Recensione Bioshock Infinite - Burial at the Sea DLC

Tornano Booker ed Elisabeth, in un'inconsueta avventura nella città sommersa di Rapture.

Burial at the Sea: Episode Two
Recensione: Multi
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Vari e numerosi sono gli aggettivi che useremmo per descrivere e raccontare Bioshock: Infinite: coinvolgente, esuberante, colorato, violento, emozionante, struggente, ma niente sarebbe in grado di descrivere la geniale intuizione artistica del team di Irrational Games, autori di questa grande opera videoludica. L'ultima creazione di Ken Levine si ritaglia infatti, senza riserve, un posto tra i migliori videogames di questa generazione videoludica, in qualità di fulgido esempio di narrazione interattiva con personaggi incredibilmente ben caratterizzati, uno dei pochi esempi digitali a poter competere con il cinema. Il nuovo DLC Burial at the Sea è un add-on fuori dai soliti canoni, una storyline "alternativa" nella quale i protagonisti Booker ed Elisabeth sono alle prese con una dimensione parallela dalle tinte noir (chi ha completato Bioshock Infinite può immaginare a cosa ci riferiamo). Annunciato la scorsa estate, l'add-on si è fatto attendere per più tempo del previsto, con una data ufficializzata solo pochi giorni fa. Quello che ci apprestiamo a recensire adesso è solo la prima parte di un contenuto aggiuntivo a rilascio graduale: il secondo ed ultimo capitolo del DLC sarà disponibile tra il mese di dicembre e i primi del 2014.

    LA VERITÀ È SEPOLTA IN FONDO AL MARE

    L'avventura si apre con una scena che non ci è nuova: ci troviamo in un fumoso ufficio malamente arredato, un tetro e buio stanzino sul cui perimetro si trovano alcune finestre, chiuse da pesanti tapparelle e da cui filtra, flebile, una luce diurna. Abbiamo il capo appoggiato sulla scrivania e dei fogli appiccicati al volto. Chiunque abbia giocato al titolo di Irrational Games riconoscerà certamente l'ambiente appena descritto, elemento ricorrente dell'intreccio narrativo di Bioshock: Infinite. Non è la stanza del videogiocatore medio, sebbene la descrizione rientri perfettamente nei canoni, ma l'ufficio di Booker De Witt, che torna a mostrarsi anche in quest'occasione più come cameo che come vero elemento portante della narrazione. Dalla porta entra una ragazza. Mi sembra di conoscerla, ma forse è solo colpa della stanchezza: il passato sembra confondersi con i sogni ultimamente - pensa De Witt - o con i ricordi di qualcun altro. Elisabeth, che torna più in forma che mai in occasione di questo nuovo add-on, si reca da Booker per affidargli il difficile compito di trovare una bambina scomparsa di nome Sally. Con tutte le recenti scomparse, l'impresa sembra essere tutt'altro che facile. Uscendo dal tetro ufficio ci troviamo nel magico contesto di Rapture, l'utopica città costruita sul fondo del mare, indiscussa protagonista dei primi due episodi del franchise di 2K Games. Le atmosfere sono vagamente noir, quello del cinema di Tourneur e Alton, alle quali però si alterna la palette vivace che da sempre caratterizza i giochi della serie Bioshock. I primi minuti sono un tuffo nel passato, con sequenze esplorative che ci offrono la possibilità di ammirare alcuni magnifici scorci della Rapture che fù, non quella distopica dei due capitoli videoludici, ma quella gloriosa che non aveva ancora affrontato la decadenza e la pazzia dei suoi padroni e abitanti.

    "Le atmosfere sono vagamente noir, quello del cinema di Tourneur e Alton, alle quali però si alterna la palette vivace che da sempre caratterizza i giochi della serie Bioshock."

    Insieme alla città tornano alcune personalità che hanno caratterizzato i due episodi di Bioshock ambientati a Rapture, in particolare il folle artista Sander Cohen. È bene precisare che ci ritroviamo ad affrontare una linea del tempo alternativa, con evidenti divergenze rispetto a quel che possiamo ricordare dal lontano 2007. I personaggi di Infinite sono stati ridisegnati per l'occasione: Elisabeth non appare più come la ragazzina allegra e spensierata di Infinite, ma come una donna matura e dal portamento austero. Non parliamo di un semplice re-design del modello poligonale, ma di nuove animazioni e quindi un doppiaggio che ne ricalca la nuova identità. Il vestito si fa più formale e sparisce il blu sgargiante che ne contraddistingueva la vecchia figura. Anche Booker ha subito un notevole cambiamento nell'impostazione vocale, per un personaggio che vuole ricalcare, ora più che mai, il classico stereotipo dell'investigatore privato.
    L'avventura, della durata di circa 2 ore, ci porta lungo un tortuoso percorso nella famosa città sotto il mare, nella quale si alternano nelle giuste dosi, esplorazione, dialogo e combattimento. I primi scontri sono particolarmente ostici, soprattutto per via delle poche risorse a disposizione, tra munizioni e Tonici Vigor; successivamente le cose cambiano e il gioco assume un ritmo più incalzante, simile a quello della campagna principale che già conosciamo. Tornano alcuni strumenti già visti in Infinite, come lo Sky-Hook, che possiamo utilizzare per raggiungere alcune piattaforme altrimenti inaccessibili, e i grimaldelli, utili per scassinare serrature e aprire cassaforti. Ad una rastrelliera delle armi ridotta nel numero di bocche di fuoco si aggiunge il Teleforno, una sorta di pistola a micro-onde in grado di cuocere i nemici che si frappongono all'obiettivo, e che esploderanno come chicchi di mais trasformati in pop-corn. Sul fronte dei Tonici Vigor, si aggiunge agli otto già disponibili quello "glaciale" chiamato Freddo Inverno, grazie al quale possiamo colpire i nemici, creare trappole congelanti e ponti in ghiaccio per superare alcuni ostacoli.

    Il level design è sempre ottimo, con possibilità di esplorare alcuni degli ambienti più ricchi e complessi, dedicandosi alla raccolta sfrenata di potenziamenti e collezionabili (tra cui compaiono gli immancabili messaggi registrati). Agli elementi tipici di Rapture, si ibridano quelli che hanno caratterizzato la città volante di Columbia, tra cui le spaccature dimensionali di Elisabeth e i Motorized Patriot. Il gameplay non subisce alcun tipo di variazione, ma notiamo un leggero incremento del livello di difficoltà, perfettamente giustificato da un diverso contesto ludico e dalla minor longevità. Sul fronte tecnico abbiamo trovato qualche bizzarro bug sull'IA che muoveva Elisabeth tra gli ambienti di Rapture, un problema con la telecamera durante alcune cutscene, e infine delle piccole imperfezioni sui menù di gioco. Per tutto il resto osserviamo un comparto grafico che si comporta egregiamente, proprio come durante il completamento della campagna principale. Azzeccata come sempre la scelta musicale, con brani Jazz perfettamente in grado di immergerci in questa ambientazione fanta-storica. Sfortunatamente il DLC non è doppiato in italiano, ma se l'inglese non è il vostro forte potete sempre attivare i sottotitoli dal menù delle impostazioni.

    Bioshock Infinite Bioshock InfiniteVersione Analizzata PCTornare a Rapture è davvero emozionante, specialmente se, come noi, avete amato alla follia il primo e il secondo episodio del franchise di 2K Games. Questa volta abbiamo finalmente occasione di ammirare la Rapture dello sfarzo e dell'opulenza, quella edificata dal visionario Andrew Ryan e dal suo seguito di folli intellettualoidi. La storyline del DLC Burial at the Sea è un curioso revival dei primi due capitoli di Bioshock, ma anche un'avventura in grado di intrecciarsi perfettamente agli eventi del terzo episodio, Infinite. Eccezion fatta per un paio di piccole novità introdotte al battle system, come la pistola Teleforno e il tonico Freddo Inverno, il gameplay rimane del tutto inalterato. L'esperienza è sporcata da qualche bug di minore entità che, fortunatamente, non ne pregiudica qualità e divertimento. Speriamo che la seconda ed ultima parte non si faccia attendere troppo, soprattutto per via di un finale cliffhanger che ci tiene col fiato in sospeso. Il costo del singolo DLC è decisamente sovrapprezzo: se siete interessanti, il consiglio è di acquistare il Season Pass.

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