Recensione Castlevania: Lament of Innocence

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Recensione Castlevania: Lament of Innocence
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  • PS2
  • A caccia di succhiasangue, ancora una volta

    Recensire un gioco è
    sempre difficile, se poi il gioco in questione porta in copertina un nome molto
    importante della storia dei videogame quale “Castlevania” la difficoltà, come
    minimo, triplica: dato che il più delle volte ci si aspetta dal titolo una
    qualità paragonabile a quella di un capolavoro, deludere le aspettative dei
    lettori è sempre disarmante. Per i pochi che non conoscono questa saga basta
    dire che il primo titolo della serie Castlevania apparve nel lontano 1986 su MSX
    col titolo di “Vampire Killer”, presentandosi come un platform/action nel quale
    dovevamo vestire i panni di un cacciatore di vampiri che, armato della sua
    frusta magica, si avventurava all’interno del castello del Conte Dracula per
    distruggerlo definitivamente. La serie ,successivamente, fece la sua comparsa su
    numerose piattaforme che spaziano dal NES al Nintendo 64 passando per il
    PCengine e la PSX. Ed è proprio sulla scatoletta grigia di casa Sony che, a
    detta di molti, Castlevania ha raggiunto il suo apice con un titolo, Sympohny of
    the Night, che introduceva per la prima volta nella serie elementi RPG (quali
    level up, tonnellate di oggetti etc etc) uniti ad un castello davvero immenso e
    a un protagonista innovativo e carismatico (Alucard: un mezzo vampiro). Non è un
    caso che i Castlevania usciti per Gameboy Advance ( in particolare Aria of
    Sorrow) tentino di riprendere e ampliare il concept di SOTN e che la CAPCOM non
    abbia negato di ispirarsi proprio a Castlevania per il suo Devil May Cry. Un
    rapporto invece non proprio idilliaco è quello fra Castlevania e il 3d: tutti i
    tentativi di portare la saga dei cacciatori di vampiri a tre dimensioni si son
    rivelati non proprio azzeccatissimi: stiamo parlando dei due Castlevania in
    usciti per Nintendo 64 che pur vantando una grafica (per i tempi) eccelsa non
    riuscivano trasmettere il feeling e soprattutto non avevano la fantastica
    giocabilità delle loro controparti bidimensionali. Quando la Konami annunciò che
    era in lavorazione un Castlevania in 3D, sviluppato dallo stesso team che aveva
    creato Symphony of the Night, i cuori di tutti i fans della serie fremettero di
    gioia: ovviamente, il dubbio era inevitabile, e guardare con sospetto
    l'abbandono della piattezza dimensionale era neturale: chiunque, da quel
    momento, si sarebbe chiesto che l'ultimo episodio di Castlevania sarebbe stato
    all'altezza del predecessore. Per rispondere a questo interrogativo, noi di
    Play2eye abbiamo provato in esclusiva per voi la versione NTSC del gioco, appena
    uscita sul mercato: non vi resta che leggere e prepararvi a brandire una volta
    la mitica frusta “Vampire Killer”

    Dawn of The
    Hunter

    Siamo nell XI secolo, i cavalieri sono i
    veri eroi di quest’epoca: giovani che offrono i loro servigi alla Chiesa, nella
    costante difesa dei deboli. Fra loro uno in particolare si distingue per il
    coraggio, la lealtà e l’ardore nel combattimento: il suo nome è Leon Belmont. Un
    giorno, tornando da una vittoriosa campagna contro i nemici di Dio, Leon scopre
    che la sua fidanzata Maria è scomparsa,. S'aggiunga che un'armata di non morti
    e di altre mostruosità è comparsa nel suo feudo spargendo il terrore. Attraverso
    indagini il coraggioso cavaliere scopre che questi due avvenimenti sono
    correlati: si tratta dell'opera di un potente vampiro, tale Walter Bherardh,
    che abita in un castello immerso nella foresta chiamata Eternal Night. Per
    foronteggiare questa minaccia e riavere indietro la sua amata Leon si rivolge
    alla Chiesa chiedendo di poter attaccare il castello alla testa delle sue
    truppe. Ma gli alti prelati rifiutano il loro aiuto: a Leon non resta che andare
    al castello armato solo del suo coraggio: per aver disubbidito agli ordini è
    costretto a lasciare il suo titolo nobiliare e la sua spada. Ma proprio quando è
    quasi al portone di ingresso del maniero il giovane incontra Rinaldo, un
    alchimista che gli dona la “frusta dell’alchimia”, arma con la quale potra
    distruggere tutto cio che il diabolico vampiro gli manderà contro, e un guanto
    magico che gli permetterà di assorbire i colpi dei nemici. Forte di queste armi
    Leon Belmont si avvia verso il ponte levatoio del castello... e la leggenda di
    Castlevania ha inizio. Come potete notare la storia di Castlevania: Lament of
    Innocence narra le origini dell’eterna lotta fra il Clan Belmont e i Vampiri,
    svelandoci alcuni particolari ignoti anche ai più fedeli amanti della
    serie.

    Un occhio al gameplay

    Castlevania :LoI è un action in terza persona sullo stile di Onimusha e
    Devil May cry o del piu recente Chaos Legion. Le vostre armi contro le orde di
    mostri saranno essenzialmente due: la fedele frusta che possiede due tipi di
    attacco (veloce e debole oppure forte e lento, attivati rispettivamente dal
    tasto quadrato e triangolo) e le armi secondarie che Leon raccoglierà durante il
    gioco: le ormai classiche della serie (crocefisso, acqua santa, ascia, coltello,
    cristallo ) e che potranno essere usate tramite la pressione del tasto cerchio
    con un adeguata spesa di cuori. Difatti, come in ogni Castlevania che si
    rispetti anche in LoI ci saranno i famigerati cuoricini che misureranno la
    vostra possibilità di usare armi secondarie e che potranno essere accumulati
    distruggendo i candelabri che incontrerete nei livelli, proprio nella maniera
    piu classica che la saga Konami ci ha insegnato. Le armi non varieranno durante
    il corso dell’avventura (per cui scordatevi le innumerevoli spade, coltelli,
    scudi presenti in Sotn e nei titoli successivi) tuttavia sconfiggendo
    determinati boss, Leon potrà raccogliere degli “upgrade” per la sua frusta che
    aumenteranno la potenza e la velocità degli attacchi. Inoltre, raccogliendo
    degli “Orbs” (pietre magiche) e combinandoli con le armi secondarie, avrete a
    disposizione nuovi, potentissimi incantesimi che faranno molto danno ai nemici
    ma aumenteranno il consumo di cuori. Considerano il numero di Orb e di Armi
    secondarei, potrete provare una cinquantina di combinazioni diverse. Ma gli Orbs
    non saranno i soli oggetti che Leon potrà acquisire: parte importante avranno
    anche le relics, dei manufatti che una volta attivati, tramite l’uso di MP,
    consentono di acquisire abilità extra quali supersalto o un attacco migliorato;
    molto utili in certe situazioni (ad esempio contro un boss o per raggiungere
    locazioni segrete). Saranno presenti, infine, i classici oggetti quali pozioni
    curative, anti veleno, biglietti per ritornare al piu vicino save point,
    armature e anelli protettivi. Una cosa particolarmente positiva di Castlevania
    LOI è sicuramente la sua giocabilità: i combattimenti di questo gioco danno un
    esaltazione pari a quelli del primo Devil May Cry: imparare nuove letali
    combinazioni con la frusta per fare sempre piu danno ai nemici (che purtroppo si
    “rigenerano” ) diventerà presto una vostra abitudine e le mosse che imparerete
    andando avanti nel gioco vi torneranno molto utili nei combattimenti contro i
    giganteschi boss. Ma come ogni buon action insegna, l’attacco non è tutto anche
    la difesa deve avere la sua parte: Castlevania, da questo punto di vista, non
    pecca assolutamente: avrete a disposizione due tasti per la parata (R1 e R2) che
    molto spesso vi salveranno la vita, in particolare quando vi ritroverete
    circondati da una decina di nemici agguerriti. Ma la parata non ha il solo scopo
    di difesa: se un nemico sferrerà contro di voi un attacco molto potente (in
    genere segnalato da un bagliore) e voi lo parerete verranno ricaricati i vostri
    MP. Se state pensando che tutto questo sia inutile perchè gli MP vengono
    ricaricati pure nei punti di di salvataggio (come accadeva il Sotn) vi sbagliate
    di grosso: in Lament of Innocence questo è l’unico modo per ricaricare i
    preziosi punti magia; il che può risultare un po difficoltoso per un giocatore
    alle prime armi ma garantisce una costante variazione dello stile di
    combattimento in modo che non sia solo l’attacco a predominare. L’unica pecca
    che si puo trovare nel sistema di scontri di LOI è forse quella dell’inventario:
    gli oggetti non potranno essere usati mettendo in pausa il gioco bensi dovranno
    essere usati nel bel mezzo dell’azione aprendo un menu con la levetta analogica
    destra del joypad: il brutto è che mentre il menu sarà aperto il vostro
    personaggio non potrà ne attaccare ne difendersi ne saltare e tutto questo nel
    bel mezzo di una rissa non fa piacere, soprattutto quando siete a corto di
    energia e dovete cercare nel menu una maledetta pozione curativa. Tuttavia, dopo
    esservi abituati e dopo aver imparato a riconoscere la velocità e la potenza dei
    vari tipi di nemici, sarete abbastanza previdenti da curarvi ed equipaggiarvi
    prima dello scontro oppure da trovare il momento giusto durante il combattimento
    per utilizzare gli oggetti curativi. Per qunto riguarda le fasi esplorative: il
    bello di questo gioco (cosi come di tutti Castlevania piu recenti) è quello di
    scoprire ogni minimo segreto che il castello del vampiro ha da offrirvi: porte
    segrete, boss nascosti, oggetti introvabili saranno all'ordine del giorno. Le
    sezioni platform che la facevano da padrone nei primi episodi della serie non
    sono numerosissime, tuttavia anche in questo gioco vi capiterà di dover usare la
    vostra frusta per appendervi e piattaforme e raggiungere posti altrimenti
    inaccessibili, divincolarvi fra piattaforme semoventi e ponti che crollano, per
    evitare le terribili asce a “pendolo”. Le telecamere sono fisse e a volte capita
    che non facciano il loro dovere lasciando fuori campo la piattaforma sulla quale
    dovete saltare: qusti piccoli difetti, tuttavia, saranno trascurabili dopo
    qualche sessione di allenamento e presto non dovrete faticare piu di tanto.
    Molti di voi a questo punto si staranno chiedendo “e il level up?” Bene è dura
    dirlo ma bisogna farlo: Castlevania Lament of Innocence non possiede alcun
    elemento RPG. Adesso i fan di Symphony of The Night e Aria of Sorrow staranno
    sicuramente storcendo il naso in preda ad una cocente delusione; li invito,
    tuttavia, a leggere quanto segue. Castlevania: Lament Of Innocence sacrifica gli
    elemtni RPG quali level up, statistiche, incantesimi( tranne quelli descritti su
    e utilizzabili tramite gli Orbs) a favore di un azione di gioco decisamente più
    vicina a quelle che sono le origini action della serie, traslando tutto quello
    che di buono avevano quei titoli in un ambiente completamente 3D. Bisogna dirlo:
    Castlevania: LoI riesce nella difficile missione che i suoi predecessori per
    Nintendo 64 avevano fallito: portare tutto il feeling e la giocabilità che da
    sempre sono una bandiera della saga Konami nella terza dimensione.

    Sonoro divino, grafica ottima, longevità
    un po' meno

    I
    grafici Konami sanno sfruttare a dovere la PS2: pur non raggiungendo le vette di
    perfezione di Silent Hill 3 e Z.O.E. 2 (guardacaso tutti titoli Konami) il nuovo
    episodio di Castlevania si attesta su livelli grafici ottimi. I modelli
    poligonali sono davvero ben fatti e rispecchiano appieno il character design
    della bravissima Ayanami Kojima. Anche i movimenti dei personaggi sono molto
    fluidi e non si notano tracce evidenti di aliasing. Discorso diverso per quanto
    riguarda i fondali: pur essendo molto belli quest’ultimi tendono a volte ad
    essere ripetitivi e la varietà delle ambientazioni che visiterete non sarà molto
    alta, pur trasmettendo una grande sensazione di gotico e cupo che perfettamente
    s'integra con l’atmosfera che pervade tutto il gioco. Da notare che il gioco
    viaggia sui 60 fps fissi, tranne della situazioni in cui vengono usati diversi
    effetti di luce (come ad empio la parata “assorbi energia magica” di Leon). C’è
    da auspicare che questa velocità di gioco sia mantenuta anche nella versione PAL
    del gioco e che non sia “mutilata” da un adattamento non perfetto (come è in
    parte avvenuto con ZOE2). Ma la dove Castlevania Lament of Innocence tocca le
    sue vette di perfezione è sicuramente il comparto audio: ci stiamo riferendo in
    particolare alle musiche. I pezzi musicali sono ricchi di organo, cori, suoni di
    campane a morto superbamente intrellacciati con pezzi suonati da chitarre
    elettriche o martellanti percussioni, fornendo al giocatore anche non amante
    della musica gotica un esperienza di coinvolgimento e di gioco davvero
    incredibile. La colonna sonora di questo gioco è un capolavoro a se stante che
    tutti gli amanti della buona musica dovrebbero apprezzare. Addirittura, per
    molti versi superiore a quella (già stupenda) di Symphony of The Night. Il resto
    del sonoro invece fa il suo dovere senza infamia e senza lode. Un pregio di
    Castlevania : Symphony of the Night era sicuramente l’infinita
    longevità,scoprire tutti i segreti ed esplorare i due castelli al 200%
    richiedeva uno sforzo non indifferente da parte del giocatore, che tuttavia era
    sempre ricompensato con bonus davvero succosi e ben tre finali differenti. La
    domanda è “il suo successore su PS2 ha almeno ereditato la longevità e la
    quantita di segreti presenti in Sotn?”. Solo in parte: Lament of Innocence
    prevede infatti 5 livelli corrispondenti a 5 parti del castello “guardate” da
    relativi boss boss, piu una parte finale nella quale dovrete arrivare a
    confrontarvi con Walter il vampiro in persona: 6 livelli possono sembrare
    davvero pochi per chi era abituato all’infinito castello del precedente lavoro
    Konami, ma in realtà non è cosi. Ogni zona del castello infatti riserva
    particolari sorprese. Dovrete “andare e venire” molte volte per le diverse aree
    del castello per completare la mappa al 100%, considerando oltre che determinate
    chiavi per raggiungere locazioni in un livello sono nascoste in altre zone del
    castello. La dificoltà del gioco è ben bilanciata e i punti di salvataggio sono
    messi nei posti giusti e non troppo distanti uno dall’altro. Per incentivare la
    rigiocabilità i programmatori Konami hanno inserito un personaggio extra
    utilizzabile una volta finito il gioco per la prima volta( non vi diciamo chi è
    ma diciamo soltanto che i fan di Alucard troveranno “qualcuno” che potrà
    ricordargli il loro beniamini) e un livbello di difficoltà “impossibile”, oltre
    ad altri numerosi extra. Tuttavia, parlando in numeri, il gioco non necessita
    più di otto ore per essere completato a livello minimo.

    E' il nuovo SOTN?

    Castlevania: LoI, a
    parer nostro, entra di diritto nella storia della saga: per la prima volta gli
    sviluppatori sono riusciti a portare degnamente un titolo storico nella terza
    dimensione. Se dovessimo giudicare Lament of Innocence come un semplice action,
    a prescindere dal titolo, dopo le mezze delusioni di Chaos Legion e DMC2, gli
    amanti del primo DMC hanno trovato finalmente pane per i loro denti. Se dobbiamo
    giudicare Lament of Innocence nella sua forma di “appartenente alla storica saga
    di Castlevania” possiamo segnare questo titolo sia come un ritorno alle origini
    (abbandono degli elementi rpg in favore della giocabilità e dell’azione) sia
    come un passo verso il futuro (l’introduzione del 3d). Insomma, il primo
    Castlevania per Ps2 è un acquisto obbligato per tutti gli amanti di questa
    favolosa serie.

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