Recensione Blazing Angels: Squadrons of WWII

Battaglie Aeree su Playstation 3

Recensione Blazing Angels: Squadrons of WWII
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  • Xbox
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • Blazing Angels: Squadrons of WWII è la conversione di un titolo uscito per Xbox 360 a pochi mesi dal lancio della console Microsoft.
    Nonostante siano passati ormai molti mesi dall’esordio del prodotto Ubisoft, questo è rimasto praticamente l’unico simulatore di volo di nuova generazione. Mentre già si parla, quindi, di Ace Combat: Fires of Liberation (recentemente confermato sia in versione Ps3 che 360), la fatica di Ubisoft Romania resta la sola indirizzata agli amanti di acrobazie aeree e dogfight. L’adattamento di Blazing Angels all’hardware Sony trova quindi piena giustificazione, nel tentativo di proporre all’utenza un parco titoli che copra potenzialmente tutti i generi più popolari. Si conti per altro che, a differenza di altre conversioni, quella di Blazing Angels si sforza di proporre persino contenuti esclusivi: nel caso, una decina di velivoli, un paio di missioni aggiuntive, ed un’inedita modalità multiplayer. Uniti con la possibilità di controllare i mezzi tramite Tilt Sensor, questi elementi -pur non differenziando in maniera sostanziale l’offerta ludica e senza incidere sull’economia di gioco- rendono merito ad uno dei migliori e più attenti adattamenti.
    Andiamo con ordine.

    Il titolo Ubisoft ci trascina nel cuore della seconda guerra mondiale, proponendoci le più famose battaglie aeree (con qualche gradito extra) combattute durante il grande conflitto.
    Ciò che stupisce maggiormente è la cura per il dettaglio: l’immenso campo visivo che si staglia di fronte ai nostri occhi, la qualità degli effetti particellari a seguito dei bombardamenti, il numero spropositato di mezzi che si muove in ambienti splendidamente ricostruiti rendono l’esperienza avvincente e senza eguali per questo genere di giochi.
    Sorvolare Londra e abbattere BF-109 tedeschi che bombardano i punti nevralgici della città è emozionante, così come scortare decine e decine di bombardieri alleati che tentano di dare l’assalto finale alla flotta giapponese sui mari che costeggiano le isole Midway è assolutamente poetico (il tutto immerso in un tramonto che mozza il fiato).
    I cali di framerate a cui si assisteva nella versione 360 sono più sporadici, ma non del tutto assenti: restano sempre evidentissimi (il gioco scende vicino ai 15 fps) quando le esplosioni diventano protagoniste della scena visiva. Dunque le pecche a livello tecnico non mancano, probabilmente ereditate dallo sviluppo ancora “acerbo” della prima generazione di Software per la console biancoverde: non tutti i mezzi e gli edifici sono realizzati con la medesima cura: se da una parte, ovviamente, ci sono gli oltre 40 modelli di aerei riprodotti alla perfezione (fedeli agli originali nel minimo dettaglio), dall’altra troviamo veicoli di terra abbastanza grossolani e soprattutto truppe dotate di animazioni ridicole che si muovono a destra e a manca come fossero in preda ad un esorcismo. Si sottolinea pure una qualità delle texture altalenante.
    Menzione a parte la meritano imbarcazioni come incrociatori e portaerei: finalmente si possono bombardare e silurare delle navi modellate come ci si aspetterebbe da un titolo di attuale distribuzione. Non più poliedriche scatolette galleggianti, ma solide corazzate dotate di tutti i dettagli del caso. Nulla da eccepire anche per quanto concerne la visuale d’insieme delle città: Londra, Berlino e Parigi sono ricostruite egregiamente ed è facile riconoscere i monumenti più famosi (la Tour Eiffel spicca in tutto il suo splendore); stesso discorso vale per porti, aeroporti ed installazioni nemiche in generale, realizzati con attenzione e quasi completamente disintegrabili.
    Gli aspetti meglio riusciti riguardano gli effetti particellari e l’illuminazione: il bagliore provocato dalle esplosioni, i densi fumi che fuoriescono dai mezzi e dagli edifici danneggiati a seguito del nostro passaggio oscurano il cielo e rendono l’immenso campo di battaglia verosimile e ricco di pathos.
    Ciò che risulta discutibile è la scelta dei programmatori di segnalare ogni mezzo amico e nemico con degli indicatori bidimensionali (rossi per i nemici, verdi per gli alleati), spezzando quella trama di realismo (intesa come visione d’insieme) che traspare in ogni ambientazione: sarebbe stato opportuno segnalare i singoli bersagli a seguito della pressione di un pulsante, o comunque concedere la possibilità di disabilitare tutte queste icone su schermo con un’opzione ad hoc. Malgrado queste piccole sbavature, dal punto di vista grafico è stato svolto davvero un buon lavoro: spezzare l’ala ad un bombardiere nemico e vederlo precipitare in mare (bellissime le collisioni con l’acqua) mentre si avvita tra fumo, fiamme e pezzi che volano è una gioia per gli occhi che tutti gli amanti del genere dovrebbero provare.

    Anche l’audio è molto curato e se si dispone di un impianto dolby digital 5.1 si possono apprezzare ancor più distintamente gli splendidi effetti sonori mutuati direttamente dai cannoni, dalle mitragliatrici e dai motori dei velivoli originali; poderose esplosioni, sinistri sibili di bombe, siluri e razzi che procedono inarrestabili verso i loro bersagli ed un’epica colonna sonora (forse un po’ troppo ripetitiva in alcuni frangenti, ma comunque gradevole da ascoltare) concludono il positivo “patrimonio sonoro” di questo Blazing Angels. Di qualità altalenante il doppiaggio in inglese (il gioco comunque dispone di sottotitoli in italiano), poiché i protagonisti della storia ed i nemici stessi sono stati dotati di una personalità eccessivamente marcata, quasi caricaturale, che stona un po’ troppo con la natura drammatica delle missioni da compiere. In particolare il terzetto che ci accompagna in battaglia è talmente ben inquadrato che sembra di aver a che fare con i personaggi di un cartone animato: Frank è il duro della situazione e in ogni intervento non manca di sottolineare quanto abbia voglia di ridurre in brandelli i piloti nemici, Tom è il saggio, mentre Joe è “l’anima candida”, inesperto ed insicuro. Ovviamente ai fini del gioco vero e proprio ciascuno di loro possiede delle qualità fondamentali (di questi wingmen parleremo più approfonditamente nel paragrafo dedicato al gameplay) ma le loro personalità contrapposte a quelle di giapponesi fissati con l’onore e di tedeschi che in 2 frasi su 3 farfugliano sulla potenza della grande Germania rendono le continue conversazioni radio più ilari che drammatiche.

    La natura arcade del titolo targato Ubisoft Romania è evidente sin da primissimi istanti di gioco: dopo pochi minuti, infatti, si riesce a governare il proprio aereo senza nessuna difficoltà e ad eseguire anche le manovre più improbabili (spesso al limite della realtà fisica) in maniera semplice ed intuitiva.
    Capitolo comandi: con lo stick analogico di sinistra si eseguono beccheggio e rollio, mentre con il destro si imprime potenza al motore, si ruota e premendolo verso l’interno si attiva il fuoco secondario (siluri, bombe, razzi e fotografie per le missioni di ricognizione); con il dorsale sinistro si controllano i carrelli, i tasti della pulsantiera frontale gestiscono gli indicatori sui bersagli nemici, il trigger di destra è destinato al fuoco primario (cannoni e/o mitragliatrici) mentre quello di sinistra blocca la visuale sul bersaglio selezionato: trovata originale che compensa in parte la mancanza di una visuale interna (ne è disponibile solo una in terza persona che inquadra da dietro il nostro velivolo, comunque efficace), molto scenografica e spesso ispiratrice di manovre azzardate per godersi al meglio alcuni dettagli dell’ambiente circostante e del nostro aereo.
    Su Playstation 3 è possibile controllare l’aereo utilizzando le funzionalità di riconoscimento motorio del Sixaxis (applicazione piuttosto naturale per il Tilt Sensor). Questa opzione è stata fortunatamente implementata con sufficiente cura: il controllo, dopo essersi abituati alla sensibilità del pad, diventa piuttosto naturale, sebbene non troppo preciso. I giocatori impegnati in operazioni “di fino” dovranno necessariamente preferire l’azione sugli stick. A conti fatti questa opzione non aggiunge troppo all’esperienza di gioco: è solo una metodologia alternativa che innalza di poco l’immersività, ma si avverte in ogni momento che il sistema di gioco non è stato appositamente studiato per il Sixaxis (si dovrà attendere Warhawk).
    Il supporto dei wingmen di cui abbiamo parlato in precedenza viene completamente controllato tramite la pressione della croce digitale sul pad: premendola in su i 3 compagni manterranno alternativamente la formazione, attaccheranno ogni nemico nelle vicinanze o provvederanno a difenderci; premendola a sinistra si richiederà il supporto di Joe, il meccanico di turno che ci darà consigli su come riparare il nostro mezzo (in pratica Joe ci indicherà una sequenza di tasti da premere ed in caso di riuscita il nostro aereo tornerà magicamente come nuovo). Premendo la croce direzionale verso il basso si attiva Tom, un esperto pilota che farà concentrare su se stesso, per un breve periodo, il fuoco dei piloti nemici che abbiamo alle calcagna. Infine premendo la croce direzionale verso destra si attiva quel pazzo scatenato di Frank, il rambo della situazione che annienterà qualunque bersaglio gli indicheremo.
    Questo gioco di squadra è avvincente ma spesso un po’ troppo sbilanciato in favore del giocatore, anche perché i 3 wingmen sono immortali (tranne che in alcune brevissime fasi espressamente dedicate alla loro difesa) ed il loro supporto eccessivamente benefico. Durante le 20 missioni che compongono la campagna single player principale non mancheranno comunque sessioni di gioco piuttosto ostiche. Le due missioni aggiunte nella versione Ps3 sono gradevoli da giocare, ma non allungano in maniera considerevole la modalità single player, né propongono obbiettivi in qualche maniera originali. Più gradevole, per i piloti della Next Gen, la presenza di dieci velivoli esclusivi.

    Fiore all’occhiello del titolo Ubisoft è la sezione multiplayer, che si fa notare grazie all’aggiunta di divertentissime modalità a squadre (fino a 16 giocatori) e alla possibilità di giocare varie missioni della campagna in cooperativa fino a 4 giocatori.
    Oltre ai classici deathmatch tutti contro tutti o a squadre è possibile impegnarsi in missioni di difesa/attacco molto varie e ben progettate: tra di esse ricordiamo per esempio la “kamikaze”, nella quale dobbiamo difendere la nostra base dagli attacchi suicidi degli Zero giapponesi, la “cerca e distruggi” e “bombardamento”.
    Interessante la possibilità di cooperare nella campagna aiutando attivamente i propri compagni: ricordate la sequenza di tasti da inserire in caso di danni al proprio velivolo? Bene, può capitare che un altro giocatore si trovi in difficoltà e richieda il nostro aiuto, starà a noi riparare il suo mezzo (se accettiamo la richiesta) inserendo la giusta sequenza di tasti che comparirà su schermo.
    Su Playstation 3 è possibile inoltre giocare la modalità Adversarial, in cui due squadre si danno battaglia cercando ciascuna di distruggere la base avversaria. Il giusto completamento di una modalità multiplayer soddisfacente e completa, che tuttavia soffre di alcune lacune. Anzitutto la mancanza del supporto per la chat vocale, poi di nuovo i problemi legati al framerate già sottolineati in precedenza. Infine, la popolosità dei server: nonostante il servizio Online di Sony sia qualitativamente molto elevato (strutture stabili e spaziose), la “giovinezza” della console, l’assenza di un’eredità trascinata dalla scorsa generazione (che invece il servizio Live mutua dalla prima Xbox), e in questo caso anche l’elitarietà del prodotto fanno si che sia occasione rara trovare altri 15 utenti che possano condividere con voi i cieli virtuali di Blazing Angels. Le partite, a pochi giorni dal rilascio della versione Europea, sono ancora piuttosto “vuote”, al contrario di quanto accade su titoli esclusivi (Motorstorm e Resistance).

    Blazing Angels: Squadrons of WWII Blazing Angels: Squadrons of WWIIVersione Analizzata PlayStation 3Quella di Blazing Angels è una buona conversione: il team responsabile dell’adattamento ha ben pensato di giustificare i mesi passati dall’esordio originale del titolo aggiungendo una serie di contenuti esclusivi. Soprattutto la presenza di dieci mezzi inediti e di una modalità multiplayer molto divertente risulterà gradevole per i giocatori. Sfortunatamente a livello tecnico Squadrons of WWII eredita tutti i difetti di uno sviluppo ormai datato: framerate ballerino, texture non sempre impeccabili, realizzazione dei modelli altalenante. Come tutte le trasposizioni, anche questa soffre insomma del tempo che passa, incapace di mostrarsi cosmeticamente e visivamente al passo con prodotti più recenti. Alla fine l’esperienza di gioco resta vivamente consigliata ai fan dei combattimenti aerei, leggermente minata da qualche caduta di stile a livello di qualità della sceneggiatura (la caratterizzazione dei personaggi) e realismo (il sistema di riparazione dei mezzi). Scenograficamente molto valido, con un gameplay semplice e ben costruito (e leggermente più immersivo grazie al Tilt Sensor), Blazing Angels potrebbe rivelarsi un prodotto interessante anche per utenti storicamente non avvezzi al genere. Peccato per la scarsa popolarità di cui sembra godere il titolo, che si riflette sulla ridotta “popolazione” dei server di gioco: se fra qualche mese il numero di utenti connessi al Playstation network dovesse aumentare, anche l’esperienza multiplayer acquisterebbe evidente spessore.

    7

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