Titanfall 2 Recensione

Titanfall 2 arriva sul mercato con una campagna single player eccellente, pronta a stupire vecchi e nuovi fan, e ovviamente con un solido multiplayer.

Titanfall 2
Recensione: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Titanfall aveva bisogno di una campagna solida e convincente. Lo sparatutto Respawn, che fece il suo debutto nel 2014 come esclusiva Microsoft, doveva scrollarsi di dosso la nomea di shooter concentrato esclusivamente sull'online, per riuscire così ad imporsi in un mercato spietato e affollatissimo. Il gameplay raffinato, il design delle mappe stratosferico e le nuove idee per il multiplayer non sarebbero insomma bastate per replicare il successo di due anni fa: serviva qualcosa per convincere i nuovi giocatori che Titanfall è un brand su cui si può fare affidamento, con una sua identità e una sua iconografia, diverso da tutti gli altri shooter a cui siamo abituati. Il team di sviluppo lo sapeva bene, ed è riuscito nell'impresa. Ci aspettavamo una campagna solida e abbastanza classica, ma quello che ci siamo trovati di fronte quando abbiamo vestito i panni di Jack Cooper è andato ben oltre le nostre più rosee aspettative.

    Il coraggio del rookie

    Un soldato della Milizia, un fante non adatto a pilotare i potenti titani che solo i combattenti più abili meritano di portare in battaglia. Ecco chi è Jack Cooper. È la carne da cannone del futuro, un soldato sacrificabile, due semplici piastrine con le gambe. La sua aspettativa di vita? Terribilmente bassa. Nei primi istanti di gioco, tutto ce lo ricorda. Veniamo travolti da una guerra che non riusciamo a gestire, da esplosioni che ci disorientano e ci sbalzano da una parte all'altra, fino a farci perdere i sensi e a lasciarci morenti su un pianeta alieno.

    Quando le cose sembrano però essere già giunte alla fine, la campagna di Titanfall 2 ingrana la giusta marcia e da lì in poi continuerà ad accelerare senza mai fermarsi. Impiegherete circa sei ore a percorrere tutto l'arco narrativo dello story mode, ma Respawn non vi farà prendere il fiato nemmeno per cinque minuti. Saranno sei ore di gioco piene, intense, che non lasceranno spazio a distrazioni. Titanfall 2, insomma, si presenta con una modalità singleplayer non solo ben assemblata e brillante, ma a tratti persino geniale, che vi spingerà con tutta probabilità ad giocare una seconda run, in cerca dei molti collectible sparsi in giro per il mondo di gioco. Perderla sarebbe un delitto per qualsiasi videogiocatore. Dimenticatevi di COD e dimenticatevi anche di Battlefield, Titanfall 2 ha altre mire. Le fasi di shooting ci sono, sono una parte importante del gioco, ma non sono l'essenza di questa avventura. La nostra storia parla di un'insolita amicizia tra uomo e macchina, di un legame tra robot e soldato, che diventano compagni d'arme in una situazione disperata per entrambi, e si legano fino alla non scontata conclusione.
    Di tanto in tanto, Titanfall 2 vi chiede di mettere a terra le armi, vi chiede anche di ragionare e di pensare, con soluzioni che sembrano uscite da Portal e da Half Life: sono stage costruiscono attorno all'utente un parco giochi dove sfruttare tutte quelle meccaniche che hanno reso sorprendente il gameplay multiplayer. Le mappe sono solitamente di buone dimensioni, portano Jack a correre sui muri, ad arrampicarsi sui parapetti e poi esplodono nel caos fragoroso quando BT, il nostro mech, decide di scendere sul campo di battaglia e farsi pilotare. Si passa da una missione all'altra senza sapere quello che ci aspetta, perché questa campagna è caratterizzata da una varietà senza pari. Rovinarvi la sorpresa sarebbe un delitto, ma sappiate che alcuni dei gadget visti in questa campagna sono originali a tal punto che aprono inedite soluzioni di gameplay, riuscendo nell'arduo tentativo di stupire tanti giocatori navigati.
    Respawn ha cercato insomma di fare qualcosa di nuovo, inserendo addirittura la possibilità di interagire attivamente con i livelli. Alcune sezioni "assorbono" i rapidi movimenti dei piloti trasformandosi in splendide sequenze platform, dove bisogna spostare piattaforme, attivare interruttori con il giusto tempismo e interagire con alcune pareti semoventi per creare nuovi passaggi.
    Non è tutto. Per una lunga ora avrete persino a che fare con viaggi temporali, che vi permetteranno di cambiare dimensione e alterare il mondo di gioco in tempo reale, come se vi trovaste dentro a Soul Reaver o a Dishonored 2. Potrete così scomparire mentre i proiettili vi stanno per colpire, viaggiare in un altro piano temporale, e poi ricomparire alle spalle delle guardie che vi avevano preso di mira, eliminandole silenziosamente. Sono idee inusuali per uno sparatutto di questo genere, che denotano un discreto coraggio ed un'ottima inventiva.

    Non sono i titan che stai cercando

    BT è un Titano di quelli unici: con una struttura cerebrale avanzata, è capace di comprendere e riprodurre, a modo suo, le emozioni umane. Sarà facile instaurare un legame forte con il vostro compagno di battaglia, anche se a dirla tutta avremmo preferito vivere alcuni momenti in cui i due protagonisti si spalleggiassero a vicenda. Queste situazioni sono ovviamente presenti nel corso dell'avventura, ma il grosso del rapporto viene stabilito attraverso i dialoghi, le risposte a scelta multipla (che non influenzano l'andamento della campagna) e le cut scene, lasciando il giocatore spesso spettatore della relazione che si forma tra i due, senza esserne partecipe attivamente. È un difetto veniale, in questo caso, ma è anche un rammarico perché avrebbe potuto dare alla narrazione quella spinta necessaria raggiungere l'eccellenza assoluta. Se le trovate ludiche sono infatti eccezionali, la trama di contorno non è propriamente il massimo, nonostante qualche spunto interessante. La peculiarità di BT è la possibilità di modificare il suo set-up istantaneamente per adattarsi alle diverse situazioni e ai nemici che deve affrontare. Invece di scegliere una dotazione specifica come accade in Multiplayer, potremo quindi saltare da una build all'altra semplicemente cambiando assetto dal menù.

    Non si perde tempo nemmeno in questo caso: una scelta ben precisa per tenere sempre alti i ritmi dell'avanzamento.
    Tra gli aspetti non proprio convincenti dello story mode, anche i duelli uno contro uno con i mech avversari, deludenti a causa di un'IA che non brilla mai particolarmente e che replica i comportamenti dei Bot visti nel Multiplayer. Ci saremmo aspettati routine diverse per i soldati normali, gli spectre, i prowler o i robot potenziati, ma l'intelligenza artificiale ci è parsa invece piuttosto piatta e poco pericolosa. Ai livelli di difficoltà più alti la situazione non migliora, ma il senso di sfida è garantito, per una sfida bella tosta e che impensierirà anche i giocatori più preparati. Ultima chicca della campagna è l'enorme varietà di armi che potrete recuperare. Abbiamo perso il conto di quante bocche da fuoco diverse è possibile raccogliere dai nemici o in giro per le mappe, ma sappiate che ce ne saranno davvero per ogni gusto. Il gunplay è eccezionale e trasporta le ottime sensazioni del multiplayer anche in questa circostanza, amplificando ulteriormente una già ottima esperienza singleplayer.

    Bentornati nella milizia

    Il multiplayer di Titanfall 2 eredita elementi importanti dal primo capitolo. La prima, grande, notizia è quindi il ritorno di Logoramento, senza dubbio la modalità di gioco più apprezzata del primo capitolo. In Logoramento tutti gli elementi di Titanfall si mescolano alla perfezione, proponendo partite sempre tese, dai ritmi intensi e sostenuti. I piloti si danno battaglia sui tetti, i titani imperversano per le strade e si fanno scudo scudo con edifici che solo fino a qualche istante prima venivano utilizzati dalla fanteria come rampa per raggiungere le postazioni sopraelevate. Grunt e Spectre arrivano attraverso capsule orbitali per alzare ulteriormente il ritmo del gioco. Inutile dirvi quanto questa alchimia funzioni alla perfezione, e rappresenti per gli sparatutto arcade uno dei punti più alti. A stupire, ancora una volta, è l'importanza che questa modalità riesce a dare ad ogni tipo di giocatore, senza far sentire nessuno un peso per il proprio team. Mentre i novizi possono dedicarsi alla caccia dei bot controllati dall'IA, i piloti più scafati puntano solo alle kill degli avversari in carne e ossa: in Logoramento, insomma, troverete il vostro ruolo e i vostri spazi. Una situazione che non si verifica in nessun altro sparatutto sulla piazza. 

    Convincente anche una delle nuove modalità inserite nel pacchetto, ovvero Bounty Hunt. Qui i piloti delle due squadre dovranno accumulare denaro uccidendo avversari ed NPC, e poi depositare al sicuro il proprio gruzzolo, in una cassaforte a tempo. È una trovata che stimola e diverte, e senza dubbio e renderà Bounty Hunt, insieme a Logoramento, una delle modalità più giocate in assoluto. 
    Relativamente al resto delle modalità, invece, Respawn non si è sbilanciata più di tanto. Capture the flag, Hardpoint,Last Titan Standing e Pilot Hunt sono tutti graditi ritorni, ma senza quel guizzo che avrebbe potuto dare quel qualcosa in più alla produzione. A differenza del singleplayer, quindi, Respawn ha voluto essere generalmente conservativa nella struttura dell'online. A queste va poi ad aggiungersi il nuovissimo Coliseum, un'arena circolare dove due giocatori si fronteggeranno in uno scontro mortale, dove un semplice colpo messo a segno sancirà il campione. Per accedere a quest'arena avrete bisogno di speciali biglietti, ottenibili casualmente come ricompense, o acquistabili con i normali crediti guadagnati post partita. Valuta utile anche per sbloccare qualsiasi arma, titano o gadget presente nel gioco, prima di ottenerli normalmente attraverso l'aumento di livello del vostro profilo giocatore. Titanfall 2 decide insomma di strutturare un sistema di progressione meno invasivo possibile, premiando ancora una volta tutte le categorie di videogiocatori. 
    Al di là di quella che è però la struttura portante del comparto multigiocatore, vediamo di entrare nel merito delle caratteristiche di quello che è sempre stato il vero punto di forza di Titanfall: il gameplay.

    Barone Rosso

    Partiamo dai piloti, vero cuore pulsante della produzione. Invece dei soliti specialisti, Titanfall 2 attribuisce la classe in base all'abilità principale che andrete ad utilizzare nel vostro loadout. Abbiamo graditi ritorni, come il Kunai che rivela i nemici nelle vicinanze o la possibilità di diventare invisibili, ma ci sono anche nuove aggiunte particolarmente interessanti, che influiscono enormemente sul gameplay.

    Ora è infatti possibile equipaggiare i piloti d'assalto con un rampino per velocizzare di gran lunga gli spostamenti. È un gadget che cambia completamente il modo di giocare e di spostarsi per le mappe, tanto che ora vi basterà premere un tasto per raggiungere la cima dei tetti. Sembra effettivamente una semplificazione eccessiva, che va a rendere inutile il parkour classico, ma provando approfonditamente il titolo ci si accorge ben presto che questo gadget amplia enormemente le possibilità di interazione con lo scenario, e può essere utilizzata per compiere numeri ancora più spettacolari rispetto al passato. Il rampino è dotato di una fisica il che vi permetterà di oscillare da un tetto all'altro oppure di catapultarvi velocemente all'interno delle finestre ai piani rialzati. Con l'esperienza potrete ingaggiare i nemici più velocemente, girare gli angoli in un istante e addirittura arpionare direttamente i piloti avversari per finirli con un colpo corpo a corpo. È sicuramente l'abilità più impattante di tutte in termini di gameplay, ma non è quella la più utile in assoluto. La possibilità di diventare invisibili per un breve periodo di tempo domina ancora la scena, soprattutto nelle modalità hardpoint, in cui è necessario difendere i punti di controllo. Ma ci sono anche altre chicche speciali, come i cloni (già visti su COD) o una barriera portatile con cui crearvi una copertura temporanea in qualsiasi parte della mappa, o ancora un breve teletrasporto per sorprendere i nemici alle spalle mentre si preparano a respingere un attacco frontale. Le abilità, regolate da un cooldown, cambiano insomma realmente il vostro modo di giocare, costringendovi a scegliere con cura il loadout con cui presentarvi sul campo di battaglia.
    Alla personalizzazione totale garantita da Titanfall 2 vanno poi ad aggiungersi ovviamente i titani. Il gioco ne include sei, ognuno con un ruolo specifico. A differenza dei piloti non sarà infatti possibile creare un ruolo per il vostro mech che sia differente da quello preimpostato dal sistema. Il Ronin, ad esempio, è un gigantesco robot armato di spade, pensato per essere sfruttato puramente nel corpo a corpo; mentre il Legion, dotato di una gatling gun enorme e una mobilità particolarmente ridotta, è perfetto per falciare titani e piloti dalla media distanza. Il sistema così creato ha permesso a Respawn di legare i vari titani in un intreccio di forze e debolezze che bilancia quasi alla perfezione gli scontri tra i colossi. Il consueto sistema carta, sasso e forbice funziona, fortunatamente, e l'esperienza di gioco fila via liscia senza intoppi.

    Seppur con una certa rigidità nei loadout è comunque sempre possibile cambiare i perk secondari, aggiungendo i fumogeni per sbarazzarsi dei piloti che tentano un rodeo, o innestare l'autodistruzione per eliminare con un'esplosione tutto ciò che ci circonda. Se in questo Titanfall 2 non si distingue molto dal primo capitolo, ad essere cambiata completamente è la gestione dell'energia dei mech. Gli scudi sono completamente scomparsi e ora, al loro posto, presenzia una sola barra di energia, che tuttavia non si rigenera automaticamente. Una volta ferito un Titan, questo resterà danneggiato per tutto il resto della partita a meno di non raccogliere e innestare una nuova batteria. Questa è una delle meccaniche più interessanti del sistema, che ha rivoluzionato completamente alcune situazioni. Sparse per le mappe di gioco si possono trovare batterie extra, ma il modo più semplice per ottenerle è saltare direttamente sopra un titano e strappargliela dal vano apposito. Ovviamente, solo i piloti potranno raccoglierle in questa maniera e conservare le batterie. È un cambiamento significativo rispetto al primo Titanfall: il "rodeo" assume infatti un ruolo completamente diverso in partita, molto più incentrato sulla collaborazione tra i compagni di squadra. Invece che un'azione individuale, pensata per spettacolarizzare la distruzione di un enorme titano, si trasforma in un'azione di supporto, necessaria per fornire alla squadra batterie extra, con cui riparare i bestioni metallici. Peccato solo che l'azione scriptata faccia perdere un po' di ritmo al combattimento: la risoluzione del rodeo con un piccolo QTE avrebbe probabilmente sortito un risultato migliore. La scelta più saggia probabilmente, sarebbe stata quella di permettere ai giocatori di scegliere se effettuare i rodeo alla vecchia maniera, massacrando i titani con smitragliate ravvicinare, oppure se estrarre le batterie, così da dare ancora più importanza a una delle meccaniche centrali di questo Titanfall 2.

    Carte in fiamme

    Anche il vecchio sistema delle Burn Cards è stato ridisegnato da zero. Dover raccogliere potenziamenti casuali per poi attivarli in battaglia e consumarli non ci è mai piaciuto troppo. In Titanfall 2, Respawn ha adottato un sistema più classico, che premia i giocatori più attivi e le performance migliori. Sulla stessa barra di caricamento utile a richiamare il vostro titano avrete ora anche un traguardo intermedio che vi permetterà di abilitare una seconda abilità extra. Questo elemento ricorda vagamente le kill streak di COD. Fra le possibilità legate a questo sistema, potrete erigere barriere energetiche, avere un boost in velocità, o ancora piazzare torrette e mine antiuomo. La sensazione che abbiamo avuto è che il bilanciamento venga comunque tutelato, favorendo solo per pochi istanti il pilota con il bonus attivo, e impattando in maniera decisamente più superficiale l'andamento del match rispetto a quanto invece accade nello sparatutto Activision.

    Da elogiare, infine, il design delle mappe. Indubbiamente ci sono alcune location più riuscite di altre, ma la sensazione generale è che la cura per il design sia rimasta intatta rispetto a quanto visto nello scorso capitolo. L'elemento che più ci impressiona è come sempre la quantità enorme di percorsi che è possibile sfruttare per andare da un punto all'altro della mappa. Il parkour funziona alla perfezione, il rampino aggiunge nuove opzioni di spostamento e la differenza tra un giocatore esperto ed un novellino la si può notare ancora osservandone puramente i movimenti.
    I 60fps fissi rendono le azioni incredibilmente fluide, ma è tutto l'impianto tecnico di Titanfall 2 a risplendere.
    Le texture sono definite e la qualità degli effetti è più che soddisfacente. Non aspettatevi qualcosa di paragonabile al Frostbite 3 di DICE, motore che resta su un altro pianeta, ma questa versione del Source Engine riesce a difendersi più che egregiamente, pur rinunciando alla distruttibilità, esclusa non solo per mere questioni tecniche ma anche di gameplay. Concludendo, se cercate uno sparatutto che possa farvi compagnia per diversi mesi, Titanfall potrebbe fare proprio al caso vostro, e il supporto continuo promesso dal team, che distribuirà gratuitamente nuove armi e modalità, potrebbe risultare la chiave vincente per tenere sui server l'intera community.

    Titanfall 2 Titanfall 2Versione Analizzata PlayStation 4Titanfall 2 è uno sparatutto eccellente sotto molteplici punti di vista. Offre un buon quantitativo di contenuti e un comparto multiplayer solido. È la diretta evoluzione di quanto visto nel primo capitolo ma con diverse migliorie a renderlo ancora più appetibile. La vera sorpresa di quest'anno, tuttavia, risiede nella campagna singleplayer. Divertente, dal ritmo incredibile e con alcune trovate originali che non possono assolutamente passare inosservate agli occhi dei giocatori più esigenti. I difetti legati all'intelligenza artificiale e alcune piccole mancanze narrative vengono così messe in secondo piano, regalandoci un'esperienza di gioco più che godibile. Se amate gli shooter arcade e le ambientazioni storiche non fanno per voi, questo potrebbe davvero essere il titolo su cui investire.

    8.7

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