Recensione Chibi-Robo! Zip Lash

Il piccolo robottino di casa Nintendo è finalmente pronto a tornare sugli schermi del 3DS con un platform che stravolge le radici della saga, senza però convincere pienamente. Ecco perchè.

Recensione Chibi-Robo! Zip Lash
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  • 3DS
  • Disponibile già da un mese nel territorio americano, Chibi-Robo: Zip Lash è pronto a sbarcare anche nel Vecchio Continente, con un capitolo che segna un deciso cambio di rotta rispetto al passato della serie. Dimenticatevi infatti la tipica struttura da adventure in terza persona che ha da sempre caratterizzato l'anima ludica del brand, e preparatevi piuttosto a fronteggiare le tante insidie di un platform in 2.5d pronto ad esaltare le doti del proprio protagonista. Nel tentativo di rilanciare una serie che non ha mai conosciuto grandi successi commerciali, Nintendo e skip Ltd. purtroppo smarriscono la propria strada, proponendo un titolo sicuramente onesto ma incapace di brillare, caratterizzato da difetti evidenti e discutibili scelte di design.

    Cowboys & Aliens

    La vita scorre serena sulla Terra, sino al giorno in cui un gruppo di alieni monelli decide di invadere il nostro pianeta, portando caos e distruzione. Chibi-Robo, insediatosi nell'orbita terrestre su di una stazione spaziale, osserva la scena, decidendo di intervenire e scacciare una volta per tutte la minaccia degli UFO. Accompagnato dal saggio amico Telly Vision, il piccolo automa dovrà sconfiggere gli invasori visitando varie zone del globo, viaggiando dall'Europa all'Africa, ciascuna costituita da sei livelli distinti, al termine dei quali saremo chiamati a confrontarci con un boss nemico. Per avere la meglio sui nostri avversari e completare così i vari stage dovremo sfruttare le abilità del protagonista, il quale non solo potrà compiere semplici azioni quali saltare e rotolare, ma anche utilizzare la presa da corrente che è costretto a portare sempre con sé, grazie alla quale disporre di un vero e proprio lazzo. Utilizzando la scomoda ma utile appendice Chibi potrà raggiungere altezze inimmaginabili, e suonarle di santa ragione alle tante macchine extraterrestri che infestano i vari livelli. Il giocatore potrà scegliere tra un lancio rapido, il quale copre una breve distanza ma non richiede tempi di carica, e un lancio potente, caratterizzato da una maggiore gittata e da una potenza ineguagliabile. Mentre navighiamo i vari stage sarà necessario distruggere alcuni blocchi di cemento, grazie ai quali ottenere sfere blu: queste ultime potenziano la lunghezza del nostro cavo, consentendoci così di coprire distanze sempre maggiori. In più di un'occasione infatti, il lazzo di fortuna dovrà essere usato non solo per scalare pareti e afferrare piattaforme mobili alle quali rimanere sospesi, ma anche attivare interruttori celati in stretti cunicoli. Tenendo premuto il tasto del lancio potente potremo indirizzare il colpo sfruttando un apposito reticolo di mira, approfittando del fatto che la nostra presa rimbalza prontamente sulle varie superfici. Calcolando le varie traiettorie potremo allora attivare pulsanti nascosti, aprire forzieri pieni di monete d'oro altrimenti irraggiungibili o semplicemente raggiungere appigli impossibili da colpire con un colpo "tradizionale". La struttura dei vari livelli si affida in maniera decisa alle meccaniche di lancio, proponendo una progressione piuttosto gradevole e sostenuta sin dai primi istanti di gioco: abissi da superare, nemici da distruggere e piattaforme da raggiungere con impegnative manovre sono gli ingredienti principali selezionati dal team di sviluppo. Una formula che, sulle prime, colpisce e convince, ma che nel corso dei sei mondi disponibili fatica a rinnovarsi sostenendo il ritmo di gioco e introducendo gradualmente idee e spunti nuovi, come da tradizione dei migliori esponenti del genere. Una tale debolezza viene ulteriormente acuita da un level design piuttosto piatto, incapace di esaltare il giocatore con trovate geniali e guizzi creativi rilevanti, limitandosi a svolgere il proprio dovere con il minimo sforzo. Per vivacizzare la progressione, aggiungendo anche un pizzico di varietà, gli sviluppatori di skip Ltd. hanno ben pensato di posizionare alcune prese speciali in determinati livelli: come accennato anche nel nostro hands-on, un senso di continuità con gli episodi precedenti della serie è infatti stabilito dalla necessità del protagonista di ricaricare le proprie batterie, il cui livello di energia equivale agli HP. Alcune di queste fonti energetiche non solo rinvigoriranno le forze di Chibi ma gli consentiranno anche di sfruttare poteri speciali: grazie al calore del fuoco potremo infatti fondere lastre di ghiaccio e metallo senza grandi sforzi, oltre a godere di un limitato periodo di invincibilità. In altri casi ci affideremo invece al gelido ghiaccio, grazie al quale congelare i getti di lava che inondano i livelli, per poi distruggere il magma solidificatosi con un potente colpo. L'utilizzo di tali abilità speciali convince e contribuisce a variare il ritmo di gioco con efficacia, anche se risulta inevitabile considerare queste specifiche sezioni come un'occasione parzialmente sprecata: la frequenza con cui rinverremo le prese di corrente speciali è infatti piuttosto bassa, ed i piccoli enigmi ambientali che ne derivano non sempre riescono ad integrarsi con naturalezza nella struttura dei livelli, limitando così il senso di gratificazione che dovrebbe derivarne.

    La varietà dell'offerta ludica di Chibi-Robo: Zip Lash viene ulteriormente arricchita da alcuni episodi nei quali sarà possibile disporre di veicoli: queste sessioni purtroppo stentano a funzionare a dovere, rivelandosi in più di un'occasione tediose e mal concepite. Chibi potrà utilizzare uno skateboard, aumentando la velocità della tavola sfruttando i lanci e la spinta propulsiva che ne deriva, oppure solcare le onde del mare cimentandosi in un divertente sci nautico potenzialmente mortale, dovendo evitare bombe e ostacoli posti sulla propria traiettoria. Queste fasi risultano piacevoli e divertenti da giocare, a differenza dei livelli dedicati all'uso del sottomarino e dei palloncini ad elio: un sistema di comandi inutilmente ostico e una lentezza asfissiante del ritmo di gioco trasformano queste variazioni alla formula tradizionale in momenti di pura noia, con risvolti piuttosto negativi sull'esperienza globale. Fortunatamente il titolo permette di poter automaticamente "completare" un determinato quadro utilizzando ingenti quantitativi di monete d'oro, recuperabili nel corso dell'avventura: rivolgendosi ad un pubblico non propriamente "hardcore" Chibi-Robo: Zip Lash consente di poter spendere 500 dobloni per poter saltare un singolo stage, un'eventualità che verrà resa disponibile nel caso in cui perdiate la vita più volte di fila. Grazie al prezioso bottino potrete inoltre acquistare delle ricariche energetiche che si attiveranno automaticamente ogni volta che i vostri HP raggiungeranno lo zero, oppure dei razzi di salvataggio che eviteranno di farvi cadere nei tanti precipizi che insidiano il percorso. Le monete d'oro però costituiscono una merce molto più preziosa di quanto possa sembrare, poiché dovrete sfruttarne un numero davvero elevato per accedere alla battaglia finale: evitando il rischio di rovinare la sorpresa ai giocatori interessati, ci limitiamo a sottolineare come il quantitativo di risorse necessario a poter affrontare la boss fight finale sia assurdamente elevato, richiedendo di completare più e più volte stage precedentemente visitati. Gli utenti interessati a far man bassa di tutti i collezionabili disponibili saranno certamente (ma solo parzialmente) avvantaggiati, dal momento che ogni quadro nasconde snack da raccogliere, tre piccoli robot da salvare e medaglie stella da accumulare, e sarà quindi certamente necessario visitare più volte una location per completarla al 100%. Tutti coloro che vorranno semplicemente proseguire (e terminare) nell'avventura invece, saranno costretti a lunghe e monotone sessioni di raccolta nella fase conclusiva, un'eventualità tutt'altro che entusiasmante; per questo motivo invitiamo a concentrarsi con particolare attenzione sull'accumulo di monete d'oro sin dai primi istanti di gioco.

    Sbadigli robotici

    La necessità di mettere da parte un nutrito numero di elementi collezionabili per poter di fatto completare il titolo potrebbe tradursi in un interessante invito ad esplorare con particolare attenzione i tanti livelli, sempre divertendosi. Purtroppo però l'ultimo nato in casa skip Ltd non riesce nel proprio intento, mitigando l'entusiasmo del giocatore con una serie di difetti che si ripercuotono negativamente sulla godibilità dell'esperienza. Ad un level design piuttosto piatto e privo di particolari spunti si affianca un comparto tecnico sufficiente ma ben lontano dai traguardi raggiunti da altri esponenti del genere presenti sulla portatile Nintendo. Un quadro ulteriormente funestato da una direzione artistica scialba e piuttosto inconsistente, incapace di trasporre su schermo un universo che riesca a rapire l'utenza, per un design dei nemici trascurabile e una caratterizzazione del mondo di gioco povera e priva di particolari suggestioni; un risultato inatteso, dal momento che si tratta di aspetti nei quali la casa di Kyoto è da sempre regina incontrastata. Menzione negativa anche per le varie boss fight poste al termine di ciascun mondo: pattern d'attacco nemici estremamente basilari e dinamiche degli scontri poco originali affossano la verve di battaglie che non riescono ad esaltare, ad eccezione dei due combattimenti finali, molto più vivaci e dinamici. La scelta di "sbarrare" l'ending dietro la compulsiva ricerca di monete d'oro si rivela quantomeno discutibile, sopratutto perché affiancata da una progressione degli stage priva di qualsivoglia logica. Come precedentemente accennato, ogni mondo è costituito da sei livelli, disposti su di una mappa: completandone uno non avremo accesso diretto al successivo, ma dovremo piuttosto confrontarci con un mini-gioco, una sorta di "ruota della fortuna" sulla quale sono presenti caselle con vari numeri.Ciascun valore numerico equivarrà ai nostri successivi "passi" lungo la mappa, impedendoci spesso di proseguire con ordine e costringendoci a dover rigiocare un quadro a causa di un risultato della ruota che non permette di raggiungere una zona ancora inesplorata.

    Un sistema di avanzamento francamente assurdo, fortunatamente influenzabile grazie all'acquisto di determinate caselle da piazzare all'occorrenza sulla ruota; un'opportunità che consente al giocatore di "barare" e di ottenere il numero di passi necessario. Le ripercussioni di una tale, scellerata, scelta di design da parte del team di sviluppo potrebbero anche essere trascurabili dal momento che il costo di una singola casella truccata è piuttosto basso. Se però ricolleghiamo tale aspetto alla necessità di accumulare risorse economiche per completare l'avventura, il nostro giudizio è tutt'altro che positivo, per una struttura generale che non favorisce l'abilità del giocatore, costringendolo piuttosto a perdere tempo (e denaro virtuale) in lunghe sessioni di backtracking, poco stimolanti e prive di finalità tangibili.

    Chibi-Robo! Zip Lash Chibi-Robo! Zip LashVersione Analizzata Nintendo 3DSNel tentativo di valorizzare una delle mascotte più in ombra del proprio, vasto carnet, Nintendo pubblica un titolo lontano dagli standard d'eccellenza ai quali ci ha abituati. Rivoluzionando del tutto la formula di gioco della serie, il prodotto firmato skip Ltd snatura l'anima ludica del piccolo robottino, calandolo in un contesto platform che non riesce a brillare di luce propria. La bontà e l'originalità delle idee sviluppate dal team giapponese, legate principalmente all'uso del lazzo “di fortuna”, vengono rapidamente oscurate da una serie di difetti poco trascurabili, che relegano il titolo al ruolo di “platform onesto” e nulla più. Una direzione artistica poco ispirata, un design dei livelli che non fa gridare al miracolo e una struttura generale della progressione funestata da scelte incomprensibili rovinano quanto di buono Chibi-Robo: Zip Lash ha da dire, costringendoci a suggerirne l'acquisto solo ai fan più sfegatati del personaggio, o a tutti quei giocatori che proprio non riescono a fare a meno di uno dei generi più longevi della storia del videogioco.

    6.4

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