momenti di rapido e frettoloso gioco "On the Road".
    Il comparto sonoro resta di pco superiore alla media, soffrendo di scarse attenzioni. Gli ascolti di sottofondo sono piuttosto leggeri e impongono un'atmosfera rilassata e scherzosa, piuttosto utile per affrontare i nervosismi del sistema di controllo e della gestione visiva. La caratterizzazione degli effetti è ben eseguita, ma di varietà inesistente.

    On the Loose è un titolo mediocre. Non solo contravviene alle dichiarazioni della casa madre, la cui promessa era quella di non presentare nel nuovo mercato portatile semplici porting e adattamenti, ma sembra permeare di disattenzioni e forzature, la prima delle quali risulta nel rinnovato sistema di controllo, impossibilitato (per limiti fisici) ad esprimere il concetto alla base del gameplay originale. Segue a ruota una poco ispirata trasposizione del motore grafico, che riporta fedelmente pregi e difetti dell'antico Ape Escape: un tratto simpatico alla vista e piuttosto colorato, umoristico nelle situazioni e nelle scene, poligonalmente ripulito tma non ottimizzato. Collisioni imperfette e visuale esasperantemente fuori luogo sono le cause maggiori di frustrazione.

    Gli sviluppatori avrebbero dunque potuto fare di più anche dal punto di vista tecnico, ma sopratutto avrebbero potuto arricchire l'avventura principale con nuove locazioni ed aggiungere assaggi più consistenti della raccolta Ape Academy. Probabilmente per la volontà di occupare le poche opzioni ludiche disponibili al lancio On the Loose è stato "tradotto" sulla piccola Sony con fare inadeguato. Qualsiasi buon giocatore non faticherà a rendersene conto, e capirà come, già senza alcun dubbio, la smania di platform portatili sarà curata soltanto dai futuri Medievil e Death Jr.

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