Recensione Bubble Bobble Revolution

Un ritorno atteso

Bubble Bobble è senza dubbio uno dei titoli che hanno scritto la storia dei videogiochi. Come molti giochi nati negli anni '80, agli albori di questo mondo dell’intrattenimento, Bubble Bobble si basava su un concept semplicissimo, ma capace di appassionare e divertire dal primo all’ultimo di quei 100 indimenticabili livelli. Livelli per altro ricchi di bonus, e pieni zeppi di segreti.
Oggi, con l’arrivo del Nintendo DS, dopo più trasposizioni del titolo classico, Taito decide di far rivivere Bubble Bobble anche sul nuovo portatile a due schermi, rivoluzionando completamente questo gioco che tanta fortuna e gloria le ha portato in passato.

Rivoluzione o distruzione?

Per quei pochi esseri umani che non conoscono Bubble Bobble, spiegherò brevemente come funziona la meccanica di gioco: Due fratelli, Bub e Bob vengono trasformati in draghi dal Perfido Barone Von Bubba, che rapisce loro le rispettive fidanzate e le porta al centesimo livello di un sotterraneo. I due Fratelli non si disperano e corrono in loro aiuto con la speranza di ritrovare anche le loro sembianze umane.
Ogni livello di bubble bobble era studiato in maniera molto precisa, proponendo una struttura unica e una serie di nemici con un pattern di movimento prefissato. Grazie a questa soluzione a prima vista molto banale, i programmatori riuscirono a creare 100 livelli unici, tutti differenti e intriganti da giocare. Il giocatore poteva studiare i livelli attentamente, e trovare il sistema giusto per sbarazzarsi dei nemici in modo più o meno semplice: fatto sta che ogni stage rappresentava una sorta di piccolo “puzzle”, che -se risolto- poteva di essere superato senza troppi rischi.
BB Revolution, come detto poco più in alto, ha la presunzione di rivoluzionare tutto quello che negli anni '80 il primo capitolo di questa serie ha creato. C’è da dire che “rivoluzione” in questo caso specifico è una parola grossa: il team della Alpha Dream travolge il gioco in maniera tanto stupida da apparire grottesca. Il concept descritto all’inizio del capitolo era tanto semplice che per molti sarebbe stato difficile riuscire a rovinarlo; evidentemente, con un po’ di impego, questi brillanti ragazzi sono riusciti in quest'ardua impresa. Partiamo dalla struttura degli
stage. Nel primo BB questi erano costituiti da schermate fisse, per il semplice motivo che il giocatore doveva avere costantemente sott’occhio la forma del livello e la posizione di ogni nemico. La presenza del doppio schermo su Nintendo DS lasciava poco spazio alla fantasia: sarebbe stato sufficiente creare livelli alti il doppio, ma i geni di Alpha Dream hanno ben pensato che l'espansione verticale fosse solo il primo passo da compiere. Così hanno "allargato ogni stage, con il brillante risultato che buona parte degli stessi resta fuori dal campo visivo del giocatore. Un estimatore di BB si renderà conto a questo punto che il gioco è già completamente rovinato e snaturato. Ma questo non basta. Infatti, i grandi sviluppatori di questo orrore sono riusciti ad
aggravare ulteriormente la situazione. Il danno ormai era stato fatto: a BB è stato aggiunto lo scrolling. A questo punto cosa fare? Il minimo sarebbe stato addolcire la pillola (irrimediabilmente letale) con un effetto di parallasse che desse un minimo di senso di profondità al fondale (per altro orribile). No, nemmeno questo è stato fatto! Le piattaforme su cui si muovono i draghetti sono perfettamente incollate al fondale ( per altro dalle scelte cromatiche dubbie e disegnato in modo non solo poco ispirato, ma variopinto con non più di 32 colori). Tutto questo contribuisce a rendere il titolo molto difficile da gestire: sfondo e piattaforme si impastano sullo schermo rendendo tutta l’area di gioco confusa.
Passiamo alle animazioni ed al character design: Bub e Bob appaiono arrabbiati e antipatici, e come se non bastasse sono animati male in ogni loro semplice azione. Si spostano sullo schermo e saltano in
modo totalmente approssimativo, con un’animazione di una povertà disarmante. Addirittura lo sparo della bolla è composto da un solo frame, e se ripetete l’operazione ripetutamente vedrete il draghetto scivolare sul pavimento senza camminare. Le bolle stesse non presentano il benché minimo effetto di trasparenza, apparendo come delle enormi biglie prive di gravità. I nemici e gli oggetti sono trascurati quanto i protagonisti del gioco, completando il quadretto di totale incompetenza offertoci dai programmatori.

Musica per le orecchie di chi non vuol sentire

Giungiamo finalmente all'ultimo paragrafo dell'analisi di questa caricatura che alcuni hanno osato definire gioco: Il sonoro.
Per la verità c'è ben poco da dire anche in questo paragrafo. Gli effetti sonori sono dozzinali, e nell’insieme probabilmente appaiono più insignificanti di quello che sono in realtà. La colonna sonora è composta per i primi 10 livelli da un remix carino del tema classico di Bubble Bobble, mentre avanzando nel gioco (ci vuole molto coraggio e pazienza per farlo), cominciano a comparire riarrangiamenti che sembrano (e probabilmente sono) ottenuti missando la traccia musicale precedente, cambiando e sostituendo, di volta in volta, una nota o uno strumento qui e la.