Recensione Brawl

Un party game fortemente orientato al multiplayer che riprende il concept alla base di Bomberman, aggiungendo un'atmosfera horror e macabra a un gameplay di stampo fin troppo tradizionale.

Recensione Brawl
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  • PS4
  • Przepraszam. No, non è una nuova formula magica di Harry Potter. Più semplicemente, almeno stando a quanto mi dice il traduttore di Google, significa "mi dispiace" in polacco. Una parola che il team Bloober di Cracovia deve conoscere molto bene, visto che ha passato l'ultimo anno a scusarsi con i giocatori per via del pessimo Basement Crawl, un clone di Bomberman uscito su PS4 un anno fa. L'idea sulla carta era anche interessante, un party game a tema horror dove bisognava eliminare gli avversari a suon di bombe a tempo, ma la realizzazione fu un disastro. Non c'era una campagna singleplayer, niente tutorial, tecnicamente pessimo e con un multiplayer che, semplicemente, non funzionava. Un problemino non da poco per un titolo che aveva nel gioco in compagnia il suo unico motivo di esistere. Insomma, a suon di przepraszam e bagel al formaggio, i ragazzi di Bloober si sono rimboccati le maniche. Dodici mesi dopo ecco Brawl, un'evoluzione molto più ricca e curata di Basement Crawl, che sarà gratuita per tutti quelli che hanno già acquistato quel titolo brutto e cattivo (tutti gli altri, invece, dovranno pagare 19,90 euro).

    Non aprite quel Bomberman

    Qual è il modo migliore per descrivere Brawl? Immagine se Bomberman impazzisse e diventasse un maniaco omicida, infilandosi in un mondo deviato e malvagio tipo quello dei film dell'orrore stile Saw e Hostel. Ecco, Brawl è un Bomberman a tema horror, dove potrete controllare uno degli otto personaggi (e ognuno ha delle abilità e mosse specifiche) e darvele di santa ragione in livelli inquadrati dall'alto, proprio come il titolo Hudson. Il gioco offre due modalità principali, quella single player e quella multiplayer, sia in locale per quattro giocatori che online (sempre per quattro). La campagna in singolo è ottima per capire come funziona Brawl, che non è affatto un gioco semplice, anzi. Serve tempo e molta pazienza per capire certe meccaniche, per sapere come sfruttare i diversi tipi di bombe e le mosse speciali, senza dimenticare che il computer tende a essere spietato e all'inizio basta un semplice tocco da uno dei nemici che girano per i livelli per essere eliminati. Ci sono otto personaggi disponibili (quattro da subito, altri quattro da sbloccare) che arrivano dall'immaginario classico dell'horror. C'è il clown un po' incattivito, la bambola assassina, il sadico serial killer stile Jason.

    Ognuno ha la sua mossa speciale: la mia preferita è la bambina cieca con il suo orsetto di peluche cattivissimo che può usare un coltello per teletrasportarsi da una parte all'altra del livello. Dopo aver scelto uno dei protagonisti, dovrete affrontare la modalità storia: cinque missioni di difficoltà crescente che raccontano una trama che sarebbe insignificante se non fosse splendidamente raccontata dalla voce di Erik Braa, uno che ha già doppiato diversi videogame (tra cui The Walkind Dead dove interpreta Randy). Ogni livello è composto da uno o più obiettivi da portare a termine e nemici da far brillare usando le bombe nella maniera più strategica possibile. Le bombe sono il centro dell'esperienza di gioco. Ce ne sono di diversi tipi che variano per potenza, velocità (ogni bomba esplode dopo tot secondi) ed effetti collaterali: dovrete cercare di usarle al meglio, stando sempre attenti a non rimanere intrappolati nel loro raggio d'esplosione, altrimenti sarà game over. Considerando che i livelli sono strutturati come labirinti, posizionare le bombe e farlo col giusto tempismo saranno elementi fondamentali per poter vincere. Sparsi nel livello troverete anche diversi power up, che potrete usare per migliorare la vostra salute oppure per aumentare il numero di ordigni utilizzabili. Quando avrete completato la storia di tutti gli otto personaggi, potrete divertirvi con la modalità Challenge: due sfide da affrontare da soli o in compagnia. Nella modalità Sheep bisogna resistere a ondate di nemici per proteggere il vostro gregge di pecore, mentre in Horde l'obiettivo è rimanere in vita il più a lungo possibile.

    Divertimento di gruppo

    Il problema di Brawl è che è un gioco incredibilmente difficile. Frustrante, a tratti, soprattutto se giocato contro il computer. La curva di apprendimento è davvero ripida e per ottenere qualche risultato ci vuole molto impegno e costanza. E basta poco, pochissimo per essere uccisi. Questo è un problema che potrebbe scoraggiare molti, soprattutto considerato il fatto che Brawl non è certamente un titolo pensato per essere giocato da soli. Insomma, non pensate di acquistare questo gioco per la campagna in singolo perché quella, oltre a essere dannatamente difficile, può servire al massimo per sbloccare qualche personaggio e prepararvi alla sfida del multiplayer. Il gioco online o in locale, questo è la vera anima di Brawl e il momento in cui tutto torna al suo posto. Ci sono tantissime modalità per due o quattro giocatori. Dal duel 1vs1 fino alla modalità classica, in cui vince chi rimane in vita, passando per color domination, dove ogni bomba che esplode colora il livello e bisogna cercare di far vincere il proprio colore, ce n'è abbastanza per tenervi impegnati a lungo.

    Molto divertente la modalità Sumo, in cui bisogna usare le bombe per spingere i propri avversari fuori dal livello. In multiplayer, insomma, Brawl è un titolo che convince e diverte. Peccato che, almeno a giudicare da questi primi giorni di vita, sia davvero difficile riuscire a fare una partita: il sistema di matchmaking è lento e in generale c'è poca gente, con il risultato che a volte occorre aspettare diversi minuti prima di poter iniziare a giocare. Ci sono però altri problemi: durante le nostre partite, sia in singolo che in multiplayer, abbiamo riscontrato qualche problema di frame rate. Ci sono cali improvvisi e scatti che possono diventare fastidiosi. Un vero peccato perché per il resto, tecnicamente, Brawl è un titolo più che discreto: la grafica è curata così come la caratterizzazione dei personaggi, magari un po' banale ma ben dettagliata; l'audio è buono, soprattutto grazie alla voce di Erik Braa (che però è solo in inglese). Insomma, alti e bassi, chiari e scuri, per un titolo che ce la mette davvero tutta per farsi perdonare per il fattaccio di Basement Crawl. Missione riuscita?

    Brawl BrawlVersione Analizzata PlayStation 4Ci piacerebbe dire che sì, la missione è compiuta e Brawl è tutto quello che doveva essere Basement Crawl e non è stato. Solo che invece no, questa missione è riuscita solo in parte, perché il gioco presta il fianco a qualche critica di troppo. Il single player, come detto, è a tratti troppo frustrante e punitivo, con un livello di difficoltà mal calibrato e zero aiuti per il giocatore (c’è un minimo di tutorial, ma è davvero il minimo sindacale). La realizzazione tecnica è balbettante, le attese per le sessioni multiplayer sono lunghe e ci sono alcuni rallentamenti di troppo. Inoltre il prezzo, per quanto il gioco sia davvero ricco di contenuti e modalità, non è proprio “entry level”. Ma se ricordate con una certa nostalgia il vecchio Bomberman e siete alla ricerca di un titolo veloce e immediato da affrontare in compagnia, Brawl cambia faccia e offre il meglio di sé. A patto di impegnarsi e prendere confidenza con uno stile di gioco decisamente diverso dal solito e un po’ desueto, quello che vi troverete tra le mani è un perfetto intrattenimento da divano da condividere obbligatoriamente con altri tre amici. È vario, divertente, ben bilanciato e finalmente usare i vari personaggi permette di adottare strategie diverse in base alle loro abilità. Funziona, intrattiene e riporta la mente a quell’intramontabile capolavoro che è Bomberman. Insomma, siete scusati, cari Bloober Team, ma che non accada mai più.

    6.5

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