Recensione Borderlands

Recensito il quarto DLC per l'atipico sparatutto Gearbox

Recensione Borderlands
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Switch
  • Claptrap's New Robot Revolution è il quarto DLC ufficiale di Borderlands, l'acclamato First Person Shooter di Gearbox, che lo scorso autunno ha ammaliato migliaia di Videoplayer. Con questo Add-On il team di sviluppo di mostra chiaramente un amore incondizionato per la propria creatura e per la community, coccolata con tutte le cure possibili (fra cui la promessa di un aggiornamento gratuito che porti il Level Cap da 61 a 69), in previsione di un seguito più volte rumoreggiato.
    Sfortunatamente, rispetto ai due pacchetti aggiuntivi più riusciti (Zombie Island of Dr. Ned ma, soprattutto, General Knoxx Secret Armory), la rivolta dei Claptrap appare lievemente meno incisivo. A causa di un livello di difficoltà ridotto, di una struttura delle missioni abbastanza abusata, e di altre leggerezze che adesso andremo a scoprire, il DLC appare abbastanza sottotono, superando per qualità e quantità soltanto il poco incisivo Mad Maxxi's Underdome.

    Hasta la victoria.

    Come per gli altri contenuti aggiuntivi, le locazioni che fanno da sfondo alla rivolta armata dei Claptrap si raggiungono grazie al semplice teletrasporto da una delle molte stazioni sparse nel gioco. Appena arrivati, veniamo accolti come di consueto da un filmato introduttivo che ci presenta le vicende. Anche in Claptrap's Revolution si respira, fortunatamente, lo stesso humor cinico che permea gran parte dell'intera produzione: la trama racconta del disperato tentativo dell'Hyperion Corporation di arginare l'espansione del mercato dell'usato (un tema molto dibattuto, in questo periodo, da giocatori e software house), che sfociano sfortunatamente in una vera e propria rivolta robotica. L'attivazione del terribile Ninja Assassin, infatti, fomenta le isterie collettive del popolo robotico, vessato da continue angherie e bistrattato dalla popolazione umana. I Claptrap, armati di tutto punto, decidono così di insorgere, unendosi in un fronte rivoluzionario che ovviamente i “quattro della cripta” dovranno sedare. Il micro-plot che sostiene l'avventura riesce a strappare più di un sorriso divertito, soprattutto per l'assurda demenzialità della propaganda robotica, diffusa dagli altoparlanti che si assiepano nelle varie locazioni.
    Diversamente, la progressione si rivela un po' piatta e monotona, incapace di stuzzicare come si deve i cacciatori di taglie. La struttura delle missioni, abbastanza canonica e lineare, prevede spesso il massacro incondizionato di intere orde di Claptrap, al fine di recuperarne le componenti. Non sarebbe un fatto poi grave (del resto Borderlands è votato ad un'operazione “blastatoria” abbastanza indiscriminata), se non fosse che in New Robot Revolution manca del tutto il fascino dell'esplorazione, o la curiosità suscitata dalle ambientazioni. Il nuovo set di nemici non diverte come quello, creativo quanto mai, di Zombie Island, e le locazioni ricadono ampiamente nel già visto, sciorinando lande desolate e cittadelle cadenti che abbiamo imparato a conoscere nell'infinita campagna principale. A dispetto di una buona quantità di Quest, che terrà impegnati i videoplayer per un intenso pomeriggio di gioco, la “Roboluzione” manca dunque di vivacità e spessore. Ed il fatto che l'avanzamento appaia più “pigro” e meno incisivo, dipende probabilmente anche dall'inspiegabile assenza di ricompense. Giocando ai precedenti DLC era possibile, per i maniaci del level up, guadagnare nuovi punti per potenziare le abilità speciali, arrivando più vicini al completamento dello skill tree, o addirittura (come fu nel caso di General Knoxx) sbloccare 10 livelli aggiuntivi dopo il cap del cinquantesimo grado. Invece in Claptrap's New Robot Revolution gli incentivi vengono a mancare: nessuna ulteriore progressione, ed un grado di sfida evidentemente frenato. Un gruppo ben assortito e neppure troppo affiatato, composto di giocatori che abbiano raggiunto l'“endgame” (come avranno fatto probabilmente tutti i videoplayer potenzialmente interessati a questo Add-On), può falciare le orde inferocite dei buffi Claptrap senza troppi patemi, e quel piacevole prurito che assaliva gli utenti di General Knoxx, impegnati a fronteggiare avversari spietati e ostinati, torna ad essere un ricordo lontano.

    Fortunatamente, nonostante le incertezze, riscoprire Borderlands con la scusa della sommossa robotica, è sempre piacevole. Nonostante i mesi che passano, la produzione non ha ancora perso il suo smalto, ed è esemplare soprattutto il carattere visivo. Il Cell Shading di Borderlands è ancora graffiante, ed il lavoro artistico a monte si fa notare. Basta posare gli sguardi sugli impacciati equipaggiamenti dei Claptrap militarizzati per innamorarsi ancora una volta delle assurdità di Pandora e dei suoi strani abitanti. Un peccato che il team non abbia spinto ancora una volta sul pedale della creatività strutturale: Borderlands avrebbe meritato una chiosa un po' più curata.

    Borderlands BorderlandsVersione Analizzata PlayStation 3Claptrap's New Robot Revolution è, assieme a Underdom Riot, uno dei DLC di Borderlands meno piacevoli. Nonostante proponga una mini-avventura aggiuntiva intrisa della stessa ironia dissacrante che permea tutta la produzione, l'assenza di serie ricompense, un livello di difficoltà tarato verso il basso, ed una serie di quest e location più trite del solito ne fanno un add-on abbastanza rinunciabile. Potrebbe però rappresentare una buona occasione per tornare su Pandora una volta che il team avrà rilasciato l'aggiornamento gratuito per aumentare ulteriormente il Level Cap.

    6.5

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