Recensione Buzz! Gran Quiz

Il primo quiz tascabile

Recensione Buzz! Gran Quiz
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  • Psp
  • Intramontabili evergreen

    Checché se ne dica, i party games non passano mai di moda: piacciono a grandi e piccini, sono ideali per le serate in compagnia e, cosa più importante, non richiedono grosse “competenze” ludiche. La serie di Buzz!, inaspettatamente entrata nell’olimpo dei videogiochi, ha saputo conquistare gli utenti di ogni età proponendo il classico e abusato tema del quiz a premi in chiave ironica; dai primi, traballanti passi su Playstation l’accattivante franchise di SCEE ha percorso una strada tutta in discesa, che lo ha portato ad essere sviluppato con successo su Ps2 e Ps3 per arrivare, inevitabilmente, al formato tascabile di PsP. Con qualche lacuna di troppo.

    Venghino Siori e Siore!

    Una volta inserito l’UMD e selezionata la lingua (a scelta tra tedesco e italiano), si procede alla creazione del proprio profilo inserendo il nome desiderato e optando per uno dei dieci stravaganti personaggi a disposizione: va subito detto però che scelta di questo o quel character, per quanto originali essi siano, non comporta cambiamenti di sorta alla struttura di gioco, in quanto l’immagine del concorrente verrà visualizzata solamente per una manciata di secondi sotto forma di icona accanto al punteggio totalizzato, invece di dare origine ad animazioni ed intermezzi divertenti. Questo piccolissimo neo, tuttavia, non basta certo a spegnere gli animi, tant’è che la voglia di iniziare una gratificante partita solitaria è già molto forte. Il single player è costituito da 15 sfide di varia natura, con domande che spaziano dal cinema alla tv, dalla fisica alla matematica, dalla musica al gossip, dallo sport alla natura e così via. Partendo dalle tre prove a disposizione, il giocatore deve guadagnarsi il diritto ad accedere ai round successivi conquistando almeno una medaglia di bronzo in ogni “disciplina”, e passando dalle domande più banali a quelle più difficili o addirittura impossibili. Un meccanismo che non sembra avere nulla di anomalo, almeno finché non ci si accorge che le domande non vengono proposte secondo una curva di difficoltà crescente, bensì seguendo un ordine del tutto casuale che lascia spesso la buona riuscita della prova in mano alla fortuna piuttosto che alla bravura del giocatore; un inconveniente già riscontrato nei precedenti episodi, ma che rende comunque squilibrata la struttura del titolo sminuendone, anche se di poco, la godibilità.

    Fortunatamente Buzz! Gran Quiz ha altri assi nella manica, a cominciare dalla buona varietà di domande, ereditata dalle versioni casalinghe (si pensi alle prove a tempo, alle sfide ordinatutto e alle domande a fuoco) e ulteriormente arricchita da ben sei nuovi tipi di round realizzati esclusivamente per PsP: tra i più riusciti occorre segnalare la diabolica “sfida virus” che causa la perdita progressiva dei punti totalizzati costringendo il giocatore a dare risposte avventate nel tentativo di visualizzare il prima possibile l’immagine che si va formando sullo schermo. L’aumento del numero dei match rappresenta indubbiamente uno sforzo lodevole, ma che tuttavia non riesce a mettere in ombra il grandissimo difetto della modalità singola, ovvero una longevità a dir poco risibile. Per completare il percorso in solitaria bastano, infatti, appena un paio d’ore di gioco e la possibilità di ritornare sulle varie domande per migliorare le proprie performance o aggiudicarsi tutti i trofei speciali (premio dito veloce, premio megapunteggio, premio sfidante di bronzo, d’argento e d’oro ecc.) non migliora in maniera significativa le cose. Il fatto che si tratti di una produzione fortemente orientata al gioco di gruppo non giustifica la superficialità riservata degli sviluppatori a questo aspetto, tanto più che trattandosi di una versione portatile la probabilità che l’utente si trovi a giocare solo (magari in viaggio o alla fermata dell’autobus) piuttosto che in compagnia è decisamente alta.

    Questo discorso, non a caso, anticipa un'altra grande mancanza che è quella della componente online. A differenza dell’ottimo risultato raggiunto dalla versione next-gen, Buzz! Gran Quiz è fortemente penalizzato dall’impossibilità di sfidare altri giocatori a distanza o scaricare pack aggiuntivi che rendano il prodotto sempre aggiornato e appetibile; può sembrare strano ma nonostante la presenza di oltre 3000 domande all’interno del database, a lungo andare i quesiti iniziano inevitabilmente a ripetersi rendendo le sfide sempre meno coinvolgenti. Tra le modalità di gioco Ad Hoc una menzione speciale va alle brillanti opzioni Round dopo Round e Presentatore (la terza opzione, Condivisione Partita, è la classica partita tra due console) . La prima permette ad un massimo di sei giocatori di sfidarsi, come dice la parola, uno dopo l’altro utilizzando la stessa console e impostando livello di difficoltà e tipologia di domande; in questo caso la PsP passa di mano in mano seguendo la classica logica del gioco a turni. Il bello di questa sfida consiste nel dover mettere in difficoltà i propri avversari, magari scegliendo la sezione di una foto che rivela poco o nulla del suo reale contenuto. In modalità Presentatore invece uno dei giocatori, vestendo appunto i panni del conduttore televisivo, legge le domande ai concorrenti e assegna autonomamente il punteggio ad ognuno di essi.

    Dal punto di vista tecnico non c’è molto da dire, se non che ci si aspettava qualcosa in più a livello di dettaglio. La grafica, vivace e brillantissima, è perfettamente in linea con i precedenti stilistici delle passate edizioni, malgrado la scarsità di scene di intermezzo e l’eccessiva stilizzazione dei menu di gioco. Il comparto audio soddisfa pienamente dal punto di vista del doppiaggio ma lascia una punta di amarezza per quanto riguarda l’esigua varietà di esclamazioni e frasi preimpostate del simpaticissimo presentatore virtuale.

    Buzz! Gran Quiz Buzz! Gran QuizVersione Analizzata PSPBuzz! Gran Quiz è un buon titolo ma dal potenziale inespresso. Nonostante l’atmosfera del franchise sia rimasta immutata, questa esperienza portatile manca di mordente, soprattutto a causa dell'assenza della modalità Infrastruttura, intesa sia come gioco online sia come download di contenuti. Le tre opzioni disponibili in modalità Ad Hoc risultano piuttosto gradevoli, ma che senso ha avere un prodotto del genere su una console portatile se in ogni caso i giocatori con cui condividerlo devono essere fisicamente presenti? Vista sotto questa ottica sembrerebbe più conveniente spendere qualche euro in più e acquistare l’ultima versione casalinga completa di Buzzer (le coloratissime pulsantiere), tuttavia vogliamo guardare a questo prodotto come una sorta di esperimento, un qualcosa di grezzo che va migliorato e perfezionato al punto di non aver più nulla da invidiare ai suoi colleghi casalinghi.

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