Recensione Chaos on Deponia

In un'enorme discarica a cielo aperto, tornano Rufus e i suoi amici, in una nuova e folle avventura di Daedalic Entertainment

Recensione Chaos on Deponia
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di godercelo in italiano che Fuga da Deponia ha già un seguito: parliamo di Chaos on Deponia, secondo capitolo della splendida avventura grafica realizzata da Daedalic Entertainment e disponibile dal 6 Novembre su Steam, Zodiac o presso il sito ufficiale. Stavolta il team tedesco ha promesso un protagonista più accorto e meno combinaguai, che ha imparato dagli errori commessi ed ha raggiunto la giusta maturità per affrontare le nuove sfide della vita. Cercando di non svelare il finale del capitolo d'esordio, adesso Deponia è tranquilla, e nonostante non vi sia un miglioramento sul fronte della spazzatura e sull'acidità della popolazione, pare proprio che Rufus abbia messo la testa a posto, così come afferma chiunque abbia a che fare con lui. Accantonati i sogni di raggiungere Elysium, almeno così pare, dimenticate le situazioni passate e pronto per una nuova vita, magari dopo aver trovato lavoro per un futuro tranquillo, il ragazzo è deciso a mostrare un lato di sé del tutto inedito.
    Ma parliamoci chiaramente: non è per nulla semplice immaginare Deponia senza i fumosi piani di Rufus che, tra un'esplosione e l'altra, spezzano la quiete del territorio. Chissà se le motivazioni precedentemente elencate basteranno per mantenere i propositi del protagonista.

    BENTORNATI A DEPONIA

    Parlavamo di responsabilità, disciplina, senso del dovere e della capacità di badare a sé stessi: ecco le chiavi di lettura del nuovo Rufus, che ritroviamo a vivere con Doc e Bozo sul pescarifiuti dopo i disastri combinati nel primo capitolo. Quanto durano queste aspettative? Poco, il tempo di chiedere un martello allo scienziato e provare a prenderlo dalla cassetta degli attrezzi: questa semplice azione porta il giovane ad incendiare la cucina e tritare il povero uccellino della nonna di Doc, tutto nel giro di qualche secondo. Chiaramente non finisce qui, infatti il solito imbranato non ha per niente abbandonato l'idea di raggiungere Elysium come qualcuno asseriva, e la prospettiva di vivere come un pascià tra belle ragazze è ancora ferma nella mente del giovane: del resto quel martello non serve ad altro se non a mettere a punto l'ennesimo piano per spararsi sul pianeta. Anche questa volta ne vedremo delle belle: dopo aver rischiato di ammazzare Doc, Rufus si lancia contro la navicella di Gal e Cletus diretti ad Elysium. Nella più totale confusione, tra flashback e musichette, Rufus fa cadere dal cielo la ragazza - un'altra volta - che precipita vicino al pesca rifiuti, per poi gettarsi in mare nel tentativo di soccorrerla. Altro che cambiamento radicale, altro che buoni propositi: l'entrata in scena dell'elisiana è, purtroppo, la stessa traumatica esperienza del primo capitolo. Che dire: bentornati a Deponia!
    Il trauma procurato dalla caduta è meno grave rispetto a quello precedente, e grazie all'aiuto di Doc la situazione sarà più semplice da recuperare... almeno all'apparenza. Lo scienziato chiederà a Rufus di trovare delle cartucce per operare Gal e ripristinare il chip in cui è contenuta la sua memoria. Sfortunatamente, l'operazione non andrà a buon fine e Rufus sarà costretto a conquistare tutti i lati della personalità della donzella, ancora molto attaccata a Cletus e scossa dalle molte bugie che ha dovuto scoprire nel corso dell'avventura precedente. Questo è solo l'incipit di una sfida affatto semplice per Rufus, ma ne beneficia il background narrativo, che riesce a cambiare tema continuamente proprio come avvenuto con la prima avventura. Chaos on Deponia fa ridere dai primi istanti e lo fa con costanza anche maggiore rispetto al precedente capitolo, forte di una sceneggiatura più ricca, che parte forte fin dall'inizio e si evolve in meglio. L'ambientazione è già conosciuta - anche se siamo su di una nuova area di Deponia - così come gli strambi profili caratteriali dei personaggi. Lanciare un seguito a così poca distanza dall'episodio precedente è una sfida piuttosto difficile da vincere, rischiando uno scontro con i cuori ancora caldi degli avventurieri che sono affezionati ai protagonisti da poco meno di un anno, ma Daedalic ha dimostrato di saper gestire talmente bene la sua creatura da garantire un'esperienza genuina e divertente in quella che, a detta proprio di Rufus, potrebbe essere una trilogia... di risate.

    FUGA DA DEPONIA 2.0

    Così come è facile immaginare, Chaos on Deponia non differisce molto dal primo capitolo; vi ritroviamo infatti le stesse meccaniche e le medesime qualità, dal plot alla giocabilità, passando per il comparto tecnico. La nuova area che Rufus ha raggiunto a bordo del pescarifiuti è quella di Little Venice, composta dalla zona industriale, quella residenziale e dal mercato, ciascuna delle quali divisa in più schermate. Globalmente, l'ambientazione di Chaos on Deponia è più vasta del villaggio di Kuvaq visto nella prima avventura, tanto da render necessario attivare la mappa per spostarsi tra le varie aree, anche se, tutto sommato, bastano pochi click per percorrere in verticale ed in orizzontale l'intera Little Venice. Se in Deponia si rendevano disponibili nuove ambientazioni avanzando nella storia, in questo seguito si rimane ancorati al villaggio dall'inizio alla fine - salvo per qualche area - con un calo d'enfasi dovuto ad un alternarsi di schermate che offrono sempre meno elementi con cui interagire. A questo proposito, gli enigmi riprendono la stessa struttura del precedente episodio, anche se i minigame e i puzzle sono proposti in minor quantità e risultano anche più semplici da completare. I compiti che Rufus dovrà portare a termine non sono così immediati da capire come in passato: solo poche volte troveremo la classica to-do-list a dettare i ritmi di gioco. L'utente è invece invitato a dialogare quanto più possibile con i personaggi che popolano le aree per risolvere le varie situazioni. Quest'ultimo esempio di gameplay diventa spesso il fulcro stesso del titolo: saranno i personaggi a suggerire la prossima mossa in maniera più o meno esplicita, ma non mancheranno situazioni in cui lo spunto lo si dovrà cercare senza aiuti di terze parti.
    Rufus non è il solo a sfoggiare un carattere ed un'indole immutata: gli oggetti con cui avrà a che fare saranno strambi e bizzarri come nella prima avventura, dando vita ad interazioni originali e divertenti, che vi terranno impegnati da 8 a 10 ore circa.

    TRA CANALI DI SPAZZATURA

    Uno dei motivi per cui Chaos on Deponia è stato facilmente ripresentato a distanza di pochi mesi dal primo capitolo è l'eccellente comparto tecnico realizzato dal dev team di Daedalic Entertainment. Come abbiamo avuto modo di ribadire anche nella recensione di Harvey's New Eyes, attualmente Daedalic primeggia sotto questo aspetto. Le differenze tra i due capitoli ci sono e anche l'occhio meno attento riesce a catturarle: la palette di colori utilizzata in questa nuova avventura è più scura ed il contrasto risulta maggiore, esaltando le finte ombre e le varie sfumature degli elementi dello scenario e dei modelli poligonali. La qualità generale delle location è rimasta invariata, così come quella degli stessi personaggi, a cominciare dai protagonisti della storia, dotati di animazioni puntualmente riprodotte con lo stile classico cartoon che la software house tedesca ha fatto proprio nel corso di questi anni. Come detto precedentemente è l'ambientazione a godere di maggiori novità, ed oltre a concentrarsi solo su un grande villaggio, offre molti più dettagli per location, anche se gli elementi cliccabili sono mediamente gli stessi dello scorso capitolo.
    L'unico punto negativo del comparto tecnico riguarda gli inspiegabili cali di framerate che affliggono il titolo: switchando tra una schermata e l'altra il numero di fotogrammi scende anche sotto la decina, per poi risalire ai consuetudinari 60. Il problema si ripresenta soprattutto quando vi sono scenette ingame e ne è afflitto anche l'inventario, che spesso tarda nel comparire a schermo. Non è certo la prima volta che Daedalic sfrutta Visionaire, engine utilizzato anche per Harvey's New Eyes e lo stesso Deponia, pertanto pensiamo che questi problemi siano dovuti alla fretta avuta nelle ultime fasi di sviluppo, in particolare nell'ottimizzazione delle prestazioni, probabilmente per poter uscire sul mercato quanto prima.
    In attesa che in Italia arrivi la versione completamente localizzata - gli ultimi rumor dicono che siamo a buon punto con le trattative - abbiamo apprezzato appieno il doppiaggio inglese, con varie sfumature di accenti ed espressioni linguistiche derivanti dallo slang che fanno capolino tra i soliti, bizzarri e mai noiosi, dialoghi. Little Venice ha inoltre offerto più di uno spunto per tirare in ballo il belpaese, tra il gondoliere che canta a squarciagola 'O Sole Mio ed altri riferimenti sparsi qua e là, in totale sintonia con l'acuto umorismo di cui è composta l'avventura. La soundtrack, ripresa in parte da Deponia, è come sempre godibile tanto quanto gli effetti ambientali, mantenendo l'avventura ad un livello qualitativo invidiabile.

    Chaos on Deponia Chaos on DeponiaVersione Analizzata PCChaos on Deponia rappresenta un altro motivo per cui applaudire Daedalic Entertainment, una delle poche software house dedite allo sviluppo di avventure grafiche a cui le idee non mancano di certo: ogni produzione del team tedesco ha una propria anima, e laddove TDE: Chains of Satinav si affermava come un' avventura dolce e romantica, la seria Deponia si spiana la strada in maniera sempre più convincente per il premio di miglior punta e clicca per la categoria “irriverente e stralunato”. Rufus continua a godere di un'ottima caratterizzazione, e nonostante il suo profilo caratteriale sia simile ad altri protagonisti, non scade mai nel banale grazie anche all'ambientazione che propone buoni enigmi e un ottimo background. Deponia è una terra che motiva tutta le scelte del team di sviluppo, risultando l’anima vera della saga, nonché cuore pulsante della storia anche in questo seguito. Consideriamo infine la buona longevità, i divertenti enigmi, gli esilaranti dialoghi e il comparto tecnico migliore del genere, riaffermare la valutazione del primo capitolo diventa un obbligo.

    8.5

    Che voto dai a: Chaos on Deponia

    Media Voto Utenti
    Voti: 9
    8.1
    nd