Recensione Castle Strike

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Recensione Castle Strike
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  • Pc
  • Premesse- Su queste mura, noi sopravvivremo!

    Qualche anno fa uscì un rts decisamente insolito chiamato "Stronghold" , nel quale si doveva edificare e mantenere in perfetta efficienza un castello medioevale, preparandolo a resistere agli attacchi portati dai signorotti confinanti e facendo in modo che la propria dinastia si erigesse vincitrice su tutti i suoi avversari. Il gioco, aiutato da un buon bilanciamento tra le truppe e un'ottima parte gestionale per dirigere la costruzione e l'andamento delle risorse all'interno del maniero, riuscì a colpire positivamente utenti e riviste specializzate. La Data Becker, spinta dal successo di Stronghold, ha ben pensato di portarne il gameplay in un solido motore tridimensionale, di scrivere una trama ambientata durante la guerra dei 100 anni (1337ca-1452), di aggiungere gli ormai sempre presenti eroi, di aumentare sensibilmente il numero di truppe e armi d'assedio, di mescolare il gameplay di stronghold a quello di altri rts quali Age Of Empires 2. Il risultato di questa operazione è Castle Strike, di cui state leggendo in questo preciso istante.

    Tecnica- Ma che bel castello...

    Tecnicamente parlando Castle Strike presenta molti alti e bassi, da un lato abbiamo effetti atmosferici e speciali (cannonate, incendi, fumo ecc...) veramente notevoli, e degli eroi con armature e modelli così pieni di fronzoli e abbellimenti vari da soddisfare anche i palati più raffinati, dall'altro lato le truppe semplici appaiono in gran parte spoglie e prive di dettagli, oltre che con divise quantomeno anacronistiche e in alcuni casi completamente inventate (gli arcieri britannici sembrano conquistadores).


    Gli alberi infine hanno un manto di semplice sprite bidimensionale alquanto sgradevole a vedersi. Le animazioni sono invece abbastanza fluide e ben fatte da farne dimenticare il basso numero . L'ultimo appunto va alla telecamera, che si mostra fin troppo generosa nello zoom in avanti, arrivando ad ingrandire i soldati fino a distinguerne le ciglia (quando ci sono), mentre nella visuale larga è decisamente avara e molto spesso l'area visualizzata non basterà a coprire tutti gli eventi in corso e ad agire di conseguenza.

    Gameplay- so rivato,'t'ho sgamato, ‘t'ho gonfiato

    La trama di Castle Strike si dirama attraverso tre campagne principali: la prima vedrà le vicende di un nobile tedesco impegnato a reclamare le sue terre dal feudatario vicino, intenzionato a conquistarle, la seconda, unita alla prima per continuità, metterà il giocatore nei panni di un nobile inglese fermamente convinto che la Francia debba essere territorio britannico, l'ultima, infine, illustrerà le peripezie di un signorotto francese che desidera liberare la sua patria dall'occupazione. In tutte e tre le vicende sarà comunque necessario erigere ed abbattere numerose fortificazioni più o meno resistenti e difese. Gli obiettivi delle missioni sono decisamente vari e spaziano dalla gestione di un borgo fino alla scorta, l'infiltrazione, il pattugliamento e infine alcune battaglie campali. Il motore delle campagne militari sarà comunque un piccolo villaggio da edificarsi poco lontano dal castello, i cui abitanti provvederanno a raccogliere le numerose risorse necessarie all'edificazione di un maniero degno del fosso di Helm. Raccolte abbastanza risorse ed edificate le prime casupole intorno alla casa del borgomastro potrete finalmente innalzare il primo torrione al centro di una collina, per poi svilupparvi intorno delle mura (che appariranno magicamente appena terminato il progetto) su cui edificare le strutture militari e d'addestramento per le truppe. Il villaggio è quindi di importanza vitale nel gameplay del titolo, e la sua gestione ricorda molto quella di titoli alla Age Of Empires: si dividono i lavoratori in numero eguale nelle varie risorse, si costruiscono case e si ricercano tecnologie atte a velocizzare l'accumulo di materie prime o a potenziare le difese. Quando il vostro piccolo villaggio sarà diventato un buon borgo dotato di castello per la difesa, con tanto di arcieri sugli spalti (affiancati magari da qualche balista o addirittura da un cannone), sarà il momento di preparare un buon esercito col quale attaccare il maniero nemico, dalla cui conquista dipenderà probabilmente l'esito della missione, anche se gli obiettivi non obbligano sempre a devastare i paesi ostili.


    La rosa di unità è certamente uno dei pregi del gioco, si spazierà da spadaccini, a lanceri, arcieri, balestrieri, alabardieri, paladini fino a unità speciali come arcieri con arco lungo e appestati (da diffondere nel villaggio nemico per propagare la pestilenza). Alle unità si uniscono moltissime armi d'assedio comuni, come baliste, onagri, catapulte, fino ad arrivare a cannoni pesanti, multibalestre, baliste giganti. La potenza di queste armi d'assedio varierà radicalmente da un ordigno all'altro, e se le multibalestre saranno devastanti contro gruppi di nemici, è anche vero che a dei muri faranno poco più di graffi (ma ci sono i cannoni per questo).

    Difetti- il mastio è caduto, il castello è perso!

    Come avrete capito il fulcro del gioco saranno gli assedi che presto o tardi dovrete portare o subire. La gestione di tali atti, però, è decisamente da rivedere: sebbene vi siano molteplici modi per riuscire ad aprire breccia nelle mura, come costruire tunnel o utilizzare scale e torri d'assedio, è anche vero che cancelli e torrioni sono stranamente fragili, e basteranno poche cannonate per veder crollare anche il castello più solido, e questo è un grave difetto. Spesso capiterà che un onagro sbandato riesca da solo ad aprire ingenti falle nella vostra difesa, e non di rado vi succederà di ignorare il castello per pochi minuti, magari per controllare la gestione delle risorse al villaggio, per poi scoprire che in quel breve lasso di tempo un lato delle vostre mura è diventato molto simile ad un formaggio olandese, magari grazie solo a poche baliste o ad un cannone.


    A questo si aggiunge che il limite di unità (125 uomini massimo) raramente porterà alla creazione di veri e propri eserciti, trasformando quello che dovrebbe essere una spedizione d'assedio a poco più che un attacco lampo contro difese fragili e tra l'altro mal sorvegliate dalla mediocre IA che governa le truppe. Come in molti altri giochi potrete selezionare 3 modalità differenti per le vostre milizie (aggresiva, difensiva, ferma), alle quali si aggiungono tre tipi di formazione se alla truppa si aggrega un eroe per farne comandante (ogni formazione genererà bonus diversi, come l'aumento delle prestazioni in copro a copro a discapito della velocità, ad esempio). Lasciando stare che le vostre unità spesso e volentieri sceglieranno le strade più assurde per raggiungere il punto ordinatogli, a prescindere dalla distanza che le separa da questo, c'è da dire che le tre succitate modalità sono solo tre diversi modi in cui le vostre truppe si getteranno al macello: in modalità aggressiva caricheranno chiunque fino alla morte, ignorandovi se ordinerete loro di ritirarsi, in quella difensiva attaccheranno le truppe vicine, ma ignoreranno completamente il tiro degli arcieri finendo per diventare dei porcospini giganti, mentre in modalità ferma non si muoveranno neppure per difendersi dalle cariche o dal fuoco dell'artiglieria. Tutti questi elementi, uniti alla mancanza di un editor di scenari e al fatto che il gioco non porta alcun elemento innovativo al genere, fanno scendere drasticamente le ottime premesse dei primi minuti di gioco e del primo paragrafo di questa recensione.

    Tirando le somme...

    Castle Strike è un gioco fatto di alti e bassi...un motore grafico soddisfacente e un buon sonoro, uniti ad un gameplay abbastanza interessante, a missioni diverse tra loro e a una vasta rosa di truppe e mezzi d'assalto ne fanno un titolo tutto sommato da valutare. I suoi difetti, tuttavia, ne minano pesantemente il giudizio finale: la fragilità dei castelli trasforma gli assedi in scaramucce (e questo è male dopo che tutti ancora si deliziano col ricordo dell'assedio di Minas Stirith ne "il ritorno del Re"), la bassa IA delle truppe trasforma alcuni attacchi in pesanti sconfitte senza tuttavia che il giocatore abbia sbagliato qualche mossa e se a questo si aggiunge la mancanza di un editor di scenari, alcuni problemi nella gestione delle telecamere e la pessima ricostruzione di alcune battaglie storiche (provate a giocare Crecy e ditemi se non è un'offesa alla storia il modo in cui viene mostrata nel gioco), ciò che rimane è un rts poco più che sufficiente che può interessare a chi vuole costruire castelli a tutti i costi, ma che non può sperare di sfondare in un genere i cui esponenti di spicco sono giochi come Warcraft III e Ground Control II, e che presto vedrà apparire annunciati capolavori come Rome-Total War, Battle For Middle Earth e Black & White, che probabilmente lo supereranno di parecchie lunghezze anche nel suo obiettivo primario: le simulazioni di assedio.


    Un prodotto discreto, quindi, non indispensabile, non sconsigliabile, ne pregio ne difetto, un titolo che sprofonda nella massa, che potrà essere apprezzato da alcuni, detestato da altri.

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