Recensione ATV Offroad Fury 4

Essere primi arrivando ultimi

Dopo più di un anno dalla pubblicazione sul territorio statunitense, arriva finalmente anche da noi il nuovo capitolo della fortunata serie ATV Offroad, che ormai da anni vanta un certo seguito di pubblico e buone reazioni da parte della critica.
Possiamo già anticiparvi che, nonostante il macroscopico ritardo nel proporre anche al pubblico europeo questo titolo, esso non si presenta per niente “fuori tempo massimo” o come un prodotto visibilmente ‘vecchio’.

Giocare nel fango e nella polvere non è mai stato così divertente

Offroad 4 si presenta fin da subito come un gioco di corse atipico sotto molti aspetti ma assolutamente ben curato in ogni comparto.
La particolarità più grande, il suo tratto distintivo, è quello di dare spazio a mezzi di locomozione certo meno veloci e affascinanti dei bolidi dei vari Gran Turismo o Need for Speed, ma non per questo meno divertenti da guidare. Potrete scegliere fra ben quattro alternative: moto da cross, buggy, pick-up, e naturalmente, ATV. Ognuno di questi vanterà naturalmente caratteristiche tecniche, modelli di guida, particolarità proprie, quindi è come avere quattro giochi in uno, in realtà.
Una volta selezionata la lingua del gioco (è naturalmente presente l’italiano) vi ritroverete subito a creare il vostro profilo, personalizzando molte delle opzioni a vostro piacimento, e plasmando il pilota vostro alter ego digitale assecondando ogni vostro capriccio. Il gioco non si limita infatti a farvi dare un nome al vostro campione, ma vi permette di personalizzare ogni suo aspetto, dal sesso all’abbigliamento, fino ai colori dello stesso.
Una volta pronti a buttarvi nella mischia delle corse, vi ritroverete spiazzati dalla quantità di alternative disponibili: oltre alle modalità multi giocatore e a quella di allenamento (strutturata come dei tutorial a missione a là Gran Turismo), tre sono le modalità principali: Gare Singole, Campionato e Storia.
Nella prima, potrete cimentarvi in una miriade di sfide dedicate all’uno o all’altro mezzo fuoristrada a vostra disposizione, alla ricerca dei migliori traguardi e risultati. Numerosi invece i vari tornei a cui potete partecipare nella seconda, dopo averli sbloccati vincendo le gare una dopo l’altra. Interessante la modalità storia, dove effettivamente ripercorreremo la carriera di una giovane promessa delle corse estreme, dai bassifondi alla gloria, tramite tutta una serie di simpatici Full Motion Video.
Per descrivere tutte le possibili varianti delle corse e dei tracciati nei dettagli occorrerebbero diverse pagine: vi basti sapere che i tracciati sono in tutto ben 72, sparsi per tutti i continenti, ed ognuno di essi si presta a diverse competizioni e all’utilizzo di ogni mezzo disponibile. Vincendo le gare e collezionando “punti acrobazia” si possono non solo sbloccare nuovi percorsi, gare e veicoli, ma customizzarli a piacere sia nell’estetica che nelle prestazioni, cambiandone gli assetti e le varie componenti meccaniche.
Abbiamo accennato ai “punti acrobazia”: in ATV infatti, è possibile sbizzarrirsi in spettacolari numeri aerei come in un “Tony Hawk” qualunque, e nel bel mezzo di ogni gara! La varietà di questi ‘trick’ è da non sottovalutare, così come la difficoltà e il rischio intrinseci nel realizzarli in piena corsa: sbagliarne uno significa ritrovarsi a gambe all’aria e perdere non solo secondi preziosi, ma spesso posizioni in classifica.

Una colonna sonora che "spacca"

Nonostante il motore grafico del gioco non sia recentissimo, Offroad 4 non fa rimpiangere niente dal punto di vista visivo: le corse scorrono via fluide e pulite, senza effetti di pop up sgradevoli e con un buon senso di velocità, proporzionato al mezzo che vi ritroverete a guidare. I mezzi e i piloti degli stessi, pur non essendo lo stato dell’arte, sono ben definiti e vantano una discreta quantità di animazioni. Le varie piste, non troppo ricche di dettagli e particolarità, riescono tuttavia ad essere sufficientemente varie alla vista, e svolgono il loro compito in maniera più che sufficiente.
Gli effetti grafici di sabbia, fango e brecciolina, infine, sono ben realizzati, così come gli agenti atmosferici in cui vi imbatterete lungo le varie corse.
Stupisce la qualità del comparto sonoro: al di là degli effetti sonori più che discreti ma non troppo originali e dei dialoghi doppiati dei FMV, si fa notare una colonna sonora aggressiva e “firmata” da popolari band della scena rock americana, quali ad esempio 30 Seconds to Mars e Audioslave, per un totale di 27 tracce originali e complete che riescono a dare senza dubbio la giusta carica, a patto di gradire il genere.
Piccolo rammarico per i già citati FMV, realizzati in maniera appena discreta e con i labiali non perfettamente sincronizzati.