Recensione Blazing Angels II: Secret Missions

Angeli e proiettili dalla WWII

Recensione Blazing Angels II: Secret Missions
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • La guerra infinita

    Il secondo conflitto mondiale, oltre che essere l’evento più imponente e sfaccettato del secolo scorso, è da qualche decennio anche il quadro generale dal quale sono nati importanti brand videoludici che ancora oggi continuano a proporre nuove maniere di vivere e conoscere la guerra. Call of duty o Medal of Honor sono tra quelli di maggior successo, seguiti da migliaia di “fan-atici” del “clamore barbarico moderno”.
    Una via alternativa all’fps è stata intrapresa dalla saga di Blazing Angels targata Ubisoft, che mutuando lo stile shoot-‘em-up arcade di Crismon Skyes per Xbox e Star Wars Rouge Squardon per Game Cube è riuscita a rispolverare ancora una volta la WWII focalizzando l’attenzione sui conflitti aerei della stessa.
    Forse per lo scarso consenso che i velivoli digitali riscuotono su console a causa della monotonia delle situazioni o anche per la semplice presenza sul mercato di alternative migliori (come Ace Combat di Namco, dotato anche di uno spessore narrativo sopra le righe) Blazing Angels non ha mai toccato incassi da record ed è sempre stato relegato in secondo piano.
    Con questo nuovo episodio però, dal sottotitolo “Secret Missions of WWII”, risulta evidente come i direttori artistici e produttori del titolo abbiano voluto dare un tono diverso a questo seguito che compie molti passi in avanti, sia dal punto di vista narrativo, ora più curato ed emozionante, che da quello tecnico, decisamente "fiammeggiante".
    In questa avventura vestiremo i panni di Cristopher Robinson, ex capitano di una segreta squadriglia americana, arruolata col compito di sventare la costruzione di una super arma, nata dalla brama di potere e dalla follia omicida del Terzo Reich con lo scopo di distruggere intere popolazioni.
    Una volta catapultati nel passato tramite un flashback, insieme al giocatore, Robinson rivivrà la propria storia, piena di colpi di scena ed articolata in ben 18 missioni dislocate in magnifiche ambientazioni esotiche; il tutto sempre pilotando uno degli oltre 50 “angeli di fuoco” a disposizione.

    Rinfrescti un po’ la memoria Robinson, ti servirà.

    Entrati nella cabina di pilotaggio degli antenati dei caccia moderni ci sentiremo presto a nostro agio, capaci sin da subito di effettuare quasi tutte le manovre richieste dal gioco anche nelle situazioni di pericolo o a rischio di impatto. Il motivo sono sicuramente gli ottimi controlli garantiti dagli stick analogici della 360 che possono essere gestiti sia in maniera arcade che simulativa: la differenza tra le due tipologie sta nel poter imbardare liberamente a destra e a sinistra con RS assistendosi con LS per rollare nella modalità simulazione; in quella arcade, invece, con RS si può sempre rollare manualmente e con LS si ha a disposizione una virata assistita. Una decisione molto adeguata al genere di gioco e davvero semplice da metabolizzare vista la precisione con cui l’aereo si disimpegnerà da inseguimenti mozza fiato. Lo stick destro, inoltre, gestisce la velocità (attivando i propulsori o gli aereofreni), e permette, se premuto insieme allo stick sinistro, di estrarre e ritrarre i carrelli. Per sparare sono utilizzati il grilletto RT per le mitragliatrici, RB per il cannone secondario ed X per l’arma di difesa; per la gestione tattica, infine, Y ci permette di visualizzare la mappa, LB aggancia l’obbiettivo, A seleziona il bersaglio primario (tenendo premuto, seleziona il bersaglio primario più vicino) e B la minaccia che incombe (tenendo premuto, il nemico che ci sta mitragliando più prossimo alle nostre lamiere).
    A prima lettura complessi, i comandi di BA II sono estremamente funzionali e coinvolgenti, soprattutto grazie al sistema di aggancio dell’obiettivo, che si mostra utile in diverse circostanze: per esempio nell’abbattere un incrociatore della marina, agganciarlo adeguatamente ci permetterà, oltre che di prendere per bene la mira, anche di osservare, tramite una visuale che blocca il proprio cono visivo sull’obbiettivo, di avere un riscontro sull'efficacia dell'attacco. Il risultato è una ripresa sempre ottimale dell’azione di gioco che risulta spettacolare nella sua caoticità; ma in fondo... siamo in guerra, no?
    A questo proposito però bisogna evidenziare un difetto che può far storcere il naso a molti, e cioè l’impossibilità di gestire la visuale manualmente. E’ altresì vero che la regia ci accompagna per bene in ogni momento, ma è anche vero che molto spesso, specialmente quando bisogna cambiare rotta di volo in prossimità di edifici per schivare proiettili, capiterà che l'inquadratura risulti ostruita: senza la possibili di dare un colpo d’occhio più a destra o più a sinistra, il giocatore è in questi casi completamente cieco. Un vero peccato aver limitato così la giocabilità, messa in difficoltà per così poco. Provare ad ultimare le missioni con la visuale dalla cabina di pilotaggio poi, risulterà poco divertente per via della limitata visuale ed anche per la mancanza di texture o animazioni all’altezza applicate alla plancia, che non stimolano nemmeno il più appassionato ad immedesimarsi nel ruolo di pilota.

    Conbatti che sarai ricompensato...

    Nonostante le pecche sottolineate in precedenza, sono tanti i motivi per lasciarsi catturare da questo titolo; la cura riposta nel confezionamento è stata questa volta lodevole, ormai rara anche nelle produzioni più prestigiose. Difatti la rigiocabilità del titolo prende piede dalla struttura a missioni singole con separata valutazione, come accadeva in Rouge Leader per Game Cube, in cui si era trascinati a reinserire il disco nella propria console anche solo per rigiocare e sbloccare nuove feature nella nostra missione preferita. E' necessario citare poi gli elementi sbloccabili o gli accorgimenti strategici di cui è stato rifornito BA dopo l’ultima sosta alla portaerei della Ubisoft. Saranno presenti, infatti, oltre ai classici velivoli sbloccabili (ad esempio il Ghota Go 229, il DH Vampire FMk 1, il Me-163 “komet” ed altri), anche aggiornamenti per le armi, per la mira assistita, per la struttura dell’aereo, aerodinamica, un buon editor per la colorazione la personalizzazione con loghi dell’aereo. Chi più ne ha più ne metta insomma, ed il tutto gestito in base a punti ottenibili con acrobazie, abbattimenti a ripetizione, tempi da record per la missione o distruzioni secondarie. Come se ciò non bastasse la profondità del game play viene impreziosita dal comportamento del nostro squadrone, assistito da dei gregari che risponderanno al nostro volere con il semplice tocco della croce direzionale attaccando, distraendo o coprendoci nell’inferno che si scatenerà; ulteriore irrobustimento della giocabilità è dato dalla presenza di tocchi di classe come colpi critici per gli abbattimenti, calcolati in base alla probabilità caratteristica di ogni arma ed in base al numero di colpi in sequenza inflitti. La pecora nera, tuttavia, si trova in ogni gregge, ed in questo caso non può non essere che l’intelligenza artificiale, che, anche se migliorata a detta dei programmatori, risulta ancora piuttosto permissiva e di facile raggiramento; lo scoglio da superare per il prossimo episodio.

    Stai attento mentre voli, se no ti perdi il panorama!

    L’evoluzione generale di BAII non poteva escludere il comparto tecnico, che risulta al passo con i tempi ma purtroppo non ancora capace di risolvere dei problemi piuttosto latenti. Tutti rimarranno sconcertati dinnanzi alla realizzazione degli scenari, forse i più spettacolari visti fin ora per giochi di questo genere, con ampie vedute panoramiche brulicanti di dettagli elusivamente poligonali: sia la vegetazione, che le persone, e tutti gli edifici sono realizzati in completo 3D rivestiti da texture molto buone considerata la vastità delle ambientazioni; le nubi possiedono volume ed il mare mostra riflessioni ed increspature. Forse però il motore grafico è rimasto lo stesso del precedente episodio e perciò non è in grado di sfruttare a pieno le potenzialità della 360, tanto che l’antianalising o il v-sync sono quasi tabù per BAII. Seghettature accentuate, bruschi disallineamenti dello schermo, granulosità delle nubi per mancanza di anisotropic filtering e modelli poligonali degli aerei piuttosto mediocri compromettono non poco la resa nextgen del titolo che si serve del fogging e del motion blur per coprire le sue mancanze.
    Anche il comparto audio poteva essere maggiormente curato specialmente con un montaggio dei suoni in dolby digital più incisivo; lo stesso vale per i suoni che risultano privi di calore e quindi troppo compressi nonostante si disponga di amplificatori di ottima qualità. La colonna sonora risulta invece ben curata anche se un po’ troppo monotona ed eccessivamente somigliante a quella di Star Wars per Game Cube: questi due giochi in effetti si somigliano non poco.

    Rouge leader ai suoi ordini!

    La sezione multigiocatore di BAII è molto vasta e varia; come già ci aveva abituato il suo “composto” prequel. Questa volta le modalità online sono più che forbite di spunti per il divertimento, con maggiore attenzione riposta nel configurare il gioco di squadra come vero asso nella manica dei giocatori più esperti.
    Se infatti nei precedenti episodi dopo non molte ore si finiva per ignorare le abilità dei nostri avversari, tanto che i risultati dei conflitti erano poggiati sulla caparbieria nell’inseguire l’obbiettivo, ora assecondare i nostri compagni di squadra, compiere insieme manovre di accerchiamento o infiltrazioni sulla scia dei velivoli ostili è quanto meno fondamentale. E’ questo il modo di affrontare le modalità squadriglia come scontro aereo (un deathmach a squadre); assalto, in cui si giocano 2 turni ed ogni squadra gioca sia in attacco che in difesa per distruggere o proteggere le basi interessate; kamikaze (identica ad assalto se non per il fatto di doversi lanciare a capo fitto verso il nemico per totalizzare punti); conquista la bandiera (identica al ruba bandiera di CoD) e infine battaglia epica, in cui bisognerà conquistare più basi possibili sul territorio cercando di volare all’interno dei corrispettivi perimetri (molto simile alla modalità Annex di Gears of War). In quest’ultima modalità le basi più grandi potranno inviare supporti ai duelli, inoltre, i rientri in battaglia dopo un abbattimento sono contati e si riducono ogni volta che un membro della nostra squadriglia viene sconfitto: la squadra che arriva a zero rientri perde.

    Chi invece prova maggiori soddisfazioni nell’essere il top gun della situazione, capace di placare da solo un’intera flotta aerea, di sicuro saprà come sbizzarrirsi con le modalità in solo online: “scontro aereo”, “cerca e distruggi” ed “asso dei cieli”. Due parole in più vanno spese per le 2 ultime modalità in solo: la penultima consiste nel distruggere tutti i contendenti della battaglia una sola volta, il che costringe il giocatore a ricercare nei cieli i bersagli rimasti senza tuttavia che quelli già abbattuti vengano squalificati (questi infatti appariranno semplicemente non selezionabili); nell’ultima invece il conteggio delle uccisioni prosegue solo per chi è un asso; si diventa assi se si compie la prima uccisione della partita o se si abbatte un altro asso.
    L’anello multigiocatore si chiude con le modalità cooperative online e con le modalità in split screen fino a 2 giocatori e system link fino a 4 giocatori. Le modalità online rimanenti ci permetteno di affrontare le missioni principali con i nostri compagni di gioco, di sostenere sfide volte alla distruzione di quanti più nemici possibile sulla mappa o alla difesa da orde di kamikaze impazziti; le modalità offline invece risultano comunque appaganti e ben realizzate, anche se la mancanza di tanti giocatori come nei duelli in rete si fa sentire, lasciando i cieli abbastanza vuoti.
    Se tutto ciò non bastasse in ogni modalità sopra menzionata sono anche disponibili 6 diversi potenziamenti che possono essere raccolti sotto forma di icone volteggianti nei vasti cieli delle location a disposizione; questi sono potenziamenti "alla Mario Kart" che vanno dalle semplici munizioni per il cannone aggiuntivo, scudo e riparazione, fino alla velocità super sonica, mirino telescopico e duplicazione dei danni.

    Blazing Angels Secret Missions Blazing Angels Secret MissionsVersione Analizzata Xbox 360La seconda Guerra mondiale ha fatto il suo tempo; però non fa mai male rispolverare certi orrori mediante fonti videoludiche. Blazin Angels II secret missions of WWII sa regalare momenti di sano divertimento, soprattutto in multyplayer. Non mancano alcuni difetti da ritoccare, specialmente a riguardo dell’IA e delle imprecisioni grafiche; ma tutto sommato l’ultima creazione Ubisoft è consigliato caldamente a chi è in cerca di uno sparatutto leggero e coinvolgente ed ovviamente anche a chi non smette mai di assemblare modellini di “Meteor”. Anche se -a dirla tutta- forse attendere un altro po’ permetterebbe agli stessi potenziali acquirenti di godere della scelta di un eventuale Ace Combat 6 come più che valida alternativa, se tale si può definire.

    7

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