Recensione Blast Factor

Geometry Wars ha un nuovo rivale?

Recensione Blast Factor
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  • PS3
  • Blast Factor è la risposta di casa Sony a quel Geometry Wars che tanto spopola sul Live Arcade. I due giochi, sia chiaro, si differenziano per molteplici fattori, ma d’altro canto sono accomunati da una struttura nelle sue basi praticamente identica. Il fatto che Sony abbia affidato lo sviluppo di questo titolo ad uno dei suoi team più promettenti (quel Santa Monica Studio che ha dato i natali a God of War, in collaborazione con il misconosciuto Bluepoint Games) mostra chiaramente che l’azienda mira a creare, nel breve periodo, un’offerta ludica (originale) speculare ed analoga a quella del concorrente. Ciò posto, un inevitabile confronto vede cedere Blast Factor di fronte alla riuscita evoluzione di quel prezioso arcade incluso originariamente fra gli extra di Project Gotham Racing 2. Cerchiamo, passo dopo passo, di scoprire perché.
    Blast Factor è uno shoot’em up frenetico giocato su di un’unica schermata. Modellato sulla base dell’indimenticabile pietra miliare “Robotron: 2084”, il gameplay del titolo prevede l’utilizzo combinato di entrambi gli stick analogici del Sixasis: uno serve per controllare il movimento della navicella, l’altro per direzionare il fuoco a 360 gradi. L’utente deve così guidare una sorta di nano macchina all’interno di varie celle biologiche, cercando di debellare l’innaturale mole di virus in esse contenuta. Il compito dell’utente si rivela alla fine essere quello di destreggiarsi negli angusti spazi esagonali di ogni cella, evitando l’assalto degli avversari e cercando di inanellare combinazioni blastatorie per accumulare un punteggio quantomeno dignitoso. Ma lo sviluppo del gioco non è però finalizzato al solo raggiungimento di uno “score” stratosferico (com’è invece per Retro Evolved): una sorta di progressione lineare, di cella in cella, con tanto di boss di fine livello ed una curva di difficoltà che si modifica in base ai risultati del giocatore cerca di rendere Blast Factor qualcosa di più che un esercizio “accademico”. Rispetto al Top Seller di casa Microsoft si deve prendere atto anche di una maggiore complessità del gameplay principale. Oltre alle meccaniche di base sopra descritte (e alla presenza dell’immancabile “Bomb Shot”, che in questo caso rallenta i movimenti avversari e li allontana dalla navicella, permettendo colpi di precisione in una sorta di “bullet time”), il sistema di gioco integra in minima parte le funzionalità di riconoscimento motorio del Sixaxis. Scuotendo il pad a destra o a sinistra, infatti, si provoca una sorta di onda d’urto che agita il liquido biologico della cella, trascinando con se gli avversari. In un primo tempo questa opzione verrà utilizzata dai profani al solo scopo di superare le difese di particolari nemici (alcuni hanno un carapace troppo duro per essere scalfito, e vanno letteralmente rovesciati per portare alla luce i punti deboli), ma i giocatori più attenti sfrutteranno il Tilt Sensor per raccogliere ai lati dello schermo un gran numero di avversari (aiutati dalla forma esagonale delle celle), e realizzare “chain” impressionanti: quando sono colpiti, alcuni nemici svaniscono in una piccola esplosione, che può instaurare una reazione a catena se nelle sue vicinanze si trovano altre creature ostili.

    Il gameplay di Blast Factor, speriamo sia chiaro dopo la breve panoramica, avrebbe tutte le carte in regola per dimostrare una buona profondità ed impegnare oltre misura i polpastrelli dei neoutenti Ps3. Sfortunatamente i gamedesigner si sono dimostrati fin troppo magnanimi: Blast Factor è un titolo molto facile. Dopo qualche partita, gestire gli assalti dei virus diventerà un compito poco impegnativo, e chiunque sarà in grado non solo di “sbloccare” tutte le celle a difficoltà massima (il risultato conseguito in una cella determina la difficoltà della successiva), ma anche di padroneggiare la situazione con pochissimo sforzo. Gli assalti degli avversari sembrano poco convinti, le loro routine comportamentali non troppo coscienti della presenza di una minaccia sensibile. Un vero peccato, perché dalla sua Blast Factor ha un grande numero di creature avversarie, quasi tutte con un buon design e diversificate reazioni ai colpi e alle onde d’urto. Il gioco resta però sottotono, niente più che un passatempo. L’ultimo dei sette livelli mostra un tardivo e poco efficace incremento del grado di sfida, proprio poco prima della fine del gioco. Da citare anche il fatto che tutti i boss siano praticamente identici: come se gli sviluppatori avessero deciso di concludere l’opera più in fretta possibile, senza utilizzare il loro evidente talento nella definizione di ulteriori routine comportamentali. Insomma Blast Factor resta piuttosto inconsistente, e anche se c’è la possibilità di inserire in una classifica i punteggi migliori (per confrontarli con tutti gli utenti del globo o con quelli della propria lista amici), alla fine mancano gli stimoli a profondere un impegno costante e continuativo. Proporre una sorta di “Infinity Mode” sulla falsariga del pluricitato Geometry Wars non sarebbe stata una cattiva idea per risollevare le sorti di un prodotto molto limitato e dalla scarsa longevità.
    Fortunatamente lo store europeo del Playstation Network permette ai suoi utenti di scaricare la versione completa di Blast Factor, che in america uscì orfano del Multiplayer (successivamente integrato con un Add On). La possibilità di giocare in 4 (in modalità cooperativa e competitiva) solleva solo parzialmente le sorti del titolo: l’opzione per il gioco di gruppo non da la possibilità di creare partite online, ma solo di giocare in locale (con 4 joypad, tutti insieme appassionatamente). Sembra che -di nuovo- il prodotto Bluepoint non voglia sfruttare al massimo il suo potenziale.
    Più incisiva è l’introduzione di una modalità “accelerata”, in cui gli avversari si muovono più velocemente: mette alla prova i riflessi degli utenti già navigati, regalando qualche ulteriore ora di divertimento, ma senza mutare significativamente il giudizio sopra espresso.

    Tecnicamente Blast Factor consegue risultati discreti. L’opzione di visualizzazione a 1080p ed il framerate stabile fanno da spalla ad un colpo d’occhio molto gradevole: buoni gli effetti particellari, la realizzazione dei fluidi e la complessità dei modelli. Le scelte cromatiche appaiono molto adeguate, leggermente meno ispirate quelle stilistiche (il design globale è piuttosto anonimo e conformato).
    Il comparto sonoro è sotto la sufficienza: anche analizzando i risultati del collega flOw, Blast Factor non brilla per pulizia delle campionature e quantità di effetti acustici. L’assenza di un sottofondo musicale lascia leggermente interdetti.

    Blast Factor Blast FactorVersione Analizzata PlayStation 3Blast Factor è un acquisto consigliato ai patiti degli Shoot’em Up, e a pochi altri. Anche se il rapporto qualità/prezzo è decisamente elevato, il titolo dei Bluepoint (feat. Santa Monica Studio) è poco consistente. Le potenzialità per costruire un gameplay profondo ci sono tutte: un buon set di nemici con reazioni diversificate ed un sistema di gioco leggermente più complesso (ma non ridondante) degli standard. Tuttavia l’assenza di un grado di sfida adeguato e di uno stimolo sensibile all’auto-miglioramento tradisce l’essenza di tutti i congeneri e rende Blast Factor piuttosto evanescente. Gradevole per qualche pomeriggio, adatto a brevi partite con gli amici, Blast Factor non ha il mordente per “sfondare” e diventare un titolo “virtualmente interminabile” come il suo concorrente, vero re del Live Arcade. Aspettiamo il rilascio di qualche Add On o di una versione in grado di rapportarsi meglio con le esigenze dei giocatori che intendono sfruttare le classifiche online ed il servizio Playstation Network.

    5.5

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