Recensione Brute Force: Recensione del tps a squadre di Digital Anvil

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Recensione Brute Force: Recensione del tps a squadre di Digital Anvil
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Disponibile per
  • Xbox
  • Storia

    E' l'alba del 24mo secolo, e
    l'universo conosciuto è organizzato dalla Confederazione dei Mondi Alleati che
    ha il difficile compito di mantenere la pace tra le tante razze e pianeti che
    compongono i quasi 50 sistemi stellari. Quando i problemi diventano troppo
    grossi, la confederazione ricorre alla sua arma più efficace: dei team
    estremamente specializzati formati da combattenti d'elite, impiegati appunto
    per l'eliminazione di ogni possibile problema. Sono combattenti ormai
    sopravvissuti ad innumerevoli operazioni nei più profondi angoli della galassia
    conosciuta, consci che la loro vita non ha gran valore nel mondo delle
    operazioni segrete, ed abituati a far affidamento solamente tra di loro, o sul
    loro equipaggiamento. Gli interventi proseguono uno dopo l'altro, finchè
    qualcosa di diverso dalla norma inizia ad affacciarsi.Durante normali missioni
    di routine iniziano a saltar fuori misteriosi artefatti alieni probabilmente
    appartenenti ai Seer, una misteriosa razza aliena dotata di potenti poteri
    psichici che aveva instaurato colonie praticamente in tutta la galassia. Gli
    operativi (così spesso sono denominati gli appartenenti a questi team) si
    trovano improvvisamente a dover fronteggiare un pericolo molto più oscuro e
    molto più vicino a loro di quanto potessero immaginare. Questa volta le loro
    capacità di macchine da guerra saranno le uniche chances di sopravvivenza da una
    ragnatela di intrighi politici ed economici che sta cercando di chiudersi su di
    loro...

    Meccanica

    Brute Force si presenta al giocatore come uno squad-based tactical
    shooter. Cosa si nasconde sotto questa etichetta? Il cuore del gioco è
    rappresentato dalla modalità che vi vedrà impegnati in una campagna di 18
    missioni incastonate in uno Story Mode che le legherà insieme. Ogni missione,
    che a sua volta è suddivisa in diversi capitoli, essenzialmente vi vedrà
    impegnati nel cercare di attraversare un livello nel miglior modo possibile,
    tentando di eseguire compiti quali l'eliminare alcuni rivoltosi, salvare dei
    coloni, ritrovare artefatti o documenti ed esplorare alcune zone. Partirete
    dalla prima missione con il controllo di Tex, uno stereotipatissimo marine
    estremamente piazzato e doppiato eccezionalmente con una voce da duro che fuma
    100 sigarette al giorno. La prima missione sarà principalmente introduttiva per
    il sistema di controllo e man mano che avanzerete nei livelli, arriverete a
    comporre la "Brute Force" ovvero la squadriglia di quattro combattenti d'elite
    ognuno avente caratteristiche specifiche: Tex negli assalti pesanti, Brutus
    nell'uso dei suoi poteri, Hawk dotata di capacità stealth e Flint dotato di
    incredibili capacità di cecchino. Attraversare un livello in Brute Force
    comporta il prendere il controllo di uno dei quattro marines (potendo passare in
    ogni istante al controllo di quello che si preferisce) ed impartire istruzioni
    agli altri membri del team. In questo modo riuscirete ad avere completo
    controllo sul personaggio che guidate, nonchè riuscirete ad organizzare
    tatticamente gli altri membri che verranno guidati da una sorprendente IA in
    maniera ovviamente coerente ai vostri comandi. La meccanica di Brute Force è
    quello che dovrebbe essere il suo principale punto di forza, e bisogna
    riconoscere che i presupposti ci sono tutti, ma se è vero che il gioco riesce a
    centrare diversi dei suoi obiettivi, va anche riconosciuto che non tutto però
    funziona alla perfezione. L'elevata IA dei nemici, la grossa differenzazione
    dei marines, le possibilità di attacco offerte dalle oltre trenta armi, il fatto
    di unire nella meccanica arcade aspetti strategici (ad esempio i nemici si
    accorgono della vostra presenza anche in base a quanto correte e su quale
    superfice) rendono Brute Force un riuscitissimo connubio tra uno shooter
    adrenalitico ed un impostazione di gioco più profonda. Purtroppo però bisogna
    anche registrare che non sempre tutte queste possibilità sono sfruttate poichè
    le missioni, in particolar modo le prime, non vi ci obbligano. I livelli
    difatti, spettacolari visivamente, sono però un pò troppo lineari e non offrono
    una varietà sufficentemente grande di approccio agli scontri quanto invece
    avrebbero potuto. L'aspetto tattico di Brute Force è quindi presente, riesce ad
    offrire molta più profondità di tanti shooter in commercio, ma avrebbe potuto
    offrirne ancora di più se ci fosse stata un diversa implementazione dei livelli
    e delle situazioni. L'approccio del giocatore poi è molto influente sulla
    valutazione di quest'aspetto di Brute Force. Se si cerca di sfruttare le varie
    caratteristiche dei marines si ottiene in cambio un'esperienza molto appagante,
    nel caso in cui invece si provi a superare i livelli "alla commando" ci si
    troverà tra le mani uno shooter buono ma nulla di più.

    Grafica

    Era tempo che non
    usciva un titolo che mostrasse così chiaramente la sua genesi su Xbox. I Digital
    Anvil (in parte aiutati dai Bungie) sono riusciti ad assemblare un motore in
    terza persona simile a quello che muove Halo, ma che riesce a spingersi oltre
    Halo sotto ogni punto di vista con l'unica eccezione forse nella qualità del
    design. Tecnicamente difatti Brute Force è uno dei migliori titoli su Xbox. 30
    FPS fluidissimi muovono ambienti decisamente complessi dove nessun effetto è
    lasciato da parte. La cosa che colpisce subito sono sicuramente le superfici.
    Brute Force è in assoluto il titolo con più effetti di questo tipo mai visto.
    Quasi ogni oggetto ha su di se o bump mapping od effetti di rendering di
    materiale, le texture sono grandiose, gli effetti di luce eccellenti ed il
    casting di ombre prevede perfino self shadowing dei personaggi. Ogni
    ambientazione è arricchita da sfocature per i paesaggi in lontananza, riverbero,
    particelle per simulare scintille, rendering di superfice per l'acqua...
    ...insomma, un titolo che poteva avere una cosmesi simile solo su Xbox. Sempre
    dal punto di vista estetico si segnalano anche gli eccellenti modelli dei marine
    e dei nemici che sfoggiano una cinematica inversa degli arti che è di forte
    impatto negli scontri. Sparare ad un arto e vederlo reagire al colpo rende
    decisamente galvanizzante soprattutto gli interventi effettuati col cecchino. E
    la fisica reffinata è ovviamente propagata anche agli oggetti che rotolano in
    maniera eccellente seguendo le asperità del terreno. Le animazioni sono
    anch'esse ottime e l'unico appunto è una leggera mal calibrazione della
    velocità dell'animazione durante la corsa. Ma è veramente qualcosa di
    marginale. A chiudere il tutto abbiamo poi dei filmati in CG ottimamente
    realizzati anche se poco vari nelle ambientazioni.

    Audio

    Pur non raggiungendo
    l'epicità di Halo, la colonna sonora di BF è di primissim'ordine. Le
    inflessisoni sono soprattutto quasi tribali (questo probabilmente dovuto
    all'esigenza di fare da background ai pianeti alieni che visitate) ed essendo
    reattive alla situazione, riescono sempre a sottolineare in maniera efficace i
    vari momenti di una missione. Estremamente validi anche gli effetto sonori
    (sempre sparati in DD5.1) e di commenti dei vostri team mates.

    Modalità

    La grande
    differenza tra i perosonaggi di Brute Force rende il titolo eccellente se
    giocato in cooperative mode. Purtroppo però giocare Brute Force in split screen
    è difficoltoso per via della visuale in terza persona (che sposa male lo split
    screen) e per qualche rallentamento di troppo. Per poter godere di questa
    modalità bisogna quindi ricorrere al System Link. Da notare con piacere è la
    possibilità di inserirsi in una partita "on the fly". Brute Force prevede anche
    possibilità di Death Match (a squadre e non) tra i marines, però rimane evidente
    che la sua forza è la modalità "storia" sia essa affrontata in single player od
    in cooperative. Il supporto Live! non è previsto se non per il content download
    e MS ha già dichiarato che a breve dovrebbero esserci nuove mappe per i
    DeathMatch ed aggiounte anche per la modalità Story.

    In
    conclusione

    Senza esitazione ci
    sentiamo di dire che si tratta di un altro ottimo titolo che si aggiunge
    all'offerta software di Xbox. Non ce la sentiamo di "punirlo" per ciò che
    poteva essere (ad esempio se ci fosse stato pieno supporto Live!) ma ci
    limitiamo a valutarlo per cosa offre. Brute Force è un ottimo shooter che offre
    un gran numero di spunti per approcci tattici che, se colti dal giocatore,
    riesce a dimostrare molte delle sue qualità regalando ore di divertimento.
    Purtroppo però non sempre il gioco "costringe" il giocatore a farne uso, anche
    per una costruzione a volte troppo lineare dei liveli. Alcuni giocatori
    potrebbero quindi trovarsi con un titolo che, spogliato dei suoi aspetti
    tattici, risulta valido ma non eccellente.... Qualche piccola critica può essere
    mossa anche allo story mode che rimane un pò troppo slegato dalle missioni, ma
    si tratta ovviamente di aspetti di minor importanza. MS Studios hanno quindi tra
    le mani un prodotto già molto valido, una base che ci auguriamo verrà utilizzata
    per apportare quelle modifiche che renderanno Brute Force quel capolavoro che
    poteva essere, ma che non è per alcuni aspetti. Data quindi la soggettività
    dell'esperienza che può regalare a seconda del modo in cui viene giocato,
    consigliamo caldamente di provarlo prima dell'acquisto.

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