Recensire un gioco è sempre difficile, se poi il gioco in questione porta in copertina un nome molto importante della storia dei videogame quale “Castlevania” la difficoltà, come minimo, triplica: dato che il più delle volte ci si aspetta dal titolo una qualità paragonabile a quella di un capolavoro, deludere le aspettative dei lettori è sempre disarmante. Per i pochi che non conoscono questa saga basta dire che il primo titolo della serie Castlevania apparve nel lontano 1986 su MSX col titolo di “Vampire Killer”, presentandosi come un platform/action nel quale dovevamo vestire i panni di un cacciatore di vampiri che, armato della sua frusta magica, si avventurava all’interno del castello del Conte Dracula per distruggerlo definitivamente. La serie ,successivamente, fece la sua comparsa su numerose piattaforme che spaziano dal NES al Nintendo 64 passando per il PCengine e la PSX. Ed è proprio sulla scatoletta grigia di casa Sony che, a detta di molti, Castlevania ha raggiunto il suo apice con un titolo, Sympohny of the Night, che introduceva per la prima volta nella serie elementi RPG (quali level up, tonnellate di oggetti etc etc) uniti ad un castello davvero immenso e a un protagonista innovativo e carismatico (Alucard: un mezzo vampiro). Non è un caso che i Castlevania usciti per Gameboy Advance ( in particolare Aria of Sorrow) tentino di riprendere e ampliare il concept di SOTN e che la CAPCOM non abbia negato di ispirarsi proprio a Castlevania per il suo Devil May Cry. Un rapporto invece non proprio idilliaco è quello fra Castlevania e il 3d: tutti i tentativi di portare la saga dei cacciatori di vampiri a tre dimensioni si son rivelati non proprio azzeccatissimi: stiamo parlando dei due Castlevania in usciti per Nintendo 64 che pur vantando una grafica (per i tempi) eccelsa non riuscivano trasmettere il feeling e soprattutto non avevano la fantastica giocabilità delle loro controparti bidimensionali. Quando la Konami annunciò che era in lavorazione un Castlevania in 3D, sviluppato dallo stesso team che aveva creato Symphony of the Night, i cuori di tutti i fans della serie fremettero di gioia: ovviamente, il dubbio era inevitabile, e guardare con sospetto l'abbandono della piattezza dimensionale era neturale: chiunque, da quel momento, si sarebbe chiesto che l'ultimo episodio di Castlevania sarebbe stato all'altezza del predecessore. Per rispondere a questo interrogativo, noi di Play2eye abbiamo provato in esclusiva per voi la versione NTSC del gioco, appena uscita sul mercato: non vi resta che leggere e prepararvi a brandire una volta la mitica frusta “Vampire Killer”
Dawn of The Hunter
Siamo nell XI secolo, i cavalieri sono i veri eroi di quest’epoca: giovani che offrono i loro servigi alla Chiesa, nella costante difesa dei deboli. Fra loro uno in particolare si distingue per il coraggio, la lealtà e l’ardore nel combattimento: il suo nome è Leon Belmont. Un giorno, tornando da una vittoriosa campagna contro i nemici di Dio, Leon scopre che la sua fidanzata Maria è scomparsa,. S'aggiunga che un'armata di non morti e di altre mostruosità è comparsa nel suo feudo spargendo il terrore. Attraverso indagini il coraggioso cavaliere scopre che questi due avvenimenti sono correlati: si tratta dell'opera di un potente vampiro, tale Walter Bherardh, che abita in un castello immerso nella foresta chiamata Eternal Night. Per foronteggiare questa minaccia e riavere indietro la sua amata Leon si rivolge alla Chiesa chiedendo di poter attaccare il castello alla testa delle sue truppe. Ma gli alti prelati rifiutano il loro aiuto: a Leon non resta che andare al castello armato solo del suo coraggio: per aver disubbidito agli ordini è costretto a lasciare il suo titolo nobiliare e la sua spada. Ma proprio quando è quasi al portone di ingresso del maniero il giovane incontra Rinaldo, un alchimista che gli dona la “frusta dell’alchimia”, arma con la quale potra distruggere tutto cio che il diabolico vampiro gli manderà contro, e un guanto magico che gli permetterà di assorbire i colpi dei nemici. Forte di queste armi Leon Belmont si avvia verso il ponte levatoio del castello... e la leggenda di Castlevania ha inizio. Come potete notare la storia di Castlevania: Lament of Innocence narra le origini dell’eterna lotta fra il Clan Belmont e i Vampiri, svelandoci alcuni particolari ignoti anche ai più fedeli amanti della serie.
Un occhio al gameplay
Castlevania :LoI è un action in terza persona sullo stile di Onimusha e Devil May cry o del piu recente Chaos Legion. Le vostre armi contro le orde di mostri saranno essenzialmente due: la fedele frusta che possiede due tipi di attacco (veloce e debole oppure forte e lento, attivati rispettivamente dal tasto quadrato e triangolo) e le armi secondarie che Leon raccoglierà durante il gioco: le ormai classiche della serie (crocefisso, acqua santa, ascia, coltello, cristallo ) e che potranno essere usate tramite la pressione del tasto cerchio con un adeguata spesa di cuori. Difatti, come in ogni Castlevania che si rispetti anche in LoI ci saranno i famigerati cuoricini che misureranno la vostra possibilità di usare armi secondarie e che potranno essere accumulati distruggendo i candelabri che incontrerete nei livelli, proprio nella maniera piu classica che la saga Konami ci ha insegnato. Le armi non varieranno durante il corso dell’avventura (per cui scordatevi le innumerevoli spade, coltelli, scudi presenti in Sotn e nei titoli successivi) tuttavia sconfiggendo determinati boss, Leon potrà raccogliere degli “upgrade” per la sua frusta che aumenteranno la potenza e la velocità degli attacchi. Inoltre, raccogliendo degli “Orbs” (pietre magiche) e combinandoli con le armi secondarie, avrete a disposizione nuovi, potentissimi incantesimi che faranno molto danno ai nemici ma aumenteranno il consumo di cuori. Considerano il numero di Orb e di Armi secondarei, potrete provare una cinquantina di combinazioni diverse. Ma gli Orbs non saranno i soli oggetti che Leon potrà acquisire: parte importante avranno anche le relics, dei manufatti che una volta attivati, tramite l’uso di MP, consentono di acquisire abilità extra quali supersalto o un attacco migliorato; molto utili in certe situazioni (ad esempio contro un boss o per raggiungere locazioni segrete). Saranno presenti, infine, i classici oggetti quali pozioni curative, anti veleno, biglietti per ritornare al piu vicino save point, armature e anelli protettivi. Una cosa particolarmente positiva di Castlevania LOI è sicuramente la sua giocabilità: i combattimenti di questo gioco danno un esaltazione pari a quelli del primo Devil May Cry: imparare nuove letali combinazioni con la frusta per fare sempre piu danno ai nemici (che purtroppo si “rigenerano” ) diventerà presto una vostra abitudine e le mosse che imparerete andando avanti nel gioco vi torneranno molto utili nei combattimenti contro i giganteschi boss. Ma come ogni buon action insegna, l’attacco non è tutto anche la difesa deve avere la sua parte: Castlevania, da questo punto di vista, non pecca assolutamente: avrete a disposizione due tasti per la parata (R1 e R2) che molto spesso vi salveranno la vita, in particolare quando vi ritroverete circondati da una decina di nemici agguerriti. Ma la parata non ha il solo scopo di difesa: se un nemico sferrerà contro di voi un attacco molto potente (in genere segnalato da un bagliore) e voi lo parerete verranno ricaricati i vostri MP. Se state pensando che tutto questo sia inutile perchè gli MP vengono ricaricati pure nei punti di di salvataggio (come accadeva il Sotn) vi sbagliate di grosso: in Lament of Innocence questo è l’unico modo per ricaricare i preziosi punti magia; il che può risultare un po difficoltoso per un giocatore alle prime armi ma garantisce una costante variazione dello stile di combattimento in modo che non sia solo l’attacco a predominare. L’unica pecca che si puo trovare nel sistema di scontri di LOI è forse quella dell’inventario: gli oggetti non potranno essere usati mettendo in pausa il gioco bensi dovranno essere usati nel bel mezzo dell’azione aprendo un menu con la levetta analogica destra del joypad: il brutto è che mentre il menu sarà aperto il vostro personaggio non potrà ne attaccare ne difendersi ne saltare e tutto questo nel bel mezzo di una rissa non fa piacere, soprattutto quando siete a corto di energia e dovete cercare nel menu una maledetta pozione curativa. Tuttavia, dopo esservi abituati e dopo aver imparato a riconoscere la velocità e la potenza dei vari tipi di nemici, sarete abbastanza previdenti da curarvi ed equipaggiarvi prima dello scontro oppure da trovare il momento giusto durante il combattimento per utilizzare gli oggetti curativi. Per qunto riguarda le fasi esplorative: il bello di questo gioco (cosi come di tutti Castlevania piu recenti) è quello di scoprire ogni minimo segreto che il castello del vampiro ha da offrirvi: porte segrete, boss nascosti, oggetti introvabili saranno all'ordine del giorno. Le sezioni platform che la facevano da padrone nei primi episodi della serie non sono numerosissime, tuttavia anche in questo gioco vi capiterà di dover usare la vostra frusta per appendervi e piattaforme e raggiungere posti altrimenti inaccessibili, divincolarvi fra piattaforme semoventi e ponti che crollano, per evitare le terribili asce a “pendolo”. Le telecamere sono fisse e a volte capita che non facciano il loro dovere lasciando fuori campo la piattaforma sulla quale dovete saltare: qusti piccoli difetti, tuttavia, saranno trascurabili dopo qualche sessione di allenamento e presto non dovrete faticare piu di tanto. Molti di voi a questo punto si staranno chiedendo “e il level up?” Bene è dura dirlo ma bisogna farlo: Castlevania Lament of Innocence non possiede alcun elemento RPG. Adesso i fan di Symphony of The Night e Aria of Sorrow staranno sicuramente storcendo il naso in preda ad una cocente delusione; li invito, tuttavia, a leggere quanto segue. Castlevania: Lament Of Innocence sacrifica gli elemtni RPG quali level up, statistiche, incantesimi( tranne quelli descritti su e utilizzabili tramite gli Orbs) a favore di un azione di gioco decisamente più vicina a quelle che sono le origini action della serie, traslando tutto quello che di buono avevano quei titoli in un ambiente completamente 3D. Bisogna dirlo: Castlevania: LoI riesce nella difficile missione che i suoi predecessori per Nintendo 64 avevano fallito: portare tutto il feeling e la giocabilità che da sempre sono una bandiera della saga Konami nella terza dimensione.
Sonoro divino, grafica ottima, longevità un po' meno
I grafici Konami sanno sfruttare a dovere la PS2: pur non raggiungendo le vette di perfezione di Silent Hill 3 e Z.O.E. 2 (guardacaso tutti titoli Konami) il nuovo episodio di Castlevania si attesta su livelli grafici ottimi. I modelli poligonali sono davvero ben fatti e rispecchiano appieno il character design della bravissima Ayanami Kojima. Anche i movimenti dei personaggi sono molto fluidi e non si notano tracce evidenti di aliasing. Discorso diverso per quanto riguarda i fondali: pur essendo molto belli quest’ultimi tendono a volte ad essere ripetitivi e la varietà delle ambientazioni che visiterete non sarà molto alta, pur trasmettendo una grande sensazione di gotico e cupo che perfettamente s'integra con l’atmosfera che pervade tutto il gioco. Da notare che il gioco viaggia sui 60 fps fissi, tranne della situazioni in cui vengono usati diversi effetti di luce (come ad empio la parata “assorbi energia magica” di Leon). C’è da auspicare che questa velocità di gioco sia mantenuta anche nella versione PAL del gioco e che non sia “mutilata” da un adattamento non perfetto (come è in parte avvenuto con ZOE2). Ma la dove Castlevania Lament of Innocence tocca le sue vette di perfezione è sicuramente il comparto audio: ci stiamo riferendo in particolare alle musiche. I pezzi musicali sono ricchi di organo, cori, suoni di campane a morto superbamente intrellacciati con pezzi suonati da chitarre elettriche o martellanti percussioni, fornendo al giocatore anche non amante della musica gotica un esperienza di coinvolgimento e di gioco davvero incredibile. La colonna sonora di questo gioco è un capolavoro a se stante che tutti gli amanti della buona musica dovrebbero apprezzare. Addirittura, per molti versi superiore a quella (già stupenda) di Symphony of The Night. Il resto del sonoro invece fa il suo dovere senza infamia e senza lode. Un pregio di Castlevania : Symphony of the Night era sicuramente l’infinita longevità,scoprire tutti i segreti ed esplorare i due castelli al 200% richiedeva uno sforzo non indifferente da parte del giocatore, che tuttavia era sempre ricompensato con bonus davvero succosi e ben tre finali differenti. La domanda è “il suo successore su PS2 ha almeno ereditato la longevità e la quantita di segreti presenti in Sotn?”. Solo in parte: Lament of Innocence prevede infatti 5 livelli corrispondenti a 5 parti del castello “guardate” da relativi boss boss, piu una parte finale nella quale dovrete arrivare a confrontarvi con Walter il vampiro in persona: 6 livelli possono sembrare davvero pochi per chi era abituato all’infinito castello del precedente lavoro Konami, ma in realtà non è cosi. Ogni zona del castello infatti riserva particolari sorprese. Dovrete “andare e venire” molte volte per le diverse aree del castello per completare la mappa al 100%, considerando oltre che determinate chiavi per raggiungere locazioni in un livello sono nascoste in altre zone del castello. La dificoltà del gioco è ben bilanciata e i punti di salvataggio sono messi nei posti giusti e non troppo distanti uno dall’altro. Per incentivare la rigiocabilità i programmatori Konami hanno inserito un personaggio extra utilizzabile una volta finito il gioco per la prima volta( non vi diciamo chi è ma diciamo soltanto che i fan di Alucard troveranno “qualcuno” che potrà ricordargli il loro beniamini) e un livbello di difficoltà “impossibile”, oltre ad altri numerosi extra. Tuttavia, parlando in numeri, il gioco non necessita più di otto ore per essere completato a livello minimo.
E' il nuovo SOTN?
Castlevania: LoI, a parer nostro, entra di diritto nella storia della saga: per la prima volta gli sviluppatori sono riusciti a portare degnamente un titolo storico nella terza dimensione. Se dovessimo giudicare Lament of Innocence come un semplice action, a prescindere dal titolo, dopo le mezze delusioni di Chaos Legion e DMC2, gli amanti del primo DMC hanno trovato finalmente pane per i loro denti. Se dobbiamo giudicare Lament of Innocence nella sua forma di “appartenente alla storica saga di Castlevania” possiamo segnare questo titolo sia come un ritorno alle origini (abbandono degli elementi rpg in favore della giocabilità e dell’azione) sia come un passo verso il futuro (l’introduzione del 3d). Insomma, il primo Castlevania per Ps2 è un acquisto obbligato per tutti gli amanti di questa favolosa serie.
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Altri contenuti per Castlevania: Lament of Innocence
Recensione Castlevania: Lament of Innocence
Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Castlevania: Lament of Innocence - 1066
A caccia di succhiasangue, ancora una volta
Recensire un gioco è
sempre difficile, se poi il gioco in questione porta in copertina un nome molto
importante della storia dei videogame quale “Castlevania” la difficoltà, come
minimo, triplica: dato che il più delle volte ci si aspetta dal titolo una
qualità paragonabile a quella di un capolavoro, deludere le aspettative dei
lettori è sempre disarmante. Per i pochi che non conoscono questa saga basta
dire che il primo titolo della serie Castlevania apparve nel lontano 1986 su MSX
col titolo di “Vampire Killer”, presentandosi come un platform/action nel quale
dovevamo vestire i panni di un cacciatore di vampiri che, armato della sua
frusta magica, si avventurava all’interno del castello del Conte Dracula per
distruggerlo definitivamente. La serie ,successivamente, fece la sua comparsa su
numerose piattaforme che spaziano dal NES al Nintendo 64 passando per il
PCengine e la PSX. Ed è proprio sulla scatoletta grigia di casa Sony che, a
detta di molti, Castlevania ha raggiunto il suo apice con un titolo, Sympohny of
the Night, che introduceva per la prima volta nella serie elementi RPG (quali
level up, tonnellate di oggetti etc etc) uniti ad un castello davvero immenso e
a un protagonista innovativo e carismatico (Alucard: un mezzo vampiro). Non è un
caso che i Castlevania usciti per Gameboy Advance ( in particolare Aria of
Sorrow) tentino di riprendere e ampliare il concept di SOTN e che la CAPCOM non
abbia negato di ispirarsi proprio a Castlevania per il suo Devil May Cry. Un
rapporto invece non proprio idilliaco è quello fra Castlevania e il 3d: tutti i
tentativi di portare la saga dei cacciatori di vampiri a tre dimensioni si son
rivelati non proprio azzeccatissimi: stiamo parlando dei due Castlevania in
usciti per Nintendo 64 che pur vantando una grafica (per i tempi) eccelsa non
riuscivano trasmettere il feeling e soprattutto non avevano la fantastica
giocabilità delle loro controparti bidimensionali. Quando la Konami annunciò che
era in lavorazione un Castlevania in 3D, sviluppato dallo stesso team che aveva
creato Symphony of the Night, i cuori di tutti i fans della serie fremettero di
gioia: ovviamente, il dubbio era inevitabile, e guardare con sospetto
l'abbandono della piattezza dimensionale era neturale: chiunque, da quel
momento, si sarebbe chiesto che l'ultimo episodio di Castlevania sarebbe stato
all'altezza del predecessore. Per rispondere a questo interrogativo, noi di
Play2eye abbiamo provato in esclusiva per voi la versione NTSC del gioco, appena
uscita sul mercato: non vi resta che leggere e prepararvi a brandire una volta
la mitica frusta “Vampire Killer”
Dawn of The
Siamo nell XI secolo, i cavalieri sono iHunter
veri eroi di quest’epoca: giovani che offrono i loro servigi alla Chiesa, nella
costante difesa dei deboli. Fra loro uno in particolare si distingue per il
coraggio, la lealtà e l’ardore nel combattimento: il suo nome è Leon Belmont. Un
giorno, tornando da una vittoriosa campagna contro i nemici di Dio, Leon scopre
che la sua fidanzata Maria è scomparsa,. S'aggiunga che un'armata di non morti
e di altre mostruosità è comparsa nel suo feudo spargendo il terrore. Attraverso
indagini il coraggioso cavaliere scopre che questi due avvenimenti sono
correlati: si tratta dell'opera di un potente vampiro, tale Walter Bherardh,
che abita in un castello immerso nella foresta chiamata Eternal Night. Per
foronteggiare questa minaccia e riavere indietro la sua amata Leon si rivolge
alla Chiesa chiedendo di poter attaccare il castello alla testa delle sue
truppe. Ma gli alti prelati rifiutano il loro aiuto: a Leon non resta che andare
al castello armato solo del suo coraggio: per aver disubbidito agli ordini è
costretto a lasciare il suo titolo nobiliare e la sua spada. Ma proprio quando è
quasi al portone di ingresso del maniero il giovane incontra Rinaldo, un
alchimista che gli dona la “frusta dell’alchimia”, arma con la quale potra
distruggere tutto cio che il diabolico vampiro gli manderà contro, e un guanto
magico che gli permetterà di assorbire i colpi dei nemici. Forte di queste armi
Leon Belmont si avvia verso il ponte levatoio del castello... e la leggenda di
Castlevania ha inizio. Come potete notare la storia di Castlevania: Lament of
Innocence narra le origini dell’eterna lotta fra il Clan Belmont e i Vampiri,
svelandoci alcuni particolari ignoti anche ai più fedeli amanti della
serie.
Un occhio al gameplay
Castlevania :LoI è un action in terza persona sullo stile di Onimusha e
Devil May cry o del piu recente Chaos Legion. Le vostre armi contro le orde di
mostri saranno essenzialmente due: la fedele frusta che possiede due tipi di
attacco (veloce e debole oppure forte e lento, attivati rispettivamente dal
tasto quadrato e triangolo) e le armi secondarie che Leon raccoglierà durante il
gioco: le ormai classiche della serie (crocefisso, acqua santa, ascia, coltello,
cristallo ) e che potranno essere usate tramite la pressione del tasto cerchio
con un adeguata spesa di cuori. Difatti, come in ogni Castlevania che si
rispetti anche in LoI ci saranno i famigerati cuoricini che misureranno la
vostra possibilità di usare armi secondarie e che potranno essere accumulati
distruggendo i candelabri che incontrerete nei livelli, proprio nella maniera
piu classica che la saga Konami ci ha insegnato. Le armi non varieranno durante
il corso dell’avventura (per cui scordatevi le innumerevoli spade, coltelli,
scudi presenti in Sotn e nei titoli successivi) tuttavia sconfiggendo
determinati boss, Leon potrà raccogliere degli “upgrade” per la sua frusta che
aumenteranno la potenza e la velocità degli attacchi. Inoltre, raccogliendo
degli “Orbs” (pietre magiche) e combinandoli con le armi secondarie, avrete a
disposizione nuovi, potentissimi incantesimi che faranno molto danno ai nemici
ma aumenteranno il consumo di cuori. Considerano il numero di Orb e di Armi
secondarei, potrete provare una cinquantina di combinazioni diverse. Ma gli Orbs
non saranno i soli oggetti che Leon potrà acquisire: parte importante avranno
anche le relics, dei manufatti che una volta attivati, tramite l’uso di MP,
consentono di acquisire abilità extra quali supersalto o un attacco migliorato;
molto utili in certe situazioni (ad esempio contro un boss o per raggiungere
locazioni segrete). Saranno presenti, infine, i classici oggetti quali pozioni
curative, anti veleno, biglietti per ritornare al piu vicino save point,
armature e anelli protettivi. Una cosa particolarmente positiva di Castlevania
LOI è sicuramente la sua giocabilità: i combattimenti di questo gioco danno un
esaltazione pari a quelli del primo Devil May Cry: imparare nuove letali
combinazioni con la frusta per fare sempre piu danno ai nemici (che purtroppo si
“rigenerano” ) diventerà presto una vostra abitudine e le mosse che imparerete
andando avanti nel gioco vi torneranno molto utili nei combattimenti contro i
giganteschi boss. Ma come ogni buon action insegna, l’attacco non è tutto anche
la difesa deve avere la sua parte: Castlevania, da questo punto di vista, non
pecca assolutamente: avrete a disposizione due tasti per la parata (R1 e R2) che
molto spesso vi salveranno la vita, in particolare quando vi ritroverete
circondati da una decina di nemici agguerriti. Ma la parata non ha il solo scopo
di difesa: se un nemico sferrerà contro di voi un attacco molto potente (in
genere segnalato da un bagliore) e voi lo parerete verranno ricaricati i vostri
MP. Se state pensando che tutto questo sia inutile perchè gli MP vengono
ricaricati pure nei punti di di salvataggio (come accadeva il Sotn) vi sbagliate
di grosso: in Lament of Innocence questo è l’unico modo per ricaricare i
preziosi punti magia; il che può risultare un po difficoltoso per un giocatore
alle prime armi ma garantisce una costante variazione dello stile di
combattimento in modo che non sia solo l’attacco a predominare. L’unica pecca
che si puo trovare nel sistema di scontri di LOI è forse quella dell’inventario:
gli oggetti non potranno essere usati mettendo in pausa il gioco bensi dovranno
essere usati nel bel mezzo dell’azione aprendo un menu con la levetta analogica
destra del joypad: il brutto è che mentre il menu sarà aperto il vostro
personaggio non potrà ne attaccare ne difendersi ne saltare e tutto questo nel
bel mezzo di una rissa non fa piacere, soprattutto quando siete a corto di
energia e dovete cercare nel menu una maledetta pozione curativa. Tuttavia, dopo
esservi abituati e dopo aver imparato a riconoscere la velocità e la potenza dei
vari tipi di nemici, sarete abbastanza previdenti da curarvi ed equipaggiarvi
prima dello scontro oppure da trovare il momento giusto durante il combattimento
per utilizzare gli oggetti curativi. Per qunto riguarda le fasi esplorative: il
bello di questo gioco (cosi come di tutti Castlevania piu recenti) è quello di
scoprire ogni minimo segreto che il castello del vampiro ha da offrirvi: porte
segrete, boss nascosti, oggetti introvabili saranno all'ordine del giorno. Le
sezioni platform che la facevano da padrone nei primi episodi della serie non
sono numerosissime, tuttavia anche in questo gioco vi capiterà di dover usare la
vostra frusta per appendervi e piattaforme e raggiungere posti altrimenti
inaccessibili, divincolarvi fra piattaforme semoventi e ponti che crollano, per
evitare le terribili asce a “pendolo”. Le telecamere sono fisse e a volte capita
che non facciano il loro dovere lasciando fuori campo la piattaforma sulla quale
dovete saltare: qusti piccoli difetti, tuttavia, saranno trascurabili dopo
qualche sessione di allenamento e presto non dovrete faticare piu di tanto.
Molti di voi a questo punto si staranno chiedendo “e il level up?” Bene è dura
dirlo ma bisogna farlo: Castlevania Lament of Innocence non possiede alcun
elemento RPG. Adesso i fan di Symphony of The Night e Aria of Sorrow staranno
sicuramente storcendo il naso in preda ad una cocente delusione; li invito,
tuttavia, a leggere quanto segue. Castlevania: Lament Of Innocence sacrifica gli
elemtni RPG quali level up, statistiche, incantesimi( tranne quelli descritti su
e utilizzabili tramite gli Orbs) a favore di un azione di gioco decisamente più
vicina a quelle che sono le origini action della serie, traslando tutto quello
che di buono avevano quei titoli in un ambiente completamente 3D. Bisogna dirlo:
Castlevania: LoI riesce nella difficile missione che i suoi predecessori per
Nintendo 64 avevano fallito: portare tutto il feeling e la giocabilità che da
sempre sono una bandiera della saga Konami nella terza dimensione.
Sonoro divino, grafica ottima, longevità
Iun po' meno
grafici Konami sanno sfruttare a dovere la PS2: pur non raggiungendo le vette di
perfezione di Silent Hill 3 e Z.O.E. 2 (guardacaso tutti titoli Konami) il nuovo
episodio di Castlevania si attesta su livelli grafici ottimi. I modelli
poligonali sono davvero ben fatti e rispecchiano appieno il character design
della bravissima Ayanami Kojima. Anche i movimenti dei personaggi sono molto
fluidi e non si notano tracce evidenti di aliasing. Discorso diverso per quanto
riguarda i fondali: pur essendo molto belli quest’ultimi tendono a volte ad
essere ripetitivi e la varietà delle ambientazioni che visiterete non sarà molto
alta, pur trasmettendo una grande sensazione di gotico e cupo che perfettamente
s'integra con l’atmosfera che pervade tutto il gioco. Da notare che il gioco
viaggia sui 60 fps fissi, tranne della situazioni in cui vengono usati diversi
effetti di luce (come ad empio la parata “assorbi energia magica” di Leon). C’è
da auspicare che questa velocità di gioco sia mantenuta anche nella versione PAL
del gioco e che non sia “mutilata” da un adattamento non perfetto (come è in
parte avvenuto con ZOE2). Ma la dove Castlevania Lament of Innocence tocca le
sue vette di perfezione è sicuramente il comparto audio: ci stiamo riferendo in
particolare alle musiche. I pezzi musicali sono ricchi di organo, cori, suoni di
campane a morto superbamente intrellacciati con pezzi suonati da chitarre
elettriche o martellanti percussioni, fornendo al giocatore anche non amante
della musica gotica un esperienza di coinvolgimento e di gioco davvero
incredibile. La colonna sonora di questo gioco è un capolavoro a se stante che
tutti gli amanti della buona musica dovrebbero apprezzare. Addirittura, per
molti versi superiore a quella (già stupenda) di Symphony of The Night. Il resto
del sonoro invece fa il suo dovere senza infamia e senza lode. Un pregio di
Castlevania : Symphony of the Night era sicuramente l’infinita
longevità,scoprire tutti i segreti ed esplorare i due castelli al 200%
richiedeva uno sforzo non indifferente da parte del giocatore, che tuttavia era
sempre ricompensato con bonus davvero succosi e ben tre finali differenti. La
domanda è “il suo successore su PS2 ha almeno ereditato la longevità e la
quantita di segreti presenti in Sotn?”. Solo in parte: Lament of Innocence
prevede infatti 5 livelli corrispondenti a 5 parti del castello “guardate” da
relativi boss boss, piu una parte finale nella quale dovrete arrivare a
confrontarvi con Walter il vampiro in persona: 6 livelli possono sembrare
davvero pochi per chi era abituato all’infinito castello del precedente lavoro
Konami, ma in realtà non è cosi. Ogni zona del castello infatti riserva
particolari sorprese. Dovrete “andare e venire” molte volte per le diverse aree
del castello per completare la mappa al 100%, considerando oltre che determinate
chiavi per raggiungere locazioni in un livello sono nascoste in altre zone del
castello. La dificoltà del gioco è ben bilanciata e i punti di salvataggio sono
messi nei posti giusti e non troppo distanti uno dall’altro. Per incentivare la
rigiocabilità i programmatori Konami hanno inserito un personaggio extra
utilizzabile una volta finito il gioco per la prima volta( non vi diciamo chi è
ma diciamo soltanto che i fan di Alucard troveranno “qualcuno” che potrà
ricordargli il loro beniamini) e un livbello di difficoltà “impossibile”, oltre
ad altri numerosi extra. Tuttavia, parlando in numeri, il gioco non necessita
più di otto ore per essere completato a livello minimo.
E' il nuovo SOTN?
Castlevania: LoI, a
parer nostro, entra di diritto nella storia della saga: per la prima volta gli
sviluppatori sono riusciti a portare degnamente un titolo storico nella terza
dimensione. Se dovessimo giudicare Lament of Innocence come un semplice action,
a prescindere dal titolo, dopo le mezze delusioni di Chaos Legion e DMC2, gli
amanti del primo DMC hanno trovato finalmente pane per i loro denti. Se dobbiamo
giudicare Lament of Innocence nella sua forma di “appartenente alla storica saga
di Castlevania” possiamo segnare questo titolo sia come un ritorno alle origini
(abbandono degli elementi rpg in favore della giocabilità e dell’azione) sia
come un passo verso il futuro (l’introduzione del 3d). Insomma, il primo
Castlevania per Ps2 è un acquisto obbligato per tutti gli amanti di questa
favolosa serie.
Quanto attendi: Castlevania: Lament of Innocence
Hype totali: 2
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