Recensione Boogie

Ballare e cantare non è mai stato tanto noioso...

Recensione Boogie
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Disponibile per
  • PS2
  • DS
  • Wii
  • Let's dance

    Boogie è venduto in un voluminoso pacco contente, oltre ad una copia del gioco, il microfono griffato EA con uscita USB e un paio di occhialini 3D per guardare i video con effetto stereoscopico. La speranza è che l'ingombrante periferica possa in futuro essere sfruttata per altri titoli consimili.
    E' da marzo che Electronic Arts diffondeva notizie (piuttosto generiche) sulla sua ultima creatura, un “music/rhythm game” che avrebbe visto la luce di lì ad alcuni mesi, alimentando l'interesse attorno al primo esponente di un genere che su Wii ancora non aveva predecessori. Dopo una lunga gestazione, mamma EA ha finalmente partorito Boogie, un titolo pubblicato prematuramente e che, di sicuro, avrebbe meritato uno sviluppo più approfondito. Le aspettative, più che giustificate dando credito alle notizie che circolavano, e considerando anche l'interesse suscitato dalla presunta freschezza del concept , alla prova pratica purtroppo sono state tristemente deluse.

    Put on your red shoes and dance the blues

    Boogie prometteva di farci ballare e cantare usando il remote ed il microfono venduto assieme al gioco. La seconda promessa è stata mantenuta, essendo presente una modalità Karaoke in cui è possibile interpretare e registrare le proprie performance canore, col supporto di discrete basi, simili a quelle delle canzoni originali. La prima invece, più che delusa, è stata mortificata da un sistema di controllo pensato male e sviluppato peggio; l'aspettativa di ballare si riduce a muovere il remote in una delle quattro direzioni principali, seguendo il ritmo scandito a schermo e dallo speaker del controller che fa da metronomo.
    Al movimento del telecomando in una direzione corrisponde un'animazione del proprio ballerino; proprio in questo sta la delusione più cocente: non siamo noi a ballare, ma il nostro alter ego virtuale, che si esibisce in funambolici passi danzanti mentre noi stiamo comodamente seduti a guardarlo, agitando il Wiimote in maniera ripetitiva e alienante. Il coinvolgimento è azzerato, soprattutto perché il sistema di controllo non sfrutta gli infrarossi per calcolare i movimenti di profondità, precludendo così alcune movenze che avrebbero arricchito il campionario e reso l'esperienza meno monotona.
    Lo scopo del gioco è ottenere il punteggio più alto scuotendo il remote a tempo; così facendo si riempie la barra del potere Boogie, che si può sfruttare per realizzare delle combo tenendo premuto il pulsante B e muovendo il telecomando nelle direzioni indicate sullo schermo: se la combo riesce, il personaggio esegue dei passi spettacolari che danno un punteggio più elevato. Il potere Boogie può essere sfruttato anche per far assumere una bizzarra posa al proprio personaggio: tenendo premuto Z, bisogna inclinare il Nunchuck per selezionare degli obiettivi che compaiono sullo schermo; muovendo l'analogico, inoltre, si possono controllare gli occhi e le espressioni del personaggio, mentre premendo C faremo muovere la sua bocca. Queste funzioni però non influiscono in alcun modo sul punteggio.
    Un indicatore giudicherà la nostra capacità di tenere il tempo, e quando si sarà fermato su "Bollente", ovvero il grado più alto, otterremo un moltiplicatore che aumenterà esponenzialmente il guadagno di punti per ogni passo eseguito correttamente. Ovviamente per mantenere questo bonus dovremo giocare con molta attenzione poichè al primo errore ne perderemo i benefici.
    Il personaggio può anche muoversi sul palco, attraverso la croce direzionale o con il control stick, per raccogliere i bonus portati sullo stage dagli “Strambi”, strane creature che popolano l'universo di Boogie. Al termine della sessione, in base ai punti accumulati, si ottiene una medaglia di bronzo, d'argento o d'oro se si è siglato un record.
    Le meccaniche del gioco sono semplici, ma limitano notevolmente il giocatore proprio per la mancanza di profondità; il sistema di valutazione così rigido, e l'imprecisione del sistema di controllo nel riconoscere i movimenti, rendono frustrante l'esperienza perché non richiedono un'autentica abilità, ma piuttosto una certa pazienza nello scuotere il telecomando per il tempo d'una canzone, tollerando per giunta le sbavature nella rilevazione dei movimenti che obbligano sovente a ricominciare le combo.

    Let's dance, to the song they're playin' on the radio

    Oltre alla modalità “Storia”, dove si ripercorre la carriera dei cinque protagonisti, articolata in cinque capitoli inframezzati da odiosissime cut-scenes, sono presenti “Ballo”, in cui stabilire nuovi record nell'esecuzione danzante di una delle tracce, e “Karaoke” per cantare sulle basi disponibili con o senza l'ausilio dell'assistente vocale, la cui voce si sovrappone alla nostra. Ci sono anche una modalità multiplayer, denominata “Party”, per noiose sfide di ballo rese meno monotone dalla possibilità di usare alcuni attacchi speciali, come invertire i comandi dell'avversario o immobilizzarlo per alcuni secondi, ed un editor di video per creare clip del nostro personaggio che si dimena, mentre noi cantiamo il testo della canzone prescelta. In effetti “Video Maker” è la modalità più interessante: il software registra prima il video della nostra performance e poi l'audio della voce mentre cantiamo una canzone; successivamente è possibile montare il filmato applicando in successione uno degli effetti video disponibili, tra i quali l'effetto stereoscopico per avere la sensazione della profondità usando gli occhialini 3D presenti nella confezione.
    Infine è presente un tutorial per imparare a giocare e per allenarsi nell'esecuzione delle combo, ed il “Negozio” per comprare vestiti e accessori per personalizzare il proprio alter ego, oppure sbloccare palchi e canzoni usando le monete guadagnate in partita.
    Portando a termine lo story mode si rendono disponibili un certo numero di elementi bonus tra cui indumenti aggiuntivi con cui trasformare il look dei protagonisti a proprio piacimento, arene e canzoni. Purtroppo, però, non è stato incluso alcun personaggio segreto.
    Il giocatore non ha stimoli perchè il gioco non gli lancia alcuna sfida e non presenta dunque nemmeno un incentivo fornendo elementi sbloccabili interessanti. Persino il multiplayer è tedioso, mentre avrebbe potuto rappresentare la chiave vincente del titolo, assicurandogli una notevole longevità.

    Let's sway, while color lights up your face

    Graficamente il titolo da il meglio di se, non solo per la solidità del motore grafico e la pregevole fattura di personaggi e scenari, ma soprattutto per lo stile e la buona caratterizzazione dei protagonisti; anche se questi sono solo cinque, ciascuno si distingue profondamente per look e comparto animazioni, che miscela alcuni stereotipi dei frequentatori delle piste da ballo. Anche se lo stile è cartoonesco e un po' infantile, va dato merito a EA di aver almeno realizzato un prodotto esteticamente piacevole.
    Un evidente limite tecnico, probabilmente da attribuire al software più che al microfono, è che non sempre il giudizio sul proprio cantato risulta corretto: ovviamente non c'è una valutazione sul pregio artistico dell'esecuzione, ma della correttezza nel tono e nella lunghezza del suono emesso dalla voce. Nella parte inferiore dello schermo compare il testo, e poco più sopra in una specie di pentagramma scorrono delle bolle a diversa altezza, per indicare la frequenza della nota, e più o meno lunghe a seconda della durata. Talvolta si riceve un giudizio positivo nonostante si sia fuori tempo o evidentemente stonati, talaltra invece si viene stroncati da un giudizio negativo senza un'apparente giustificazione, se non quella che il sistema di riconoscimento vocale presenta grossi limiti.

    Boogie BoogieVersione Analizzata Nintendo WiiBoogie è “intelligente, ma non si applica”. Il concept, anche se assolutamente non originale, avrebbe potuto essere un'interessante novità per la console Nintendo, giocoforza uno sviluppo adeguato, funzionale a realizzare la promessa fatta da EA di ballare e cantare in libertà. Il titolo invece limita il giocatore perché è esso stesso limitato, sia nel sistema di controllo e di riconoscimento della voce, che nelle modalità di gioco prive di verve, incapaci come sono di offrire un'esperienza che possa durare più di quel poco che basta per rendersi conto che il gioco è ripetitivo e noioso. Si salvano solo l'aspetto estetico, con l'accattivante stile dei personaggi, e le cover che compongono la tracklist. Bisognerà attendere per vedere un valido rhythm game su Wii, ancor di più per soddisfare le aspettative di quanti ingenuamente pensavano che una console basata sul motion sensor fosse l'ideale per giochi di ballo. Le speranze, a questo punto, sono tutte spostate sulla “più banale” Balance Board.

    5.5

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