Recensione Bishi Bashi Special

L’arte del minigame

Recensione Bishi Bashi Special
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • Psp
  • Calma Piatta

    Nel periodo in cui le grandi console casalinghe fremono di novità e Top Title, il portatile Sony sembra essersi assopito appena giunti i primi caldi primaverili. Nessun grande annuncio e pochi titoli in vista rendono il panorama di PSP non troppo esaltante. Vale la pena, dunque, fare un tuffo nel sempre più nutrito Playstation Store, alla ricerca di qualche perla consumata dal tempo. In una serie di articoli dedicati agli ultimi titoli disponibili in Digital Delivery, speriamo di risvegliare l'attenzione dei giocatori.

    Ultimi titoli analizzati:
    -Ape Quest
    -Motorhead
    -Fade To Black
    -Kula World
    -Beats
    -Rayman
    -Street Skater

    Nipponiche follie

    Serie nata dapprima su coin-op ed in seguito sbarcata sulla prima PlayStation, Bishi Bashi è riuscita a conquistare un vasto pubblico, specie in oriente, grazie ad una dose massiccia di umorismo ed una giocabilità immediata e frenetica; il tutto condensato in una collezione di semplici minigiochi.
    Ogni edizione metteva il giocatore di fronte ad un vasto repertorio di situazioni surreali realizzate attraverso uno stile grafico spartano ma efficace.
    Nel 2000 venne pubblicato in Europa Bishi Bashi Special, unico episodio della serie disponibile in versione PAL. Alla Sony hanno pensato bene di riproporre questo particolare titolo sul PlayStation Store, rendendolo, di fatto, compatibile con i sistemi PS3 e PsP, nonostante quest’ultima non supporti l’essenziale modalità multigiocatore limitandone la fruibilità proprio sulla console più indicata per il genere.
    Tuttavia non disperiamo, perché l’offerta data da Bishi Bashi Special è alquanto interessante: il titolo, infatti, comprende al suo interno due episodi della serie, Hyper Bishi Bashi e Super Bishi Bashi per un totale di circa 100 livelli. Al modico prezzo di 4,99 euro.

    Pure gameplay

    Considerata la natura del titolo Konami, ci risulta impossibile analizzare Bishi Bashi alla stregua di un qualsiasi prodotto attuale. Nonostante un aspetto tecnico che, per forza di cose, non risente troppo del peso degli anni, abbiamo a che fare con un arcade totale privo di una qualsivoglia struttura ludica o premessa logica: una tipologia di prodotto quasi del tutto estinta, se non nelle sempre meno diffuse sale giochi.
    Tutto ciò risulta decisamente straniante per il videogamer del 2008, soprattutto se consideriamo che, al giorno d’oggi, persino i puzzle games godono di un aspetto narrativo minimo (Crush su tutti) o, quantomeno, di una premessa. Per di più, se escludiamo la presenza di una modalità a tempo e la possibilità di selezionare i minigiochi singolarmente, Bishi Bashi non offre nulla al di fuori della partita rapida, in single o multi player. Come avveniva con la controparte da sala giochi, selezioniamo il livello di difficoltà e avviamo una partita: nessuna opzione di rilievo, nemmeno la possibilità di mettere il gioco in pausa. Un brevissimo tutorial ci spiega le meccaniche e i comandi prima di ogni minigame, stages dal concept estremamente semplice, piccoli concentrati di puro minimalismo ludico in grado di coinvolgere il giocatore, a patto di voler, per un momento, dimenticare i colossal odierni a favore di un gioco che, agli antipodi del trend attuale, si accontenta di essere semplicemente un gioco.


    In cosa consiste questa collezione: Bishi Bashi Special offre un centinaio di strampalati livelli che, dal semplice button mashing deviano verso sezioni di guida (molto) arcade e risoluzione di semplici domande di calcolo e logica (precursore di Brain Training, ma senza velleità educative). Il tutto reso più o meno complicato dal limitato tempo a disposizione.
    Le situazioni messe in scena si rivelano, tra l’altro, parecchio bizzarre, aspetto che può ricordare lo stile del più conosciuto Point Blank, arcade shooter uscito su coin-op e PsOne nello stesso periodo del primo Bishi Bashi; stesso concept alla base, solamente pensato per essere giocato con light gun. E così, tra ragazze in stile manga che divorano dolci, cavernicoli saltanti, impiegati che schivano ostacoli e altre amenità il tempo scorre rapido, riportandoci indietro nel tempo, quasi a ricordarci di un valore ludico ormai andato perduto.
    Per quanto sostenitori del continuo evolversi che il mondo dei videogiochi vive da oltre 30 anni, fa piacere poter mettere le mani su un titolo come Bishi Bashi, consci del fatto che, a piccole dosi, un prodotto del genere può sempre fare comodo, soprattutto se caricato sul portatile di casa Sony. Anche se privato, purtroppo, del fondamentale multi player.

    A livello tecnico Bishi Bashi si rivela un titolo estremamente povero, sia nello stile grafico dei menu, che nella spartana realizzazione degli sprites bidimensionali e dei pochi elementi tridimensionali. Una cosmesi che, tuttavia, ben si sposa con l’assurdità alla base del gioco e che riesce a strappare un sorriso in diversi casi. Di semplice contorno simpatici effetti sonori e tracce audio di buona fattura.

    Bishi Bashi Special Bishi Bashi SpecialVersione Analizzata PSPQuanto vale Bishi Bashi Special al giorno d’oggi? Rispondere non è facile. Il titolo Konami non teme lo scorrere del tempo, il suo aspetto audiovisivo è secondario; ciò che teme è la mentalità del giocatore medio, sempre meno disposto ad affrontare giochi disimpegnati a favore di esperienze, frivole e leggere quanto si vuole, ma di superiore profondità ludica. Maggiore soddisfazione, d’altro canto, riusciranno a trarne coloro che ricercano un passatempo immediato e minimale, in grado di regalare ore di divertimento grazie ai circa 100 minigiochi che compongono l’offerta. In conclusione, il valore indubbio del titolo commisurato al suo costo rendono l’acquisto caldamente consigliato, soprattutto in considerazione dell’assenza di titoli analoghi su PS3. Peccato per il mancato multiplayer su PsP, modalità che avrebbe permesso a Bishi Bashi Special di surclassare i sufficienti Ape Academy come migliore collezione di minigames sul mercato.

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