Recensione Banjo-Kazooie: le sfide perdute di L.O.G.

Banjo e Kazooie ancora alle prese con strampalati veicoli

Recensione Banjo-Kazooie: le sfide perdute di L.O.G.
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  • Xbox 360
  • Altro giro, altra corsa

    Tempo di Downloadable Content anche per l'ultimo nato in casa Rare: Banjo Kazooie: Viti & Bulloni si appresta a tornare a far parlare di sé proponendo tramite il circuito del digital delivery (oramai divenuto una vera e propria realtà dei nostri giorni) l'add on intitolato "Le sfide perdute di L.O.G.". Cosa avranno pensato di proporre i talentuosi (quanto sfortunati) programmatori britannici per la loro ultima, discussa creatura? Vediamo dunque cosa ci troveremo di fronte non appena terminato il download disponibile sul circuito di Xbox Live al canonico prezzo di 800 Microsoft Points.

    Albero motore, pistoni e lanciafiamme

    Un piccolo riassunto delle puntate precedenti: Banjo e la sua inseparabile amica Kazooie (la quale praticamente vive nello zainetto del paffuto plantigrade) sono tornati in pista dopo anni ed anni di inattività - la quale ha gravato non di poco sulla linea del dinamico duo - per affrontare nuovamente la strega Gruntilda, acerrima nemica dei nostri eroi e sempre pronta a compiere le peggiori malefatte. Questa volta però a tessere le trame della vicenda che ha rimesso di fronte gli acerrimi nemici è il misterioso L.O.G. (acronimo di Lord Of Games), un personaggio quantomai curioso e misterioso il cui scopo è quello di creare il videogioco perfetto, ridando al tempo stesso lustro e smalto al mito di Banjo (caduto un po' nel dimenticatoio a causa dei dieci anni di assenza dalle scene). L'antefatto che porta alle vicende di Banjo Kazooie: Viti & Bulloni è tutto in queste poche e stringate parole: il titolo di Rare si è rivelato, pur con le dovute limitazioni e magagne di gameplay (vi rimandiamo alla lettura della nostra recensione per più esaurienti commenti ed analisi) un gioco gradevole e discretamente innovativo, in grado di dimostrare (come se ce ne fosse ancora bisogno) l'inventiva dell'eclettico team di sviluppo britannico. Le sfide perdute di L.O.G., questo il nome del contenuto aggiuntivo presente sul marketplace, mette a disposizione del giocatore una "nuova" area di gioco (la quale altri non è che il test track, divenuto così un mondo a tutti gli effetti), accessibile dall'edificio retrostante la bottega dello strampalato sciamano-meccanico Mumbo, in cui dovremo cimentarci in sei sfide con in palio altrettanti pezzi di puzzle (i famigerati Jiggy). La particolarità di queste gare sarà la doppia versione in cui ci verranno proposte: durante la prima tornata infatti il gioco ci obbligherà ad utilizzare un determinato mezzo, con relativi punti di forza e debolezza (velocità, manovrabilità, armi, accessori speciali). Il completamento di queste versioni ci fornirà i già citati Jiggy che andranno a completare il dipinto in bella mostra su di una parete del gigantesco padiglione del test track. Codesti pezzi di puzzle però saranno in bianco e nero: per dare il definitivo tocco di colore al grottesco affresco (ennesima citazione inserita da Rare nella propria creatura) dovremo affrontare nuovamente le sfide (con difficoltà leggermente più elevata), questa volta però potendo utilizzare qualsivoglia nostro progetto precedentemente realizzato. Il completamento di questo mini-tour de force ci regalerà ovviamente degli extra: se al giro di boa (i Jiggy in bianco e nero) il premio saranno dei semplicissimi bozzetti da visionare in galleria, una volta colorato l'affresco avremo la possibilità di mettere le mani su di una ricompensa decisamente più appetitosa, vala a dire dei nuovi livelli per il minigioco del Klungo Arcade. Altre aggiunte, forse le più succulente dal punto di vista del contenuto, sono quelle alla gradevole modalità multiplayer: sotto questo aspetto Le sfide perdute di L.O.G. Presentano tre nuovi circuiti per le gare (Nutty Races, Banjoland e Terrarium of Terror i tre luoghi della disfida) più altrettanti "deathmatch" fra cui citiamo il caotico (in senso buono) Hot Cargo in cui dovremo buttare nel cratere di un vulcano quanti più bersagli possibile.

    Era proprio necessario?

    Se dal punto di vista del gameplay e del feeling originale questo donwloadable content rispecchia in pieno l'appeal di Viti & Bulloni, ci duole notare come il DLC in oggetto sia da considerare una mera operazione commerciale volta a raggranellare qualche soldo fra gli aficionados del titolo Rare. Le sfide perdute di L.O.G. infatti non apportano praticamente nulla di nuovo al titolo originale, dando l'impressione d'essere una parte (marginale) del gioco già programmata a suo tempo, ma poi eliminata per qualche oscura ragione dalla versione del prodotto finita sugli scaffali. La parte single player, totalmente estranea alle vicende narrate nello story mode, risulta essere decisamente corta e male allestita, presentando degli eventi che sanno di già visto e dunque del tutto privi di quella freschezza o di quella sensazione di novità che, nel bene e nel male, si respiravano in Viti & Bulloni. Aggiungiamo al tutto una longevità praticamente inesistente (è possibile sbloccare gli extra in poco meno di un'ora di gioco continuato), una serie di mappe multiplayer che seppur interessanti non danno la sensazione di necessità (nella versione retail erano già presenti un buon numero di scenari e modalità) ed infine ad un comparto tecnico che non introduce praticamente nulla che non si sia già visto nel gioco uscito nel corso della fine del 2008, per avere un quadro della situazione decisamente tendente al negativo

    Banjo-Kazooie: Nuts & Bolts Banjo-Kazooie: Nuts & BoltsVersione Analizzata Xbox 360Le sfide perdute di L.O.G sono un prodotto che non ci ha assolutamente convinto: la pochezza generale di aggiunte fatte da Rare in sede di distribuzione di questo Dlc lasciano infatti basiti ed allibiti, soprattutto alla luce dell'estrosità di cui si è sempre fregiata la software house. L'estrema accessorietà del single player, il quale si trascina stancamente sull'onda lunga di Viti & Bulloni, unito a delle mappe multiplayer di cui nessuno sentiva la mancanza sono dei veri e propri paletti di fronte a cui fermarsi prima dell'acquisto. Un vero peccato.

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