Recensione Burnout Revenge

Sfasciacarrozze next gen

Recensione Burnout Revenge
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Xbox 360
  • Premessa

    Sono passati circa sei mesi dalla pubblicazione di Burnout Revenge per console della “vecchia” generazione (Playstation 2 ed Xbox); oggi, dopo un lungo periodo di gestazione ed un accurato restyling, il quarto capitolo della famosa ed apprezzata serie lanciata da Criterion è disponibile anche per la nuova macchina di casa Microsoft. Operazione commerciale o prodotto concepito per sfruttare a dovere le potenzialità messe a disposizione dalla Xbox 360?
    Fortunatamente per noi ci troviamo innanzi alla seconda ipotesi; lo sforzo profuso dai programmatori per esaltare ogni aspetto tecnico del gioco originale è visibile nel singolo dettaglio, regalandoci (si fa per dire) il Burnout più bello, fluido e veloce di sempre. Fiore all’occhiello di questa versione è il supporto Xbox Live (fino a 6 giocatori) e l’ingegnoso sistema di rivalità escogitato dal team di sviluppo, non vera innovazione ma un piccolo passo in avanti compiuto nel campo delle sfide videoludiche online.
    La natura umana, si sa, è un poco stramba: nel mondo delle competizioni motoristiche l’incidente tra i mezzi in gara (se spettacolare e privo di conseguenze per i piloti) è una delle attrattive principali per una larga fetta di pubblico, ed in quest’ottica “degenerata” sono sorte diverse gare basate proprio sulle carrozzerie che si accartocciano.
    Intendiamoci, Burnout Revenge è tutt’altro che una simulazione di Bigfoot o di Destruction Derby (show di demolizione molto amati negli States), ma la potenza distruttiva, la spettacolarità e l’accuratezza fisica dei devastanti incidenti stradali possibili nel gioco fanno di essi il vero e proprio fulcro cui ruota attorno tutto il gameplay.

    Old gen? No Grazie

    Dal punto di vista squisitamente tecnico il passo in avanti rispetto al Burnout Revenge uscito sei mesi fa è davvero notevole e rappresenta un altro punto a favore per la fiammante Xbox 360, ancora poco sfruttata dai programmatori data la giovane età, ma che già mostra gli artigli e prende nettamente le distanze dalle vecchie console con questi primi “esperimenti”.
    Oltre all’immancabile alta risoluzione (720p o 1080i il risultato è comunque splendido) sono molti gli accorgimenti: il numero di poligoni sia per i veicoli che per i tracciati è aumentato, così come aumentata la qualità delle textures. E’ stata inoltre implementata un’illuminazione molto più realistica e scenografica (simile a quella presente in Need for Speed: Most Wanted), anche se a beneficiare delle nuove potenzialità messe a disposizione dalla next gen sono stati soprattutto gli effetti speciali in toto, con particolare cura ed attenzione per quelli particellari ed il motion blur a bordo pista, non più semplice sfocatura come accadeva in passato, ma vero e proprio effetto grafico applicato al singolo pixel.
    Di ineccepibile fattura è la riproduzione virtuale degli incidenti, con le vetture superbamente modellate che si frantumano in mille pezzi (sono addirittura visibili le singole viti) tra scintille, copertoni bucati e lamiere contorte; non è mai stato così bello schiantarsi a 300 km/h contro un muro in un videogame, provare per credere!
    Altro punto di forza è la realizzazione dei tracciati, che oltre ad essere percorsi da traffico più o meno intenso sono ricchissimi di strade alternative e pullulano di oggetti che possono essere colpiti e abbattuti: percorrendo alcune strade di Roma (Eternal city, nel gioco) si possono spazzare via decine e decine di tavolini, transenne, staccionate, altre auto ( !! ), coni e chi più ne ha più ne metta, senza notare il ben che minimo rallentamento da parte del motore di gioco, che scorre fluidissimo ed ancorato ai tanto apprezzati 60 fps. E’ comunque doveroso sottolineare che durante la selezione delle vetture, mentre ruota la visuale, si notano delle piccole incertezze.
    I programmatori non si sono crogiolati sugli allori nemmeno per il comparto audio, ma hanno deciso di sfruttare la maggiore potenza hardware per proporre nuovi e più convincenti effetti sonori; particolarmente incisivi i rombi dei motori e del turbo, così come le sonorità metalliche degli impatti.
    Menzione a parte meritano le esplosioni provocate dai crashbrakers (le detonazioni dei veicoli nel mondo “deviato” di Burnout), l’effetto doppler e lo stridio delle lamiere che si infiammano contro gli ostacoli: se si possiede un impianto con dolby digital 5.1 la qualità del suono raggiunge picchi di eccellenza pari a quello dei migliori film hollywoodiani.
    In tema con lo spirito del gioco anche tutta la colonna sonora, ovviamente su licenza (in puro stile Ea Trax) e dai ritmi decisamente rock.

    Gameplay

    Diciamolo subito, Burnout Revenge, come da tradizione per la serie, è un titolo dannatamente adrenalinico e divertente!
    La giocabilità è rimasta immutata rispetto alle versioni old gen, ma ciò non è un male dato che ci troviamo di fronte ad uno dei migliori racing game arcade di sempre, dotato di un gameplay intuitivo, semplice (ma non superficiale) e collaudato.
    Il sistema di controllo rispecchia più o meno fedelmente quello che si ritrova in ogni titolo del genere: con i due grilletti analogici si gestiscono freno ed acceleratore, con il pulsante A si sprigiona tutta la potenza del turbo (ricaricabile percorrendo le strade contro mano, facendo schiantare gli avversari, derapando etc etc), X ed Y gestiscono le visuali ed infine al pulsante B è riservata la funzione di “detonatore” per i crashbrakers, eseguibili sia in alcune corse su tracciato che nelle famigerate gare di schianto, vera e propria chicca presente nella serie di Burnout.
    La modalità principale del gioco offline è denominata “Tour mondiale”, una sorta di carriera nella quale è necessario vincere le varie competizioni per sbloccarne delle altre sempre più complicate. Naturalmente procedendo nel gioco si renderanno disponibili vetture sempre più performanti, nuove modalità, incroci (di cui 10 inediti per questa versione Xbox 360) e via discorrendo.
    La tipologia delle gare è molto variegata e spazia dai più classici giri veloci, gare singole e mini-campionati alle corse in cui bisogna far schiantare (takedowns, nel gioco) un certo numero di avversari prima dello scadere del tempo.
    Il nome del titolo deriva dal fatto che una volta subìto un takedown potremo vendicarci del pilota colpevole con più facilità, dato che il suo nick sarà segnalato con un bel rosso in evidenza rispetto al blu di tutti gli altri partecipanti. Riuscire a portare a termine una manovra “revenge” non è solo gratificante per la propria sete vendicativa ma assicura anche un bonus di turbo in più, oltre che premi e trofei esclusivi a fine gara.
    Tornando al discorso sulle modalità di gioco ricordiamo la nuova “attacco al traffico”, nella quale per sopravvivere dovremo tamponare più auto possibili (solo quelle che procedono nel nostro senso di marcia e non i mezzi pesanti) per impedire che il tempo scada troppo in fretta.
    Ritornano in grande stile anche le gare di schianto negli incroci, che grazie alle nuove potenzialità messe a disposizione dalla Xbox 360 risultano ancora più convincenti e divertenti che in passato.
    Lo scopo di queste sfide consiste nel creare il maggior numero di danni possibili gettandosi a testa bassa in trafficatissimi tratti stradali. Il risultato è semplicemente devastante; decine e decine di veicoli di ogni genere ( dal furgoncino del latte al tir 18 ruote che porta i tronchi d’albero) si schiantano, esplondono, si ribaltano, perdono pezzi in un tripudio di effetti speciali da vera next gen.

    La marcia in più

    L’aspetto più curato ed interessante di questa nuova versione di Burnout è sicuramente quello legato al multiplayer via Xbox Live, vero e proprio cavallo di battaglia per un gioco che già così risulterebbe un valido prodotto.
    Il team dei Criterion ha studiato un sistema di rivalità che apre nuovi scenari per lo sviluppo delle sfide nei futuri giochi online; pochi accorgimenti che comunque rendono l’esperienza molto più appagante e soprattutto competitiva.
    In pratica i server della Ea, su cui poggia la community di giocatori di Burnout Revenge, sono dotati di “memoria lunga”; ogni volta che giocherete, infatti, si ricorderanno di chi vi ha fatto un torto ( leggete takedown ) e ogni qual volta affronterete questi rivali li vedrete segnalati in rosso come piloti “live revenge”, mentre in verde saranno evidenziati gli avversari che avete fatto fuori in passato (attenzione che potrebbero essere in cerca di vendetta!).
    Anche la modalità “schianto” è giocabile via Xbox live, sia a squadre che non; un piacevole diversivo tra le estenuanti e velocissime corse nei rocamboleschi tracciati del gioco.
    Altra chicca è la possibilità di scambiare i propri replay (tornati alla ribalta in questo quarto episodio dopo l’inconcepibile soppressione dal secondo in poi) con quelli degli altri giocatori tramite un sistema di upload&download (save&share) sui server Ea, impostandoli anche come sfondo del menù di gioco.
    Ricordiamo infine l’ottima implementazione del multiplayer locale via split screen per 2 giocatori; sempre fluido, velocissimo, divertente e ricco di modalità come per il single player.

    Burnout Revenge Burnout RevengeVersione Analizzata Xbox 360Sebbene si tratti fondamentalmente dello stesso identico Burnout Revenge uscito 6 mesi fa sulle vecchie console con qualche auto ed incrocio in più (niente tracciati esclusivi, purtroppo), la nuova veste audiovisiva e soprattutto la profondità del supporto multiplayer via Xbox live esaltano ancor di più tutti quegli aspetti che hanno reso celebre questa serie, consegnando ai possessori della nuova console di casa Microsoft uno dei migliori racing game arcade “puri” di sempre. Titolo consigliatissimo a tutti, tranne a chi, magari, ha già spolpato per bene la versione “old gen”, non possiede un abbonamento live gold e non ritiene sufficienti i poderosi interventi estetici rispetto all’originale. Ricordiamo infine che è stata resa disponibile (gratuitamente, come di consueto) la demo del gioco sul Marketplace. Non c’è niente di meglio che testare in prima persona l’ebbrezza e l’adrenalina che questo rinnovato Burnout riesce a regalare.

    7

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