Recensione Blood Omen 2

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Recensione Blood Omen 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Pc
  • Legacy of Kain: Blood Omen 2

    E che poteva essere diversamente!! Dopo aver redatto la preview e lo speciale mi tocca scrivermi anche la recensione (cosa che comunque mi fa piacere, essendo io un nonmorto ). Una sola premessa. Avendo già parlato di questo titolo e non potendo pretendere che i lettori abbiano letto o si vadano a rileggere i miei vecchi articoli, mi trovo costretto a ripetermi per la prima parte di questa recensione. Quindi alcuni di voi potrebbero saltare a piè pari la sezione introduzione.

    Introduzione: la disfatta

    Questa nuova avventura, che vede direttamente coinvolto Kain e non più Raziel, si svolge 200 anni dopo la sua scelta di condannare Nosghot alla rovina non ripristinando il pilastro della e 400 anni prima della caduta di Raziel nell'abisso della dannazione, dove verrà in seguito trasformato come sappiamo.Da prima introduzione ci viene mostrato Kain ai suoi vertici del suo potere con impugno la mitica spada, la "Soul Reaver", che gli garantisce il dominio sugli umani. Non sazio di questo, le sue idee di conquista lo portano a tentare di dominare l'intera Nosgot. Spronando tutti i sui discepoli, tra i quali troviamo anche il già citato Raziel, Kain conquista terre su terre giungendo al fine alle porte della capitale : Meridian. La notte seguente all'accampamento, il generale delle armate dei vampiri lancia l'attacco e tutti i sui "figli" lo seguono nella battaglia. A difesa della città si schierano un gruppo di cavalieri denominati Sarafan, guerrieri nati con il solo scopo di sconfiggere il vampirismo e sulle mura di cinta esterna alla capitale si staglia la figura imponente del Generale delle armate dei Sarafan. Visto il valore del generale nemico, nel tentativo di volgere a suo favore le sorti della battaglia, Kain si lancia all'attacco e dopo una furiosa lotta, il vampiro viene sconfitto, la sua spada rubata e le sue armate disperse. Creduto morto l'invasore, l'esercito dei Sarafan si dedica alla sua attività principale: l'eliminazione della razza dei vampiri. Da quella battaglia ormai sono trascorsi 200 anni e solo le leggende narrano di quegli eventi. All'insaputa di tutti il corpo di Kain è stato raccolto da un gruppo di vampiri, conosciuti come Cabala, che mirano ad uccidere il Signore dei Sarafan ed a riportare all'antico splendore la loro stirpe. Il nostro eroe si sveglia dal suo incubo e, dopo un sonno così lungo, inizia a fare conoscenza con il mondo e con i cambiamenti avvenuti durante la sua assenza. Inizia così, sotto la guida di Humah, la sua lenta risalita al potere.

    Rinascita

    All'inizio della nostra partita ci troviamo ad affrontare un tutorial che ci illustra, in modalità di gioco, quali sono i comandi e le abilità che Kain ha all'inizio della partita. Humah guida i nostri passi spiegandoci a cosa servono le barriere antivampiro e illustrandoci come aprire le porte, utilizzare gli scrigni o interagire con l'ambiente che ci circonda. Finito questa piccola esercitazione iniziamo ad addentrarci nella vera storia, cuore effettivo di questo gioco. Durante lo svolgimento delle nostre avventure verremo a conoscenza di segreti sul passato dell'intera Nosghot, capiremo chi erano gli antichi abitanti di queste terre e che relazione li lega alle stirpe dei vampiri. In più faremo nuove amicizie e rincontreremo vecchie conoscenze, alcuni ci offriranno il loro aiuto, altri (la maggior parte a dire il vero) avranno solo premura di ucciderci per compiacere il loro signore. Insomma una vera e propria scoperta di quello che è stata la storia di Kain e degli eventi che lo hanno portato ad accumulare potere ed a renderlo quello che tutti conosciamo all'inizio di "Legacy of Kain : Soul Reaver".

    L'ambiente di gioco e le sue pecche

    Debbo ammettere che aspettavo questo gioco da tempo e che rivivere i panni di Kain è e rimane una esperienza degna di nota (fare la parte del cattivo è sempre esaltante) ma che da sola non basta a far grande un titolo. Probabilmente proprio il mio entusiasmo ha segnato in maniera netta la delusione che ho provato a giocare questo capitolo. Indubbiamente il livello grafico del tutto è degno di nota. Gli ambienti sono spaziosi e ben fatti, la presenza del anti-aliasing è presente sulla maggior parte del paesaggio. l'AI dei personaggi che incontri è ben fatta. I villici parlano tra di loro e ti ignorano fino a quando non fai qualcosa che ti possa identificare come un vampiro, poi scappano e strillano cercando rifugio tra le barriere o le guardie, oppure si preoccupano di andare a controllare le persone stese a terra per verificare se sono morte. I guerrieri che ti si contrappongono agiscono in base all'energia vitale che hanno o alla lealtà verso il loro Signore. In più se gli sparisci davanti diventando nebbia vengono a cercarti sondando l'aria con la spada, in modo guardingo. Le difficoltà degli enigmi sono abbastanza ben calibrate, in un crescendo di complessità che va salendo con proseguire della partita. Comunque ci sono delle pecche che minano in maniera abbastanza pesante il giudizio positivo su questo titolo. Come prima cosa si può denunciare il sistema di salvataggio partita semplificato all'eccesso. In ogni capitolo nel quale è suddivisa l'avventura si trovano dei glifi che determinano i Save Point dove ricominciare l'avventura o riapparire una volta morti. Per ogni quadro ve ne sono 10 o 20 (rispettivamente ogni 10% o 5 % di quadro). Il problema sorge quando decidete di spegnere la console salvando i vostri progressi. Il salvataggio tiene conto solo del vostro livello di punti esperienza, (la linea viola a lato di quella del sangue, che viene comunque ricaricato al massimo) facendovi riprendere la partita armati solo delle vostre unghie. Se questo può essere un piccolo problema nelle aree abbastanza tranquille, vi assicuro che diventa un dilemma nel quadro del Canyon, dove l'ambiente pullula di nemici decisamente forti e i salvataggi distano poco o niente da questi. Altro difetto riscontrato: durante il passaggio da una sezione di quadro all'altra il sistema carica il nuovo scenari, rallentando e scattando in maniera decisamente vistosa e abbondantemente fastidiosa. Sarà perché il gioco gode di una grafica ben definita che spinge il sistema ai limiti o per difetti di programmazione, vi assicuro che alla lunga la cosa snerva!! Ultimo punto che mina abbondantemente la validità del titolo è, a mio avviso, la pochissima libertà di movimento datavi. Per tutta la partita avrete la sensazione di percorre un binario ben delineato dal quale non poter uscire. Volendo anche tralasciare che i quadri vengono caricati separatamente senza possibilità di ritornare nelle arre già visitate, all'interno degli stessi ogni sezione viene separate da quella precedente con barriere architettoniche invalicabili o porte a senso unico, impedendovi al massimo libertà di scelta e di movimento. Quindi: se vi siete dimenticati di prendere un bonus nella stage precedente potete considerarla persa per sempre, non potete tornarvi. Il sistema di caricamento separato delle stage gode anche di un altro piccolo "difettuccio". A volte si dimentica di caricare la scena successiva!!! Mi sono semplicemente trovato a vagare in aree di gioco grigie senza quadro, con lo scenario appena abbandonato alle spella. L'unico sistema per far si di andare avanti era quello si salvare la posizione e ricaricare il tutto.

    Mi spiace, ma...

    Spero di non aver distrutto quello che credevate di questo titolo, ma la mia delusione è stata amplificata dalla passione che nutro per Kain e dalla lunga attesa per un degno seguito alle sue gesta. Vi sono dei punti a favore, come le belle abilità date al nostro vampiro e un sistema di combattimento in tempo reale decisamente coinvolgente, ma siamo ancora lontani da quel capolavoro di RPG che è stato Blood Omen!!! Speriamo che la Cristal Dynamic smetta di sfruttare il successo iniziale per vendere giochi e presunti seguiti, deludendo di volta in vota i suoi fan. Speriamo per il futuro. Alla prossima. Un saluto a tutti dalla mia cripta umidiccia.

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