Recensione Bit.Trip BEAT

Un viaggio tra pixel e musica

Recensione Bit.Trip BEAT
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  • Wii
  • iPhone
  • I am only a man...

    Bit.Trip BEAT è solo il primo una serie di titoli incentrati sull'estetica anni '80 e con un gameplay che strizza un occhio ai rhythm game, sviluppati da Gaijin per WiiWare.
    Gli sviluppatori (un team composto da sole tre persone) hanno intenzione di raccontarci le psichedeliche avventure di Commander Video, un pixellosissimo omino proveniente dallo spazio profondo; per generare interesse nel progetto e nel personaggio fu addirittura creato un misterioso video, che stuzzicasse la curiosità dei giocatori; del resto la via del viral marketing è forse la più efficace a disposizione di una software house così piccola.
    In attesa del secondo episodio, il già annunciato Bit.Trip CORE, analizziamo questo bizzarro cross-over di ingredienti tanto arcaici quanto innovativi.

    Pong incontra Guitar Hero

    La meccanica di gioco di Bit.Trip BEAT mischia così tanti elementi presi da altri giochi da risultare paradossalmente innovativa. Il giocatore ha il compito di controllare una barra (quella che nei classici come Pong o Arkanoid veniva chiamata racchetta) posta all'estremità sinistra dello schermo e vincolata a muoversi in verticale. Il controllo è associato alla rotazione in avanti o indietro del Wiimote, da reggere in posizione orizzontale, e non richiede dunque la pressione di alcun tipo di pulsante; liquidiamo il discorso comandi dicendo che la rotazione dal controller è rilevata impeccabilmente e con una sensibilità che permette al giocatore la massima naturalezza nel muovere la racchetta.
    In termini spiccioli, lo scopo del gioco consiste nell'intercettare i beat, i quadratini che -attraversando lo schermo da destra a sinistra- viaggiano incontro alla racchetta del giocatore. I beat possono essere di tantissimi tipi, ed il loro comportamento è indicato dal colore. Si va dai semplicissimi beat bianchi, che descrivono una traiettoria rettilinea senza alcuna deviazione, a quelli che, viaggiando in obliquo, rimbalzano sulle pareti superiore e inferiore. Passando però per un'incredibile varietà di comportamenti diversi: beat che si fermano per poi ripartire, altri che colpendo la racchetta la costringono ad un secondo di inattività, raffiche di beat da intercettare con movimenti lenti e precisi ed altro ancora. Imparare a riconoscere e controbattere ogni tipo di beat è parte integrante del gameplay ed in pratica l'unico modo per riuscire ad evitare la sopraggiunta del game over; va specificato però che la comparsa di beat di diverso tipo non è casuale, bensì del tutto preimpostata a seconda dello stage selezionato.
    Il sistema con cui Bit.Trip BEAT assegna un punteggio al giocatore è strettamente legato ai moltiplicatori, ottenibili eseguendo delle lunghe combo. All'inizio di ogni stage il giocatore si trova nel cosiddetto stato Mega, ma riuscendo a ribattere un certo numero di beat, e dunque riempiendo una barra posta nella parte alta dello schermo, passerà allo stato Hyper; da qui in poi, ogni volta che la barra verrà riempita nuovamente si aggiungerà un +1 al moltiplicatore attuale. D'altro canto se si lasceranno passare troppi beat senza riuscire ad intercettarli si riempirà una barra nella parte bassa dello schermo e questo vorrà dire tornare allo stato Mega se ci si trovava in Hyper o passare da Mega a Neither. Lo stato Neither rappresenta una sorta di limbo in cui lo schermo si svuota di ogni orpello, mostrando solo racchetta e beat: riempire la barra superiore significa salvezza (si ritorna a Mega), mentre riempire quella inferiore significa semplicemente game over.
    La struttura di gioco è suddivisa in stage, tre per la precisione. Se il numero di livelli può sembrare limitato, va tenuto conto che ognuno di essi dura non meno di 10 minuti ed è suddiviso a sua volta in diversi sotto livelli. Inoltre, in fondo ad ogni stage è posto un vero e proprio boss, ovvero una sfida particolarmente lunga e impegnativa; ad esempio, il primo boss consiste in un ammasso di beat che ci lancerà incontro i blocchi di cui è composto seguendo vari pattern prefissati, fino all'esaurimento, mentre lasciamo che scopriate da soli in cosa consistono gli altri due.
    Un elemento fondamentale del gameplay di Bit.Trip Beat, non tanto per quanto riguarda la meccanica effettiva quanto per il feeling che restituisce al giocatore, consiste nell'esperienza musicale ed in particolare ritmica che il titolo vuole regalare. Il movimento dei beat, la loro traiettoria ed i tempi con cui entrano ed escono dallo schermo sono strettamente legati e completano le tracce audio riprodotte in background; così facendo, il titolo riesce a dare l'impressione d'essere un rhythm game, quando invece quello che fa l'utente è solo muovere una racchetta su e giù.

    8-Bit... ma anche meno!

    Il comparto tecnico/artistico di Bit.Trip BEAT rappresenta una delle peculiarità principali del titolo in esame. Ogni singolo elemento tradisce l'enorme nostalgia degli sviluppatori ed il loro amore per tutto ciò che ricorda l'epoca d'oro dei primissimi sistemi di gioco casalinghi; tutto ciò che viene visualizzato a schermo restituisce un feeling pixelloso e vintage (nell'accezione videoludica del termine) sia per quanto riguarda racchetta, beat e indicatori (nient'altro che pixel il movimento) che per gli elementi visualizzati in background, seppur realizzati in grafica 3D. A proposito di quanto visualizzato in secondo piano rispetto all'azione di gioco, va specificato che spesso le strutture rappresentate distolgono l'attenzione del giocatore o rendono difficile la visione dei beat che si avvicinano senza sosta alla racchetta: questo è un elemento voluto dagli sviluppatori, dunque seppur fastidioso non può essere considerato un vero e proprio difetto.
    L'audio del titolo assume grande importanza, visto la natura in qualche modo ritmica del gioco, e consiste sostanzialmente in lunghe tracce di chip-tunes, musica che ricorda quella prodotta dai limitatissimi processori delle macchine da gioco anni '80. Anche in questo caso però non ci troviamo di fronte ad un'emulazione di un hardware antiquato, bensì ad una riproposizione di tali atmosfere in chiave moderna, vista la comunque eccellente fedeltà audio. I tre lunghissimi pezzi del gioco risultano vari e ritmati, e riescono a infondere sensazioni specifiche nel giocatore. Da notare poi come le tracce varino dinamicamente col progredire del gioco ed il passaggio nei vari stati; passando allo stato Hyper il comparto sonoro si arricchisce improvvisamente di suoni ed effetti aggiuntivi (sia audio che video) rispetto alla musica tutto sommato piatta ascoltata in Mega, mentre lo stato Neither fa calare sull'azione il silenzio più assoluto. Il risultato è un accompagnamento sonoro in grado di riflettere adeguatamente la bravura del giocatore ed il diverso modo in cui si sviluppa ogni singola partita.
    Giudicare la giocabilità di un titolo come Beat.Trip BEAT è sempre difficile. In generale la meccanica di gioco funziona: come abbiamo detto i controlli sono implementati ottimamente (buona l'idea di sottolineare il ritmo dei brani con piccole vibrazioni regolari del Wiimote), mentre le regole del gioco sono poche ma funzionali; impugnare il controller e cominciare a respingere i beat sembra da subito la cosa più naturale del mondo. Ciò che invece può allontanare in breve tempo un gran numero di giocatori è la difficoltà del titolo, decisamente sopra la media. Già dalla metà del primo stage i beat arrivano a frotte, ognuno con un pattern di movimento diverso, mettendo in seria difficoltà il giocatore; superare un livello al primo tentativo è praticamente impossibile, ed ognuno di essi richiede di essere giocato più e più volte, anche solo per memorizzare i movimenti dei beat nelle fasi più concitate. Inoltre, molti giocatori potrebbero semplicemente non essere in grado di seguire l'azione nelle fasi più caotiche, in cui gli elementi del gioco oltre a muoversi rapidamente in tutto le direzioni sono seminascosti dalle forme e dai colori visualizzati sullo sfondo. La difficoltà di Bit.Trip BEAT rappresenta dunque la più grossa discriminante fra coloro che ameranno il titolo dedicandoci non poco tempo e coloro che dopo un paio di minuti spegneranno il Wii con un gran mal di testa.
    Quello che certamente è un difetto, o quantomeno un'occasione sprecata, è la mancanza di una leaderboard on-line. In un gioco in cui l'hi-score è tutto (una volta terminato uno stage, l'unico stimolo a rigiocarlo è dato dall'ottenimento di un punteggio migliore) sarebbe stato certamente interessante e stimolante poter consultare ed eventualmente scalare una classifica dei migliori giocatori al mondo.

    Bit.Trip BEAT Bit.Trip BEATVersione Analizzata Nintendo WiiBit.Trip BEAT è un titolo atipico e sicuramente andrebbe provato per capire se si è nella ristretta schiera di coloro i quali ameranno il gioco. Al di là di alcuni meriti e demeriti oggettivi, infatti, il titolo potrebbe risultare troppo difficile e stancante per gli occhi di molti, mentre fresco, e appagante, e impegnativo per altri. In breve, se avete un debole per il retrogame più estremo ed il ritmo, e cercate un gioco che metta dura prova le vostre abilità da videogiocatore, allora potete spendere questi 600 Nintendo Points tranquillamente ed iniziare un lungo viaggio al fianco di Commander Video.

    7.5

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