A dispetto del numero alla fine del titolo, questo non è affatto il quarto episodio della saga, casomai il quinto, visto che fra Bloody Roar 3 e Bloody Roar 4 (entrambi su PS2) bisogna considerare Bloody Roar Primal Fury/Bloody Roar Estreme, usciti per GameCube e Xbox. Anche per questo episodio lo sviluppo è in mano a Eigthing, sottoteam di Hudson Software, che fin dalla presentazione all'Electronic Entertainment Expo 2003 di Los Angeles ha promesso grosse novità per questo franchise, che nelle sue ultime versioni sembrava accusare un po' troppo il confronto con gli altri mostri sacri quali Dead Or Alive, Virtua Fighter e Soul Calibur. Decisamente una promessa interessante, quella fatta da Eighting: cerchiamo adesso di capire se e quanto sia stata mantenuta nel prodotto finale.
Storia da Zoantropi
La trama di Bloody Roar 4 sembra quasi ignorare gli eventi di Bloody Roar Primal Fury/Extreme: i due personaggi principali (Cronos la Fenice e Ganesha l'Elefante) sono assenti. Piuttosto che cercare di dare seguito a eventi già portati su schermo, la trama di BR4 sembra volersi porre direttamente dopo BR3, per dare una svolta alla serie. Finalmente si spiega per filo e per segno qual è il ruolo della creatura chiamata “Unborn”, della sua opposizione con Gaia e della loro eterna lotta. Attorno a questa guerra eterna vanno ad intersecarsi tutte le storie dei vari personaggi, 18 in questo episodio. Fra i nuovi arrivi ci sono Reiji, un personaggio molto interessante in grado di trasformarsi in corvo; poi Ryoho il monaco, non in grado di trasformarsi in nessuna bestia (o almeno questo è quello che ci vogliono far credere...) ed infine la nuova eroina di Bloody Roar, Nagi la Spuria, che ci da il suo benvenuto a partire dalla copertina del gioco.
Gioco da Zoantropi
Il gameplay può essere considerato molto simile e al tempo stesso molto diverso rispetto agli altri episodi della saga. Difatti, mantiene la sua semplicità, la sua freschezza e il suo divertimento, che hanno permesso alla serie di sopravvivere fin ora. Le mosse sono praticamente le stesse per ogni personaggio: non ci sono particolari aggiunte o cambiamenti. E' diminuito il numero di situazioni in cui è possibile fare “cancel” per collegare fra di loro mosse normali, speciali, combo e supermosse, tuttavia il gameplay non ne risente, semmai ne guadagna un po' in termini di strategia. Il controllo è rimasto invariato per le basi, ovvero sempre un tasto per i pugni, uno per i calci, uno per la parata e uno per la bestia. Sono, finalmente, scomparsi i pulsanti esclusivi per il sidestep che adesso si può gestire come in quasi tutti gli altri picchiaduro 3D, ovvero con la pressione particolare della croce digitale. E' sparito anche il pulsante dell'HyperBeast, comunque mai apparso su Ps2, visto che in BR3 le HyperBeast non erano implementate. La scomparsa di questo pulsante è legata a quello che forse è il più grande cambiamento di questo episodio: la differente gestione delle barre energetiche. Adesso non si dispone più della barra di energia più la barra "Beast", ma di due indicatori energetici: una per la forma umana e una per la forma alterata che titola il gioco. Sono collocate entrambe nella parte alta dello schermo ed hanno la stessa grandezza. Quando si è in forma umana i danni ricevuti andranno a diminuire la barra energetica umana (e a far salire quella bestiale, casomai non sia già piena), mentre invece quando si è in forma bestiale i danni ricevuti diminuiranno la barra bestiale. E' semplice individuare la conseguenza: per sconfiggere un avversario bisognerà assicurarsi di eliminare entrambe le sue barre energetiche, e sarà inevitabile affrontare il nemico nella forma bestiale: se siamo in forma umana e la nostra energia viene svuotata del tutto il personaggio si trasformerà automaticamente. E' possibile caricare la barra bestiale anche in altri due modi: danneggiando il proprio avversario e “consumando” l'energia vitale. Infatti se invece di limitarci a premere il tasto bestia lo si terrà premuto, il nostro personaggio comincerà a consumare la sua energia vitale per riempire quella bestiale. Consumando, in questo modo, l'energia vitale fino in fondo sarà possibile trasformarsi in HyperBeast. Il funzionamento delle HyperBeast, nonostante la differente attivazione, è simile a com'era nei precedenti episodi. E' possibile effettuare un numero pressoché illimitato di supermosse senza far calare la barra dell'energia. Le differenze del gioco rispetto agli altri episodi della saga, almeno per quello che concerne il gameplay, si limitano a quanto appena elencato. Apparentemente può sembrare che tutto ciò comporti grosse rivoluzioni (sicuramente necessarie per continuare a mantenere in vita questo franchise). In realtà il feeling rimane praticamente uguale, mentre le novità sono delle piccole barchette in mezzo al mare, oltretutto alcune di esse anche piuttosto discutibili invece che “piacevoli innovazioni”.
Vista da Zoantropi
Parlando di grafica, i giudizi possono cambiare radicalmente a seconda di come si decida di porsi nei suoi confronti: giudicarla in relazione al precedente capitolo, Bloody Roar 3? In relazione all'ultimo episodio uscito prima di questo, Bloody Roar Extreme? Oppure in relazione a ciò che il mercato offre su PS2? Paragonandolo con BR3 è evidente quanto il gioco sia migliorato in tutti gli aspetti. Scomparso quasi del tutto l'aliasing, migliorate le textures e i modelli poligonali, gradevoli i nuovi effetti volumetrici. Tuttavia non è possibile sentire un grosso “salto” in termini di prestazioni, sia perché BRE era già ad un livello superiore, sia perché ci sono altri titoli in commercio su PS2 che nel complesso presentano una grafica decisamente più gradevole da vedersi. Si può notare una scelta diversa per quanto riguarda le gamme cromatiche: presenti con colori più accesi e spesso pastellosi, i modelli poligonali poi sono decisamente migliorati rispetto al precedente episodio, anche se si continua a notare una generale mancanza di cura nella realizzazione dei vestiti. Di poligoni ce ne sono davvero molti, non solo per la realizzazione dei personaggi ma anche per i fondali e soprattutto per i particolari (le piume di Reiji ad esempio). Tuttavia l'impatto visivo che ne consegue non è sempre all'altezza dei numeri che si possono intravedere sul lato tecnico. Gli effetti di luce sono realizzati, tecnicamente, molto meglio. Sono più puliti e più precisi, va però detto che spesso risultano meno spettacolari di quanto non siano su BRE o altri picchiaduro 3D. In ultimo, è veramente bello notare come gli effetti di trasformazione siano stati sostituiti con luci volumetriche. Tuttavia dispiace che questo effetto sia praticamente lo stesso per ogni personaggio, e che probabilmente sia proprio la causa dei rallentamenti che spesso affliggono il gioco. Una nota positiva va invece fatta rispetto alla velocità di gioco, leggermente aumentata rispetto al passato: sicuramente novità gradita, che non fa altro se non sottolineare ancora meglio l'azione veloce, rapida e impulsiva che da sempre caratterizza questa serie. Gli altri cambiamenti nell'aspetto grafico sono relativi alla presenza del sangue, in quantità da fare invidia a Mortal Kombat, e dei muri che limitano le arene.
Orecchie da Zoantropi
Il comparto audio di Bloody Roar 4 ha ben poco da dire: la terribile monotonia degli effetti sonori si contrappone ad una qualità tutto sommato discreta degli stessi, e si fa sentire ancora di più oggi, nel 2003, di quanto non abbia fatto in passato. Le voci ci sono, doppiate completamente in inglese con una qualità altamente discutibile. Invece è veramente da criticare il pessimo adattamento del nuovo doppiaggio alle animazioni poligonali, che sono ovviamente rimaste inalterate. Questo comporta degli effetti di mancanza di sincronia assurdi, personaggi che muovono la bocca senza nessun suono che venga riprodotto dalle casse del TV, personaggi che ridono mentre l'audio che si sente fuoriuscire dalle casse è quello di un discorso pacato e non v'è traccia di risata, personaggi che hanno già finito di parlare da un bel pezzo e la voce che va avanti imperterrita. Eventi di questo tipo non si vedevano nel mondo delle console da molto tempo, ed è veramente increscioso che nel 2003 qualcuno sia stato in grado di riportare tale tendenza in auge. Le musiche sono piuttosto anonime. Tuttavia hanno un "qualcosa" che richiama vagamente il modo di fare musica nei VG dei primi anni '90. Questo potrebbe non piacere a videogiocatori recenti, ma al contrario potrebbe essere una gradita sorpresa per quelli di vecchia data.
Varietà da Zoantropi
La presentazione globale del gioco non è delle migliori. Si inizia con un discreto manuale a colori, piuttosto curato e denso di informazioni, e si prosegue con la presentazione vera e propria del gioco, che altro non è che un semplice “collage” delle cut-scenes del gioco. Abbastanza riduttivo, soprattutto se paragonato alle bellissime presentazioni di Bloody Roar 1 o a quelle di Bloody Roar Primal Fury/Extreme per GameCube e Xbox. Nonostante il gioco sia su DVD non c'è traccia di FMV, e tutto viene gestito in tempo reale dal motore 3D del gioco. Una bella novità è invece l'introduzione di cut-scenes prima e dopo i combattimenti importanti. Alla stessa maniera vengono gestite le scene finali. E' ovvio che ci sia un bel riciclaggio di tante scene e dialoghi che sono in comune fra più personaggi, ma nonostante tutto il risultato è più che accettabile. Le modalità di gioco sono poche: al di là dei classici story mode, survival, training, time attack, un inutile sparring mode (già incluso praticamente all'interno del training) troviamo solo il nuovissimo Career Mode. All'interno del Career Mode dovremo scegliere un personaggio, catapultato all'interno di una “griglia” dove ogni combattimento ci farà vincere dei punti esperienza, grazie ai quali potremo equipaggiare tutte le varie sfere che troveremo nel corso del gioco e. Le sfere hanno diveri utilizzi: aumentano la velocità, la forza, le caratteristiche della forma umana, bestiale o HyperBeast; ci permettono di fare "cancel" più facilmente; ci donano la possibilità di eseguire mosse di altri personaggi al posto delle proprie ed infine ci permetteranno di eseguire mosse del tutto nuove (poche per ogni PG, purtroppo). Questa modalità non è assolutamente da sottovalutare ed è una piacevole novità, tuttavia è sviluppata in modo così primordiale da far sembrare tutto piuttosto privo di cura e attenzione, e realizzato molto in fretta. Spiacevoli assenze sono quelle della modalità team battle e della sezione per i trucchi, da sempre presenti in ogni episodio di Bloody Roar.
Conclusioni Zoantropiche
Il titolo presenta delle novità che apparentemente sembrerebbero voler portare quella ventata di fresco di cui la serie ha sempre più bisogno, mentre in realtà si riducono a cambiamenti poco influenti e, a volte, anche sgradevoli per il gameplay. Graficamente ci son stati grossi miglioramenti rispetto al vecchio episodio, ma ciò non è sufficiente per metterlo alla pari con altri titoli presenti su PS2, soprattutto se consideriamo la pochezza stilistica con la quale alcuni fondali, a volte microscopici, sono realizzati, in contrapposizione ad un motore tecnico di tutto rispetto. Ci sono dei miglioramenti e non così piccoli da essere ignorati, tuttavia il gioco nel bene e nel male è sempre lo stesso e anzi, in certi aspetti sembra quasi aver fatto un passo indietro rispetto alle ultime produzioni della serie. Se volete un gioco veloce da giocare, divertente, spettacolare: Bloody Roar 4 è il titolo che fa per voi. Così come potrebbe essere indicato casomai foste ormai annoiati dagli altri titoli su PS2 e foste alla ricerca di qualcosa di nuovo. Tuttavia bisognerebbe davvero prendere in considerazione l'ipotesi di altri picchiaduro quali Tekken 4, Dead Or Alive 2, Soul Calibur 2, Virtua Fighter 4 Evolution, prima di decidere l'acquisto di Bloody Roar 4, che non è minimamente paragonabile ai titoli sopraccitati. Note sul confronto fra Bloody Roar 4 e Bloody Roar Primal Fury/Extreme Se è lampante quanto BR4 vinca praticamente sotto tutti gli aspetti, paragonato a BR3, la cosa non è assolutamente così ovvia quando lo si paragona a Bloody Roar Primal Fury/Extreme presente su GameCube e (soprattutto) su Xbox. Ciò che veramente incuriosisce è che quest'ultimo ha più di un anno, mentre BR4 è un titolo recente. Se graficamente si può notare la leggera superiorità, sul lato tecnico, di BR4 (poligoni, effetti volumetrici a non finire, etc), è altrettanto lampante che l'impatto visivo finale è spesso superiore in BRE. Inoltre va detto che per quanto in quest'ultimo non siano presenti i bellissimi effetti volumetrici di BR4, gli effetti di luce sono spesso più spettacolari in BRE, e alcuni riflessi e textures sulle superfici (soprattutto sui vestiti dei personaggi) sono del tutto assenti in BR4. Inoltre nella versione Extreme non si riscontra il minimo rallentamento, mentre in BR4 non sono forse frequenti, ma decisamente presenti. In alcune fasi del gioco (soprattutto se si controlla Reiji) capitano “inciampi” e l'azione rallenta drasticamente, per rimanere bloccato fino alla fine del round. Il motore non è forse dei più "leggeri", ma non tanto da giustificare rallentamenti evidenti e fastidiosi. Sicuramente BR4 sfrutta meglio un PS2 di quanto BRE non faccia con GC o Xbox, tuttavia è davvero spiacevole notare quanto l'impatto visivo raramente sia all'altezza di quello tecnico (quest'ultimo un po' superiore a quello delle altre 2 produzioni). Inoltre, BRE appare un titolo molto più curato in menu, musiche, schermata selezione personaggi, presentazione, trama, opzioni, modalità e insomma in tutti quegli elementi “laterali” rispetto al gameplay, che invece sono davvero sviluppati in fretta e furia e fin troppo poco curati in BR4.
Recensione Bloody Roar 4
Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Bloody Roar 4 - 1105
Un Nuovo Episodio
A dispetto del numero alla fine del titolo,
questo non è affatto il quarto episodio della saga, casomai il quinto, visto che
fra Bloody Roar 3 e Bloody Roar 4 (entrambi su PS2) bisogna considerare Bloody
Roar Primal Fury/Bloody Roar Estreme, usciti per GameCube e Xbox. Anche per
questo episodio lo sviluppo è in mano a Eigthing, sottoteam di Hudson Software,
che fin dalla presentazione all'Electronic Entertainment Expo 2003 di Los
Angeles ha promesso grosse novità per questo franchise, che nelle sue ultime
versioni sembrava accusare un po' troppo il confronto con gli altri mostri
sacri quali Dead Or Alive, Virtua Fighter e Soul Calibur. Decisamente una
promessa interessante, quella fatta da Eighting: cerchiamo adesso di capire se e
quanto sia stata mantenuta nel prodotto finale.
Storia da Zoantropi
La trama di Bloody Roar 4
sembra quasi ignorare gli eventi di Bloody Roar Primal Fury/Extreme: i due
personaggi principali (Cronos la Fenice e Ganesha l'Elefante) sono assenti.
Piuttosto che cercare di dare seguito a eventi già portati su schermo, la trama
di BR4 sembra volersi porre direttamente dopo BR3, per dare una svolta alla
serie. Finalmente si spiega per filo e per segno qual è il ruolo della creatura
chiamata “Unborn”, della sua opposizione con Gaia e della loro eterna lotta.
Attorno a questa guerra eterna vanno ad intersecarsi tutte le storie dei vari
personaggi, 18 in questo episodio. Fra i nuovi arrivi ci sono Reiji, un
personaggio molto interessante in grado di trasformarsi in corvo; poi Ryoho il
monaco, non in grado di trasformarsi in nessuna bestia (o almeno questo è quello
che ci vogliono far credere...) ed infine la nuova eroina di Bloody Roar, Nagi la
Spuria, che ci da il suo benvenuto a partire dalla copertina del gioco.
Gioco da Zoantropi
Il
gameplay può essere considerato molto simile e al tempo stesso molto diverso
rispetto agli altri episodi della saga. Difatti, mantiene la sua semplicità, la
sua freschezza e il suo divertimento, che hanno permesso alla serie di
sopravvivere fin ora. Le mosse sono praticamente le stesse per ogni personaggio:
non ci sono particolari aggiunte o cambiamenti. E' diminuito il numero di
situazioni in cui è possibile fare “cancel” per collegare fra di loro mosse
normali, speciali, combo e supermosse, tuttavia il gameplay non ne risente,
semmai ne guadagna un po' in termini di strategia. Il controllo è rimasto
invariato per le basi, ovvero sempre un tasto per i pugni, uno per i calci, uno
per la parata e uno per la bestia. Sono, finalmente, scomparsi i pulsanti
esclusivi per il sidestep che adesso si può gestire come in quasi tutti gli
altri picchiaduro 3D, ovvero con la pressione particolare della croce digitale.
E' sparito anche il pulsante dell'HyperBeast, comunque mai apparso su Ps2,
visto che in BR3 le HyperBeast non erano implementate. La scomparsa di questo
pulsante è legata a quello che forse è il più grande cambiamento di questo
episodio: la differente gestione delle barre energetiche. Adesso non si dispone
più della barra di energia più la barra "Beast", ma di due indicatori
energetici: una per la forma umana e una per la forma alterata che titola il
gioco. Sono collocate entrambe nella parte alta dello schermo ed hanno la stessa
grandezza. Quando si è in forma umana i danni ricevuti andranno a diminuire la
barra energetica umana (e a far salire quella bestiale, casomai non sia già
piena), mentre invece quando si è in forma bestiale i danni ricevuti
diminuiranno la barra bestiale. E' semplice individuare la conseguenza: per
sconfiggere un avversario bisognerà assicurarsi di eliminare entrambe le sue
barre energetiche, e sarà inevitabile affrontare il nemico nella forma bestiale:
se siamo in forma umana e la nostra energia viene svuotata del tutto il
personaggio si trasformerà automaticamente. E' possibile caricare la barra
bestiale anche in altri due modi: danneggiando il proprio avversario e
“consumando” l'energia vitale. Infatti se invece di limitarci a premere il
tasto bestia lo si terrà premuto, il nostro personaggio comincerà a consumare la
sua energia vitale per riempire quella bestiale. Consumando, in questo modo,
l'energia vitale fino in fondo sarà possibile trasformarsi in HyperBeast. Il
funzionamento delle HyperBeast, nonostante la differente attivazione, è simile a
com'era nei precedenti episodi. E' possibile effettuare un numero pressoché
illimitato di supermosse senza far calare la barra dell'energia. Le differenze
del gioco rispetto agli altri episodi della saga, almeno per quello che concerne
il gameplay, si limitano a quanto appena elencato. Apparentemente può sembrare
che tutto ciò comporti grosse rivoluzioni (sicuramente necessarie per continuare
a mantenere in vita questo franchise). In realtà il feeling rimane praticamente
uguale, mentre le novità sono delle piccole barchette in mezzo al mare,
oltretutto alcune di esse anche piuttosto discutibili invece che “piacevoli
innovazioni”.
Vista
Parlando di grafica, i giudizi possono cambiare radicalmente ada Zoantropi
seconda di come si decida di porsi nei suoi confronti: giudicarla in relazione
al precedente capitolo, Bloody Roar 3? In relazione all'ultimo episodio uscito
prima di questo, Bloody Roar Extreme? Oppure in relazione a ciò che il mercato
offre su PS2? Paragonandolo con BR3 è evidente quanto il gioco sia migliorato in
tutti gli aspetti. Scomparso quasi del tutto l'aliasing, migliorate le textures
e i modelli poligonali, gradevoli i nuovi effetti volumetrici. Tuttavia non è
possibile sentire un grosso “salto” in termini di prestazioni, sia perché BRE
era già ad un livello superiore, sia perché ci sono altri titoli in commercio su
PS2 che nel complesso presentano una grafica decisamente più gradevole da
vedersi. Si può notare una scelta diversa per quanto riguarda le gamme
cromatiche: presenti con colori più accesi e spesso pastellosi, i modelli
poligonali poi sono decisamente migliorati rispetto al precedente episodio,
anche se si continua a notare una generale mancanza di cura nella realizzazione
dei vestiti. Di poligoni ce ne sono davvero molti, non solo per la realizzazione
dei personaggi ma anche per i fondali e soprattutto per i particolari (le piume
di Reiji ad esempio). Tuttavia l'impatto visivo che ne consegue non è sempre
all'altezza dei numeri che si possono intravedere sul lato tecnico. Gli effetti
di luce sono realizzati, tecnicamente, molto meglio. Sono più puliti e più
precisi, va però detto che spesso risultano meno spettacolari di quanto non
siano su BRE o altri picchiaduro 3D. In ultimo, è veramente bello notare come
gli effetti di trasformazione siano stati sostituiti con luci volumetriche.
Tuttavia dispiace che questo effetto sia praticamente lo stesso per ogni
personaggio, e che probabilmente sia proprio la causa dei rallentamenti che
spesso affliggono il gioco. Una nota positiva va invece fatta rispetto alla
velocità di gioco, leggermente aumentata rispetto al passato: sicuramente novità
gradita, che non fa altro se non sottolineare ancora meglio l'azione veloce,
rapida e impulsiva che da sempre caratterizza questa serie. Gli altri
cambiamenti nell'aspetto grafico sono relativi alla presenza del sangue, in
quantità da fare invidia a Mortal Kombat, e dei muri che limitano le
arene.
Orecchie da Zoantropi
Il comparto audio di Bloody Roar 4 ha ben poco da dire: la terribile
monotonia degli effetti sonori si contrappone ad una qualità tutto sommato
discreta degli stessi, e si fa sentire ancora di più oggi, nel 2003, di quanto
non abbia fatto in passato. Le voci ci sono, doppiate completamente in inglese
con una qualità altamente discutibile. Invece è veramente da criticare il
pessimo adattamento del nuovo doppiaggio alle animazioni poligonali, che sono
ovviamente rimaste inalterate. Questo comporta degli effetti di mancanza di
sincronia assurdi, personaggi che muovono la bocca senza nessun suono che venga
riprodotto dalle casse del TV, personaggi che ridono mentre l'audio che si
sente fuoriuscire dalle casse è quello di un discorso pacato e non v'è traccia
di risata, personaggi che hanno già finito di parlare da un bel pezzo e la voce
che va avanti imperterrita. Eventi di questo tipo non si vedevano nel mondo
delle console da molto tempo, ed è veramente increscioso che nel 2003 qualcuno
sia stato in grado di riportare tale tendenza in auge. Le musiche sono piuttosto
anonime. Tuttavia hanno un "qualcosa" che richiama vagamente il modo di fare
musica nei VG dei primi anni '90. Questo potrebbe non piacere a videogiocatori
recenti, ma al contrario potrebbe essere una gradita sorpresa per quelli di
vecchia data.
Varietà da Zoantropi
La presentazione globale del gioco non è delle migliori. Si
inizia con un discreto manuale a colori, piuttosto curato e denso di
informazioni, e si prosegue con la presentazione vera e propria del gioco, che
altro non è che un semplice “collage” delle cut-scenes del gioco. Abbastanza
riduttivo, soprattutto se paragonato alle bellissime presentazioni di Bloody
Roar 1 o a quelle di Bloody Roar Primal Fury/Extreme per GameCube e Xbox.
Nonostante il gioco sia su DVD non c'è traccia di FMV, e tutto viene gestito in
tempo reale dal motore 3D del gioco. Una bella novità è invece l'introduzione
di cut-scenes prima e dopo i combattimenti importanti. Alla stessa maniera
vengono gestite le scene finali. E' ovvio che ci sia un bel riciclaggio di
tante scene e dialoghi che sono in comune fra più personaggi, ma nonostante
tutto il risultato è più che accettabile. Le modalità di gioco sono poche: al di
là dei classici story mode, survival, training, time attack, un inutile sparring
mode (già incluso praticamente all'interno del training) troviamo solo il
nuovissimo Career Mode. All'interno del Career Mode dovremo scegliere un
personaggio, catapultato all'interno di una “griglia” dove ogni combattimento
ci farà vincere dei punti esperienza, grazie ai quali potremo equipaggiare tutte
le varie sfere che troveremo nel corso del gioco e. Le sfere hanno diveri
utilizzi: aumentano la velocità, la forza, le caratteristiche della forma umana,
bestiale o HyperBeast; ci permettono di fare "cancel" più facilmente; ci donano
la possibilità di eseguire mosse di altri personaggi al posto delle proprie ed
infine ci permetteranno di eseguire mosse del tutto nuove (poche per ogni PG,
purtroppo). Questa modalità non è assolutamente da sottovalutare ed è una
piacevole novità, tuttavia è sviluppata in modo così primordiale da far sembrare
tutto piuttosto privo di cura e attenzione, e realizzato molto in fretta.
Spiacevoli assenze sono quelle della modalità team battle e della sezione per i
trucchi, da sempre presenti in ogni episodio di Bloody Roar.
Conclusioni
Il titoloZoantropiche
presenta delle novità che apparentemente sembrerebbero voler portare quella
ventata di fresco di cui la serie ha sempre più bisogno, mentre in realtà si
riducono a cambiamenti poco influenti e, a volte, anche sgradevoli per il
gameplay. Graficamente ci son stati grossi miglioramenti rispetto al vecchio
episodio, ma ciò non è sufficiente per metterlo alla pari con altri titoli
presenti su PS2, soprattutto se consideriamo la pochezza stilistica con la quale
alcuni fondali, a volte microscopici, sono realizzati, in contrapposizione ad un
motore tecnico di tutto rispetto. Ci sono dei miglioramenti e non così piccoli
da essere ignorati, tuttavia il gioco nel bene e nel male è sempre lo stesso e
anzi, in certi aspetti sembra quasi aver fatto un passo indietro rispetto alle
ultime produzioni della serie. Se volete un gioco veloce da giocare, divertente,
spettacolare: Bloody Roar 4 è il titolo che fa per voi. Così come potrebbe
essere indicato casomai foste ormai annoiati dagli altri titoli su PS2 e foste
alla ricerca di qualcosa di nuovo. Tuttavia bisognerebbe davvero prendere in
considerazione l'ipotesi di altri picchiaduro quali Tekken 4, Dead Or Alive 2,
Soul Calibur 2, Virtua Fighter 4 Evolution, prima di decidere l'acquisto di
Bloody Roar 4, che non è minimamente paragonabile ai titoli
sopraccitati.
Note sul confronto fra Bloody Roar 4 e Bloody Roar Primal
Fury/Extreme Se è lampante quanto BR4 vinca praticamente sotto tutti gli
aspetti, paragonato a BR3, la cosa non è assolutamente così ovvia quando lo si
paragona a Bloody Roar Primal Fury/Extreme presente su GameCube e (soprattutto)
su Xbox. Ciò che veramente incuriosisce è che quest'ultimo ha più di un anno,
mentre BR4 è un titolo recente. Se graficamente si può notare la leggera
superiorità, sul lato tecnico, di BR4 (poligoni, effetti volumetrici a non
finire, etc), è altrettanto lampante che l'impatto visivo finale è spesso
superiore in BRE. Inoltre va detto che per quanto in quest'ultimo non siano
presenti i bellissimi effetti volumetrici di BR4, gli effetti di luce sono
spesso più spettacolari in BRE, e alcuni riflessi e textures sulle superfici
(soprattutto sui vestiti dei personaggi) sono del tutto assenti in BR4. Inoltre
nella versione Extreme non si riscontra il minimo rallentamento, mentre in BR4
non sono forse frequenti, ma decisamente presenti. In alcune fasi del gioco
(soprattutto se si controlla Reiji) capitano “inciampi” e l'azione rallenta
drasticamente, per rimanere bloccato fino alla fine del round. Il motore non è
forse dei più "leggeri", ma non tanto da giustificare rallentamenti evidenti e
fastidiosi. Sicuramente BR4 sfrutta meglio un PS2 di quanto BRE non faccia con
GC o Xbox, tuttavia è davvero spiacevole notare quanto l'impatto visivo
raramente sia all'altezza di quello tecnico (quest'ultimo un po' superiore a
quello delle altre 2 produzioni). Inoltre, BRE appare un titolo molto più curato
in menu, musiche, schermata selezione personaggi, presentazione, trama, opzioni,
modalità e insomma in tutti quegli elementi “laterali” rispetto al gameplay, che
invece sono davvero sviluppati in fretta e furia e fin troppo poco curati in
BR4.
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