Recensione Bastion

Le avventure di the Kid sbarcano anche su PC!

Recensione Bastion
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • iPhone
  • iPad
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Con un po’ di ritardo rispetto alla controparte per console, Bastion arriva anche in versione PC, sempre ed esclusivamente in digital delivery sulle sponde digitali di Steam.
    Abbiamo già parlando approfonditamente della prima, per ora unica, fatica di Supergiant Games ma la versione per macchine Windows è un ottimo spunto per rianalizzare il gioco a mente fredda, spogliati dall’hype che il suo stile era riuscito a far crescere a dismisura prima del lancio.

    Indie strikes back

    Bastion rappresenta per Supergiant Games un sogno che si avvera, inseguito da moltissimi team indipendenti sparsi nel mondo: iniziare lo sviluppo di un proprio gioco, seguendo un obiettivo personale e senza alcuna limitazione in termini di design, gameplay e grafica, trovando poi un publisher che creda nel progetto e dia il proprio contributo per portare a termine lo sviluppo, riuscendo anche a promuovere il gioco e a renderlo un successo.
    Il team, capitanato da Greg Kasavin, noto per essere stato uno degli editor di punta di Gamespot per più di dieci anni, è riuscito a chiudere un contratto di pubblicazione con Warner Bros, riuscendo a trasformare Bastion, un progetto nato solo per PC e sviluppato da un team ristretto, in un titolo pubblicato prima su console e diventato rapidamente uno degli alfieri della Summer of Arcade di Xbox 360 di quest’anno. E’ un traguardo importante e il segno tangibile che il gioco è in grado di ammaliare, con uno stile personalissimo e con alcune buone trovare.

    Quello in cui Bastion riesce molto bene è rapire il giocatore, almeno per le prime ore di gioco, grazie a soluzioni innovative ed originali che lo elevano rispetto alla massa. Sin dai primi filmati ha destato stupore tanto lo stile grafico quanto le modalità con le quali i livello si formano sotto i piedi di The Kid, protagonista abbandonato a sé stesso che rappresenta uno dei pochi superstiti di un cataclisma che ha completamente distrutto il mondo.
    E’ giocando, però, che emergono altri fattori, determinanti per l’immersione nell’universo di gioco: il narratore è un’altra idea che caratterizza l’esplorazione, sottolineando in ogni momento le azioni del giocatore, dalle più semplici, come decidere di entrare in una casa diroccata o combattere contro delle creature erranti, alle più complesse, fornendo una rosa di frasi molto ampia, in grado di coprire moltissime opportunità e non ripetendo quasi mai le stesse parole, elevandosi quindi rispetto ad una semplice telecronaca di quando accade su schermo e diventando un vero e proprio accompagnamento sonoro, in grado di dare un grande contributo all’atmosfera del gioco.

    Piedi per terra

    Superate le prime ore di gioco, però, lo stupore viene meno e Bastion si mostra per quello che è davvero, una sorta di mix tra un’adventure e un dungeon crawler che cerca in ogni modo di distinguersi dalla massa ma ci riesce solo in alcuni comparti, risultando invece abbastanza classico per impostazione e gameplay rispetto alla concorrenza.
    Esplorare il Bastion è piacevole ma i combattimenti non sono in grado di dare particolare soddisfazione, soprattutto a causa di un’intelligenza artificiale nemica ridotta ai minimi termini e che spesso punta sulla quantità, piuttosto che sulla qualità degli attacchi, per cercare di mettere in difficoltà il giocatore. Anche la sezione gestionale non riesce particolarmente ad incidere sulla globalità del gioco, risultando una piacevole alternativa alle parti puramente action ma non offrendo quella profondità necessaria per fare la differenza, dando quindi la possibilità di personalizzare l’esperienza di gioco ma risultando, ad un’analisi approfondita, una rappresentazione più raffinata di un insieme di menu.
    Il level design, invece, riesce a rimanere su un buon livello per tutta la durata del gioco, risultando indissolubilmente legato al particolare stile visivo adottato dal team, con sfondi ed ambientazioni disegnate a mano di grande fascino.

    Tecnicamente Bastion offre un colpo d’occhio molto buono e la versione PC non fa che migliorare ancora quanto visto già su Xbox 360, con la possibilità di spingersi verso risoluzioni più alte, fino al canonico 1920 x 1080, in modo da adattarsi anche a monitor di ampio polliciaggio.
    L’unico difetto che emerge da tale possibilità è nello stacco abbastanza netto che si viene a creare tra gli sfondi e i personaggi, evidente soprattutto durante l’esecuzione delle animazioni più complesse che non si amalgamano perfettamente con gli ambienti, andando quindi a perdere in parte quel tutt’uno caratteristico che la grafica riusciva a produrre su console.
    I sistemi di controllo offerti sono due, entrambi basati su mouse e tastiera: quello di default prevedere l’uso delle frecce per muovere The Kid, con il mouse deputato alla mira e agli attacchi, dando quindi la possibilità di puntare liberamente intorno al protagonista; è poi possibile optare per una soluzione differente, nel quale il tasto sinistro del mouse fa muovere il protagonista seguendo il puntatore, dando quindi una libertà di movimento superiore. Chi è in possesso di un pad, infine, può utilizzarlo per giocare esattamente come su console, vibrazione compresa che è supportata ma non aggiunge particolare enfasi al gameplay. Tutti i controlli, in ogni caso, sono configurabili a piacere e quindi si possono adattare a qualunque stile di gioco.

    Bastion BastionVersione Analizzata PCBastion è in grado di nascondere un gameplay tradizionale, sebbene sviluppato a dovere, con soluzioni visive e di contorno di grande impatto ma che, dopo alcune ore di gioco, non sono più in grado di stupire, lasciando il giocatore in balia di situazioni troppo simili e sezioni leggermente ripetitive, che si riprendono solamente nella sezione finale, vero ritorno verso vette di qualità di tutto rispetto. E’ un titolo che si pone a metà strada tra i gusti dei giocatori console, più inclini all’azione, e quelli classici dell’utenza PC, sempre in cerca di titoli con profondi elementi ruolistici, rappresentando un buona esperienza per entrambi, senza però rivoluzionare o segnare nuovi traguardi.

    7.5

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